Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo che mi è piaciuto tantissimo firmato da Claudio Loreto, "Liquirizia".
Buona lettura!


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Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell'ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l'irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un'altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell'Armata Rossa e "Liquirizia", l'orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all'odio tra i popoli.

Una cosa che amo, nei romanzi storici, è trovare l'elemento romantico che alleggerisca il tema, quasi sempre sanguinoso, sul quale si basa il libro.
Nel romanzo di Claudio Loreto compiamo un viaggio fino alla fredda Russia e assistiamo, impotenti, agli scontri tra le truppe fasciste e quelle russe. L'autore descrive molto bene i paesaggi, il clima politico, lo stato d'animo dei soldati che, ormai, sono condannati a veder sfumare sogni e speranze per il volere di un uomo ormai allo sbaraglio. 

Il giovane Giuliano, un sottotenente dell'Armata Italiana, è un uomo dall'animo buono che non si rispecchia negli ideali di questa guerra e che si limita, suo malgrado, ad eseguire gli ordini nella speranza che tutto finisca presto. A scaldare il suo cuore, congelato dalle rigide temperature russe, ci pensa Tanja. La donna è, in realtà, il nemico ma per una serie di sfortunati eventi, si ritroverà a stretto contatto con Giuliano. L'amore tra i due sboccia inaspettato e forte, ma entrambi sanno che si tratta di una storia impossibile. 

Proprio sul più bello, la guerra interrompe l'idillio e ci riporta bruscamente alla realtà: un realtà fatta di morte, sangue e prigionia. Quell'incontro, per quanto fugace e breve, li ha cambiati per sempre e la speranza di ritrovarsi, un giorno, tiene con il fiato sospeso sia i personaggi che il lettore.
Mi sono innamorata perdutamente di Giuliano e Tanja e della loro storia, ho apprezzato i risvolti della trama e i colpi di scena, il concetto del bene che genera bene e i sacrifici che molti hanno compiuto per riportare la pace.

La penna di Claudio Loreto è attenta e accurata, la ricostruzione storica è coerente e poco romanzata. La narrazione è coinvolgente e, in attimo, mi sono ritrovata alla fine di una storia emozionante e commovente, in grado di stupire dall'inizio alla fine. Se apprezzate la storia e gli amori impossibili, ne resterete conquistati!


Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo particolare che ho faticato a capire e comprendere.
Spero di riuscire a parlarvene nel migliore dei modi.
Buona lettura!




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"Blu Stanzessere" è un romanzo sulla memoria, una memoria parcellizzata, impacchettata e rivissuta in diversi Stanzessere. Ogni Stanzessere è un posto in cui una donna si è fermata per ripetere un momento all'infinito, dargli una forma e renderlo elementare, comprensibile. Un luogo nato per aiutare a dimenticare e ricominciare, in un'architettura al tempo stesso umanissima e divina. Un racconto onirico nelle cui trame c'è un viaggio che è una storia d'amore che è tante storie insieme e molto altro. Un viaggio dentro la mente che conduce il lettore per mano in un'esperienza sensoriale, prima ancora che letteraria.

Credo che il modo migliore per affrontare la lettura di un romanzo come 'Blu stanzessere', sia quella di lasciare da parte la logica, i ragionamenti e il voler comprendere qualcosa a tutti i costi. Non è una lettura che si presta ad un approccio razionale, nel senso letterale del termine.
La dimensione in cui ci trascina Roberta Zanzonico è una realtà onirica, un mondo che non ha una posizione geografica identificabile e che, forse, nemmeno esiste se non nella mente del nostro protagonista.

Anche sul personaggio principale occorre fare una precisazione: non dovete aspettarvi il classico protagonista al quale affezionarvi in quanto l'autrice non svelerà alcun dettaglio su di lui, nessuna identità e nessuna fattezza fisica ci permette di immaginarlo ma, d'altro canto faremo un viaggio davvero intimo ed emozionante nella sua mente. Discorso un po' diverso per il Guardiano, una sorta di Virgilio burbero e privo di empatia che cercherà di guidare il protagonista nel suo viaggio.

Cos'è uno stanzessere? Come suggerisce la parola, si tratta di una stanza che racchiude l'essenza, o perlomeno un parte di essa, di una donna. Queste stanze che appaiono a proprio piacimento, raccontano un momento, un'emozione, un ricordo fisso e immutabile che si ripete all'infinito in un loop frustrante che sconvolge il protagonista. Il Guardiano promette che, alla fine della visita, tutto sarà più chiaro ma, ahimè, così non è stato.

L'epilogo mi ha lasciato con tante domande e punti irrisolti, pur avendo apprezzato lo stile, la prosa molto ricca, l'idea originale, l'uso del blu e i suoi infiniti significati, quello che porto con me è una storia irrisolta in cui mi è mancato il momento del 'salto', quel momento che permette di comprendere a pieno il disegno che l'autrice aveva pensato per il lettore e questo dispiace sempre.
E' una lettura non adatta a tutti, un viaggio nella memoria e nella mente che da un lato affascina ma dall'altro è difficile da metabolizzare ed elaborare

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Buongiorno, lettori.
Esce oggi, per Newton Compton, il nuovo romanzo di Barbara Frale, "Cospirazione Medici".
Ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Firenze, domenica 26 aprile 1478. Durante una messa solenne celebrata dal cardinal Riario, i congiurati hanno levato il pugnale scagliandosi su Giuliano de’ Medici, riducendolo in fin di vita. Per vendicarsi, Lorenzo spargerà molto altro sangue: la città, culla del Rinascimento, per lunghe settimane vedrà le sue strade orridamente tinte di rosso. Sfiancato dal dolore e dal rimorso, il Magnifico non potrà fare a meno di interrogarsi sullo sfacelo che ha devastato la sua vita, invidiata da tutti fino a poco prima. Perché Giuliano è morto? Quali colpe poteva aver commesso? In fondo l’egocentrismo di Lorenzo lo aveva condannato a rimanere sempre in secondo piano. Mentre si accusa per quella sciagura, Lorenzo rivede i volti di coloro che hanno voluto colpire i Medici: Francesco Salviati, roso dall’invidia; Jacopo de’ Pazzi, assetato di vendetta; Antonio Maffei da Volterra, mosso da un odio viscerale contro Lorenzo. In penombra altre misteriose e potentissime figure, che hanno brigato e pianificato la distruzione dei Medici. Ma se ci fosse altro dietro la morte del fratello? Se fosse una passione amorosa ad aver deciso la sua tragica sorte?

Dopo il bellissimo romanzo "In nome dei Medici", Barbara Frale torna a parlarci di questa celebre famiglia fiorentina che cambiò la storia d'Italia. Protagonista degli eventi, stavolta, non sarà però Lorenzo, bensì suo fratello Giuliano, personaggio forse meno noto della famiglia.
L'autrice punta l'attenzione sulla diversità di quest'uomo e sul suo vivere sempre all'ombra del Magnifico e dello stesso padre Cosimo, tra le righe si legge una certa frustrazione dell'essere solo una pedina dell'immenso impero della famiglia Medici.
Questo personaggio viene sviscerato e analizzato in maniera molto dettagliata, soprattutto a livello umano: dopo aver perso l'amore della sua vita, si invaghisce di un'altra parente della donna che le assomiglia in un modo incredibile ed è disposto a tutto pur di averla.

Il cognome che porta è, spesso, più un peso che un vanto. Non può decidere autonomamente della propria vita senza incorrere nel rischio di far fallire i piani e le alleanze sapientemente studiati da Lorenzo. L'insoddisfazione del personaggio cresce ad ogni pagina, il ruolo che ricopre nella signoria gli calza troppo stretto e mette a repentaglio l'unica cosa a cui anela: l'amore di Semiramide.
Lo scontro tra i due fratelli diviene, quindi, inevitabile e questa distrazione costerà molto cara alla famiglia: nell'ombra, infatti, ci sono dei nemici molto più pericolosi che tramano contro di loro.

Ho apprezzato molto la lettura del libro perché fa luce su una parte di storia ancora avvolta nel mistero. Di fatto, la congiura contro i Medici che portò alla prematura morte di Giuliano, resta un cold case ancora irrisolto. Barbara Frale prova a dare una sua chiave di lettura, peraltro molto plausibile, raccontando nel dettaglio gli eventi che portarono al sanguinoso scontro. Apprezzo sempre molto lo stile di quest'autrice e il suo modo di raccontare la storia: mai pesante, mai scontato e sempre accuratissimo. E' la storia perfetta per gli amanti dei romanzi storici e per gli appassionati della famiglia dei Medici.


Altri libri dell'autrice:




Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi dell'ultima avventura di Miss Garnette Catherine Book, il personaggio nato dalla penna di Jane Rose Caruso.
Buona lettura!


Devo ammettere che Miss Book crea dipendenza: le sue avventure sono sempre troppo brevi e ogni volta non vedo l'ora di ritrovarla per scoprire in quali casi si imbatterà, ancora.
"Un tè alla ciliegia", è stata un'esperienza di lettura multisensoriale: il libro, infatti, contiene le descrizioni di paesaggi suggestivi, profumi inconfondibili e delle deliziose ricette che, come sempre, stuzzicano l'appetito e la fantasia.

Sono ormai molto affezionata a Miss Book e ai vari abitanti di Beltory, l'autrice aggiunge sempre qualche nuova sfumatura che rende tutti i protagonisti dei vecchi amici che ritroviamo sempre con piacere, storia dopo storia. In questa avventura, la nostra eroina d'altri tempi dovrà sfoggiare ancora il suo intuito e la sua empatia per supportare la dolce Prudence e risolvere dei misteri davvero curiosi che sconvolgono la vita del piccolo paesino.

Come dico sempre, le storie di Jane Rose Caruso sono delle vere coccole,  soprattutto se amate il passato e i valori d'altri tempi. Quando ci si immerge nelle pagine dei suoi libri, tutto si ferma e si viene avvolti dal calore delle minuziose descrizioni e da una prosa dolcissima e delicata. Il percorso di crescita, dell'autrice e del suo magico mondo, continua inarrestabile, regalando emozioni sempre nuove che scaldano il cuore.
Promossa a pieni voti!


Buongiorno, lettori.
Oggi inauguriamo una nuova rubrica che da tempo volevo realizzare. Si tratta di un appuntamento dedicato ai più piccoli e che vuole suggerire delle letture carine, colorate e interessanti per tutti i piccoli lettori che fanno parte delle nostre vite.
Per questo primo appuntamento vi parlerò de "La lezione del fenicottero", una storia firmata da Germano Chiaverini.
Buona lettura!



Questo coloratissimo romanzo, ricco di illustrazioni,  è adatto ai bimbi dai sette anni in su e racconta la storia di Viola, una bambina deliziosa che sogna di diventare una grande ballerina.
La cosa che mi ha colpito del libro, è che l'autore non racconta una storia tutta rose e fiori, anzi. La piccola Viola si ritrova da subito a fare i conti con i limiti economici della famiglia e l'impossibilità di frequentare la scuola di danza dei suoi sogni.



Nonostante questo, la bimba non perde il sorriso e si "accontenta" di una scuola strampalata e vecchia e di danzare senza scarpette. Questo piccolo personaggio mi ha insegnato molto: non arrendersi mai, non scendere ai livelli di quelli che predicano solo odio e disprezzo ma, soprattutto, non perdere mai il sorriso. L'epilogo dolcissimo, e il lieto fine, è la conclusione più giusta per la protagonista che merita solo il meglio!



Il libro è curatissimo e ricco di illustrazioni bellissime e coloratissime. Sarà sicuramente un'esperienza stimolante per i vostri bimbi, grazie anche alle schede finali che serviranno per riepilogare e consolidare la storia appena letta. Se siete alla ricerca dei primi regalini natalizi per i più piccoli, "La lezione del fenicottero", fa al caso vostro!


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