Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un giallo tutto italiano ambientato nella bellissima Firenze.
Si tratta de "L'ordine imperfetto", di Maria Letizia Grossi, edito da Giunti.
Buona lettura!


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Firenze, viale dei Colli. Il ricco e potente imprenditore Alfonso Nassi è stato ucciso per un trauma da corpo contundente. Sulla scena del crimine tutto è in perfetto ordine, non ci sono segni di effrazione né di colluttazione: solo il cadavere, rannicchiato in una posa contorta, sembra in contrasto con l’impeccabile arredamento. A indagare sull’omicidio viene chiamata Valeria Bardi, meglio nota come la “commissaria”. La dedizione totale al lavoro e il suo grande fiuto le hanno valso la fama di profiler e l’hanno portata, unica donna in Italia, a capo della Squadra Mobile di Firenze. Questo comunque non le ha evitato un divorzio, un difficile rapporto con la figlia e una serie infinita di grane burocratiche. Tra cui le pressioni del Questore per risolvere al più presto il caso Nassi. 
I sospetti cadono dapprima sulla cerchia familiare: la moglie Tea, da cui la vittima si era appena separata, e i suoi amici Stefano e Giorgio – alquanto intimi – fin dai tempi dell’università; e successivamente sull’ambito lavorativo, le speculazioni edilizie e le attività più o meno legali della Edil Nassi. 
Tra interrogatori e alibi da confermare, un inaspettato ritrovamento: il romanzo sentimentale di Stefano, da sempre innamorato di Tea, fonte preziosa di gossip sulle ambigue relazioni tra i sospettati. Ma servirà molto di più alla tenace commissaria per rimettere ordine in questo angolo di mondo sporcato da delitti e vizi inconfessabili.

Sono rimasta subito affascinata dalla copertina e dalla trama di questo giallo tutto italiano. Ci troviamo nella bellissima Firenze, tra colline bucoliche e stradine storiche. La 'commissaria' Valeria Bardi è un personaggio che mi ha conquistata sin dall'inizio: è una professionista molto capace, dotata di un intuito fuori dal comune. Quando si trova sulla scena di un crimine, i suoi sensi si risvegliano e si amplificano, entrando in modalità profiler. Ogni dettaglio, seppur insignificante, può essere vitale ai fini dell'indagine. Interessante anche il triangolo amoroso tra i vari sospettati: Tea, Stefano e Giorgio sono amici da sempre ma ciò che li lega va oltre questo. Entrambi gli uomini sono evidentemente innamorati di Tea e, sembrano, disposti a tutto pur di aiutarla.

Tra tutti, la protagonista che ho fatto fatica a capire è proprio Tea. Il suo animo è torbido e poco chiaro, è difficile capire cosa pensa veramente e quanto ciò che mostra sia reale e non una maschera. Per la commissaria è difficile introdursi in questo strano rapporto e ciò rende difficoltosa la ricerca della verità. Altri misteri si aggiungono al quadro mentre si passa al setaccio la vita della vittima che appare losca, sul lavoro, e crudele nella vita privata. Le indagini vengono descritte nel dettaglio, da questo punto di vista, il libro è un poliziesco perfetto in cui nulla è come sembra e tutto è possibile.

L'autrice riesce a mantenere sempre viva l'attenzione del lettore attraverso uno stile molto schietto e accurato. Come accennavo sopra, il vero fulcro della storia sono i rapporti interpersonali dei tre amici e sarà molto difficile, per noi lettori e per Valeria, arrivare fino in fondo. Una nota che non ho apprezzato particolarmente, riguarda proprio il personaggio principale a cui non viene dedicata la stessa cura e la stessa attenzione degli altri personaggi. Insomma, la commissaria non è per nulla in grado di dominare la scena e la sua figura appare vaga e fumosa, spero che sia un effetto voluto e che la sua persona sarà più definita in eventuali capitoli futuri.
Nel complesso, non mi è dispiaciuto ma c'è un notevole margine di miglioramento.



Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di partecipare al review tour di uno dei romanzi rosa più carini che ho letto quest'anno. Si tratta di "A... come amore", di Serena Brucculeri, edito da Darcy Edizioni.
Buona lettura!


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Jensen odia le donne. In seguito a una scottatura con la sua ex ragazza, pensa che siano tutte uguali e decide di restare single, rimorchiandone una a sera ma evitando sempre di impegnarsi. Melody è una mamma a tempo pieno, non è interessata alle avventure di una notte, vuole solo pensare al suo bambino e al lavoro. Jensen e Melody saranno costretti a lavorare fianco a fianco a un progetto e, nonostante le ritrosie e i pregiudizi iniziali, scopriranno entrambi che le prime impressioni non sono quasi mai esatte. Una sera, complice la forte attrazione che li lega, tutto cambia e i limiti che entrambi si sono imposti vengono infranti. Riusciranno, però, ad avere un futuro, nonostante il loro passato? Una storia che fa sognare e battere il cuore, perché l'amore può essere imprevedibile, può far rinascere o distruggere.

In questi anni, abbiamo assistito ad una vera e propria invasione di romance e, ormai, non è facile trovare un prodotto di qualità e una trama un minimo originale. Mi sono approcciata al libro con cautela e con qualche pregiudizio dato dal titolo e la copertina leggermente smielati ma, in realtà, è stata una delle letture più carine che ho fatto quest'anno. I protagonisti mi sono piaciuti moltissimo, soprattutto Melody. E' una donna sola, con un bambino a cui badare e un nuovo lavoro in un mondo di uomini che non vedono l'ora di sminuirla e dimostrare che non è possibile essere una buona madre e una brava professionista contemporaneamente. La tenacia, però, è una dote che la contraddistingue ed è stato fantastico vederla fare a pezzi pregiudizi e luoghi comuni.

Jensen è complicato, sembra un uomo fatto e finito, uno di quelli che non deve chiedere mai, padrone del mondo e indipendente ma molti dei suoi comportamenti rivelano una realtà diversa: a tratti l'ho trovato molto infantile e poco maturo, mentre in altre circostanze mi ha stupito con atteggiamenti consoni ad un uomo della sua età. Sulla carta, non ha nulla a che vedere con la dolce Melody, soprattutto visto che si fa promotore di una campagna contro di lei ricercando ogni più piccola inadeguatezza della donna, ma diciamo che nel corso del romanzo, riesce a farsi perdonare questi eccessi di superficialità.


Non conoscevo l'autrice, ma ne sono rimasta piacevolmente stupita. Il suo stile è leggero e fresco, è una storia romantica ma non smielata, la Brucculeri si diverte a mettere parecchi ostacoli tra i personaggi, mettendone in mostra i lati peggiori del carattere. E' una lettura che conquista con la sua semplicità e con la forza del sentimento più bello del mondo... l'amore!
Mi è piaciuto moltissimo e vi consiglio di dargli una possibilità, sono certa che vi innamorerete di questa coppia. Promosso a pieni voti.




Buongiorno, lettori.
Ho il piacere di ospitare il review party del romanzo di Juno Dawson, "Tutta colpa mia", in uscita oggi per Newton Compton.
Buona lettura!


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Quando si sveglia sul sedile posteriore di un'auto di lusso, Lexi non capisce cosa le sia successo. Mentre tenta di articolare qualche parola, riconosce la voce di suo fratello Nik. Le sta dicendo che va tutto bene, che presto starà meglio. Ed ecco che i primi ricordi della notte precedente cominciano ad affiorare. Il suo vestito da diecimila sterline, le luci, la festa, lo sballo... La sensazione di milioni di glitter iniettati nelle vene. E poi il buio. Quando la macchina si ferma, non ha bisogno di guardare fuori per capire dove l'ha portata Nik. Lexi pensava di aver toccato il fondo con la droga, ma si sbagliava. Il fondo è il Centro Clarity, una lussuosa clinica di riabilitazione. La terapia è durissima, medici e infermieri sono premurosi ma inflessibili: l'unica speranza di uscire dal tunnel è stringere amicizia con gli altri pazienti. E forse anche qualcosa di più... Perché non c'è danno che non si possa riparare e la droga più potente di tutte è l'amore.

Juno Dawson definisce la sua storia 'scomoda', nei ringraziamenti, e posso confermarvi che non si tratta del classico romanzetto con personaggi stereotipati e una trama scialba e insignificante.
Questa è una storia che fa riflettere, una storia con una protagonista che dà il peggio di sé e, nonostante questo, riesce a conquistarsi un posticino nel cuore di chi legge. Lexi è una ragazza che ha tutto, e anche di più, ma si sta divertendo ad autodistruggersi senza motivo, almeno apparentemente. 
La sua dipendenza da sostanze stupefacenti di vario genere, la rende instabile e irresponsabile. Non si rende nemmeno conto dei pericoli che corre e di quanto sia vicina alla fine.
Un ricovero, forzato e urgente, in una clinica di lusso segna l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita, tutt'altro che in discesa.

La vita al Clarity scorre come una lenta prigionia e per una buona prima parte del libro, Lexi si rifiuta di accettare aiuti e consigli, ritenendosi beatamente al di sopra dello status quo. La vita agiata, e una famiglia potente alle spalle, l'ha resa una ragazzina viziata e snob con una personalità che non sembra avere lati positivi. Vi garantisco che ce la mette davvero tutta per rendersi odiosa, riuscendoci anche in parte. Poi, tutto cambia e si entra nel vivo del libro: nei problemi, nei traumi mai superati, nelle mancanze che non sempre sono riconducibili ad oggetti materiali. Quando Lexi capisce di avere un serio problema, ci mostra un lato bellissimo e inaspettato. Una ragazza fragile, una ragazza che soffre per una grande perdita, una ragazza cresciuta a suon di regali e paghette come sostituti di due genitori amorevoli. E' una metafora esasperata della vita di moltissimi giovani di oggi che cercano lo sballo per colmare vuoti emotivi.

La prosa della Dawson è tutt'altro che delicata ed elegante, al contrario, è molto diretta e schietta. Attraverso le voci dei suoi personaggi, lancia dei messaggi importanti e denuncia un fenomeno dilagante come l'abuso di droghe. C'è una parte emozionale pazzesca, nel libro: tante sensazioni si mescolano tra loro regalando al lettore un saliscendi di momenti belli, dolorosi, ironici e tristi al tempo stesso. Mi ha stupito e convinto quasi del tutto e lo consiglio a tutti i lettori in cerca di una storia vera e sincera, fuori dagli schemi.



Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di magia e di un libro che mi è piaciuto moltissimo!
Si tratta de "La BandaCadabra", un romanzo di Neil Patrick Harris, edito da Il Castoro.
Buona lettura!



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Quando Carter, un giovane mago di strada, scappa da uno zio più imbroglione che amorevole, non si aspetta certo di trovare amici e magia in una piccola e apparentemente tranquilla cittadina del New England. Ma, come in ogni trucco che si rispetti, le cose cambiano all'improvviso quando in città arrivano l'avido B.B. Bosso e la sua banda di mascalzoni, pronti a mettere a segno il colpo della vita: rubare il diamante più grande del mondo! Dopo il fatidico incontro con Dante Vernon, illusionista e proprietario del negozio di magia della città, Carter si unirà ad altri cinque ragazzini con abilità straordinarie, per salvare la città dalle grinfie del perfido B.B. Bosso. Con grande lavoro di squadra e un pizzico di magia, la BandaCadabra vivrà un'avventura incredibile!

Quando mi rapporto con un libro per ragazzi, ho sempre paura di non riuscire ad apprezzarlo in pieno: di ritrovare una trama troppo semplice, un linguaggio poco curato e, in generale, una storia troppo lontana dalla realtà. "La BandaCadabra", è stato una bellissima scoperta. Mi è capitato raramente di appassionarmi così ad un libro per bambini. L'ho divorato in un giorno, conquistata da Carter e dagli altri membri della banda. Questi ragazzi mi hanno insegnato tanto, nonostante siano così giovani, hanno le idee molto chiare sul mondo e sulle persone che vogliono essere.
La storia è un inno all'onestà e alla voglia di cambiare il mondo anche quando si hanno mezzi molto scarsi a disposizione. Carter è un bambino di straordinaria intelligenza che ha sempre vissuto in un contesto sfortunato e deviante, l'incontro con gli altri membri della banda gli mostra che esiste un altro modo per vivere e per sfruttare le sue straordinarie capacità.

La magia sta negli occhi di chi guarda e, anche se sono sempre molti gli scettici, questo libro insegna ad andare oltre le definizioni e a cercare l'elemento magico in tutto ciò che ci circonda. Ho imparato molto grazie agli inserti dedicati ai trucchi di magia (non ho ancora smesso di propinare a tutti il trucco per indovinare un numero!), e mi sto impegnando molto per riuscire a fare quello della monetina. Vi assicuro che non c'è niente di ridicolo in questo romanzo, parola di una quasi trentenne.
L'autore si racconta in prima persona, rapportandosi direttamente con il lettore e coinvolgendolo in tutte le parti del libro con esperienze, giochini da scoprire e indovinelli da risolvere. Lo definirei un libro 'interattivo' che riesce a suscitare curiosità e stupore anche in noi adulti.

La storia, poi, è molto dolce e, a tratti, triste. Harris riesce a nascondere dietro la costante positività una storia fatta di dolore, abbandono e mancanza degli affetti più semplici. Il libro è curato in ogni dettaglio, troverete delle bellissime illustrazioni in ogni pagina. Riderete di gusto, resterete a bocca aperta per gli aspetti magici della storia e vi appassionerete tantissimo al gruppo. Già mi mancano e spero di leggere, presto, una loro nuova avventura! Promosso a pieni voti e consigliato a grandi e piccini.


Buongiorno, lettori.
Halloween si avvicina e oggi vi racconto una storia perfetta per questo periodo. Si tratta de "I due esorcisti", di Ray Russell.
Buona lettura!


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Susan Garth è una ragazza perbene: occhi limpidi, capelli biondi, brava a scuola, tutte le domeniche a messa... Almeno fino al giorno in cui comincia a comportarsi in maniera insolita e alla chiesa non riesce più nemmeno ad avvicinarsi, o alla notte in cui si spoglia di fronte al vecchio parroco e gli affonda le unghie nella gola... Gli anni Sessanta stanno sbocciando, e i preti ormai confidano più spesso nella psichiatria che nella demonologia, ma non il vescovo Crimmings, convinto che dietro quello sguardo apparentemente innocente si nasconda il Principe delle Tenebre, il Diavolo in persona. A Susan non serve un bravo psicologo, bensì un esorcismo in piena regola e, per eseguire il rito, il prelato chiede aiuto al nuovo parroco, padre Sargent, un giovane e disinvolto prete dalla mentalità aperta e la passione per il brandy. Insieme, i due esorcisti, in un crescendo di tensione e violenza, affronteranno l'oscurità che tormenta la ragazza. Ma un'altra sconvolgente verità attende di essere rivelata. Perché se il Male ha un solo nome, può avere molti volti...

Quando parliamo di horror, nulla mi spaventa di più delle storie sulla possessione demoniaca. Ho letto "I due esorcisti" tra le palpitazioni e l'ansia, è stato come guardare un film. L'autore descrive perfettamente ogni fase e ogni momento dell'esorcismo, così come le personalità dei protagonisti.
Il vescovo è, senza dubbio, un personaggio della vecchia scuola, pienamente convinto dell'esistenza del bene e del male. Padre Sargent, invece, è un forte sostenitore del progresso ed ha un approccio decisamente più scientifico ai problemi comportamentali di Susan Garth. 
Una brava ragazza che improvvisamente inizia a comportarsi in modo strano attira l'attenzione e se questo succede in una piccola cittadina la cosa ha ancora più ridondanza. 

Come salvare la giovane Susan? E come capire la verità tra le sue assurde illazioni? Dopo una prima parte tranquilla, la scena si fa convulsa e sempre più inquietante. Persino il pragmatico padre Sarget inizia e rivedere le sue posizioni in favore di un sempre più convinto Crimmings. La lotta con il male è estenuante e sembra pendere più dalla parte del nemico. Come si può combattere un qualcosa in cui non si crede? Questa la domanda da porsi e la vera chiave della storia.
L'autore ha uno stile scarno e molto diretto. Il libro è una sorta di racconto di cronaca ma è una storia da brivido. Vi assicuro che ricalca perfettamente la tradizione dei migliori film del genere, pertanto se apprezzate le storie di questo tipo sono certa che adorerete il libro!


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