lunedì 18 settembre 2023

Recensione "La pietra che scotta" di Donald E. Westlake

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Nel post di oggi vi parlo de "La pietra che scotta", scritto dalla penna di Donald E. Westlake, edito da Timecrime.

Buona lettura!



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Fresco di prigione, Dortmunder viene coinvolto in una rapina che potrebbe scatenare una guerra. Quando esce dal carcere con dieci dollari, un biglietto del treno e nient’altro, ha solo un buon nome e un’ottima reputazione: nessuno pianifica un colpo meglio di Dortmunder. Il suo amico Kelp lo va a prendere su una Cadillac rubata e, durante il tragitto, gli racconta la storia di uno smeraldo dal valore di 500.000 dollari che non devono far altro che rubare. Dortmunder non esita un istante. Lo smeraldo è il gioiello della corona di un’ex colonia britannica, a cui è stata recentemente concessa l’indipendenza e divisa in due nazioni: Talabwo e Akinzi. Akinzi ha la pietra, a Talabwo la rivogliono e il loro rappresentante alle Nazioni Unite offre un’ottima ricompensa a chi ne entrerà in possesso. Per Dortmunder e Kelp non sarà una semplice rapina, troppi interessi si avvicendano intorno al gioiello, ma sarà un’occasione perfetta per dimostrare le loro qualità come professionisti del crimine.

Se avete amato i Mercenari e la banda de La casa di carta questo libro fa sicuramente al caso vostro. Donald E. Westlake porta in scena una storia praticamente tutta al maschile in cui una banda di pregiudicati organizza una importante rapina per impadronirsi di un prezioso diamante. Nel mezzo, una lotta di potere tra due nazioni che tengono molto a questo smeraldo e che sono disposte a tutto per ottenerlo.

Il protagonista principale, Dortmunder, è la mente che deve organizzare la rapina. La gran parte del libro si concentra a questo punto sui vari passaggi che diventano sempre più intricati e complessi. Sembra davvero di essere sul set di un film con tanto di effetti speciali.

Lo stile di Westlake è preciso e molto realistico, padroneggia molto la "materia" del libro quando si tratta di armi, mezzi e vari sistemi di sicurezza. Invece sono quasi totalmente assenti dettagli e descrizioni sui vari personaggi che impariamo a conoscere più per il loro ruolo all'interno della banda - la mente, lo scassinatore ecc- che per la loro personalità. C'è anche molta ironia tra le righe che spezza un po' la tensione dei momenti in cui la situazione sembra precipitare.

Una storia che si evolve nel giro di poche pagine, circa 240, e che strizza l'occhio alle spy story e al mondo cinematografico. Probabilmente non incontrerà il favore di coloro che amano i thriller ansiogeni o quelli in cui ci sono casi da risolvere ma sicuramente sarà apprezzato da chi cerca una storia leggera e ricca di colpi di scena. 

⭐️⭐️⭐️

martedì 12 settembre 2023

Recensione "Affamata" di Melissa Broder

 Buongiorno lettori,

esce oggi per Nn editore un nuovo titolo della collana "Le fuggitive", firmato dalla penna di Melissa Broder e intitolato "Affamata".

Buona lettura!


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Rachel ha venticinque anni, vive a Los Angeles e soffre di un disturbo alimentare: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico dai pochi cibi che si concede. Lavora per un noto agente dello spettacolo, ogni giovedì sera si esibisce come stand-up comedian e si nasconde dalla madre, anaffettiva e dominante. Rachel usa la solitudine come scudo contro le relazioni e le tentazioni, finché un giorno, nella gelateria dove consuma di nascosto uno yogurt ipocalorico, incontra Miriam, la nuova commessa. Miriam è l’opposto di Rachel: un tripudio di curve e morbidezze, il trionfo dell’abbondanza sulla privazione. Le due ragazze si innamorano, si esplorano attraverso il cibo che consumano insieme, si riconoscono nei corpi che traboccano di piacere. L’amore innesca una rivoluzione nella vita di Rachel, che però dovrà fare i conti con la famiglia ebrea ortodossa di Miriam e con le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. Serrato, impetuoso e provocatorio, "Affamata" parla di sensi e appetiti: di sesso, di cibo e di ossessioni. 

Il titolo del romanzo di Melissa Broder è emblematico e ci dà subito una preview di ciò che troveremo all'interno del libro.

Rachel è una persona "affamata": di cibo, di emozioni e di vita. Fin da bambina ha un rapporto di amore e odio verso il cibo a causa della madre; questo l'ha resa dipendente dalla bilancia, insicura e perennemente in lotta con sé stessa. Non ha un briciolo di amor proprio e sfoga sul controllo smodato del cibo tutte le sue attenzioni.

L'autrice descrive molto bene la componente psicologica di questo personaggio che, fondamentalmente, vive di eccessi anche quando si tratta di rapporti umani: tiene tutti a distanza e allo stesso tempo si lascia coinvolgere in relazioni effimere. Non è assolutamente una persona facile da capire, mi è piaciuto il fatto che l'autrice l'abbia "mandata in terapia" lanciando un messaggio secondo me importantissimo: da certe spirali discendenti non se ne esce da soli.

Parlando invece di Miriam, co-protagonista, si tratta di una personalità totalmente diversa: lei ha una famiglia solida alle spalle che la sostiene, ha tutta una serie di valori e tradizioni che non approva totalmente ma che non riesce a lasciare andare. È una figura che sarà un punto di svolta nella vita di Rachel che finalmente inizierà a rendersi conto di essere una persona dotata di una volontà propria e perfettamente in grado di prendere decisioni per sé stessa.

Il tema religioso, seppur non centrale, ha il suo peso nel libro. L'ebraismo non è una religione semplice e la sua influenza su entrambe le protagoniste si farà sentire anche se in diversa misura. Ci sono stati dei passaggi in cui l'autrice si è lasciata andare a considerazioni sul popolo ebraico e la questione palestinese che fanno perdere un po' il focus del libro e che per questo avrei evitato.

Un altro elemento che ha disturbato una lettura tutto sommato interessante, è stato un linguaggio un po' troppo spinto ed esagerato per quelli che sono i miei gusti, ha stonato un po' con la delicatezza tenuta nel resto della narrazione. 

"Affamata" è un libro decisamente attuale, la protagonista subisce la pressione che tutti i giovani di oggi si sentono addosso: perennemente insicuri del proprio valore, martellati sull'importanza di dare agli altri un'immagine di un certo tipo dimenticando totalmente tutta la sfera emotiva e sentimentale che è fondamentale per essere una persona equilibrata. 

Un libro in cui generi e argomenti sono variegati e mescolati tra loro dando vita ad una storia in cui è facile rispecchiarsi, purtroppo. Adatto ai lettori che amano le letture iper realiste e per nulla romanzate. 


⭐️⭐️⭐️

lunedì 11 settembre 2023

Recensione "La gabbia delle scimmie" di Victor Gischler

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto tantissimo e che ho divorato nel giro di due giorni. Si tratta del thriller di esordio di Victor Gischler, "La gabbia delle scimmie", pubblicato il 1 settembre da Timecrime.

Buona lettura!


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Il romanzo d’esordio di Victor Gischler, La gabbia delle scimmie, racconta la storia di Charlie Swift, fedele sicario di un boss mafioso della Florida centrale, che dovrà fare i conti con un gangster rivale che uccide tutta la sua banda, con la scomparsa improvvisa del suo capo, con l’FBI che si accanisce sulla scena del crimine e con un gruppo di killer che gli dà la caccia con ogni mezzo. Nessuno è più veloce di Charlie Swift nel premere il grilletto, ma sarà abbastanza scaltro da uscirne vivo anche questa volta?

Victor Gischler ci porta in Florida in un momento carico di tensione in quanto due boss mafiosi si contendono il territorio in una guerra senza esclusione di colpi. La vicenda si concentra sulla figura del protagonista,  Charlie Swift, che pur non impersonando il ruolo dell'eroe buono ha una sua coerenza e un suo codice d'onore. Personalmente mi ha fatta innamorare anche se si tratta pur sempre di un sicario senza cuore (almeno sulla carta). In realtà, con uno stile molto sintetico e con pochi fronzoli, l'autore ci mostra tutta la sua umanità che non intacca minimamente il suo ruolo da pericoloso mercenario.

"La gabbia delle scimmie" è il punto di ritrovo della banda, nel retro di un bar dall'aspetto decisamente poco raccomandabile. Grazie alle brevi ma precise descrizioni sembra di essere lì con Charlie, Novellino e gli altri tra tequila e fumo di sigari e sigarette.

Il ritmo della storia è adrenalinico e la tensione è palpabile. Scorrendo le pagine anche il lettore si sente braccato da pericolosi killer della mala e l'FBI mentre la sintonia con Swift cresce e ci si ritrova a fare un tifo sfrenato per lui. Gli amanti del noir e dei polizieschi in stile Michael Connelly si sentiranno a casa in questo libro perché è una storia in cui non manca nessun elemento di questi generi. 

Nonostante l'autore abbia uno stile molto sintetico, l'intera vicenda si sviluppa in sole 240 pagine, è stata un'esperienza di lettura totalmente immersiva in cui non ho sentito la mancanza di ulteriori spiegazioni o dettagli. 

A distanza di qualche giorno da quando ho terminato il libro, sento ancora scorrere l'adrenalina degli inseguimenti e trattengo il respiro pensando ai momenti di tensione altissima prima dei vari blitz armati e potenzialmente mortali che troverete in queste pagine. Non ho nessun appunto da far sul libro e non vedo l'ora di vedere il film al cinema!

Ve lo consiglio ad occhi chiusi!




martedì 5 settembre 2023

Recensione "Un ospite per la notte" di Heather Gudenkauf

 Buongiorno lettori, inauguriamo un nuovo anno di letture intriganti e tutte da scoprire. Il libro di oggi, "Un ospite per la notte", è in uscita proprio in data odierna per Newton Compton Editori che ringrazio per avermi concesso l'opportunità di leggerlo in anteprima. Vi dico subito che mi è piaciuto molto ma se siete curiosi di conoscere i dettagli non vi resta che proseguire la lettura del post.




Wylie Lark è una scrittrice che ha raggiunto la fama ricostruendo nei suoi romanzi dei casi di cronaca nera irrisolti. Per lavorare al nuovo libro, si trasferisce in una casa di campagna circondata solamente da neve e silenzio. Sarebbe un luogo idilliaco, se decenni prima non fosse stata teatro di un'orribile tragedia: due persone assassinate a sangue freddo e una ragazzina di appena tredici anni scomparsa nel nulla. Con il passare dei giorni e il peggiorare delle condizioni meteo, Wylie si sente sempre più prigioniera della casa e perseguitata dai suoi segreti. Ma è il ritrovamento di un bambino sperduto nella tormenta a sconvolgerla: da dove arriva, e per quanto tempo ha vagato al freddo? Dopo averlo portato al sicuro e aver cercato invano di ottenere risposte, Wylie inizia a sospettare che la minaccia nascosta tra quelle mura non sia sepolta nel passato. E improvvisamente la casa sembra essere tutt'altro che isolata...

Heather Gudenkauf ci regala in poco più di trecento pagine un thriller coinvolgente e appassionante. Il personaggio di Wylie, protagonista assoluta della vicenda, mi ha colpita subito ed è stato semplice entrare in sintonia con lei. Nella vita è una scrittrice, ricostruisce casi di cronaca nera ed è un volto noto nel panorama del genere true crime. Per la stesura del suo ultimo lavoro si trasferisce in una sperduta fattoria che, anni prima, è stata teatro di un terribile massacro nel quale due persone hanno perso la vita e una è scomparsa senza più essere ritrovata.

È in arrivo una tormenta, grande cavallo di battaglia quando parliamo di thriller ed elemento molto scenografico in un contesto già inquietante nel quale sussurri e scricchiolii mettono ansia e tengono sempre alta la tensione. Lo stato d'animo di Wylie piomba sempre più nel baratro, ormai la tormenta ha isolato totalmente la sua fattoria e, come se non bastasse, ha trovato un bambino nel bel mezzo del bosco e in apparenza solo. Chi è? Come è arrivato in un posto così isolato? Perché le mura della casa sembrano stringersi come un cappio intorno a lei?

Non posso svelarvi nulla in merito all'ospite di Wylie ma posso rivelarvi un piccolo dettaglio che ha contribuito all'ottima riuscita del libro: il passato non ha ancora chiuso i conti con la fattoria. È come se la terra bramasse ancora sangue, incurante dei nuovi inquilini.

C'è un disegno dietro l'intera storia? Impossibile dirlo con certezza perché questo è il classico caso in cui la verità si scopre soltanto nelle ultime pagine. Ma non temete, probabilmente divorerete le pagine troppo curiosi di scoprire cos'è questa aria di mistero che si respira e cresce riga dopo riga. 

Non conoscevo questa autrice ma ho apprezzato molto la sua penna e il modo in cui ha sviluppato la sua trama partendo da elementi non proprio originali. Ho divorato il libro in pochi giorni e lo consiglio a tutti gli amanti del genere, vi conquisterà con i suoi mille colpi di scena!



venerdì 21 luglio 2023

Recensione "Il diavolo in persona" di Peter Farris

 Buongiorno lettori,

nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto moltissimo firmato dalla penna di Peter Farris. Si tratta de "Il Diavolo in persona", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Maya ha diciotto anni e fa la prostituta. Reclutata nell’harem di lusso del potente Lucio, è diventata la preferita del Sindaco, uomo corrotto che un giorno, in preda all’eccitazione, si lascia sfuggire davanti a lei informazioni importanti sulla tratta di esseri umani al confine tra Stati Uniti e Messico. Appena la notizia arriva ai trafficanti messicani, a Maya non resta che mettersi in fuga. Gli scagnozzi di Lucio tentano di ucciderla, ma Leonard Moye, il proprietario dei terreni disseminati di spaventapasseri su cui la giovane cerca salvezza, le offre riparo e protezione. Leonard è un uomo arrabbiato, solitario e pericoloso, ma si affeziona a Maya come da tempo non gli capitava e sarà disposto a tutto pur di difenderla. "Il diavolo in persona" è un southern noir incalzante e ricco di colpi di scena, che racconta un’America ostaggio di forze oscure e feroci, violente e senza scrupoli. Ma il romanzo di Peter Farris è anche un inno all’amicizia, e alle possibilità di riscatto concesse dalla lealtà e dal coraggio.

Esiste l'amore a prima pagina? Credo di sì, la mia storia con questo libro ne è la prova. Lo stile di Peter Farris, magnetico e intriso di realismo, mi ha catturata in una trappola dalla quale sono riuscita a liberarmi solo una volta voltata l'ultima pagina ma vi assicuro che non è stato un sacrificio, anzi. 

I due protagonisti sono diversi per genere di appartenenza, età e vissuto ma allo stesso tempo sono accomunati da un passato traumatico e pieno di dolore. Il loro incontro segna un punto di svolta e un periodo di pace per entrambi che scendono a patti con ciò che è stato e iniziano a coltivare la speranza di un futuro migliore. 

Peter Farris ha una scrittura potente e che non fa sconti, la città di Trickum, in Georgia, fa da sfondo alla vicenda e viene rappresentata in tutta la sua brutalità e malvagità. È un posto nel quale imperversa la corruzione e in cui i cattivi detengono un potere totalizzante anche sugli esseri umani. Maya ha sfidato questo potere e per questo vogliono farla sparire. 

La ragazza non ha alcuna possibilità di sfuggirgli finché nella sua vita non arriva Leonard. È un uomo che non ha paura di nessuno ma dietro la facciata di uomo senza scrupoli si nasconde in realtà una persona dal cuore d'oro che sta facendo i conti con i suoi peccati. Il fatto che viva da solo con un manichino che somiglia a sua moglie lo fa sembrare folle ma in realtà la sensazione che si ha è quella di un uomo che ispira una profonda tenerezza. 

In un crescendo di tensione, e azione, la storia si avvia verso un epilogo che commuove e che non lascia indifferenti. È stata un sensazione particolare ritrovarsi con le lacrime agli occhi, considerando che si tratta di un noir ma è stata la conseguenza inevitabile di un libro che mi ha conquistata in ogni sua parte. Un libro senza fronzoli e di una realtà disarmante, una storia in cui probabilmente non ci sono vincitori ma forse è proprio perché i personaggi sono così pieni di difetti che li sentiamo così vicini a noi. 

Se amate le storie oscure con pochi spiragli di luce ma allo stesso tempo emozionanti, questo è il libro giusto!