lunedì 12 maggio 2025

Recensione "La pazienza del diavolo" di Maxime Chattam

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi parliamo del nuovo libro di Maxime Chattam, "La pazienza del diavolo", edito da Salani Editore che ringrazio per la copia.

Si tratta del secondo capitolo della serie dedicata alla gendarme Ludivine Vancker, vi avevo già parlato di lei QUI.

Buona lettura!


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Pagine 544

Cinquantotto corpi. All’Istituto di medicina legale di Parigi non se ne erano mai visti tanti tutti insieme. Quella mattina, due amici sono saliti a bordo di un treno dell’alta velocità, hanno tirato fuori due fucili a canne mozze e hanno dato il via al massacro, prima di togliersi la vita. Movente: in apparenza, nessuno. Poche ore più tardi, Ludivine Vancker, tenente della Sezione Ricerche, accetta di partecipare a una rischiosa operazione: intercettare un carico di droga in autostrada. Li chiamano go-fast, sono convogli di macchine che viaggiano di notte, a duecento chilometri all’ora, e trasportano grosse quantità di stupefacenti. Ma quando Ludivine apre il borsone sequestrato al corriere, ciò che trova va oltre ogni immaginazione… Cosa unisce questi due terribili episodi? E come mai cominciano a comparire ovunque croci rovesciate e altri simboli satanici? È possibile che l’inferno abbia davvero aperto le sue porte e che le sue fiamme ardenti siano uscite dall’oscurità?


Quando si ha un precedente come "Loro", primo libro della serie, il rischio di non riuscire a raggiungere il livello di quel successo è enorme. Ma da quel poco che abbiamo capito di Chattam c'è sicuramente il fatto che non è un autore che ha paura ma che, al massimo, la fa provare a chi legge le sue opere.

Ne "La pazienza del diavolo", Ludivine si ritrova nel gravoso ruolo di protagonista principale e unica del libro, mentre nella storia precedente poteva contare su Alexis e Mikelis che sono stati un sostegno fondamentale, qui si ritrova fondamentalmente sola con i suoi demoni e i ricordi che fanno ancora male.

Lei ha una brutta aura, signorina. Mi dispiace dirglielo, ma ha addosso il malocchio.

Probabilmente la sua personalità è la cosa che ho apprezzato meno: troppo impulsiva, troppo sconsiderata, si è mossa tra queste pagine, e nell'indagine, come se fosse improvvisamente posseduta dallo spirito di John Rambo ai tempi della guerra in Vietnam... Anche meno, Ludivine.

È un simbolo esoterico, il pentacolo. Una stella a cinque punte rovesciata: brutto segno.

Ci muoviamo nell'ambito dell'esoterismo ma, anche stavolta, il focus della trama è il Male e il fatto che sembri una specie di veleno che si diffonde come un'epidemia. Stragi improvvise scuotono la Francia e sembrano avere come unico filo conduttore il diavolo che si manifesta ai folli di turno incitandoli ad abbandonare ogni freno inibitorio.

Nella seconda parte del libro, quella in cui le tessere del puzzle iniziano a trovare una collocazione, Ludivine/Rambo migliora un po' e inizia a mostrare la grinta giusta per il caso anche se l'avversario che deve fronteggiare è ad un livello altissimo e non sarà facile da neutralizzare.

Il diavolo esiste. Tutti credono che sia una leggenda, una balla per spaventare i bambini, e invece no: è proprio questa la sua forza, essere riuscito a farsi dimenticare! Per seminare il caos...

E ci siamo quasi.

Fra non molto salirà sul trono, manca poco...

Vi avviso che lo stile è sempre decisamente splatter e particolareggiato in maniera disturbante per chi è debole di stomaco. 

L'epilogo è, probabilmente, la parte che ho preferito un po' perché il villain della storia è un personaggio che ho amato tantissimo e anche perché ho avuto l'impressione che non sia finita qui.......... 

In ogni caso, super promosso!

Se amate storie piene di gente che ha "dei seri problemi", qui vi sentirete a casa. 🤣



venerdì 9 maggio 2025

Recensione "La paziente senza passato" di Leslie Wolfe

 Buon pomeriggio e ben ritrovati sul blog.

Anche oggi parliamo di una novità uscita da poco per Newton Compton. Si tratta del nuovo libro di Leslie Wolfe, vi ho già parlato di lei e del suo libro precedente QUI, e non vedo l'ora di raccontarvi come è andata con "La paziente senza passato".

Buona lettura!



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Pagine 320

Quando sbatto le palpebre, le ciglia sfiorano un tessuto ruvido. Le mie dita si contraggono, intorpidite e distanti. In lontananza, si sentono le sirene a ripetizione. Sono in ospedale. Dovrei essere al sicuro qui, ma so che non lo sono. L’ultima cosa che ricordo è che stavo correndo, e poi un braccio alzato per colpire... Perché qualcuno vorrebbe uccidermi? Disperatamente, rimetto insieme i miei ricordi frammentati. Sono in piedi con mio marito sulla sabbia bianca come lo zucchero, i nostri anelli luccicano alla luce del sole. Guarirò e tornerò a casa da lui, e lui mi proteggerà. Ma quando viene a trovarmi, c’è la sua nuova ragazza al suo fianco. Mi racconta che abbiamo divorziato tre anni fa, e il mio mondo crolla. Cos’altro ho dimenticato? L’unico modo in cui posso proteggermi è scoprire le risposte sepolte in profondità nella mia mente. Ma mentre parlo con le persone che vengono a farmi visita e ascolto le parole gentili dei dottori e degli infermieri, grata per le attenzioni di famigliari e amici, inizio a vedere le bugie che contraddicono ciò che ricordo della mia vita. Dicono che è solo la mia memoria spezzata. Ma io so qual è la sconvolgente verità: non posso fidarmi di nessuno...

Ne "La paziente senza passato", Leslie Wolfe torna a muoversi nella sua comfort zone in cui il genere del thriller domestico si mescola con quello medical dando vita ad una storia molto interessante. 

Quando mi sveglio, so tre cose.
Mi chiamo Emma. Qualcuno ha cercato di uccidermi. Non ricordo chi.

Immaginate di svegliarvi e non vedere niente, non ricordare nulla se non un forte colpo ricevuto alla testa. I ricordi sono pochi e confusionari, l'odore del luogo in cui vi trovate non è familiare e un medico vi racconta una storia assurda su quel che è successo. Questa è la situazione di partenza del libro e l'atmosfera si fa subito intrigante in quanto Emma, la protagonista, non riesce a muoversi o a vedere a causa del trauma cranico, ricorda poco e niente della sua vita ed è sola in una stanza di ospedale.

Man mano che la narrazione prosegue, Leslie Wolfe aggiunge tasselli e personaggi dando vita ad un intreccio che incuriosisce moltissimo il lettore che non sa bene chi potrebbe celarsi dietro l'aggressione visto che ogni personaggio ha il suo movente. 

La scrittura è accattivante, così come lo svolgimento della trama, le dinamiche tra i personaggi portano fuori strada più di una volta ma l'epilogo non coglie proprio di sorpresa. Tra gli elementi che non ho apprezzato c'è senza dubbio il fatto di inserire elementi e personaggi inutili ai fini della trama e che non hanno nemmeno un proprio finale. Sembrano essere dimenticati tra le pagine, quasi per una svista.

Come vi accennavo, l'epilogo non è così sconvolgente, soprattutto per un lettore avvezzo al genere thriller ma, pur non avendo l'effetto sorpresa, è stato gestito bene. Alcune dinamiche mi sono sembrate un po' tirate e inverosimili ma nel complesso è un libro che intrattiene abbastanza bene e che ho preferito a "Il chirurgo".

⭐⭐⭐,5 

martedì 6 maggio 2025

Recensione "Morte nei fiordi" di Satu Rämö

 Buon pomeriggio e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi porto al fresco con un bel thriller nordico ambientato in Islanda. Il libro si intitola "Morte nei fiordi", di Satu Rämö, ed è appena uscito per Newton Compton che ringrazio per la copia.

Buona lettura!



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Pagine 320

Tutti fanno del loro meglio per sopravvivere tra i gelidi fiordi della remota Islanda. Hildur Rúnarsdóttir non è da meno e si dedica al surf nelle glaciali acque dell’Atlantico per cercare di dimenticare la sua infanzia traumatica e il peso dei casi che occupano la sua mente come capo dell’Unità bambini scomparsi della polizia di Ísafjörður. Quando Jakob Johanson, un apprendista poliziotto finlandese con l’hobby del lavoro a maglia, arriva in Islanda per affiancare Hildur e cercare di sfuggire alla sua complicata vita in patria, si rende conto che i pittoreschi fiordi nascondono anche lati oscuri tra gli emarginati, gli sfruttati e gli assetati di potere che li abitano. Hildur e Jakob si trovano a indagare su uno strano groviglio di crimini, mentre la nebbia che offusca segreti rimasti nell’ombra per decenni comincia gradualmente a sollevarsi. La vendetta può essere dolce in teoria, ma alla fine risolverà qualcosa?

"Morte nei fiordi" è il primo di una serie di quattro libri che hanno come protagonista ognuno un personaggio diverso della storia. Il primo capitolo è dedicato a Hildur, una poliziotta che lavora nell'Unità bambini scomparsi un po' per caso e un po' per vocazione. Quando era piccola, infatti, le sue sorelle sono scomparse nel nulla e da quel momento la vita della donna è stata condizionata da questo evento traumatico. Ad affiancarla, nel libro, c'è Jakob venuto dalla Finlandia per uno stage e provvisto anche lui di un bagaglio emotivo-familiare piuttosto importante.

Il caso in sé è molto interessante, così come la motivazione che spinge il killer ad agire. Probabilmente è la parte meglio riuscita della storia. La scrittura di Satu Rämö, invece, mi ha creato qualche difficoltà in quanto non è scorrevolissima. Anche i vari nominativi non sono semplicissimi da provare a leggere ma questa è una caratteristica che ritroviamo un po' in tutti i libri nordici.

Un altro elemento che non mi ha convinto è il fatto di lasciare molte faccende in sospeso: certamente, trattandosi di una serie, è stata una scelta voluta in previsione dei prossimi capitoli ma dopo aver accompagnato Hildur per tutta la storia, avrei voluto tantissimo arrivare ad una verità sulla sparizione delle sorelle dato che c'è un'intera storyline su di loro che affianca l'indagine principale del libro.

La paura è quella di non poter scoprire mai la verità e pregare che le pubblicazioni proseguano dato che difficilmente un lettore medio può avere la minima possibilità di leggere e capire l'islandese 😢. Ogni tanto vorrei che gli autori tenessero presente queste dinamiche prima di abbandonare un lettore curioso all'oblio più totale.

"Morte nei fiordi", è quindi un classico thriller nordico in tutto e per tutto. Nonostante le criticità riscontrate per lo stile e gli elementi in sospeso, spero di poter leggere presto il seguito che ha per protagoniste proprio le gemelle scomparse Rosa e Bjork! 

Per ora, quindi, promosso con riserva!

⭐⭐⭐,5 

martedì 15 aprile 2025

Recensione "Un grido dall'ignoto" di A.J. Ryan

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi parliamo di una storia perfetta per tutti gli appassionati di thriller apocalittici e fantascientifici. Si tratta di "Un grido dall'ignoto", di A.J. Ryan, edito da Fanucci Editore che ringrazio tantissimo per la copia.

Buona lettura!


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Pagine 208

Un uomo si risveglia su un’imbarcazione in mezzo al mare senza ricordare né chi sia né come abbia fatto a finire lì. E con lui ci sono altre sei persone: nessuna ricorda il proprio nome, ma tutte portano le cicatrici di un recente intervento chirurgico. Non solo, ognuno di loro ha un’abilità specifica, come se formassero una squadra altamente specializzata. Sono frutto di un esperimento, certo, ma quale e perché? Quando sul computer di bordo appare una mappa, decidono di collaborare per sopravvivere e affrontare qualsiasi cosa stia per accadere. Mentre l’imbarcazione si muove autonomamente attraverso la bruma che copre le acque, il gruppo, assalito da mille domande, inizia a dividersi: chi li sta guidando? Perché hanno perso la memoria? E cosa sono le urla che si sentono al di là della nebbia? 

Non fatevi ingannare dal numero esiguo di pagine perché A.J. Ryan ha concentrato all'interno del suo romanzo di tutto e di più. La storia inizia subito, senza preamboli e senza un minimo di preparazione psicologica. Il lettore si trova a bordo di uno scafo in cui un gruppo di sconosciuti, che non hanno ricordi personali ma solo competenze tecniche, sono "intrappolati" e che li sta trasportando a Londra.

Una nebbia fitta ricopre tutto ciò su cui posano lo sguardo. Una voce misteriosa gli dà degli ordini ma si rifiuta di fornire risposte e, come se tutto ciò non fosse già un tantino destabilizzante, si iniziano a sentire delle urla in lontananza.

Man mano che la narrazione prosegue, si profila uno scenario apocalittico che trasmette inquietudine da tutti i punti di vista. Oltre all'atmosfera surreale, si fa sentire moltissimo anche la tensione psicologica perché non c'è fiducia tra gli stessi personaggi che non hanno memoria delle persone che erano e nemmeno sul ruolo che devono svolgere in questa missione a dir poco stramba 

Personalmente ho avuto il cuore a mille per tre quarti del tempo perché la situazione va di male in peggio e come in un conto alla rovescia inesorabile si arriva alla resa dei conti, alla verità e allo scopo della "missione" .

Lo stile di A.J. Ryan non si perde in convenevoli, è molto schietto e tagliente, in alcuni punti. L'unico appunto che mi sento di fare è sul finale frettoloso che non ha totalmente soddisfatto la mia curiosità e non mi ha dato tutte le risposte che cercavo. Con qualche pagina in più sarebbe stata una storia perfetta!

Ma nonostante la mancata sintonia sul tipo di finale, "Un grido dall'ignoto" resta un libro straordinario nell'ambito del genere sci-fi. Perfetto per tutti i lettori che amano le storie di Blake Crouch pubblicate sempre Fanucci!




martedì 8 aprile 2025

Recensione "Ninnananna perfetta" di Nelle Lamarr

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Il libro di cui parleremo è in uscita oggi per Newton Compton e si intitola "Ninnananna Perfetta", scritto da Nelle Lamarr. L'ho letto in anteprima per voi e non vedo l'ora di raccontarvelo!

Buona lettura.



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Pagine 320

Da quando è nata mia figlia Isa, ho vissuto dei momenti di difficoltà. Non ricordo nulla e ho la mente annebbiata. Quindi, non appena mio marito Ned mi ha suggerito di assumere una tata, ho colto al volo l’occasione. Quando entra in casa le sorrido, sollevata che sia finalmente arrivata. Poi noto i suoi occhi: il colore dell’ametista. Un ricordo mi attraversa, ma prima che riesca a comprenderlo è già scomparso... Vedo Ned che le parla all’orecchio mentre lei gli tocca il braccio. Un brivido mi percorre la schiena e cerco di scrollarmelo di dosso, certa che la mia mente mi stia giocando brutti scherzi. So che ho disperatamente bisogno dell’aiuto di questa donna. Tutto cambia il giorno in cui trovo la mia bambina rivolta a faccia in giù che fa fatica a respirare. Urlo mentre la abbraccio forte e lei piange, sotto shock. Per un attimo sono inondata dal sollievo: Isa sta bene. L’attimo dopo, però, mi paralizzo: Ned è dietro di me... Lo guardo nei suoi profondi occhi castani e me ne rendo conto subito: pensa che sia stata io. Devo capire cosa sta succedendo per proteggere la mia bambina. È tutto solo nella mia testa o qualcuno sta cercando di distruggermi?


Nelle Lamarr ci regala un thriller che coniuga le tematiche e dinamiche del genere domestico con le paure, le ansie e i cambiamenti della maternità. Le protagoniste sono sostanzialmente due e con delle personalità importanti che si sfidano in un duello incessante che si svolgerà dalla prima all'ultima pagina, in più riprese.

Da un lato abbiamo la neomamma, moglie di un ricco produttore e incapace di gestire i cambiamenti improvvisi e la nuova arrivata, dall'altra una tata praticamente perfetta in grado di destreggiarsi in qualsiasi situazione. Una delle due mente e, come una pericolosa tarantola, inizia a tessere la sua tela di bugie per intrappolare la preda e lasciarla senza via di scampo.

Dopo un inizio piuttosto banale e già visto, inizia a farsi predominante anche l'elemento psicologico che cattura l'attenzione sui non detti e, soprattutto, sui segreti che nasconde questa super tata che, ormai, sta prendendo possesso della scena e della vita dei coniugi.

L'infermiera Marley Manners è disponibile. E può cominciare stasera.

Che fortuna incredibile!

Bacio la testolina di Isa, con il cuore traboccante di gioia e amore.

La tata notturna salverà dalla mia famiglia.

Dalla metà in poi il ritmo della storia diventa incalzante, impossibile abbandonare lo scontro tra le due donne che inizia a diventare spietato e senza esclusione di colpi. L'idea iniziale che si tratti di un tentativo di 'furto di identità' da parte della tata è inesatta perché la vicenda rivela in realtà una storia assai più complessa e oscura in cui tutto inizia ad essere collegato in maniera totalmente inaspettata.

Una storia dinamica che non smette di stupire fino all'ultima pagina, probabilmente con una parte iniziale più incisiva e meno scontata sarebbe stato un libro perfetto ma resta comunque un ottimo thriller domestico con sfumature psicologiche interessanti.

⭐⭐⭐,5 

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