giovedì 26 aprile 2018

[Review Party] "Con te o senza di te" di Jules Hofman

Buongiorno cuori librosi,
oggi ho il piacere di ospitare il review party di un romanzo che mi è piaciuto moltissimo in uscita oggi per Newton Compton. Si tratta del libro "Con te o senza di te" di Jules Hofman.
Buona lettura!


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Allison ha ventisette anni e vive a New York. Lavora al Blusher, un pub mal frequentato, perché ha bisogno di soldi per concludere gli studi: il suo traguardo è una laurea in Medicina. Una sera, al pub, conosce Benjamin, un ragazzo dal fisico atletico e lo sguardo magnetico. Trascorre con lui una notte, che doveva essere solo un’avventura, ma che invece scatena in Allison una reazione completamente inaspettata. Quello che lei non sa è che a causa di una malattia diagnosticata di recente, Ben ha dovuto lasciare la sua squadra e rinunciare al sogno di diventare la stella del rugby americano, come tutti i tifosi si aspettavano. I tentativi di respingere Allison, comunque, saranno inutili e ben presto i due si ritroveranno travolti da un sentimento che li porterà a lottare insieme contro un nemico subdolo. Convinti che ogni istante vada goduto al massimo.

So che mi sta desiderando, lo dimostra l'espressione vogliosa sul suo volto. Io stessa, in questo momento, sto ardendo di desiderio per lui, per un perfetto sconosciuto. Ed è una sensazione cui non ero più abituata, quasi nuova.Voglio la sua bocca e sento che stasera farò di tutto per averla.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, vista la trama ho avuto paura di soffrire dalla prima all'ultima pagina. Strada facendo, ho deciso di godermi la lettura senza pensare all'epilogo ed è stata una storia bellissima. Allison e Ben si incontrano in una circostanza molto particolare e, da quel momento, il tutto si svolge in maniera molto veloce tanto che sono stata sul punto di chiedermi dove volesse andare a parare l'autrice. Non ha scelto dei personaggi semplici e nemmeno una location scontata e questo, se possibile, ha reso il tutto ancora più interessante e coinvolgente.
Mi è piaciuta tantissimo Allison, soprattutto il suo senso di responsabilità e del dovere. E' disposta a tutto per riuscire a realizzare i suoi sogni, è una ragazza acqua e sapone con una bellezza semplice ma disarmante. Molto, molto carino anche Ben che, nonostante il ruolo, si dimostra un ragazzo perbene e di sani principi, un po' folle e sopra le righe ma, allo stesso tempo, deciso e coraggioso. Il suo personaggio subisce il colpo più duro, è stato terribile leggere tra le righe la sua rassegnazione.

Ho il cancro: è lui la mia grande ombra. Se lo ignoro, lui c'è comunque. Mi segue, ovunque io vada. Non sono un sovversivo, sono semplicemente una persona il cui corpo sta perdendo colpi. E io non posso far altro che assistere al suo deterioramento.

La paura è una grande protagonista della storia. Ben ha paura della sua malattia, Allison ha paura di perderlo, io ho avuto paura che non riuscissero a superare questi limiti ma, nonostante tutto, l'atmosfera è molto distesa e piena di speranza. Ho sempre il timore di ritrovarmi in storie tristissime quando uno dei personaggi è gravemente malato, ma la Hofman fa sentire pochissimo questa tensione concentrandosi più sull'attrazione tra i due protagonisti e sul bellissimo sentimento che arriva inaspettato nella vita di entrammbi.
Nel panorama dei sick romance, il libro di Jules Hofman si differenzia in più di un elemento che, purtroppo, non posso rivelarvi per non rischiare di rovinare la lettura scendendo troppo nel dettaglio. Per quanto riguarda la trama, pur non essendo tra le più brillanti, può contare sulla bravura dei due protagonisti, su descrizioni accurate, soprattutto per quanto riguarda la componente emozionale, e su dialoghi irriverenti che strappano un sorriso anche nei momenti più cupi della storia. Scorrevole la narrazione, ho apprezzato molto la prosa dell'autrice e lo stile fresco e leggero. E' una lettura che si divora nel giro una sera perché, una volta iniziata, sarà impossibile chiuderla prima di sapere come andrà a finire. Nonostante le mie remore iniziali, non posso non consigliarlo. Sono sicura che vi innamorerete all'istante di questa coppia. 




mercoledì 25 aprile 2018

Recensione "Amore, cioccolato e disastri" di Samantha L'Ile

Buon pomeriggio cuori librosi,
in questa giornata primaverile e soleggiata, ho deciso di parlarvi di un romanzo super carino e zuccheroso edito dalla Butterfly Edizioni, "Amore, cioccolato e disastri", di Samantha L'Ile.
Buona lettura!


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La vita di Samuela è una continua montagna russa tra casa, figli e lavoro. Rimasta vedova all'improvviso, l'unica persona su cui può contare è l'amica Caterina, frizzante proprietaria di una pasticceria sull'orlo del fallimento. Entrambe hanno giurato fedeltà al cioccolato e di non volere mai più un uomo accanto, ma il destino non è d'accordo e le fa incontrare un padre single. Superata la diffidenza iniziale, l'amicizia tra Samuela e Demetrio rende tutto più facile perché insieme formano una squadra formidabile. Inoltre Demetrio è un uomo dolce e pieno di fascino e risveglia in lei desideri sopiti, che credeva spenti per sempre. La vita le ricorda che tutti si meritano una seconda chance, ma la paura di illudersi non le permette di lasciarsi andare. Conquistare la sua fiducia e il suo cuore diventerà un'impresa ardua, perché vuole mettere quanta più distanza possibile da lui. Ma l'attrazione tra i due è evidente e restare solo buoni amici sarà ogni giorno più complicato...

Questo è un romanzo dolce, nel nome e nei contenuti. Samuela è una donna come tante, rimasta vedova prematuramente. E' una madre premurosa e un'amica sincera con una forte passione per il cioccolato. Non è la classica protagonista bellissima e senza mai un capello fuori posto, appartiene più alla categoria delle super mamme che riescono a far tutto nonostante le difficoltà quotidiane. Anche Demetrio, il nostro personaggio maschile, segue la stessa linea dimostrandosi un uomo attento anche se molto enigmatico e misterioso, inizialmente. Le dinamiche tra i due si rivelano da subito molto simpatiche e dolci, è come se il destino avesse voluto aiutarli mettendoli sulla stessa strada. Mi sono divertita moltissimo a leggere la quotidianità di queste due anime a metà che ritrovano la forza l'uno nell'altra. I figlioletti di entrambi rendono tutto più semplice e, magicamente, ogni pezzo sembra andare al suo posto. Ma l'amore, così come il cioccolato, è un qualcosa che richiede molta cura ed attenzione, i nostri personaggi dovranno impegnarsi al massimo per portare avanti questa relazione sbocciata per caso.

Ho ringraziato il destino ogni giorno per averti incontrato. Adoro le bambine e tu sei un uomo eccezionale.

-Non lo sono affatto.

Lo sei eccome. Fidati di me.

-Mi fido di te. Solo di te.

Lo stile dell'autrice è semplice, scorrevole e piacevolissimo da leggere. La trama non riserva particolari colpi di scena ma è molto ben costruita. E' perfetta per le lettrici che ricercano storie romantiche e a lieto fine. In questo l'autrice è stata bravissima, coccolando il lettore con una scrittura tenera come una carezza e dolcetti niente male. In effetti, l'amore per il cioccolato e la pasticceria di Caterina, sono un'ottima distrazione dal filone centrale del romanzo. "Amore, cioccolato e disastri" è una storia d'amore comune, che conquista con la naturalezza della normalità senza eccessive caricature e personaggi stereotipati. Sono rimasta pienamente soddisfatta dalla lettura e dalla prosa dell'autrice, questo libro mi ha regalato serenità e tanto romanticismo: proprio quello di cui avevo bisogno.
Una storia d'amore sana, non eccessiva e assolutamente emozionante. Come sempre, questa casa editrice ci regala delle chicche meravigliose, ben scritte e che si differenziano dalla maggior parte dei romanzi in circolazione. Vi consiglio di aggiungere questo romanzo alle vostre liste di letture, insieme ad una dolcissima tavoletta di cioccolata.



martedì 24 aprile 2018

[Blogtour] "Il nomade" di Jane Harvey Berrick



Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di raccontarvi il mio parere sul terzo capitolo della 'The traveling series' firmata da Jane Harvey-Berrick e portata in Italia dalla Delrai Edizioni.
Ho amato i primi due capitoli (Il viandante e La viandante) perciò non vedo l'ora di parlarvi de "Il nomade". Oltre alla recensione, troverete un piccolo approfondimento sull'autrice e il suo stile.
Buona lettura!



Titolo: Il Nomade
Collana: Mira
Genere: Romance
ISBN cartaceo: 9788899960568
ISBN ebook: 9788899960551
Pagine: 400
Costo cartaceo: 16,50
Costo ebook: 4,99





Jane Harvey-Berrick è un'autrice che si dedica, prevalentemente, al genere romance/new adult.
Il suo è uno stile unico ed inimitabile che alterna momenti seri e tesi, ad altri più ironici e leggeri. Quando si legge un libro della Berrick non ci si annoia mai ma, soprattutto, ci si emoziona continuamente. Dopo aver letto ben tre libri, scritti da lei, posso assicurarvi che è una delle poche autrici in grado di far passare il lettore dalla felicità totale allo sconforto più completo nel giro di poche pagine. Ha una scrittura evocativa che si è espressa al meglio in questa serie molto particolare dedicata al mondo circense e nomade. Mi sono spesso chiesta da dove abbia preso ispirazione e come faccia a realizzare piccoli capolavori e ho scoperto delle curiosità interessanti.
L'autrice ha rivelato, infatti, di avere sempre mille idee in testa che si basano su vicende che vive o ha vissuto, ma anche su episodi a cui le capita di assistere quotidianamente.
L'oceano, e un fedele notebook, la aiutano a fare chiarezza e a concentrarsi su una singola trama. I suoi libri sono molto reali e poco romanzati ma, allo stesso tempo, le piace scrivere di culture e gruppi etnici diversi, come nel caso della 'The traveling series'.

Scrivo romance.
E' un genere che amo.

La passione dell'autrice per il genere che scrive è palese in ogni pagina delle sue storie. E' impossibile non affezionarsi ai suoi personaggi e alle immagini, che le sue minuziose descrizioni, riescono a far emergere. Io, personalmente, la adoro così come i suoi libri.
Spero che vi sia venuta voglia di concederle almeno un'occasione: una volta entrati nel giro, sarà impossibile uscirne!



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Tucker McCoy è uno stuntman, il pericolo è il suo mestiere. La vita nomade è l’unica che ha sempre conosciuto e la sua esistenza si alterna tra viaggi, esibizioni e donne, tante donne. Ha per tutti un sorriso e una battuta divertente, non si lascia mai scoraggiare dalle difficoltà, apprezzando ogni cosa per come viene. Quando conosce la sorella di Kestrel, il suo migliore amico, non ha idea di dove lo porterà il coinvolgimento emotivo che lo lega a lei. Tera Hawkins è la figlia del senatore, una donna ricca, elegante e piena di talento, che può aspirare a uomini diversi rispetto a lui, con posizioni sociali ben più in vista. Ma lei, TC, è rimasta affascinata dall’animo di Tucker e dai suoi mille talenti, nonché dal suo fascino. Tutto ha inizio con una notte soltanto, in cui i due si promettono un’avventura indimenticabile di passione, ma spesso l’amore unisce le differenze fino ad annullarle. Come potrà un sentimento così totale e assoluto sopravvivere alla diversità di prospettive future e di stili di vita?

-Scappi sempre, vero, Tucker?

Anche se avevo lo stomaco sottosopra, le sorrisi e le feci l'occhiolino.
E' il modo migliore per non farsi catturare.

Tucker McCoy è una nostra vecchia conoscenza. Nei libri precedenti, infatti, lo avevamo già incontrato nei panni di migliore amico di Kestrel, nonché suo collega di acrobazie potenzialmente letali e mozzafiato. Ne 'Il nomade', l'autrice si sbottona un po' di più su questo personaggio, facendo luce su una storia che non mi aspettavo e su un personaggio che si è rivelato complesso in maniera direttamente proporzionale alla sua apparente sbruffonaggine. Non mi aspettavo un Tucker dolce, un Tucker dal passato triste e con una pessima famiglia alle spalle. Si presenta come un play boy da strapazzo, con la battuta sempre pronta e un sorriso che abbaglia le povere fanciulle che cadono immediatamente ai suoi piedi ma, oltre l'apparenza, c'è molto di più. Avevamo già incontrato anche la protagonista femminile del libro, Tera Hawkins, sorellastra milionaria di Kestrel, e anche nel suo caso nulla è come sembra. Nella mia mente era una sorta di Paris Hilton finita per sbaglio tra i circensi, ma dietro gli agi e le frivolezze si nasconde una ragazza a modo, gentile, sempre pronta a dare una mano e, perché no, anche a sporcarsi le mani. 

Non gettare la spugna prima di provarci. Tu mi piaci e io piaccio a te. Non è abbastanza?

-Voglio che lo sia. Ma io e te veniamo da mondi diversi e viaggiamo verso destinazioni differenti.

Il romanzo è un viaggio in una storia d'amore complicata e impossibile, sulla carta, e un processo di accettazione personale per entrambi i personaggi. Tucker e Tera dovranno, infatti, fare i conti con i propri limiti e i pregiudizi, dovranno fare i conti con problematiche importanti che non riguardano solo loro, ma anche tutto il contesto in cui vivono. Tra un colpo di scena e una scazzottata all'aria aperta, è impossibile non innamorarsi di questa coppia, apprezzandone i pregi e i difetti.
Rispetto ai volumi precedenti, si parla pochissimo della vita nomade e circense affrontando contesti più stabili e cittadini in cui Tucker non si trova perfettamente a suo agio. E' inevitabile paragonare Aimee, compagna di Kestrel, a Tera ma le due non potrebbero essere più diverse tra loro. Aimee cercava il suo posto nel mondo, Tera ce l'ha già e non ha nessuna intenzione di rinunciarci. Da questo punto di vista, mi è piaciuta moltissimo come protagonista: pur innamorandosi perdutamente di Tucker, non perde di vista i suoi obiettivi e la sua indipendenza dimostrando un carattere inaspettato.
La prosa dell'autrice si è rivelata sempre molto scorrevole, poco elaborata e ironica. Quando si legge un libro di Jane Harvey Berrick non ci si annoia mai, ve lo posso assicurare. Pur essendo molto bello, c'è stata un pizzico di magia in meno rispetto alle storie precedenti per cui non mi sento di dare il massimo ma, come vi spiegavo sopra, questo è un libro molto più reale e decisamente meno romanzato rispetto agli altri per cui la cosa era inevitabile. Sono comunque felicissima di averlo letto e continuo a consigliarvi l'intera serie! 


Se dovessi descrivere il libro con un aggettivo, sarebbe VERO

Continuate a seguirci e a scoprire nuovi dettagli di un libro, e di una serie, straordinari!




lunedì 23 aprile 2018

Recensione "Fuga da Berlino" di Paolo Chiappero

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una storia meravigliosa ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Si tratta del libro "Fuga da Berlino", di Paolo Chiappero, che racconta la vicenda di una fuga rocambolesca dalla guerra e di un'amicizia che ha sfidato la paura e il tempo.
Buona lettura!


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Berlino, 1945. Per i prigionieri di guerra rinchiusi nel lager Starke Stähle il tempo sembra essersi fermato, e la speranza di una liberazione ha ceduto il campo alla rassegnazione e all'attesa della morte. Insieme agli altri detenuti ci sono gli I.M.I., gli Internati Militari Italiani, i soldati che dopo l¿armistizio dell'8 settembre 1943 si sono rifiutati di combattere al fianco dei nazisti. Per i tedeschi sono gli "schiavi di Hitler", i "vigliacchi traditori", bestie da lavoro senza diritti né dignità. Da quando è lì, anche Giacomo, come gli altri italiani reclusi, non ha più un nome. Da due anni è il numero 03121 e - tra appelli estenuanti e giornate trascorse ai lavori forzati - vede morire i suoi compagni, vinti dalle malattie e dalla malnutrizione. Finché un giorno il suo amico Rino, il "mago dei motori", scova una macchina tra le macerie che i prigionieri devono sgomberare nella città distrutta. Non è perfetta ma è in buono stato, con le chiavi infilate nel cruscotto. Ripararla e farla ripartire non è impossibile, così i due internati si convincono che è arrivato il momento di agire, di lasciarsi alle spalle la prigionia e di fuggire dal lager a bordo di quell'affascinante automobile che il destino gli ha fatto incontrare. Per loro sarà l'inizio di un viaggio lungo e disperato verso casa, attraverso campagne e paesi flagellati dalla guerra. Un viaggio fatto di paure e pericoli, ma ravvivato dalla forza di volontà, dal coraggio, da episodi di inaspettata solidarietà tra uomini e donne accomunati da un unico desiderio: dimenticare l'odio e la violenza e ricominciare a vivere.

"Fuga da Berlino" è uno dei romanzi più belli ed originali che abbia mai letto sulla Seconda Guerra Mondiale. Ispirato ad una storia vera, racconta l'avventura vissuta da due Internati Militari Italiani, in fuga dalla Germania con un solo obiettivo in mente, tornare in Italia. Avevo già sentito parlare degli I.M.I. e mi ha sempre colpito la scarsa informazione e rilevanza fornita a questo gruppo, nemmeno troppo esiguo, di soldati italiani che con coraggio dissero no ad Hitler e alla Germania, in nome di quella promessa di fedeltà alla patria che non li ha fatti vacillare nemmeno nei momenti più bui. Furono abbandonati da tutti, considerati nemici sia dai tedeschi che dai partigiani loro connazionali ma, nonostante tutto, non cedettero mai, anche a costo della vita.
In questo clima di incertezze e paure, l'amicizia vera e sincera di Giacomo e Rino è una ventata di speranza e dolcezza. Di questi due uomini, che oserei definire eroi, conosciamo poco. Li incontriamo all'interno di un lager tedesco, ormai al limite della sopportazione, e con un'idea folle in mente: fuggire da Berlino. 

La guerra ti si appiccica addosso come la pece, e non te ne puoi più liberare. Siamo condannati a combattere per il resto della nostra vita.

Nonostante l'atmosfera non felicissima, il viaggio 'on the road' di Giacomo e Rino è all'insegna dell'avventura, dell'ironia e della speranza. Strada facendo, incontreremo moltissimi personaggi e il caro maggiolino affronterà percorsi impervi e pericolosi in giro per l'Europa, destinazione Italia. Il mio cuore ha sussultato per tutto il tempo, ho tifato per loro sin dall'inizio, pur essendo consapevole dei rischi che avrebbero corso. Sul più bello, nel finale, un colpo di scena dietro l'altro ci conduce ad un epilogo straordinario e inaspettato. Pur essendo un romanzo storico, sono rimasta conquistata dalla vicenda e dai personaggi, dalla prosa semplice dell'autore e dalla descrizione di momenti storici ed episodi poco conosciuti. E' un libro che insegna molto e che apre uno spiraglio di luce in un periodo molto buio della storia dell'uomo. Se volete conoscere una realtà poco conosciuta sulla Seconda Guerra Mondiale, "Fuga da Berlino" è il libro che fa per voi. In poche pagine, scoprirete un romanzo splendido ed emozionante che vi consiglio assolutamente!



sabato 21 aprile 2018

Recensione "Una ragazza affidabile" di Silena Santoni

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana con la recensione di un romanzo profondo che racconta il rapporto problematico tra due sorelle e un segreto che tengono sepolto da anni.
Si tratta del libro di Silena Santoni, "Una ragazza affidabile", edito da Giunti.
Buona lettura!


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Un'eredità inattesa costringe Agnese a tornare a Firenze, la città in cui è nata e cresciuta e da cui è fuggita molti anni prima. Qui l'attende la sorella Micaela, che non vede da anni. La vita di Micaela ha seguito un percorso assai diverso, lontanissimo dalle scelte che Agnese ha fatto per sé: una vita tranquilla e sicura nella provinciale Ancona, un bravo marito benestante, due figlie allevate nell'agio, tutti valori che Micaela, sola, senza un'occupazione fissa, precaria per vocazione e per convinzione, irride. Attraverso un confronto che assume sempre più il carattere dello scontro, Agnese rivive, sullo sfondo dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta, i ricordi dell'infanzia e della giovinezza: l'impegno nello studio, la lotta contro l'obesità, l'attrazione che evolve in amore per il cugino Sergio, il rapporto complesso con la sorella, l'invidia, mai del tutto riconosciuta, per quella propensione di Micaela a cavalcare le tumultuose vicende del suo tempo con naturalezza e incoscienza. Sembra un romanzo classico su uno dei temi narrativi ed esistenziali più archetipici: la conflittualità che spesso caratterizza i legami tra sorelle dal carattere opposto - una tranquilla e disciplinata, l'altra seduttiva e ribelle - e la resa dei conti che finalmente arriva dopo anni di incomprensioni e di silenzi. E invece, poco alla volta, inesorabilmente, il romanzo familiare si trasforma in qualcosa d'altro e di molto più inquietante. Mentre il viaggio nella memoria, negli anni più complicati e bui dell'adolescenza, sollecitato dal confronto con la sorella, riconduce Agnese al momento più doloroso e rimosso, quello che ha segnato per sempre la sua vita, un'altra preoccupazione interviene a caricarla d'ansia: le sue due figlie, in vacanza da sole e non raggiungibili telefonicamente, non danno notizie da giorni... In un susseguirsi di colpi di scena, le tessere del presente e del passato finalmente si ricompongono in un quadro imprevedibile. 

Il romanzo di Silena Santoni è una storia familiare estremamente complessa in cui, il quadro iniziale, si fa sempre più teso e articolato. Mi sono piaciute entrambe le protagoniste, pur essendo molto diverse soprattutto a livello caratteriale. Questi lati dissimili delle loro personalità, le portano a scelte di vita completamente differenti e, apparentemente, inconciliabili. E' stato interessante scoprire, gradualmente, il passato di queste due donne e vedere come la storia si ripete, nel presente, in maniera ciclica e catartica. Tantissimo spazio è dedicato allo scenario in cui la vicenda si sviluppa, l'autrice cura nel dettaglio ogni aspetto del libro, tanto che è facilissimo lasciarsi trasportare dalle parole e dalle emozioni che vuole trasmettere. 

La scelta narrativa proposta dall'autrice, di viaggiare a ritroso nella memoria delle protagoniste, è stata illuminante e fondamentale per godere della lettura fino in fondo. Penso che nel romanzo ci siano generi diversi sapientemente amalgamati tra loro. Ho imparato ad amare il brio e la leggerezza di Micaela ma, allo stesso tempo, anche la compostezza e il raziocinio di Agnese. E' incredibile come due persone nate e cresciute nello stesso ambiente possano aver sviluppato delle peculiarità tanto differenti a livello caratteriale. E' una storia al femminile che mette in mostra ogni aspetto della personalità delle donne e ne mostra tutti i limiti, le fragilità e le debolezze senza idealizzare e romanzare le protagoniste. La narrazione, molto pacata e dettagliata iniziale, acquista dinamicità nella seconda parte del libro fino a raggiungere un colpo di scena inaspettato nell'epilogo che dona, alla storia, una luce e un significato completamente diverso.

Mi è piaciuta moltissimo la prosa dell'autrice, amo le storie ben scritte e realistiche, amo le ambientazioni dettagliate e la cura dei particolari e, in questo libro, ho riscontrato entrambe queste caratteristiche. Sentimenti e legami familiari vengono posti al centro dell'attenzione e rendono la storia originale e diversa dai soliti romanzi. Non aspettatevi un libro idilliaco e pieno di sentimenti positivi perché "Una ragazza affidabile" è uno spaccato di vita familiare molto più attuale e realistico. Spero di essere riuscita a cogliere ogni sfumatura di questa particolare storia che ho apprezzato moltissimo. Ne consiglio la lettura.