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mercoledì 11 giugno 2025

Recensione "Delitto al mercato dei fiori di Tokyo" di Keigo Higashino

 Buon pomeriggio e ben ritrovati sul blog.

Oggi ci teletrasportiamo in Giappone, più precisamente a Tokyo, con l'ultimo libro di Keigo Higashino, "Delitto al mercato dei fiori di Tokyo", edito da Piemme.

Buona lettura!



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Pagine 352

Dopo il suicidio del cugino, Lino cerca rifugio nel giardino del nonno, tra coltivazioni di fiori rari e profumi familiari. Affascinata dal suo mondo, gli propone di creare un blog per raccontarlo. Il nonno accetta, ma con un'unica condizione: non pubblicare nulla su un certo fiore giallo che Lino ha notato in casa sua. Pochi giorni dopo, lui è morto. E il fiore è sparito. Spinta da un'ossessione crescente, Lino infrange la promessa e pubblica una foto del fiore. Poco dopo, un uomo di nome Gamo Yosuke la contatta: si presenta come botanico, le chiede di rimuovere la foto e insiste per incontrarla. Ma quando Lino arriva da lui, ad aprire la porta è il fratello minore dell'uomo, Sota. Il suo sguardo è incerto, quasi sospettoso. Anche perché suo fratello di botanica non sa nulla; a dirla tutta, è un poliziotto. Silenzio. Un dettaglio fuori posto. E, all'improvviso, quel fiore scomparso sembra molto più pericoloso di quanto Lino avesse mai immaginato.

I thriller giapponesi sono sempre ammantati di un fascino particolare. La cultura, il modo di vivere e, in generale, la società di questo popolo sono talmente diversi da noi da costituire un genere a sé stante. 

Keigo Higashino è un autore che si è cimentato, con buoni risultati, in diversi generi ma probabilmente è proprio nel thriller che riesce a dare il meglio. 

Preferisco la loro compagnia a quella degli umani, perché i fiori, a differenza degli uomini, non mentono mai. Se li fai crescere con amore, i fiori te lo rendono.

"Delitto al mercato dei fiori di Tokyo" è un romanzo delicato, nonostante sia presente un omicidio. Non ci sono scene esplicite, né elementi disturbanti, il che lo rende un libro perfetto anche per lettori poco avvezzi al genere o che non cercano scenari sanguinosi a tutti i costi.

I personaggi sono diversi e come sempre, almeno inizialmente, potreste far fatica a riconoscerli sia per i nomi complicati sia per l'usanza di presentarli prima per il cognome e poi per il nome. Sicuramente è utile un piccolo schemino riassuntivo per facilitare il riconoscimento di tutti senza stoppare la lettura di tanto in tanto.

L'inserimento del tema botanico è un qualcosa di originale che rende l'intera trama particolare e che regala un risvolto totalmente inaspettato nel finale. 

Forse è una superstizione. L'unica cosa sicura è che un seme scomparso non può riapparire all'improvviso.

La scrittura di Keigo Higashino è sempre scorrevole ed elegante, il ritmo narrativo è molto dinamico e muovendosi spesso tra i vari punti di vista dei personaggi, e anche su diversi piani temporali, rende la lettura sempre avvincente. L'ho divorato nel giro di pochi giorni, curiosa di scoprire una verità che non sospettavo minimamente.

Se cercate un thriller soft e dai sapori orientali, "Delitto al mercato dei fiori di Tokyo" è sicuramente la storia che fa per voi! Sono certa che amerete questo libro!



Altri libri dell'autore:




martedì 20 novembre 2018

[Review Party] "L'emporio dei piccoli miracoli" di Keigo Higashino

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi di un romanzo super carino che mi è piaciuto moltissimo!
Ancora una volta, Keigo Higashino dimostra di essere un autore immenso, in grado di spaziare tra generi e storie diverse mantenendo sempre la genialità e una bravura fuori dal comune.
Buona lettura!


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Tre giovani ladri un po' pasticcioni - Shota, Kohei e Atsuya - hanno appena svaligiato una casa in una piccola cittadina di campagna, quando vengono lasciati a piedi dall'auto con cui sarebbero dovuti scappare. Decidono allora di nascondersi in un vecchio negozietto che sembra abbandonato, l'Emporio Namiya. Nel cuore della notte, però, succede qualcosa di strano: una lettera viene infilata sotto la serranda abbassata del negozio. È una richiesta di aiuto, indirizzata all'anziano proprietario dell'Emporio, che anni addietro era diventato celebre perché dispensava massime di saggezza e consigli di vita a chiunque gli chiedesse una mano. I tre, così, decidono di fare le sue veci e depositano una risposta scritta fuori dalla porta. Shota, Kohei e Atsuya, pensando di aver risolto la questione, tornano a discutere della fuga all'alba, ma dopo qualche istante giunge la replica, e questa volta capiscono che incredibilmente quelle lettere sono inviate da qualcuno che vive nel 1979, più di trent'anni indietro rispetto al loro presente. Da quel momento, le lettere di aiuto si moltiplicano, inviate da nuovi mittenti, ognuno con i propri problemi, tutti diversi e tutti complicati. Coinvolti in quella bizzarra macchina del tempo, i tre ladri decideranno di prestare il proprio aiuto a tutti quelli che lo richiedono, provando con le loro risposte a cambiare, in meglio, il passato. Scegliendo il miglior destino possibile per quei perfetti sconosciuti.

"L'emporio dei piccoli miracoli", di Keigo Higashino, è un romanzo che intreccia ironia, sentimenti, dolori e speranze in una forma tutta nuova ed originale. L'emporio Namiya è una specie di istituzione per tutte quelle persone in cerca di consigli, persone che devono prendere una decisione importante e non sanno cosa scegliere, persone in cerca di miracoli veri e propri, persone che non credono nella 'magia' che si sprigiona tra le mura dell'emporio e che poi sono costrette a ricredersi. Nel libro si intrecciano due piani temporali ben definiti che, in una notte qualunque, coesistono e interferiscono l'uno sull'altro. L'autore, come suo solito, ci regala una miriade di personaggi: è quasi faticoso tenere il conto e distinguerli l'uno dall'altro. Tra i miei preferiti, ci sono senza dubbio Shota, Kohei e Atsuya, tre piccoli ladruncoli dal cuore tenero che costituiscono la vera essenza del libro.

Si tratta di un romanzo molto 'ricco': di contenuti, di sentimenti, di personaggi e di parole. Keigo Higashino è un autore 'prolisso', un autore che descrive perfettamente ogni aspetto della trama che ha creato, senza tralasciare nulla. Le sue descrizioni sono talmente accurate e piene di dettagli, da sembrare quasi ripetitive e opprimenti ma, almeno per quanto mi riguarda, caratterizzano lo stile di un autore unico nel suo genere. E' facile riconoscere un libro di Higashino, provare per credere.

La prosa dell'autore è curatissima e delicata, si legge molto velocemente e con piacere. L'idea di un emporio visto come un consulente fedele e disinteressato, in situazioni difficili, mi è piaciuta tantissimo. Vorrei che esistesse veramente un emporio Namiya al quale raccontare ansie e dubbi, la sera, e ricevere risposte illuminanti al mattino. E' un'idea innovativa e affascinante che mi ha, letteralmente, conquistata. I sentimenti sono i veri protagonisti, in grado di influenzare una vita intera. "L'emporio dei piccoli miracoli" è una storia speciale, sotto vari aspetti. Mi è piaciuta moltissimo e trovo che sia il romanzo perfetto per tutti i lettori che cercano un libro diverso e unico nel suo genere, sono certa che lo adorerete!



sabato 20 ottobre 2018

Recensione "Sotto il sole di mezzanotte" di Keigo Higashino

Buon pomeriggio, lettori.
Nel secondo post di oggi, torno a parlarvi di thriller con una storia che ci porta in Oriente.
La penna di Keigo Higashino, ci fa compiere una viaggio cruento e sanguinoso in Giappone attraverso il libro, "Sotto il sole di mezzanotte", edito da Giunti.
Buona lettura!


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Doveva essere un giorno di riposo per l'ispettore Sasagaki, invece è l'inizio di un caso inestricabile che finirà per ossessionarlo per molto, molto tempo. Il corpo di Yosuke Kirihara, stimato proprietario di un banco di pegni, viene rinvenuto in un edificio abbandonato. Sdraiato su un divano, i capelli composti, l'abito elegante, come addormentato, non fosse per quella chiazza di sangue in mezzo al torace. I sospetti ricadono di volta in volta sui familiari, poi sui clienti del negozio, infine su una presunta amante, ma più il cerchio si stringe più la polizia brancola nel buio: non ci sono prove schiaccianti e gli indiziati hanno alibi che si sostengono a vicenda. E, come una maledizione, tutti coloro che hanno a che fare con il caso Kirihara finiscono per morire in strane circostanze. Tutti tranne il figlio della vittima, Ryo, un ragazzo cupo e impenetrabile che vive arricchendosi con traffici illegali, e la figlia dell'amante di Kirihara, Yukiho, studentessa brillante e di una bellezza mozzafiato. Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti, ma vent'anni sono davvero troppi, specialmente quando si tratta di un efferato omicidio. Riuscirà l'ispettore Sasagaki a sciogliere il mistero che lo tormenta e a incastrare un colpevole che gli sfugge da decenni?

Avevo delle aspettative molto alte su questo libro: vuoi per il titolo misterioso, vuoi la copertina intrigante o semplicemente la bravura di un autore come Higashino che non ha bisogno di presentazioni; tuttavia, vi dico subito che questa storia non mi ha fatto impazzire e non mi ha convinta più di tanto. I personaggi, e la trama in generale, sono abbastanza interessanti e ben costruiti, il problema vero è la lentezza dell'azione e una prosa sconnessa e difficile da seguire. Non so quanto queste cose siano dovute all'autore piuttosto che ad una traduzione, e un editing, che lascia un po' a desiderare. Fatto sta  che la lettura non si è rivelata scorrevole e la cosa ha pesato sul giudizio generale di una storia tutto sommato interessante.

Un thriller psicologico è fatto di suspense, di ritmi incalzanti e una curiosità crescente.. tutte caratteristiche che non ho riscontrato in questo libro, con mio sommo dispiacere.
A risollevare un po' la situazione, un'ambientazione ricostruita nel dettaglio e una cultura immensa che traspare in ogni pagina del romanzo. La vicenda, in sé, è interessante. Il periodo storico descritto è ricco di avvenimenti che influenzano la vita di tutti i personaggi. 
Non era semplice mantenere l'attenzione del lettore per tutte le 700 pagine del libro ma, in qualche modo, la bravura dell'autore è riuscita a suscitare la mia curiosità conducendomi fino alla fine della lettura, nonostante più di una volta sia stata sul punto di abbandonare la nave.

Raggiunge una sufficienza piena perché non si può bocciare un autore come Keigo Higashino, ma è stata una lettura decisamente lenta, con tanti interrogativi e pochi elementi positivi. Se siete appassionati del genere, e del Giappone, potete provare a dargli un'occasione ma tenete presente i difetti di cui vi ho parlato sopra. Spero di potermi ricredere, in futuro, e magari in una revisione del testo. Per me è nì.


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