martedì 24 aprile 2018

[Blogtour] "Il nomade" di Jane Harvey Berrick



Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di raccontarvi il mio parere sul terzo capitolo della 'The traveling series' firmata da Jane Harvey-Berrick e portata in Italia dalla Delrai Edizioni.
Ho amato i primi due capitoli (Il viandante e La viandante) perciò non vedo l'ora di parlarvi de "Il nomade". Oltre alla recensione, troverete un piccolo approfondimento sull'autrice e il suo stile.
Buona lettura!



Titolo: Il Nomade
Collana: Mira
Genere: Romance
ISBN cartaceo: 9788899960568
ISBN ebook: 9788899960551
Pagine: 400
Costo cartaceo: 16,50
Costo ebook: 4,99





Jane Harvey-Berrick è un'autrice che si dedica, prevalentemente, al genere romance/new adult.
Il suo è uno stile unico ed inimitabile che alterna momenti seri e tesi, ad altri più ironici e leggeri. Quando si legge un libro della Berrick non ci si annoia mai ma, soprattutto, ci si emoziona continuamente. Dopo aver letto ben tre libri, scritti da lei, posso assicurarvi che è una delle poche autrici in grado di far passare il lettore dalla felicità totale allo sconforto più completo nel giro di poche pagine. Ha una scrittura evocativa che si è espressa al meglio in questa serie molto particolare dedicata al mondo circense e nomade. Mi sono spesso chiesta da dove abbia preso ispirazione e come faccia a realizzare piccoli capolavori e ho scoperto delle curiosità interessanti.
L'autrice ha rivelato, infatti, di avere sempre mille idee in testa che si basano su vicende che vive o ha vissuto, ma anche su episodi a cui le capita di assistere quotidianamente.
L'oceano, e un fedele notebook, la aiutano a fare chiarezza e a concentrarsi su una singola trama. I suoi libri sono molto reali e poco romanzati ma, allo stesso tempo, le piace scrivere di culture e gruppi etnici diversi, come nel caso della 'The traveling series'.

Scrivo romance.
E' un genere che amo.

La passione dell'autrice per il genere che scrive è palese in ogni pagina delle sue storie. E' impossibile non affezionarsi ai suoi personaggi e alle immagini, che le sue minuziose descrizioni, riescono a far emergere. Io, personalmente, la adoro così come i suoi libri.
Spero che vi sia venuta voglia di concederle almeno un'occasione: una volta entrati nel giro, sarà impossibile uscirne!



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Tucker McCoy è uno stuntman, il pericolo è il suo mestiere. La vita nomade è l’unica che ha sempre conosciuto e la sua esistenza si alterna tra viaggi, esibizioni e donne, tante donne. Ha per tutti un sorriso e una battuta divertente, non si lascia mai scoraggiare dalle difficoltà, apprezzando ogni cosa per come viene. Quando conosce la sorella di Kestrel, il suo migliore amico, non ha idea di dove lo porterà il coinvolgimento emotivo che lo lega a lei. Tera Hawkins è la figlia del senatore, una donna ricca, elegante e piena di talento, che può aspirare a uomini diversi rispetto a lui, con posizioni sociali ben più in vista. Ma lei, TC, è rimasta affascinata dall’animo di Tucker e dai suoi mille talenti, nonché dal suo fascino. Tutto ha inizio con una notte soltanto, in cui i due si promettono un’avventura indimenticabile di passione, ma spesso l’amore unisce le differenze fino ad annullarle. Come potrà un sentimento così totale e assoluto sopravvivere alla diversità di prospettive future e di stili di vita?

-Scappi sempre, vero, Tucker?

Anche se avevo lo stomaco sottosopra, le sorrisi e le feci l'occhiolino.
E' il modo migliore per non farsi catturare.

Tucker McCoy è una nostra vecchia conoscenza. Nei libri precedenti, infatti, lo avevamo già incontrato nei panni di migliore amico di Kestrel, nonché suo collega di acrobazie potenzialmente letali e mozzafiato. Ne 'Il nomade', l'autrice si sbottona un po' di più su questo personaggio, facendo luce su una storia che non mi aspettavo e su un personaggio che si è rivelato complesso in maniera direttamente proporzionale alla sua apparente sbruffonaggine. Non mi aspettavo un Tucker dolce, un Tucker dal passato triste e con una pessima famiglia alle spalle. Si presenta come un play boy da strapazzo, con la battuta sempre pronta e un sorriso che abbaglia le povere fanciulle che cadono immediatamente ai suoi piedi ma, oltre l'apparenza, c'è molto di più. Avevamo già incontrato anche la protagonista femminile del libro, Tera Hawkins, sorellastra milionaria di Kestrel, e anche nel suo caso nulla è come sembra. Nella mia mente era una sorta di Paris Hilton finita per sbaglio tra i circensi, ma dietro gli agi e le frivolezze si nasconde una ragazza a modo, gentile, sempre pronta a dare una mano e, perché no, anche a sporcarsi le mani. 

Non gettare la spugna prima di provarci. Tu mi piaci e io piaccio a te. Non è abbastanza?

-Voglio che lo sia. Ma io e te veniamo da mondi diversi e viaggiamo verso destinazioni differenti.

Il romanzo è un viaggio in una storia d'amore complicata e impossibile, sulla carta, e un processo di accettazione personale per entrambi i personaggi. Tucker e Tera dovranno, infatti, fare i conti con i propri limiti e i pregiudizi, dovranno fare i conti con problematiche importanti che non riguardano solo loro, ma anche tutto il contesto in cui vivono. Tra un colpo di scena e una scazzottata all'aria aperta, è impossibile non innamorarsi di questa coppia, apprezzandone i pregi e i difetti.
Rispetto ai volumi precedenti, si parla pochissimo della vita nomade e circense affrontando contesti più stabili e cittadini in cui Tucker non si trova perfettamente a suo agio. E' inevitabile paragonare Aimee, compagna di Kestrel, a Tera ma le due non potrebbero essere più diverse tra loro. Aimee cercava il suo posto nel mondo, Tera ce l'ha già e non ha nessuna intenzione di rinunciarci. Da questo punto di vista, mi è piaciuta moltissimo come protagonista: pur innamorandosi perdutamente di Tucker, non perde di vista i suoi obiettivi e la sua indipendenza dimostrando un carattere inaspettato.
La prosa dell'autrice si è rivelata sempre molto scorrevole, poco elaborata e ironica. Quando si legge un libro di Jane Harvey Berrick non ci si annoia mai, ve lo posso assicurare. Pur essendo molto bello, c'è stata un pizzico di magia in meno rispetto alle storie precedenti per cui non mi sento di dare il massimo ma, come vi spiegavo sopra, questo è un libro molto più reale e decisamente meno romanzato rispetto agli altri per cui la cosa era inevitabile. Sono comunque felicissima di averlo letto e continuo a consigliarvi l'intera serie! 


Se dovessi descrivere il libro con un aggettivo, sarebbe VERO

Continuate a seguirci e a scoprire nuovi dettagli di un libro, e di una serie, straordinari!




lunedì 23 aprile 2018

Recensione "Fuga da Berlino" di Paolo Chiappero

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una storia meravigliosa ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Si tratta del libro "Fuga da Berlino", di Paolo Chiappero, che racconta la vicenda di una fuga rocambolesca dalla guerra e di un'amicizia che ha sfidato la paura e il tempo.
Buona lettura!


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Berlino, 1945. Per i prigionieri di guerra rinchiusi nel lager Starke Stähle il tempo sembra essersi fermato, e la speranza di una liberazione ha ceduto il campo alla rassegnazione e all'attesa della morte. Insieme agli altri detenuti ci sono gli I.M.I., gli Internati Militari Italiani, i soldati che dopo l¿armistizio dell'8 settembre 1943 si sono rifiutati di combattere al fianco dei nazisti. Per i tedeschi sono gli "schiavi di Hitler", i "vigliacchi traditori", bestie da lavoro senza diritti né dignità. Da quando è lì, anche Giacomo, come gli altri italiani reclusi, non ha più un nome. Da due anni è il numero 03121 e - tra appelli estenuanti e giornate trascorse ai lavori forzati - vede morire i suoi compagni, vinti dalle malattie e dalla malnutrizione. Finché un giorno il suo amico Rino, il "mago dei motori", scova una macchina tra le macerie che i prigionieri devono sgomberare nella città distrutta. Non è perfetta ma è in buono stato, con le chiavi infilate nel cruscotto. Ripararla e farla ripartire non è impossibile, così i due internati si convincono che è arrivato il momento di agire, di lasciarsi alle spalle la prigionia e di fuggire dal lager a bordo di quell'affascinante automobile che il destino gli ha fatto incontrare. Per loro sarà l'inizio di un viaggio lungo e disperato verso casa, attraverso campagne e paesi flagellati dalla guerra. Un viaggio fatto di paure e pericoli, ma ravvivato dalla forza di volontà, dal coraggio, da episodi di inaspettata solidarietà tra uomini e donne accomunati da un unico desiderio: dimenticare l'odio e la violenza e ricominciare a vivere.

"Fuga da Berlino" è uno dei romanzi più belli ed originali che abbia mai letto sulla Seconda Guerra Mondiale. Ispirato ad una storia vera, racconta l'avventura vissuta da due Internati Militari Italiani, in fuga dalla Germania con un solo obiettivo in mente, tornare in Italia. Avevo già sentito parlare degli I.M.I. e mi ha sempre colpito la scarsa informazione e rilevanza fornita a questo gruppo, nemmeno troppo esiguo, di soldati italiani che con coraggio dissero no ad Hitler e alla Germania, in nome di quella promessa di fedeltà alla patria che non li ha fatti vacillare nemmeno nei momenti più bui. Furono abbandonati da tutti, considerati nemici sia dai tedeschi che dai partigiani loro connazionali ma, nonostante tutto, non cedettero mai, anche a costo della vita.
In questo clima di incertezze e paure, l'amicizia vera e sincera di Giacomo e Rino è una ventata di speranza e dolcezza. Di questi due uomini, che oserei definire eroi, conosciamo poco. Li incontriamo all'interno di un lager tedesco, ormai al limite della sopportazione, e con un'idea folle in mente: fuggire da Berlino. 

La guerra ti si appiccica addosso come la pece, e non te ne puoi più liberare. Siamo condannati a combattere per il resto della nostra vita.

Nonostante l'atmosfera non felicissima, il viaggio 'on the road' di Giacomo e Rino è all'insegna dell'avventura, dell'ironia e della speranza. Strada facendo, incontreremo moltissimi personaggi e il caro maggiolino affronterà percorsi impervi e pericolosi in giro per l'Europa, destinazione Italia. Il mio cuore ha sussultato per tutto il tempo, ho tifato per loro sin dall'inizio, pur essendo consapevole dei rischi che avrebbero corso. Sul più bello, nel finale, un colpo di scena dietro l'altro ci conduce ad un epilogo straordinario e inaspettato. Pur essendo un romanzo storico, sono rimasta conquistata dalla vicenda e dai personaggi, dalla prosa semplice dell'autore e dalla descrizione di momenti storici ed episodi poco conosciuti. E' un libro che insegna molto e che apre uno spiraglio di luce in un periodo molto buio della storia dell'uomo. Se volete conoscere una realtà poco conosciuta sulla Seconda Guerra Mondiale, "Fuga da Berlino" è il libro che fa per voi. In poche pagine, scoprirete un romanzo splendido ed emozionante che vi consiglio assolutamente!



sabato 21 aprile 2018

Recensione "Una ragazza affidabile" di Silena Santoni

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana con la recensione di un romanzo profondo che racconta il rapporto problematico tra due sorelle e un segreto che tengono sepolto da anni.
Si tratta del libro di Silena Santoni, "Una ragazza affidabile", edito da Giunti.
Buona lettura!


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Un'eredità inattesa costringe Agnese a tornare a Firenze, la città in cui è nata e cresciuta e da cui è fuggita molti anni prima. Qui l'attende la sorella Micaela, che non vede da anni. La vita di Micaela ha seguito un percorso assai diverso, lontanissimo dalle scelte che Agnese ha fatto per sé: una vita tranquilla e sicura nella provinciale Ancona, un bravo marito benestante, due figlie allevate nell'agio, tutti valori che Micaela, sola, senza un'occupazione fissa, precaria per vocazione e per convinzione, irride. Attraverso un confronto che assume sempre più il carattere dello scontro, Agnese rivive, sullo sfondo dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta, i ricordi dell'infanzia e della giovinezza: l'impegno nello studio, la lotta contro l'obesità, l'attrazione che evolve in amore per il cugino Sergio, il rapporto complesso con la sorella, l'invidia, mai del tutto riconosciuta, per quella propensione di Micaela a cavalcare le tumultuose vicende del suo tempo con naturalezza e incoscienza. Sembra un romanzo classico su uno dei temi narrativi ed esistenziali più archetipici: la conflittualità che spesso caratterizza i legami tra sorelle dal carattere opposto - una tranquilla e disciplinata, l'altra seduttiva e ribelle - e la resa dei conti che finalmente arriva dopo anni di incomprensioni e di silenzi. E invece, poco alla volta, inesorabilmente, il romanzo familiare si trasforma in qualcosa d'altro e di molto più inquietante. Mentre il viaggio nella memoria, negli anni più complicati e bui dell'adolescenza, sollecitato dal confronto con la sorella, riconduce Agnese al momento più doloroso e rimosso, quello che ha segnato per sempre la sua vita, un'altra preoccupazione interviene a caricarla d'ansia: le sue due figlie, in vacanza da sole e non raggiungibili telefonicamente, non danno notizie da giorni... In un susseguirsi di colpi di scena, le tessere del presente e del passato finalmente si ricompongono in un quadro imprevedibile. 

Il romanzo di Silena Santoni è una storia familiare estremamente complessa in cui, il quadro iniziale, si fa sempre più teso e articolato. Mi sono piaciute entrambe le protagoniste, pur essendo molto diverse soprattutto a livello caratteriale. Questi lati dissimili delle loro personalità, le portano a scelte di vita completamente differenti e, apparentemente, inconciliabili. E' stato interessante scoprire, gradualmente, il passato di queste due donne e vedere come la storia si ripete, nel presente, in maniera ciclica e catartica. Tantissimo spazio è dedicato allo scenario in cui la vicenda si sviluppa, l'autrice cura nel dettaglio ogni aspetto del libro, tanto che è facilissimo lasciarsi trasportare dalle parole e dalle emozioni che vuole trasmettere. 

La scelta narrativa proposta dall'autrice, di viaggiare a ritroso nella memoria delle protagoniste, è stata illuminante e fondamentale per godere della lettura fino in fondo. Penso che nel romanzo ci siano generi diversi sapientemente amalgamati tra loro. Ho imparato ad amare il brio e la leggerezza di Micaela ma, allo stesso tempo, anche la compostezza e il raziocinio di Agnese. E' incredibile come due persone nate e cresciute nello stesso ambiente possano aver sviluppato delle peculiarità tanto differenti a livello caratteriale. E' una storia al femminile che mette in mostra ogni aspetto della personalità delle donne e ne mostra tutti i limiti, le fragilità e le debolezze senza idealizzare e romanzare le protagoniste. La narrazione, molto pacata e dettagliata iniziale, acquista dinamicità nella seconda parte del libro fino a raggiungere un colpo di scena inaspettato nell'epilogo che dona, alla storia, una luce e un significato completamente diverso.

Mi è piaciuta moltissimo la prosa dell'autrice, amo le storie ben scritte e realistiche, amo le ambientazioni dettagliate e la cura dei particolari e, in questo libro, ho riscontrato entrambe queste caratteristiche. Sentimenti e legami familiari vengono posti al centro dell'attenzione e rendono la storia originale e diversa dai soliti romanzi. Non aspettatevi un libro idilliaco e pieno di sentimenti positivi perché "Una ragazza affidabile" è uno spaccato di vita familiare molto più attuale e realistico. Spero di essere riuscita a cogliere ogni sfumatura di questa particolare storia che ho apprezzato moltissimo. Ne consiglio la lettura.



venerdì 20 aprile 2018

Recensione "Una casa a Parigi" di S.L. Grey

Buon pomeriggio cuori librosi,
voglio parlarvi di un romanzo interessante e da brividi edito da Dea Planeta. Si tratta del libro firmato da S.L. Grey, "Una casa a Parigi".
Buona lettura!


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Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romanticamente perfetta tra pittoreschi bistrot e passeggiate mano nella mano. Ma il "delizioso" nido d'amore promesso dal sito di scambi d'appartamento si rivela molto diverso dalle aspettative; e mentre nulla tra Mark e Steph sembra andare per il verso giusto, a Cape Town non c'è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell'incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l'intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark. Perché non c'è oscurità più terribile di quella che ci portiamo dentro.

Quando pensiamo a Parigi, la nostra mente viene sempre invasa dal romanticismo e dall'amore per l'arte insomma, da sentimenti positivi e voglia di ricaricare le pile in una delle città più belle del mondo. Quando Mark e Stephanie, i nostri due protagonisti, prenotano un soggiorno nella capitale francese, l'idea è proprio la medesima. La coppia sta vivendo un momento molto difficile, soprattutto Mark che, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare la perdita di una figlia, il fallimento di un matrimonio e un recente trauma dovuto all'intrusione di alcuni malviventi nella villetta dove vive con la nuova compagna e sua figlia. A livello mentale abbiamo a che fare con un uomo psicologicamente fragile, frustrato, insoddisfatto e pieno di rimorsi e rimpianti. Stephanie è la più forte, tra i due, è quella che prende in mano la situazione e che cerca di tenere insieme i pezzi di una vita che si sta sgretolando come sabbia. 

L'arrivo a Parigi segna il punto di svolta della vicenda, il preludio interessante si trasforma ben presto in una storia inquietante fatta di ombre e coincidenze allarmanti. L' autore esaspera moltissimo l'atmosfera cupa dell'appartamento parigino. Si respira un'aria soffocante e macabra, vengono forniti pochissimi indizi per tentare di spiegare, razionalmente, i fenomeni che avvengono tra le mura di questo palazzo diroccato e non posso negare di aver aver adorato questa parte mistery, e un pizzico horror, della storia. Si brancola nel buio più o meno fino alla fine del libro. Quando la verità viene a galla, e un male che non sembra di questo mondo si mostra in tutta la sua devastazione, è troppo tardi per arginare le conseguenze.

Ci sono moltissimi elementi interessanti, nel libro, e tanti episodi in cui la tensione si taglia con un filo, quello che un po' è mancato, a mio avviso, è stato un collante tra le varie parti del libro. C'è un potenziale altissimo che è stato poco sfruttato e sviluppato. Qualche pagina in più avrebbe sicuramente giovato alla storia e tolto la sgradevole sensazione di voler concludere tutto troppo velocemente senza aver chiuso completamente il mistero che avvolge l'intera trama. Per quanto riguarda la prosa, e la narrazione, sono entrambe scorrevolissime e piacevoli da leggere. E' stata una lettura che ho divorato ed apprezzato per l'originalità dell'idea di base che, come vi accennavo, poteva solo essere sviluppata meglio. Nel complesso, sono rimasta soddisfatta dal libro e lo consiglio.






giovedì 19 aprile 2018

Recensione "Dentro il bosco" di Lukas Erler

Buongiorno lettori,
torno a parlarvi di thriller con il primo libro di una serie che sembra molto interessante e accattivante. Si tratta del libro di Lukas Erler, "Dentro il bosco", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Cornelius Teerjong è uno storico dell'arte, rimasto cieco a causa di una malattia ereditaria. Ha un carattere rigido e una certa tendenza al cinismo. In occasione del «Documenta 13», un evento culturale a Kassel, in Germania, viene informato del ritrovamento del suo amico Henk de Byl, assassinato da un finto giardiniere. Il delitto è reso ancora più macabro dai segni di tortura sul corpo della vittima: è stato pugnalato e gli sono state asportate le palpebre, come se l'assassino volesse lasciare un messaggio. Nelle trentasei ore successive, a Rotterdam, in Olanda, viene trovato il corpo di Ruud van Bouveret, che presenta le stesse menomazioni del cadavere di de Byl. Teerjong, insieme alla fidanzata, la giornalista Jenny Urban, decide di indagare sugli omicidi, a cominciare da un possibile legame tra le vittime. C'è un filo sottile, infatti, che sembra condurre al passato, a un crimine incomprensibile che scosse il mondo diciassette anni prima. Passo dopo passo, Cornelius e Jenny si avvicinano sempre di più al killer... Ma più cose scoprono di lui, e meno sono sicuri di volerlo davvero incontrare.

Questo romanzo inizia con un dramma, uno spietato omicidio dai connotati macabri, e un protagonista rimasto cieco per una malattia degenerativa. Sono rimasta subito affascinata dal carisma di Cornelius, uno storico d'arte con un passato importante in cui ha svolto un lavoro esemplare in collaborazione con le autorità di tutta Europa. E' sempre stato un eroe, di sé stesso e degli altri, e il fatto di essersi ritrovato improvvisamente privo di uno dei sensi più importanti che abbiamo, è stato destabilizzante e sconvolgente. E' un personaggio che conquista e che ha una mente geniale e raffinata. Mi è piaciuto il suo rapporto con Jenny che mostra l'aspetto più ironico e divertente di lui che, invece, è sempre abbastanza serioso e padrone della situazione.

L'indagine al centro del libro ha che fare con due misteriosi omicidi che presentano caratteristiche molto simili. Cornelius conosceva entrambe le vittime e potrebbe conoscere l'identità anche di un'ipotetica prossima vittima. Un passato torbido fa capolino tra le pagine, un passato fatto di agenzie segrete, giri d'affari illeciti a livello internazionale e conti in sospeso che qualcuno sembra voler regolare anche a costo della vita. La situazione precipita quando il killer prende di mira Cornelius andando ad intaccare la sua vita privata e mettendolo di fronte ad una corsa contro il tempo e un dilemma etico non indifferente. Per quanto riguarda l'ambientazione, ci spostiamo in varie capitali europee sui passi di un assassino feroce e molto temibile. 

Uno stile molto diretto e scarno, perfettamente adatto alla tipologia di libro, descrive in maniera molto particolareggiata omicidi, dettagli macabri e un mistero su cui si farà, in parte, luce solo alla fine in un epilogo che non mi aspettavo e termina la storia proprio sul più bello. Se da un lato questa scelta crea curiosità sul prossimo romanzo, dall'altra lascia un po' l'amaro in bocca perché avevo proprio voglia di venire a capo del mistero. Quello che posso assicurarvi, è che si tratta di preludio interessante che apre uno scenario molto promettente. Di sicuro, spero di leggere presto il prossimo libro perché sono curiosissima di scoprire gli sviluppi sulla storia di Cornelius Teerjong.