martedì 12 settembre 2023

Recensione "Affamata" di Melissa Broder

 Buongiorno lettori,

esce oggi per Nn editore un nuovo titolo della collana "Le fuggitive", firmato dalla penna di Melissa Broder e intitolato "Affamata".

Buona lettura!


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Rachel ha venticinque anni, vive a Los Angeles e soffre di un disturbo alimentare: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico dai pochi cibi che si concede. Lavora per un noto agente dello spettacolo, ogni giovedì sera si esibisce come stand-up comedian e si nasconde dalla madre, anaffettiva e dominante. Rachel usa la solitudine come scudo contro le relazioni e le tentazioni, finché un giorno, nella gelateria dove consuma di nascosto uno yogurt ipocalorico, incontra Miriam, la nuova commessa. Miriam è l’opposto di Rachel: un tripudio di curve e morbidezze, il trionfo dell’abbondanza sulla privazione. Le due ragazze si innamorano, si esplorano attraverso il cibo che consumano insieme, si riconoscono nei corpi che traboccano di piacere. L’amore innesca una rivoluzione nella vita di Rachel, che però dovrà fare i conti con la famiglia ebrea ortodossa di Miriam e con le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. Serrato, impetuoso e provocatorio, "Affamata" parla di sensi e appetiti: di sesso, di cibo e di ossessioni. 

Il titolo del romanzo di Melissa Broder è emblematico e ci dà subito una preview di ciò che troveremo all'interno del libro.

Rachel è una persona "affamata": di cibo, di emozioni e di vita. Fin da bambina ha un rapporto di amore e odio verso il cibo a causa della madre; questo l'ha resa dipendente dalla bilancia, insicura e perennemente in lotta con sé stessa. Non ha un briciolo di amor proprio e sfoga sul controllo smodato del cibo tutte le sue attenzioni.

L'autrice descrive molto bene la componente psicologica di questo personaggio che, fondamentalmente, vive di eccessi anche quando si tratta di rapporti umani: tiene tutti a distanza e allo stesso tempo si lascia coinvolgere in relazioni effimere. Non è assolutamente una persona facile da capire, mi è piaciuto il fatto che l'autrice l'abbia "mandata in terapia" lanciando un messaggio secondo me importantissimo: da certe spirali discendenti non se ne esce da soli.

Parlando invece di Miriam, co-protagonista, si tratta di una personalità totalmente diversa: lei ha una famiglia solida alle spalle che la sostiene, ha tutta una serie di valori e tradizioni che non approva totalmente ma che non riesce a lasciare andare. È una figura che sarà un punto di svolta nella vita di Rachel che finalmente inizierà a rendersi conto di essere una persona dotata di una volontà propria e perfettamente in grado di prendere decisioni per sé stessa.

Il tema religioso, seppur non centrale, ha il suo peso nel libro. L'ebraismo non è una religione semplice e la sua influenza su entrambe le protagoniste si farà sentire anche se in diversa misura. Ci sono stati dei passaggi in cui l'autrice si è lasciata andare a considerazioni sul popolo ebraico e la questione palestinese che fanno perdere un po' il focus del libro e che per questo avrei evitato.

Un altro elemento che ha disturbato una lettura tutto sommato interessante, è stato un linguaggio un po' troppo spinto ed esagerato per quelli che sono i miei gusti, ha stonato un po' con la delicatezza tenuta nel resto della narrazione. 

"Affamata" è un libro decisamente attuale, la protagonista subisce la pressione che tutti i giovani di oggi si sentono addosso: perennemente insicuri del proprio valore, martellati sull'importanza di dare agli altri un'immagine di un certo tipo dimenticando totalmente tutta la sfera emotiva e sentimentale che è fondamentale per essere una persona equilibrata. 

Un libro in cui generi e argomenti sono variegati e mescolati tra loro dando vita ad una storia in cui è facile rispecchiarsi, purtroppo. Adatto ai lettori che amano le letture iper realiste e per nulla romanzate. 


⭐️⭐️⭐️

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