Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare una tappa del blogtour dedicato a "Van Helsing", secondo capitolo della serie fantasy firmata da Natascia Luchetti.
In questo appuntamento, parleremo de "Gli ordini di cavalieri".
Buona lettura!


IL ROMANZO


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Formato: cartaceo/ebook
Casa Editrice: Delrai Edizioni
Autrice: Natascia Luchetti
Trama: La vera storia dell'uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un'arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing. L'essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell'approcciarsi all'università e al suo futuro da medico, ma l'oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l'incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell'ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l'abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai. Dalla penna gotica di Natascia Luchetti, una nuova sfida per riportare in vita una personalità dalle tinte complesse e dal forte senso di giustizia.




Dagli appunti di Susan Adelina Griffith

I primi Cavalieri che si sono schierati contro le forze del Male per la salvezza dell’Umanità risalgono al periodo leggendario di Re Artù e i suoi fedeli guerrieri famigerati come Cavalieri della Tavola Rotonda.
C’è una storia segreta che lega la figura del mitico sovrano del codice di Avalon alla sempiterna lotta contro l’Avversario e i suoi servi. La sacra Excalibur, diversamente da quanto narra la leggenda del ciclo arturiano, fu donata a lui dall’Arcangelo Uriele, signore della terra e delle sue creature, nonché guardiano della Gehenna.
Si narra che non esistesse anima empia in grado di sopravvivere al suo filo, nemmeno Lucifero in persona, ma l’oggetto non fu mai ritrovato.
Presumo che i primi Cavalieri abbiano deciso di dare un’origine mitica agli Ordini per motivare gli ignoranti che a loro aderivano in tempi più bui di quelli che viviamo ora. Non mi stupisce che questa favola sia stata ritrovata, trascritta nei primi registri rinvenuti nelle rovine dei palazzi della famiglia Belmont. Originaria della Bretagna, fu la prima a ridare vita all’antico ideale di protezione delle genti dalle minacce del Male rappresentato da creature sovrumane. Impavidi, forse troppo, i Belmont si ritirarono dalla vita politica dell’Inghilterra durante la guerra dei Cent’anni e divennero di fatto Cavalieri erranti, pronti a sconfinare in ogni landa, anche negli angoli più remoti del mondo, per portare saggezza e protezione al popolo avversato oltre che dalla fame, dai sovrani assoluti e dalle ingiustizie politiche, anche da mostri e streghe, demoni e spiriti. La loro fu una vera e propria crociata di folli disorganizzati che riuscirono a razionalizzarsi solo dopo anni di caccia dissennata e rischiosa.
 Sul finire del Tredicesimo secolo, i Belmont si organizzarono formando presidi stabili su ogni territorio conosciuto, che facevano capo alla sede inglese, posta vicino l’antica Londinium, ora Londra. I ruderi del vecchio palazzo dei Belmont sono stati distrutti nel 1802 e sopra di essi è nato il quartiere periferico e popolare del Mile End.
I membri della famiglia Belmont si occupavano delle indagini, del reclutamento di nuovi membri e dell’iniziazione di altre famiglie allo stesso ideale. I Morris, i Lancaster e i Rosen si affiliarono all’Ordine dei Belmont, ma rimasero sempre ben distinti dai primi. Furono i Belmont stessi a non voler mescolare il loro lignaggio puro, discendente dal nobile sangue di Artù – secondo loro–, con quello di altre famiglie di Cavalieri.
Col passare dei secoli, si aggiunsero anche altre famiglie alla causa e la più importante fra tutte fu quella dei Griffith. Il mio antenato, il barone Bertram Johannes Griffith, incontrò uno di loro nel 1512. Salvatosi dalle grinfie del primo vampiro, meglio identificato come Vlad III Dracula, decise di votare la sua esistenza alla protezione dei suoi simili e alla lotta contro le aberrazioni del Maligno. Fu il re Edoardo III a farlo diventare membro del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, al quale anche io appartengo come erede della mia potente famiglia.
Di padre in figlio, è stata tramandata la sapienza del primo di noi, i suoi studi e le sue deduzioni. Non c’è Griffith che non sappia difendersi o riconoscere la presenza degli schiavi di Satana. Al contrario dei Belmont, la mia famiglia ha basato la sua fama su un approccio più cauto e analitico ai vari casi. Ha studiato le mostruosità che doveva eliminare dopo averle imprigionate e ha cercato di scoprirne tanto i punti deboli quanto i punti di forza. Non eravamo e non siamo impavidi Cavalieri lanciati contro i mulini al vento, ma studiosi attenti, armati di strumenti più efficaci e all’avanguardia. E proprio questo ci ha reso più resistenti al tempo.
Mentre i Belmont sono stati spazzati via quasi completamente, i Griffith sopravvivono su tutto il territorio inglese con la stessa forza che ci ha caratterizzati sul nascere.
Tuttavia ci sono anche altri Ordini che lottano per la nostra stessa causa, con metodi discutibili e decisamente meno ortodossi, persino dei Belmont. Basti pensare ai fanatici dell’Ordine di San Michele.
Sono convinti che tra loro ci sia l’Arcangelo Michele che li ha benedetti con il dono dell’immortalità e che li sostiene nella lotta contro il Diavolo. Si dice che siano umani mutati in qualcosa di superiore, dotati di poteri strabilianti come il dominio del tempo, arti curative miracolose, comando sugli elementi, ma restano ancora leggende per alimentare le illusioni di esseri umani smarriti che si sono sottomessi a sedicenti personalità che nessuno ha mai visto. Mi hanno informato che uno dei loro vertici, Emanuel de La Cruz de Calatrava sia partito da Roma per raggiungere i territori della nostra bella isola. Se non è uno sciocco né un codardo, non si farà scrupoli a chiedermi udienza.
Diverso e decisamente meno favoloso e altisonante, è un Ordine senza nome rappresentato dalla famiglia Marino. Italiani, gente legata alla Chiesa di Roma che collabora anche con la Corona inglese per i casi più gravi, i Marino agiscono più discretamente di noi Griffith e sono depositari di un potere misterioso, mostruoso quasi come i nostri nemici. Dalle informazioni che ho messo insieme su di loro, so che si avvalgono dell’alchimia per potenziare armi e corpo, ma non ne ho mai visto combattere uno con i miei occhi, per questo ho contattato il Cavaliere Serafino Marino. Arriverà tra non molto, perciò avrò modo di documentarmi meglio di quanto ho già riferito.
Oltre loro ci sono tanti Cavalieri erranti che, pur non vantando sangue nobile, scimmiottano il nostro modo di operare, ma non finiscono che per farsi ammazzare o venire a chiedere aiuto in ginocchio a chi possiede la sapienza dei predecessori.
Molti dicono che c’è un numero sconfinato di uomini che cercano di ribellarsi al fato di non essere al vertice della catena alimentare di questo mondo, ma, in realtà, i veri saggi si contano in pochi eletti scelti dal sangue. Come dice il vecchio detto “Il sangue non mente mai”.



Continuate a seguirci per scoprire nuove curiosità su "Van Helsing", un libro di Natascia Luchetti



Buongiorno, lettori, e buon inizio settimana!
Oggi voglio parlarvi di un noir molto particolare, edito da NNEditore, che ringrazio per la copia.
Si tratta del primo libro di una serie, firmata da James Anderson, intitolato "Un diner nel deserto".
Buona lettura!

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Ben Jones è un camionista sull'orlo della bancarotta che effettua consegne lungo la statale 117 del deserto dello Utah, una terra ospitale solo per chi ha scelto di isolarsi dal mondo. Un giorno Ben incontra Claire, che si nasconde dal marito in una casa abbandonata e suona le corde di un violoncello invisibile. L'amore per Claire porta Ben a stringere amicizia con Ginny, un'adolescente incinta in rotta con la madre, e a fare i conti con il burbero affetto di Walt, il proprietario di un diner nel deserto chiuso da anni in seguito a un terribile fatto di sangue. Tra rivelazioni inaspettate, scomparse improvvise e il furto di un prezioso strumento musicale, tutti incontrano il proprio destino, cieco come le alluvioni che allagano i canyon rocciosi.

Ci sono libri in grado di intrigarmi immediatamente: mi basta una copertina, un titolo evasivo, una trama interessante e il gioco è fatto. Con la storia di James Anderson è andata proprio così: ogni elemento del libro mi ha colpita e mi ha convinta. Si tratta di un romanzo di nicchia che, probabilmente, non riuscirà a far breccia nel cuore di tutti i lettori ma solo di quelli che stanno cercando qualcosa di unico e particolare.
Ci troviamo in un luogo magico e misterioso: il deserto.

Non era il paradiso e non era l'inferno,
solo un rettilineo che gli passava in mezzo.

Tutti i personaggi che incontriamo, strada facendo, scappano o si nascondono da qualcuno: non vogliono essere trovati o disturbati. Ben è un pendolare del deserto, fa avanti e indietro sulla difficile route 117, portando approvvigionamenti ai pochi coraggiosi che vivono in questo posto ai confini del mondo. Il suo lavoro è appeso ad un filo: il deserto sembra risucchiare ogni spiraglio di vita e di speranza. Nonostante l'apparente staticità della storia, la trama riserva moltissimi colpi di scena e segreti svelati. Le figure di Claire e Walt sono le uniche a dare coraggio a Ben, sempre più deciso a mollare tutto. C'è qualcosa di strano, in loro, e una verità devastante si nasconde tra le mura, ormai pericolanti e diroccate, del diner nel deserto.

La storia assume delle sfumature noir e fa spazio a nuovi sentimenti: rabbia, paura e desiderio di vendetta. Dopo un momento centrale di pace e stabilità, le cose precipitano rovinosamente verso un epilogo inaspettato ma che, alla fine dei conti, chiude perfettamente un cerchio. 
La prosa di Anderson è attenta ed esaustiva; la narrazione è minuziosa e tiene sempre un buon ritmo. Le digressioni nel passato garantiscono una bella dinamicità alla storia. Si tratta del primo libro di una serie che, per fortuna, non lascia un finale sospeso. Non vedo l'ora di leggere la prossima avventura nel deserto. In attesa di conferme, promosso (quasi) a pieni voti e consigliato a tutti gli amanti del noir.


Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di mostrarvi la cover di uno sport romance dalla trama molto intrigante.
Si tratta di "Love Dribble", di Irene Pistolato, edito dalla Darcy Edizioni.
Buona 'visione'!


Titolo: Love Dribble
Autore: Irene Pistolato
Editore: Darcy edizioni
Genere: Sport Romance/erotic romance
Costo: 2,99€ ebook - cartaceo 16€
Data di uscita: 26 ottobre


James è un giocatore professionista dell'NBA, il basket è tutta la sua vita e ha tutte le carte in regola per vincere, finché il suo nome non viene infangato in uno scandalo scommesse. Ferito dal caos mediatico che ne consegue, nonostante la sua innocenza, decide di prendersi una pausa e in gran segreto giunge a Sirmione, in Italia. Qui incontra Tania, commessa in un supermarket che sogna di incontrare presto il vero amore. Tra i due scatta subito la scintilla della passione, ma presto James si troverà a fare la scelta più ardua: il basket nella sua terra natale, Detroit, o  l'amore in un piccolo paesino italiano. Possono cuore e mente, per una volta, volere la stessa cosa?



Pronti  a lasciarvi catturare da James e Tania?
Non vi resta che aspettare il 26 Ottobre!




Pronti a scoprire una delle più belle saghe fantasy degli ultimi anni?
Esce oggi, per Newton Compton, "La battaglia della corona maledetta" di Kendare Blake e non vedo l'ora di parlarvene!


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Siamo arrivati al secondo capitolo della saga "Three Dark Crowns", una delle più promettenti nel panorama del fantasy. Avevo nutrito qualche dubbio su "La battaglia delle tre corone" ma, per quanto riguarda questo nuovo capitolo, è stato amore a prima pagina. Conoscere già tutti i protagonisti, mi ha aiutata ad entrare, fin da subito, nel vivo dell'azione e godere di ogni sviluppo di una storia davvero avvincente.
L'anno dell'Ascensione entra nel vivo, la regina scelta dalla Dea dovrà uccidere le sue sorelle e regnare sull'isola, garantendo prosperità e potere alla stirpe a cui appartiene. Avvelenatori, Naturalisti ed Elementali: ogni fazione cerca di tirare acqua al suo mulino ma, come nel libro precedente, è evidente che Katharine, la regina avvelenatrice, ha una marcia in più. Il suo essere continuamente sottovalutata e considerata debole, la rende più motivata e crudele, rispetto alle sorelle.
Devo ammettere che, tra le tre, è la mia preferita proprio per il suo carattere 'velenoso' e insensibile a qualsiasi evento esterno, legami familiari compresi.

Di diversa fattura gli animi gentili di Arsinoe e Mirabella che continuano, con difficoltà, a cercare una soluzione pacifica al triste destino che le attende. La trama è molto più dinamica, rispetto al primo libro, ed è ricca di colpi di scena. Nulla è scontato e la battaglia per il trono si fa sempre più spietata e crudele. Le altre storyline che si intrecciano nella trama, garantiscono situazioni e sviluppi, sempre nuovi, che mantengono costante l'attenzione di chi legge per non perdere il filo del discorso.
La prosa dell'autrice è molto coinvolgente, continuo ad apprezzare il mistero e l'ambientazione in cui la Blake sviluppa la sua storia e, sono certa, che il bello debba ancora venire.
Per fortuna, mia e vostra, il finale non resta troppo in sospeso ma io sono comunque curiosissima di proseguire la lettura della serie e scoprire il destino delle tre regine.
Consigliato a tutti gli amanti del fantasy!!


Buongiorno, lettori.
Ho avuto il piacere di leggere, in anteprima, il nuovo romanzo di Barbara Frale, "In nome dei Medici". Mi è piaciuto moltissimo e non vedo l'ora di raccontarvelo!


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Arrivato nell’Urbe per risolvere questioni di affari, il giovane Lorenzo de’ Medici si trova subito circondato da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, ha infilato sotto la sua sella un antico pugnale dall’elsa d’argento, con uno stemma dal disegno indecifrabile. Intimorito dalla silenziosa minaccia, Lorenzo comincia così una tortuosa indagine in una città piena di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Chi è che trama alle sue spalle? Gli stessi che ostacolano l’estrazione di allume da parte della sua famiglia sui Monti della Tolfa? Nel tentativo di scoprirlo, il suo destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l’enigmatico cardinale Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono nella Curia romana, a caccia di ricchezza e prestigio. Ma l’incontro che cambierà la sua vita sarà quello con Clarice Orsini, aristocratica creatura dalla quale emana un segreto fascino: ne sarà stregato. Preso nelle spire di questo amore, Lorenzo non si accorge che nuovi nemici si stanno per levare contro di lui, alleandosi ai vecchi per un comune intento: l’erede dei Medici deve morire.

Ho conosciuto il mondo letterario di Barbara Frale ad inizio anno con il grande thriller "I sotterranei di Notre Dame". Con questo nuovo romanzo, tuttavia, il livello raggiunto è decisamente superiore.
Ho amato ogni singola pagina del libro: l'ho trovato avvincente, ben costruito, fedele alla realtà storica e coinvolgente al massimo. L'ho divorato nel giro di un pomeriggio e, grazie all'autrice, ho potuto compiere un viaggio straordinario nello spazio e nel tempo.
Siamo nel 1400 in una Italia divisa per le lotte di potere fra famiglie potenti, sovrani stranieri e papato. Tra le varie personalità che si avvicendano, nella storia e nel libro, spicca senza dubbio quella di Lorenzo De Medici, destinato a raggiungere un potere e una fama che gli hanno garantito l'eternità.

Non è facile dare un volto e un carattere ad un personaggio del calibro di Lorenzo "Il Magnifico" ma, la Frale, ci è riuscita perfettamente: è stato impossibile non appassionarsi alla vicenda e non ammirare il carisma del protagonista. L'autrice è riuscita nell'impresa di rendere invitante e coinvolgente un romanzo storico, obiettivo non facile da centrare. La prosa di Barbara Frale è perfettamente consona all'epoca narrata: è una scrittura fluida e ricercata. I dialoghi, seppur ricostruiti, sono coerenti e danno un senso di completezza all'intera vicenda. L'intreccio della trama, basata su episodi realmente accaduti, cattura l'attenzione e fa sognare.

Una parte fondamentale, del libro, è proprio l'importanza di tutta l'intricata e profonda componente emozionale del protagonista: la figura di Lorenzo De Medici è, infatti, un equilibrio perfetto tra la parte stratega e calcolatrice e quella più volubile e carnale. Il mio amore, per questo personaggio, aumenta sempre di più!
Consigliato a tutti gli appassionati di romanzi storici e, in particolare, a quelli che ammirano la storia della famiglia più famosa del '400.
Promosso a pieni voti!



Grazie Newton Compton per la copia.

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