Buongiorno lettori,
esce oggi l'ultimo romanzo di Lucrezia Scali, "L'amore mi chiede di te", e io non vedo l'ora di parlarvene perché è stata una lettura bellissima!


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Roccamonte è una cittadina tranquilla, dove non succede mai molto. Per questo fa notizia anche l’apertura di una tisaneria: a gestirla è Selva, una ragazza arrivata da poco in paese. Considerata strana sin da piccola, per i suoi gusti diversi dalle coetanee, Selva ha un dono particolare: è brava ad aiutare chi è in difficoltà. Per qualsiasi problema, lei ha pronto un rimedio a base di erbe. Enea è il primo cittadino di Roccamonte: disponibilissimo con tutti, gentile e cordiale. Eppure assolutamente restio a lasciarsi coinvolgere. Tanto meno da Selva, con la quale Enea non sembra avere niente in comune. Ma nonostante si ripeta che deve starle alla larga, non può negare, almeno a se stesso, di esserne attratto. Quando finalmente tra i due sta per nascere qualcosa e lui pare deciso a lasciarsi andare, qualcuno fa ritorno in paese... Qualcuno che appartiene al passato di Enea.

Leggendo la trama, uno pensa di trovarsi di fronte l'ennesimo romanzetto rosa con tanto amore e poca sostanza. Ma la storia di Lucrezia Scali nasconde un mondo bellissimo che mi ha appassionata dalla prima all'ultima pagina. Sono entrata subito in sintonia con Selva e ne ho ammirato il coraggio e la determinazione. Lasciare tutto per trasferirsi in un borgo sperduto e che offre poche, o nulle, attrattive è stato un gesto quasi eroico. L'autrice la caratterizza perfettamente e non è difficile immaginarla con la sua chioma indomabile mentre sorseggia una tisana nella sua bottega. 

Il mio dono sembrava essersi arrugginito,
cosa prevedibile visto che l'avevo rinnegato 
come se si trattasse di una maledizione.
E forse lo era davvero.
L'amavo e lo odiavo, ma non potevo liberarmene.

Selva ha un dono: sente le persone, ne percepisce dettagli sconosciuti anche ai diretti interessati. E' una dote di famiglia, ma per lei è stato sempre un peso e una qualità da nascondere. Quando entra in scena il sindaco, burbero e scontroso, Enea si respira aria nuova tra le pagine. 
Enea non vuole essere amato e, pertanto, non si preoccupa minimamente dei suoi comportamenti bruschi e, se vogliamo, anche maleducati. Tra lui e Selva si scatenano scintille fin dall'inizio, ma i battibecchi continui nascondono la voglia di andare oltre e superare le delusioni del passato.

Si perde tutta la magia quando si trova un perché
ad ogni cosa.
Forse avevo dimenticato com'era bello sapere che
c'era ancora spazio per la felicità.

Tutto sembra procedere secondo i piani, fino ad un colpo di scena che, sinceramente, temevo.
La storia è un continuo susseguirsi di alti e bassi in cui la felicità sembra essere a portata di mano ma resta comunque irraggiungibile. Il piccolo borgo di Roccamonte è la cornice perfetta per questa favola moderna, una foto misteriosa aggiunge un quid al romanzo che diventa così una lettura completa. Tanti elementi si mescolano insieme in una narrazione a due voci che ci permette di conoscere i protagonisti a trecentosessanta gradi. 
Avendo letto anche gli altri due romanzi, posso affermare con certezza che questo è il lavoro migliore dell'autrice, finora. La scrittura e la costruzione della trama sono notevolmente migliorate, il libro si legge in un soffio.  Penso di non avere nessun appunto da fare perché ho amato ogni singolo aspetto della storia e sono felicissima di aver avuto l'opportunità di leggerla in anteprima.
E' un romanzo che non può mancare nelle vostre librerie, leggere per credere!


Altri romanzi dell'autrice:

- Te lo dico sottovoce  → recensione

- La distanza tra me e te → recensione


Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo straordinario e meraviglioso, "Vampiro in pigiama", una storia autobiografica dell'autore Mathias Malzieu.
Buona lettura!


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Mathias Malzieu ha sempre sognato di essere un supereroe ma, scopre, anche i supereroi si ammalano. E spesso in maniera grave, al punto da ricorrere a un trapianto, proprio come accade a Mathias. Con la stessa leggerezza e ironia di Jack e Tom Cloudman, gli eroi dei suoi romanzi precedenti, l'autore narra in prima persona le cure mediche ricevute, le degenze negli ospedali, gli incontri di grande impatto emotivo in quei luoghi freddi e asettici, ma soprattutto mette a nudo i sentimenti provati, dal dolore fisico alla rabbiosa gioia di vivere, dall'amore per i cari e per l'adorabile Rosy, al piacere di assaporare le piccole cose quotidiane: il sole, il vento, una Coca ghiacciata, la visione di un film, il gusto di un bacio. Il desiderio di creare, di fare musica, di promuovere il suo film "Jack e la meccanica del cuore", che uscirà a ridosso della diagnosi, terranno accesa la straordinaria vitalità di questo eterno bambino che non rinuncia alle sue galoppate in skateboard né ai suoi sogni. Stoico e coraggioso come un Cavaliere Jedi, affronterà questa battaglia, rinascendo per una seconda volta, grazie al sangue di un cordone ombelicale.

Con la 'Meccanica del cuore' ero rimasta molto affascinata dallo stile e dalla mente di questo straordinario scrittore. In questo romanzo, Malzieu ci apre le porte del suo cuore raccontandoci, con dolcezza e delicatezza, la sua esperienza con la malattia. 
Sono rimasta molto colpita dal modo in cui l'autore parla di questo lungo periodo insieme a Miss Damocle (un modo gentile di definire la sua diagnosi nefasta). Ho sorriso e pianto, allo stesso tempo, per tutto il romanzo. 

Tutto è da ricostruire.
Sono a terra.
Non ho più il midollo osseo.
Il mio corpo è senza motore.

I sogni di una vita, le aspirazioni e gli obiettivi diventano, per Malzieu, degli elementi da porre in secondo piano. Guarire è l'unica parola concepibile e accettabile al momento. Si trasforma, ben presto, in un 'vampiro' che riesce a sopravvivere solo grazie al sangue altrui. Il decorso della malattia è tutt'altro che semplice e nonostante l'ottimismo dirompente, ci sono momenti in cui tutto sembra perduto. E' un messaggio straordinario quello lanciato dall'autore, così come lo è il comportamento che adotta per affrontare il lungo calvario. 

Farmi salvare la vita
è l'avventura più straordinaria 
che mi sia mai capitata.

L'amore, la fantasia e la scrittura sono la terapia migliore per guarire e per sperare nel miracolo. 
Ho adorato ogni singola pagina del romanzo, avrei voluto che non finisse mai. Mi è piaciuta l'analogia con Jack, protagonista de 'La meccanica del cuore', in un certo senso il personaggio dà forza all'autore che l'ha creato. 
E' un libro di nuovi inizi, di rinascita. Perché dopo la tempesta viene sempre il sereno.
Non credo di riuscire a trovare parole sufficienti per esprimere a pieno la bellezza di questo libro.
Mi limito solo a dirvi che è una storia straordinaria, che mi ha arricchita ed emozionata come poche altre.



Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di parlarvi de "La piccola bottega del tè" di Caroline Roberts.
Buona lettura!


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Ellie Hall ha un solo desiderio: dimenticare la vita di città e dedicarsi con amore alla piccola bottega del tè di Claverham Castle, per realizzare il suo sogno di bambina. Niente più noiosi calcoli al computer, finalmente: nelle sue giornate ci saranno solo tazze fumanti accompagnate da torte e biscottini, e amabili chiacchiere con i clienti. Tutto questo è però guastato dallo scorbutico Lord Henry, proprietario del castello, contrario ad aprire le porte della propria dimora ai visitatori. Ma Ellie non ha alcuna intenzione di perdere ciò per cui ha tanto lottato e così, cupcake dopo cupcake, con la sua bottega conquista il cuore degli abitanti, e i suoi dolci diventano l’attrattiva principale del posto. Ora tutto quello che manca nella vita di Ellie è un pizzico di romanticismo: sarà forse Joe, lo scontroso amministratore della tenuta, a donarle un po’ di inaspettata dolcezza?

Sono rimasta subito incantata dalla copertina deliziosa di questo romanzo. Leggendolo, non ho potuto non confermare l'idea iniziale: è una storia molto, molto carina.
Ellie è una donna ambiziosa e sognatrice, abbandona un lavoro stabile e sicuro per aprire una sala da tè in un antico maniero.. una scelta, senza dubbio, coraggiosa. Con Joe, è subito amore/odio. In effetti, Joe si presenta come un uomo scontroso, quasi arrogante, ma decisamente affascinante.
Ho apprezzato molto il fatto che la sala da tè, argomento principale del libro, non sia passata in secondo piano per il tema romantico.

Oh, caspita, nel giro di due settimane avrebbe abitato in un castello.
Stava di nuovo saltellando.
All'improvviso si sentiva come Cenerentola.

Le descrizioni del castello e paesaggistiche sono un plus non indifferente nel libro. Ho letto alcune pagine con occhi sognanti e con una voglia pazzesca di degustare un buon tè caldo nella sala del castello insieme ai buonissimi dolcetti di Ellie. Nella seconda parte del romanzo, si aggiunge un po' di pepe alla relazione tra Joe ed Ellie e la situazione si fa davvero bollente. E' divertente vedere l'evolversi di questo rapporto e la voglia, da parte di entrambi, di superare i propri limiti per far funzionare le cose.

Alla fine, rimasero lì seduti vicini,
lei appoggiata a lui, il braccio di lui intorno a lei, 
godendo del calore dei loro corpi uniti contro il freddo della brezza.

La figura di Lord Henry, il padrone del castello, rimane enigmatica fino alla fine ma è un personaggio che ho apprezzato, nonostante il suo essere sfuggente. Ringrazio l'autrice per la sorpresina finale, devo dire che ci speravo molto in un regalo del genere.

La vita era bella.
Così meravigliosamente bella, 
che ogni tanto sentiva di doversi dare un pizzicotto.

Lo stile dell'autrice è molto elegante e ricercato, la narrazione è scorrevole e coinvolgente. E' facile lasciarsi incantare dalla magia delle parole e delle descrizioni di dolcetti, luoghi stupendi ed emozioni intense. E' una lettura piacevole e leggera, capace di far estraniare la mente per qualche ora. 
E' una storia come tante, di certo non è un romanzo che lascia il segno o sconvolge, ma nella sua normalità mi è piaciuta molto.
Ne consiglio la lettura!



Buongiorno lettori,
si conclude oggi il tour dedicato all'ultimo romanzo di Cristina Caboni, "La rilegatrice di storie perdute". Siamo partiti alla scoperta delle librerie più belle di Roma su Everpop (QUI), passando poi da Monaco su Regin La Radiosa (QUI) e infine di Vienna su Devilishly Stylish (QUI).
In questa ultima tappa, abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda all'autrice e questo è il risultato, buona lettura!


Domanda. Il peregrinare dei protagonisti è una metafora di un viaggio più significativo e profondo?

Risposta- Sì, perché ogni volta che reagiamo a qualcosa riusciamo a conoscerci un po' più a fondo. Attraverso le nostre azioni riusciamo a capire chi siamo perché ci interfacciamo con cose inaspettate.
Tutto quello che accade ci porta ad un viaggio verso la conoscenza di noi stessi e verso la consapevolezza. Per questo, nei miei romanzi, ci sono sempre degli spostamenti verso un qualcosa di idealizzato, è un viaggio all'interno di noi stessi.

Ti rappresenta più Clarice o Sofia?

Mi sono identificata più con Clarice, me la sentivo proprio sotto la pelle.

Forse perché Clarice è più combattiva di Sofia...

Sì, ma non solo. E' proprio il suo modo di vedere la vita. E' così generosa e capace di trovare il buono ovunque. E' interessata alle cose belle, tanto da volerle a tutti i costi: nonostante il pericolo, si reca dal rilegatore per imparare a fare la rilegatrice perché è il suo sogno.
E' una donna che combatte per le sue idee.

Scrivi romanzi sempre al femminile. C'è un motivo particolare dietro questa scelta?

La psicologia femminile, per me, è più facile da affrontare. Trovo che il mondo delle donne sia molto affascinante. Hanno capacità di adattamento e di rinascita straordinarie. Con questo romanzo, credo di aver reso giustizia anche agli uomini. Tomaso è un personaggio fantastico, è quasi un co-protagonista in questo libro. 

I tuoi libri trattano temi particolari e specifici. Quanto lavoro di ricerca c'è dietro?

Il lavoro di ricerca dura molti mesi ed è fondamentale altrimenti non posso iniziare la storia che ho in testa. A seconda dell'argomento, la storia può andare in un modo o in un altro.
La parte preliminare è la più complessa e la più intensa perché richiede più fatica.

Puoi anticiparci qualcosa sul tuo prossimo progetto?

Sarà un'esperienza al femminile con personaggi molto forti, anche al maschile.
Spero di terminarlo per il prossimo anno!


Spero vi siate divertiti a leggere l'intervista, ora è arrivato il momento di dirmi cosa pensate del romanzo (trovate la mia recensione, QUI) e del blogtour preparato da me e dai miei colleghi.
Se avete perso qualche tappa, vi allego il calendario per recuperarle.



Non perdete la possibilità di vincere una copia del libro.
Per partecipare al giveaway vi basterà:

- Commentare tutte le tappe
- Seguire la pagina Facebook dell'autrice → QUI

Per rendere tutto più pratico, vi basterà compilare il form sottostante ↴


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Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che mi ha tolto il sonno per più di una notte e non per dolci sogni o momenti di passione.
Vi porto con me a Black Spring tra le pagine di "Hex- la maledizione".
Buona lettura!


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Apparentemente tutto è tranquillo, a Black Spring. Ma sulla cittadina immersa nel verde della valle dell’Hudson aleggia un’inquietante presenza: lo spettro di Katherine van Wyler, la strega di Black Rock. Braccia incatenate, occhi e labbra cuciti, da più di trecento anni si aggira per le strade della città, entra nelle case, mormora litanie incomprensibili e veglia sui bambini addormentati. Ma non solo; gli abitanti di Black Spring sanno fin troppo bene che convivere con Katherine significa rispettare alcune precise regole: mai avvicinarsi troppo, mai parlare di lei con chi viene da fuori e mai, per nessun motivo, uscire dalla città. La punizione per chi trasgredisce è terribile: si viene colti da un impulso suicida violentissimo e incontrollabile. Sottrarsi al potere della strega è il desiderio di tutti. Ma chi l’ha fatto non è vissuto abbastanza a lungo per raccontarlo.
Però adesso qualcuno è esasperato da quel potere. Qualcuno ha deciso di ribellarsi, di affrontare l’antica maledizione. Qualcuno è disposto a sfidare la strega di Black Rock. Anche se ciò significa scatenare una serie di eventi devastanti…

Partendo dal presupposto che ho iniziato a leggere il libro alle dieci di sera, vi garantisco che alla quinta pagina avevo già un'ansia addosso non indifferente. Perciò il primo consiglio che posso darvi è di leggerlo di giorno o in luogo pieno di gente e illuminato. La storia di Black Spring è inquietante come poche altre, il male raccontato dall'autore è palpabile e vi sembrerà di vedere Katherine ovunque. Nel libro ci sono un numero considerevole di personaggi, tutta la città è protagonista in un certo senso, ma ci sono comunque un paio di personalità che si contraddistinguono .

Ci si adattava, si facevano sacrifici. Per i figli o per amore.
A causa di una malattia o di un incidente.
A volte perché subentravano sogni nuovi, diversi... 
e a volte per colpa di Black Spring.

Gli abitanti sono confinati in città, prigionieri di un'antica maledizione e in attesa di una vendetta non meglio precisata. L'atmosfera cupa e claustrofobica è a livelli massimi. Pur sapendo che si tratta di una finzione, mi sono ritrovata più volte e smettere di leggere per quanto sono vivide le immagini e gli avvenimenti riportati dall'autore. La suspense cresce pagina dopo pagina, così come la voglia di scoprire la verità e far luce sul passato di questa città maledetta.

Il boia si mise alle sue spalle.
Le campane continuarono a suonare.
La gente si leccò le labbra.
La gente chiuse gli occhi.
La gente pregò.

L'organizzazione 'Hex' , che dà il nome al romanzo, è una curiosa unione di cittadini che tentano in ogni modo di arginare il problema, invece che affrontarlo. Le ferree linee guida e il regolamento imposto, non possono nulla contro la voglia di sapere ma, soprattutto, di liberarsi una volta per tutte della vecchia Katherine. Io ho fatto il tifo per i ragazzi e per i loro tentativi di porre fine a decenni di vita da reclusi.

La gente di Black Spring si era attirata addosso quella catastrofe: 
erano loro a essere malvagi, una malvagità del tutto umana. 

Tradizioni, esoterismo e maledizioni vengono mescolate insieme in un mix letale ma terribilmente affascinante e curioso. L'autore mi ha tenuta incollata alla pagine con il fiato sospeso e mi ha causato, più di una volta, aritmie cardiache medio gravi per la troppa suspense. 
Da tempo non mi confrontavo con una storia simile e, nonostante abbia rischiato l'infarto e abbia passato notti insonni, devo ammettere che è stata una lettura fantastica.
Armatevi di coraggio e scoprite cosa si nasconde tra le tetre vie di Black Spring.



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