sabato 26 maggio 2018

Recensione "Una ragazza inglese" di Beatrice Mariani

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di una meravigliosa favola moderna che ricalca molto la storia del celebre classico di 'Jane Eyre'. Si tratta del romanzo di Beatrice Mariani, "Una ragazza inglese", edito da Sperling & Kupfer.
Buona lettura!

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È un tardo pomeriggio di giugno quando Jane raggiunge il cancello della villa dove passerà l'estate. Per lei, diplomata a pieni voti in Inghilterra, lavorare come ragazza alla pari per una ricca famiglia romana è un modo per mettere da parte qualche soldo, ma soprattutto il primo passo verso un futuro che intende scegliere da sola. Gli zii, unici parenti rimasti, la vorrebbero indirizzare a studi di economia, un percorso sensato che garantisce un solido avvenire. Ma lei non può dimenticare che i suoi genitori hanno seguito la loro passione a costo della vita, e la passione di Jane è il disegno, non i numeri. A nemmeno vent'anni, ha imparato a dar retta più al cuore che alla ragione. Il cuore, fin dal loro primo rocambolesco incontro, la spinge verso il suo datore di lavoro, Edoardo Rocca, un uomo d'affari dal fascino misterioso, zio del bambino di cui lei si deve occupare. È bello, sicuro di sé, sfuggente. Jane ne è intimorita, ma al tempo stesso attratta. Lui appartiene a un altro mondo, lo sa bene, eppure sente un'affinità che nessuna logica può spiegare. Basta una notte insonne perché si accenda una passione che sfida il buonsenso e la convenienza, non solo per la differenza di età, ma anche perché c'è qualcosa che Edoardo nasconde, segreti ed errori che stanno per travolgerlo. E, quando questo accadrà, per Jane sarà troppo tardi per mettersi in salvo.

Sono rimasta subito conquistata dalla copertina coloratissima e vivace ma, quello che non mi aspettavo, era di trovare una storia deliziosa ed emozionante tra le pagine. L'autrice ci regala due personaggi carinissimi e molto diversi, tra loro. Da una parte abbiamo Jane, una giovane ragazza inglese pronta a trascorrere un'estate italiana come ragazza alla pari; dall'altra, un uomo affascinante e misterioso, Edoardo Rocca. L'autrice descrive nel dettaglio ogni elemento del suo romanzo, dai personaggi all'ambientazione. La campagna romana è la cornice perfetta per una storia romantica e bizzarra come quella tra i due protagonisti. Lui ispira tantissima tenerezza ogni volta che tenta di celare, dietro un comportamento brusco, l'interesse crescente verso Jane. Lei è un'inguaribile romantica che si innamora di Edoardo quasi a prima vista. Un connubio particolare ma bellissimo da scoprire. Sono proprio le unioni più impensabili a regalare le emozioni migliori.

Ti amo perché ti capisco e so che non sei come sembri. Ti amo perché anche se lavori tanto, sei gentile lo stesso, ti amo perché la festa ti faceva schifo ma hai detto che apprezzavi il pensiero, ti amo perché ti piace la campagna e vorresti solo stare in pace.

Il romanticismo, seppur non scontato ed eccessivamente melenso, è il tema centrale del libro. La Mariani ci regala una trama semplice ma non esente da colpi di scena. La lettura si è rivelata un'esperienza piacevole e rilassante. L'ambientazione e i personaggi mi hanno permesso di sognare ad occhi aperti per qualche ora, trascinandomi in un saliscendi di emozioni. La prosa dell'autrice è scorrevole, elegante al punto giusto e, a tratti, anche ironica. La cosa che mi preme di più sottolineare, è che si tratta di una rivisitazione a dir poco perfetta di 'Jane Eyre'. L'autrice ha costruito la sua favola moderna sulle basi di un classico d'altri tempi senza esagerare o sconfinare nel ridicolo, ma bilanciando perfettamente le due storie. Ovviamente, gli elementi innovativi e moderni non mancano, ma la magia e il romanticismo sono gli stessi. Non era facile confrontarsi con un capolavoro del genere, ma Beatrice Mariani è riuscita a creare una storia perfetta per il romance moderno. Ho divorato il libro in poche ore ma questi personaggi mi resteranno nel cuore per molto, molto tempo. Se amate le storie d'amore, sono certa che adorerete questa dolcissima commedia!
Promossa a pieni voti.


venerdì 25 maggio 2018

Recensione "Macbeth" di Jo Nesbø

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro straordinario che ho amato moltissimo e che ho, letteralmente, divorato. Si tratta dell'ultimo lavoro di Jo Nesbø, "Macbeth", edito da Rizzoli.
Buona lettura!


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Anni '70, una città industriale sull'orlo del collasso fatta di fabbriche chiuse, disperazione, piazze di spaccio. Sotto l'eterna pioggia nera che la flagella, il poliziotto migliore che si muove per le sue strade è Macbeth. Un ex tossico, un uomo fragile dal passato turbolento, abbandonato da bambino, uno sbirro incline alla violenza. Ma è lui, con la sua squadra, a gestire con intelligenza una retata nell'area del porto, un'azione in grande stile che, finalmente, gli fa intravedere la possibilità di ottenere una promozione. E quindi guadagnarsi il rispetto degli altri, avere una vita migliore, e molto più potere, che è ciò che conta. Tutto questo è lì, a portata di mano: ma, pensa Macbeth, davvero mi lasceranno arrivare tanto in alto? Tormentato dalle allucinazioni, vittima di paranoie sempre più acute, Macbeth comincia, lentamente, a soccombere a se stesso e al tarlo dell'ambizione.

Sono sempre stata incuriosita da questo autore e dai suoi libri, così ho deciso di provare a leggere il suo ultimo lavoro. Ebbene, caro Nesbø, da oggi hai una nuova fan che non vede l'ora di recuperare e leggere tutti i tuoi libri!!! Ho divorato e amato "Macbeth", il libro è una brillante e coinvolgente rivisitazione dell'opera shakespeariana in chiave moderna. L'autore riprende tutti i temi principali della tragedia di Shakespeare, come la malsana ambizione politica e i crimini terribili perpetrati per consolidare la propria egemonia sugli altri, non tralasciando nessun dettaglio dell'opera originale, dai nomi, alle dinamiche dell'azione, arricchendo la trama con elementi innovativi e moderni. La figura di Macbeth, al pari dell'originale, è enigmatica e complessa. E' un uomo disposto a tutto per amore e per ambizione, ma che si ritrova vittima dei suoi stessi intrighi. Il clima della città è opprimente e deleterio. La corruzione dilaga e non ci si può fidare di nessuno, fino in fondo.

Una sola legge.
Sangue chiama sangue.

L'autore ci mostra tutte le mille sfaccettature del suo personaggio: è un uomo fragile a cui viene data finalmente la possibilità di emergere e primeggiare, ma il prezzo da pagare per tale opportunità sarà sempre più alto e inconcepibile per una personalità come la sua che, nonostante tutto, è contraria alla violenza e alla cattiveria. Macbeth si ritrova al centro di una spirale discendente insieme al lettore che si appassiona sempre di più alla sua storia. Lo stile dell'autore è ineccepibile e non ha eguali: tutto viene descritto alla perfezione in un equilibrato connubio tra storia e retelling. Il ritmo è incalzante e coinvolgente al massimo, le oltre seicento pagine della storia scorrono via senza nemmeno accorgersene. La penna di Jo Nesbø è graffiante e brutale, questa storia ci regala un turbinio di emozioni diverse e un viaggio interessante e meraviglioso nell'animo umano. Un viaggio in cui si mette a nudo l'uomo e le sue pulsioni più viscerali e incontrollate, senza abbellimenti retorici o metafore romanzate. Ne sono rimasta completamente soddisfatta e affascinata, bellissima anche la parte crime e poliziesca della storia ambientata in una ipotetica Gotham City letteraria. 
Azione, intrighi e passioni. Un passato che non è mai stato così presente e una figura storica che ha segnato un'epoca. "Macbeth" è un vero capolavoro e io vi consiglio assolutamente di leggerlo quanto prima!


giovedì 24 maggio 2018

[Review Party] "Il giardino delle rose" di Dot Hutchison

Buongiorno cuori librosi,
esce oggi il nuovo thriller di Dot Hutchison di cui, sicuramente, molti di voi avranno letto il primo romanzo, "Il giardino delle farfalle" (trovate la mia recensione, QUI). In questo secondo libro, sono molti i richiami alla storia precedente perciò, se non lo avete fatto, vi consiglio assolutamente di recuperarla. Ma, ora, bando alle ciance. Un nuovo e inquietante giardino ci aspetta!


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Sono passati quattro mesi dall'esplosione al Giardino, il posto dove giovani donne chiamate "le farfalle" erano tenute prigioniere. Gli agenti dell'FBI devono ancora fare i conti con le conseguenze del trauma, aiutando le sopravvissute a ricostruirsi una vita. Con l'inverno che sta per volgere al termine, per le farfalle si prospettano giorni più lunghi e più caldi per riprendersi. Per gli agenti, invece, l'imminente arrivo della primavera viene annunciato da una scoperta raccapricciante, uno schema che si ripete: giovani donne trovate morte in chiesa, con uno squarcio all'altezza della gola e il corpo interamente circondato da fiori. La sorella di Priya Sravasti è stata una delle vittime, anni prima. Adesso Priya e sua madre vivono da fuggiasche, spostandosi ogni pochi mesi alla ricerca di un nuovo inizio. Ma quando la ragazza finisce nel mirino del maniaco, la ricerca degli agenti diventa una corsa contro il tempo. Purtroppo l'unico modo per catturare l'assassino è farsi aiutare da Priya, anche se ciò significa mettere a repentaglio la sua vita.


Dopo aver letto "Il giardino delle farfalle", non credevo che l'autrice potesse fare di meglio e, in certo senso, è stato così. Questo nuovo romanzo non ha avuto, su di me, l'impatto del primo ma credo sia dovuto al fatto che conoscessi già i personaggi e lo stile inconfondibile dell'autrice. Ero consapevole della sua naturale capacità di lasciare tutti a bocca aperta, della sua narrazione che si estende su più livelli temporali e diversi narratori, conoscevo il modo di impostare la trama come un cerchio che si chiude o come un domino in cui tanti eventi si concatenano tra loro ma rivelano il progetto finale solo alla fine. Quello che non sapevo, però, era che di storie come le sue non ne ho mai abbastanza. Dei quadri psicologici intricati e al limite della follia non ci si stanca mai ed è stato impossibile staccarsi dalle pagine de "Il giardino delle rose". L'autrice ci ha regalato altri tasselli dei suoi agenti, che mi ha fatto molto piacere ritrovare; ci ha raccontato gli sviluppi del caso precedente che è lontanissimo dall'avere una conclusione e che sarà strettamente collegato alle nuove indagini. C'è un nuovo serial killer, in città, ma le sue vittime non vengono nascoste e conservate in luogo sicuro: vengono mostrate, coperte di sangue e di una particolare specie di fiori, nei luoghi più sacri e sicuri del mondo: le chiese. 

Non importa perché l'hai fatto, perché hai scelto loro, hai scelto noi, hai scelto me. Non importano le tue giustificazioni, perché in ogni caso le tue risposte non potrebbero avere senso per nessun altro. Erano le tue risposte. Ed erano sbagliate. Sono sempre state sbagliate.

La cosa che ho amato di più, del libro, è stato il poter entrare nella mente del killer, carpire ogni suo piccolo pensiero e rendersi conto della logica follia che lo spinge a compiere un omicidio dietro l'altro. E' stato un viaggio affascinante e sconvolgente, la trama è intricata e mai scontata. Il livello di suspense va in crescendo, l'autrice  non si sbilancia fino alla fine lasciando il lettore libero di fare congetture e supposizioni insieme agli agenti che si muovono alla cieca, alla ricerca di un fantasma.
A differenza dell'altro libro, non si scende nel dettaglio del tema scelto, i fiori, l'autrice si limita a nominarli e a fornire brevi significati, sicuramente un lavoro non paragonabile alla mole di dettagliate informazioni presenti ne 'Il giardino delle farfalle'. La Hutchison ha una prosa coinvolgente al massimo e molto accurata. Non è difficile immaginare luoghi e personaggi, così come le scene del crimine. E' un libro che si divora e che ha una forte componente psicologica che mi ha intrappolato la mente. Una volta iniziato, è difficile da lasciare perché la curiosità diventa incontenibile. 
Questo libro è una conferma della bravura dell'autrice che è, a tutti gli effetti, nella top ten delle mie scrittrici di thriller preferite. Sono già in astinenza dalla serie "The Collector" e non vedo l'ora di leggere il prossimo libro! Se amate i thriller, non fatevi scappare i libri della Hutchison, creano dipendenza!



mercoledì 23 maggio 2018

Recensione "Di sangue e di ghiaccio" di Mattia Conti

Buongiorno lettori,
voglio parlarvi di un romanzo che mi ha colpito moltissimo e che, forse, non è adatto a tutti.
Si tratta del libro di Mattia Conti, "Di sangue e di ghiaccio", edito da Solferino.
Buona lettura!


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Quando Ranocchia viene ripescato dall'acqua gelida del fiume, più morto che vivo, ciò che il paese sospettava da tempo diventa certezza: è impazzito. Già non è mai stato molto brillante, con il suo fare svagato e il fisico gracile, inabile al lavoro nei campi. Da quando poi se n'è andato di casa per calcare le assi del palcoscenico sotto l'egida di quel cialtrone di Baldo Bandini, capocomico e vagabondo... Inevitabile che la sua mente, già debole, cedesse. Il ragazzo viene internato nel manicomio di Como e tutti pensano di aver risolto il problema, senza considerare che nello stesso istituto è entrata da pochi mesi anche Bianca, la Maestrina, la ragazza che ha insegnato a Ranocchia a leggere, amare e soffrire. E nessuno, fuori, sa che quel presunto rifugio è un luogo molto pericoloso, tra gli intrighi dell'infermiera Clementina e del suo assistente nano e le «cure» del Dottor Lucio, deciso a incidere il suo nome nella storia della scienza a costo di passare sul cadavere dei pazienti. La parola d'ordine per Ranocchia diventa: fuggire. Ma non da solo.

Mattia Conti ha scelto un tema affascinante, poco discusso e magari, penserete, anche poco interessante ma "Di sangue e di ghiaccio", è un libro meraviglioso e che fa riflettere. In passato, bastava davvero molto poco per essere definito pazzo e bisognoso di un ricovero in una struttura specializzata. Ranocchia è un personaggio anomalo, difficile da classificare e per questo definito 'matto'. Il suo gracile aspetto fisico, e una balbuzie evidente, non lo ha mai aiutato nella vita e nessuno, in paese, si è mai soffermato troppo sulla sua persona. Nonostante sia un individuo oggettivamente strambo, Ranocchia mi ha conquistato con la sua passione per la recitazione e la sua anima pura, capace di amare oltre le apparenze e le imposizioni della società. 
Per la sua Bianca, compie dei gesti estremi e si ritrova invischiato, suo malgrado, in una situazione pericolosa e difficile all'interno di un manicomio. Come spesso è stato portato agli onori della cronaca, questi istituti non erano propriamente dei rifugi felici in cui ritrovare la serenità mentale. Spesso erano luoghi in cui personaggi come il Dottor Lucio, potevano portare avanti dei folli piani e disumani progetti di ricerca; erano luoghi in cui i pazienti non avevano nessuna tutela ormai dimenticati dal mondo esterno. E' proprio in un ambiente ostile, come questo, che Ranocchia dimostra tutto il suo coraggio e la sua determinazione. Come ha sempre fatto nella sua vita, non seguirà gli schemi e combatterà contro le ingiustizie di cui è testimone.
L'amore per Bianca è una dolce distrazione da un'atmosfera cupa e triste come quella che si respira tra le mura della 'pazzeria'. L'autore ha dimostrato un'ottima capacità narrativa parlando di temi delicati e importanti e calandosi perfettamente nei costumi dell'epoca. Non ho riscontrato elementi anacronistici, nel libro, ma una ricostruzione fedele di un momento storico particolare per quanto riguarda la psichiatria. Una menzione speciale va fatta per Baldo Bandini, un personaggio che mi è piaciuto moltissimo e che mi ha conquistato con la sua semplicità e le sue riflessioni.
E' una storia reale e poco romanzata, fatta di personaggi che non hanno nulla da offrire, se non la propria anima. Sono gli eterni emarginati, quelli di cui nessuno si cura mai. Mattia Conti dà a queste persona un'occasione di parlare ed essere ascoltati, rendendoli protagonisti assoluti di un libro meraviglioso che tocca il cuore. Con una scrittura accurata e ricercata, l'autore ci guida nella sua storia un po' folle e stramba ma, in fondo, non c'è un po' di follia in ognuno di noi?
Promossa!



[Cover Reveal] "Imperfetto"

Cover Reveal Imperfetto

Buongiorno cuori librosi,
L'autrice Sagara Lux sta per tornare con un nuovo e promettente romanzo. 
Oggi scopriamo, in anteprima, la cover e la sinossi del libro.
Buona lettura!!!


Cover Imperfetto

Titolo: Imperfetto
Autore: Sagara Lux
Genere: New-Adult
Cover Design: SP Graphic Design
Data di uscita: Estate 2018

AUTOCONCLUSIVO.

TRAMA

Daniel Crowne è l’uomo perfetto.
È affascinante, metodico, organizzato e sta per ricevere la proposta che gli cambierà la vita.
Quello che non si aspetta è di dover condividere l'occasione con una ragazza che non ha mai visto, ma che a quanto pare tutti sembrano conoscere.

Valery Tutcher è tutto fuorché perfetta.
È irriverente, disordinata e testarda. Ha un carattere indomito e una visione molto precisa della realtà delle cose. Al contrario di Daniel, da sempre abituato a muoversi in un mondo fatto di limiti, non ha regole. Non ha tentennamenti.
E non ha alcuna intenzione di rendergli le cose facili.


"Emozionante e bellissima".
"Una storia fuori dal comune, che non ti lascia andare via".


goodreads


Teaser Imperfetto

Full Cover Imperfetto

L'AUTORE



Sagara Lux crede nelle seconde occasioni, benché la vita non gliene abbia mai concesse.
Non ama parlare di sé, ma ama scrivere e dare a vita a personaggi capaci di colpire stomaco e cuore insieme.
Se volete, potete trovarla qui.


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