lunedì 1 maggio 2017

Recensione "I sogni di Martino Sterio" di Giulio Xhaët

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro particolare e adatto agli amanti dell'urban fantasy.
Si tratta del romanzo di Giulio Xhaët, "I sogni di Martino Sterio", edito da Electa Young.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Non era la prima volta che il buio lo terrorizzava mandandolo letteralmente fuori di testa. Mamma Marianna, dopo aver speso un piccolo patrimonio dagli specialisti, si era arresa lasciando la luce della sua cameretta accesa, tutte le notti, e gli impediva rigorosamente di infilarsi in posti dove filtrasse poca luce.
Ma quella sera d'inverno l'oscurità era ovunque."

Da che ne ha memoria, Martino ha sempre avuto paura del buio. Ma non si tratta della paura un po' inconscia che proviamo tutti di fronte all'oscurità, per il ragazzo il buio nasconde un mondo pericoloso e oscuro. Ogni i notte i sogni lo portano in un universo lontano, un luogo onirico stranissimo e popolato da creature strambe di cui non ha ancora un'idea ben chiara. Sembra la versione dark e tenebrosa del magico mondo di Wonderland. Ma perché allora non ci sono colori e nessuno canta o balla? Ma, soprattutto, perché i sogni sembrano più vividi che mai?

"Realtà. Affidati ai tuoi cinque sensi e non avrai problemi. Se inizi a viaggiare su altri binari, ecco che finisci fuori strada. Lì cominciano i guai."

I suoi amici non riescono a comprendere le sue stranezze, Martino si sente isolato e sempre più solo.
L'incontro con Sophie, una ragazza francese che si trova in Italia per il progetto Erasmus, è una vera boccata d'aria fresca. Sophie sa tutto, o quasi, su Lewis Carroll e indaga su alcune teorie riguardo le sue opere. E se avessimo sempre considerato in chiave errata Alice e il mondo di Wonderland?
Nella mente di Martino, adesso, si affollano ancora più interrogativi e la paura diventa più reale se si arriva a considerare l'opera di Carroll come un inno al demonio.
Come può liberarsi di questi maledetti sogni? E cosa c'entra suo padre in questa storia?

"I pensieri nella tua testa possono diventare creature viventi.
Destali, affrontando il Labirinto degli Specchi.
Rifletti passato, presente e futuro.
Vivi i tuoi sogni, sogna la tua vita!"

Tra realtà e leggende, Martino capirà presto di poter contare solo ed esclusivamente su sé stesso perché nessuno è chi dice di essere e nulla è come sembra.
Un'avventura a cavallo tra finzione e realtà, un viaggio alla scoperta dei sogni. 
Questo vi aspetta nel mondo di Martino Sterio.

Il mondo di Lewis Carroll mi affascina da sempre, e ho letto moltissime rivisitazioni della sua Alice e del magico mondo di Wonderland, ma Xhaët ha superato ogni aspettativa arricchendo il quadro con teorie e supposizioni al limite di Dan Brown. Il povero Martino, pur essendo il protagonista, è vittima inconsapevole di altri personaggi e subisce completamente la situazione: la paura del buio, il terrore di sognare, la verità sul padre. Mi ha fatto molta tenerezza e ho capito perfettamente la sua frustrazione verso la situazione. L'autore dimostra di avere una fervida immaginazione, creando un'interessante realtà onirica popolata da curiose creature. Merita un'occasione solo per la fantasia geniale!
Per quanto riguarda la prosa, pur essendo molto scorrevole e curata, in alcuni tratti è stata un po' confusionaria e il confine tra gli scenari reali e quelli di fantasia era meno definito. Nonostante sia un fantasy, merita di essere letto con attenzione e accuratezza per non perdere passaggi fondamentali per la comprensione della trama. Nel complesso, mi è piaciuto. L'autore è riuscito a creare un giusto mix tra la storia originale e gli elementi innovativi inseriti da lui, ottenendo come risultato, una storia che incanta e affascina il lettore. Lo consiglio!







domenica 30 aprile 2017

[Domino Letterario] "Una ragazza bugiarda" di Ali Land

Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi del romanzo di esordio di Ali Land, "Una ragazza bugiarda", un thriller pubblicato da Newton Compton.
E' questa la lettura che ho scelto per il domino letterario di questo mese, buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Il cuore mi martella nel petto durante tutto l'appello. La signora Kemp, troppo presa dalle sue cose, non ha visto il gesto che Phoebe mi ha fatto uscendo dallo spogliatoio. Si è passata il dito sulla gola. Con gli occhi fissi su di me. Sei morta. Io. Morta.
Come se fosse possibile."

La vita di Milly non è quella di una normale adolescente alle prese con la prima cotta o un esame difficile da superare. Nella sua vita è tutto difficile e tutto incerto, neppure il suo nome è reale, così come non lo è la sua famiglia. Vive nella menzogna e nella vergogna, nella paura per quello che è stato e per quello che sarà il futuro. Sua madre, quella vera, è un'assassina della peggior specie. Ha ucciso molti bambini, proprio sotto lo stesso tetto di Milly. Ora è in carcere, in attesa del processo. Lei sarà la testimone chiave, ma è davvero pronta ad affrontare di nuovo l'orrore?

"Gli ultimi due giorni non sono stati buoni, no. Un sogno ricorrente di me alla sbarra che apro la bocca, ma invece delle parole esce fuori una colonia di pipistrelli.
Bestioline che squittiscono la verità. La vergogna di dire ad alta voce quello che mi hai fatto, quello che mi sono lasciata fare. O quello che ti ho lasciato fare a loro."

Mantenere un'esistenza quanto più normale possibile, è la priorità numero uno per il supporto psicologico di Milly. Ma la vita con la famiglia affidataria è tutt'altro che facile. Anche nella nuova scuola non è semplice ambientarsi e non attirare l'attenzione. Di notte continua a sentire e vedere sua madre e a rivivere le scene indicibili alle quali ha assistito, di giorno non può rivelare a nessuno la sua vera identità. Ad aggravare il quadro, impulsi di rabbia e violenza improvvisi. E' vero che la mela non cade mai troppo lontano dall'albero?

"E' mattino presto e per una volta la mia mente è lucida. Dentro di me non infuria la solita battaglia che mi tira da una parte e dall'altra. Immagino di sapere da un bel pezzo che non appartengo a questo luogo. Non c'entro niente. E un'altra cosa che so da un bel pezzo è che forse non esiste un posto per quelli come me."

Il processo è ormai alle porte, così come i flashback che si susseguono nella mente di Milly.
E' lei l'unica custode della verità, è lei ad avere il potere di decidere, stavolta.
Dietro una facciata, se ne nasconde un'altra e una vittima può trasformarsi in carnefice.
Punti di vista.

Per essere un romanzo d'esordio, non ho potuto non apprezzare il tentativo. Amo i thriller e ne leggo parecchi, non posso non ammettere che l'autrice ci ha consegnato un lavoro egregio. Ottima trama, costruita a puntino e raccontata attraverso una narrazione che crea la giusta suspense e una buona dose di misteri da scoprire. Milly/Annie è una protagonista complessa, ha un carattere con mille sfaccettature e una personalità poliedrica. In una pagina suscita tenerezza, nell'altra è palese la sua vena di cattiveria. L'altra grande protagonista, che non conosciamo direttamente, è "l'assassina di Peter Pan", capace di influenzare l'intero corso degli eventi. L'elemento che non mi ha convinta o, se vogliamo, non mi ha soddisfatta è la mancanza di un clou. Mi spiego meglio, la tensione sale sempre di più ma la risoluzione del caso non è soddisfacente né tanto meno interessante. Mi sarei aspettata un colpo di scena più clamoroso o un epilogo altrettanto stupefacente, invece il tutto si è esaurito in maniera prevedibile e questo, in un thriller, penalizza moltissimo. Per quanto riguarda lo stile dell'autrice, è perlopiù scorrevole anche se, in alcuni passaggi, l'ho trovato piuttosto statico e poco fluido. Nel complesso non lo boccio e non lo promuovo, resta nel limbo delle storie che 'potevano dare di più'.



Vi lascio il calendario per scoprire tutte le tessere del domino di Aprile!




sabato 29 aprile 2017

[ANTEPRIMA] Recensione "Accadde una notte d'estate" di Rosy Milicia

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo, in anteprima, del romanzo di Rosy Milicia in uscita il 2 Maggio per Amazon Publishing.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"In Massimo, in lei e tra loro c'era qualcosa di diverso. Lui la faceva sentire speciale, non soltanto la stramba ragazzina con un classico della letteratura a portata di mano: per questo adesso Eva aveva paura di perderlo."

Eva vive in un piccolo paese della Sicilia, una terra che ama con tutta se stessa. Sogna di diventare una scrittrice e, nel frattempo, scrive canzoni in dialetto per un gruppo locale. Quando era soltanto una ragazzina, si è innamorata perdutamente di Massimo, un ragazzo romano che ogni anno trascorreva le sue vacanze in Sicilia. Si erano promessi amore e tante lettere, ma c'è stato solo silenzio. Ora sono adulti, ma quando i loro sguardi si incrociano di nuovo si accorgono che nulla è cambiato, o forse sì.

"Vedi... non importa se hai l'anima a brandelli e se i ricordi sanguinano, perché dalla vita devi prendere il meglio e custodirlo gelosamente. Io ho sofferto, ma rifarei tutto per poter ricordare e ricordare e ricordare ogni secondo di quegli anni."

L'animo di Eva è spaccato a metà: da un lato vorrebbe correre tra le braccia di Massimo e recuperare il tempo perduto, dall'altra sente che la ferita del precedente abbandono non si è mai richiusa e non riesce a fidarsi di lui e delle sue promesse. Massimo, dal canto suo, non ha mai dimenticato quella ragazza un po' saputella e con tanti sogni nel cassetto. Nel suo cuore c'è sempre stata solo Eva, ma ottenere il suo perdono e convincerla a ricominciare non sarà un'impresa facile.

"Ognuno ha un suo per sempre e può durare un'ora o cent'anni, perché il per sempre è inciso nella mente, non nella storia: il per sempre non è mai stato né cronometrato né decifrato.
Siamo noi che lo rendiamo tale."

Rivivere le emozioni di un tempo nei magici luoghi in cui è sbocciato il loro amore, crea una nuova magia e risveglia due anime che non hanno mai smesso di cercarsi, ma sarà abbastanza per scegliere di crederci ancora?

"Accadde una notte d'estate" è un inno all'amore e alla Sicilia. E' evidente il legame viscerale dell'autrice con la sua terra e le sue usanze. Personalmente, mi sono divertita a leggere in dialetto i dialoghi e le canzoni, sono elementi che rendono unico il romanzo. I personaggi sono ben costruiti, l'autrice ha curato molto le personalità di entrambi i protagonisti. I sentimenti e le emozioni sono un punto di forza della storia così come le belle descrizioni dei luoghi e dei paesaggi. La prosa dell'autrice è elegante, ricercata e ben curata, avendo letto già un suo lavoro precedente, ho trovato dei miglioramenti notevoli e ne sono rimasta piacevolmente stupita. 
Anche l'epilogo mi è piaciuto molto, l'ho trovato coerente e non scontato. Bellissima anche la prefazione fatta da Amabile Giusti, la ciliegina sulla torta.
Anche la copertina deliziosa mi fa impazzire. E' stata una piacevole scoperta, promossa!



venerdì 28 aprile 2017

Recensione "Dove tutto è a metà" di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo uscito da pochissimo per Mondadori e che vanta due grandi autori: Federico Zampaglione, frontman della band dei Tiromancino, e Giacomo Gensini, scrittore e sceneggiatore di successo.
Il romanzo si intitola, "Dove tutto è a metà", ed è un connubio perfetto di scrittura e musica.
Buona lettura.


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LA RECENSIONE:

"A quel punto si misero a suonare e andarono avanti tre ore, sentendosi bene, sentendosi una tribù di fratelli, sentendosi invincibili e senza più un dubbio sul loro futuro.
Neanche uno."

Lodovico, Lodo per gli amici, è il cantante di una band romana di discreto successo, i Bangers. E' segretamente innamorato di Giulia ma non trova il coraggio, e le parole, per dichiararsi. Il ragazzo è affetto da una forma acuta di timidezza tanto da avere il terrore del palco e del pubblico. In realtà la sua mente è affollata da interrogativi: la musica è la sua strada? C'è un futuro per i Bangers o si tratta solo di un passatempo da ragazzi? 
L'incontro, inaspettato e in circostanze bizzarre, con Libero Ferri, cantante pop di successo, è l'occasione giusta per provare a rispondere a queste domande.

"Dice che era famoso: era, quindi non lo è più e di conseguenza presumo si trovi in un momento emotivamente difficile. Un uomo può sentirsi fragile come un guscio d'uovo talvolta: dipende da come noi vediamo noi stessi, più che da come il resto del mondo vede noi."

In realtà, Libero si pone più domande di Lodo. 
Il successo e la fama di una volta, sono solo un ricordo sbiadito nella memoria di qualche appassionato di musica. Ma il mondo sfavillante della notorietà gli ha voltato le spalle già da tempo. Solo Luna è stata in grado di restargli accanto, nonostante tutto. In Lodo vede sé stesso e la possibilità di ricominciare ancora, la speranza di non essere un uomo finito.

"Non aveva voglia di rivelare a quel semi estraneo alcuni dei suoi segreti più inconfessabili. Che ovviamente avevano a che fare con la sua paura del palco. Quella paura assoluta del palco che lo portava a imitare modelli che essendo di successo lo rassicuravano. Ma questa era una cosa che non aveva mai confessato a nessuno, figuriamoci confessarla a Libero Ferri, che quella paura del pubblico non doveva averla mai avuta."

Lodo ha tutto ciò che Libero vorrebbe avere. E' giovane e di grande talento, ha tutta una vita davanti per realizzarsi, per sbagliare, cadere e poi rialzarsi, cosa che lui non riesce più a fare. E' sempre stato un uomo sicuro di sé, ma il tempo e la paura di sembrare solo un fallito, agli occhi del mondo, hanno minato ogni briciolo di autostima riducendolo all'ombra di sé stesso. 
La situazione sentimentale di entrambi è in bilico e l'unica consolazione che conoscono per superare le difficoltà, è la musica.

Questo romanzo è stato, senza dubbio, una lettura interessante. 
Abbiamo due protagonisti maschili, diversissimi per età, carattere e personalità, ma complementari tra loro. Ho trovato in Libero, il mentore perfetto per Lodo. Nonostante in alcuni punti sia stato brutale e diretto, ho apprezzato l'equilibrio che si crea tra i due. Le due donne del romanzo, Luna e Giulia, non sono state in grado di rubare la scena, anche se ho apprezzato molto di più Luna, tra le due. I Bangers, sono una buona spalla per Lodo, i ragazzi del gruppo sono ben caratterizzati e hanno una loro rilevanza ai fini della trama. Per quanto riguarda la prosa di questi autori, non ho rilevato alcuna discrepanza di stile, nonostante sia stato scritto da due menti diverse. Mi è piaciuta moltissimo la scelta di porre, come descrizione di ogni singolo capitolo, il titolo di canzoni storiche, più o meno note, sono state una piacevole colonna sonora per la lettura.
La trama ha una sua linearità e un suo messaggio, non troverete scene d'amore spassionate, né misteri o colpi di scena, si tratta più del diario di un sogno e della voglia di ricominciare grazie alla musica, la sola e unica vera protagonista del libro. 
Mi è piaciuto molto e lo consiglio.


Vi lascio il link per ascoltare il brano/ colonna sonora del libro: QUI


giovedì 27 aprile 2017

Recensione "Insegnami a vedere l'alba" di Josh Sundquist

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di una storia iniziata e finita in una mattina.
Si tratta del romanzo di Josh Sundquist, "Insegnami a vedere l'alba", edito da Giunti.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Frequentare la scuola per ciechi giorno dopo giorno, un anno dopo l'altro, mi ha fatto sentire come se fossi intrappolato sulla linea di partenza anche nella vita vera. Ero al sicuro lì, certo. Però mi annoiavo anche. Avrei voluto liberarmi e avanzare sulla tortuosa strada arcobaleno della vita."

Will è cieco dalla nascita. Non conosce i colori, non conosce gli oggetti, non ha idea di cosa significhi 'vedere' qualcosa in prospettiva. Vive facendo affidamento sugli altri sensi, orientandosi come una bussola e contando i passi che ci vogliono per spostarsi da un punto A ad un punto B. Dopo anni trascorsi in una scuola per ragazzi come lui, decide di trasferirsi in una normale per dimostrare, agli altri e a se stesso, di poter essere indipendente e per seguire il sogno di diventare un giornalista. Fa amicizia, quasi subito, con un'allegra combriccola e, in particolare, con Cecily. I due diventano subito partner per i compiti della classe di giornalismo e c'è una certa sintonia tra loro.

"L'assurdo di tutto questo, me ne rendo conto, è che adesso sono in condizioni ben peggiori di prima dell'intervento. Ero assolutamente certo che non sarei caduto in depressione perché il mondo che avrei visto non sarebbe stato come me lo aspettavo. Ma ho affrontato tutto questo - ben due interventi - e non l'ho nemmeno intravisto il mondo. Ero cieco due settimane fa e sono cieco ora, ma almeno prima ero relativamente felice della mia vita."

Un'operazione miracolosa potrebbe dare la vista a Will. Parlandone con gli amici, ottiene solo parole di incoraggiamento, ma Cecily non sembra molto convinta. C'è qualcosa dietro la reticenza della ragazza, ma Will non riesce a capire di cosa si tratta. Dopo settimane di riflessioni e ragionamenti, decide di concedersi questa possibilità. Anche se le percentuali di riuscita sono molto basse, vuole provarci, vuole sapere com'è il mondo pur essendo consapevole dei rischi a cui va incontro.
Imparare a vedere non è semplice come pensava, all'improvviso, il buio lo spaventa e la luce ferisce gli occhi. I colori, le forme e gli oggetti sono tanti e difficili da ricordare. Ma vedere il proprio viso allo specchio, quello dei genitori e degli amici non ha prezzo. 

"Non ti è mai venuto in mente che, in quanto tuo amico vero, avrei potuto voler essere messo al corrente di questa informazione chiave, in modo da poterci essere per te? Se solo mi avessi detto questa cosa, sarei riuscito a capire. Avrei capito come mai pensavi di non piacere a nessuno. Come mai eri convinta che nessuno sarebbe voluto uscire con te. E ovviamente avrei cercato di farti cambiare idea su ciascuna di queste idiozie, ma almeno avrei saputo da dove venivano."

Acquistare la vista ha stravolto la vita di Will, ma ha portato anche molte complicazioni. Il rapporto con Cecily si è lacerato, forse irrimediabilmente. C'è così tanto da vedere e da scoprire che Will ne viene sopraffatto perdendo di vista l'unica persona davvero importante della sua vita. Solo di una cosa è sicuro, vuole vedere e scoprire il mondo insieme a Cecily ed è disposto a tutto pur di appianare le divergenze.

Questa è una storia che mi ha emozionato molto. Un libro che affronta il delicato tema della disabilità e del bullismo di cui sono vittime ragazzi e ragazze che sono in qualche modo 'diversi'.
L'autore ha un approccio tutto suo su questi temi, non ci sono giri di parole o metafore strappalacrime, c'è la verità, nuda e cruda, e l'ironia sul problema. Parola d'ordine: vietato farsi compatire. Will è il rappresentante perfetto di questo motto, decide di frequentare una scuola normale e confrontarsi con tutta una serie di problemi che non avrebbe avuto se fosse rimasto in quella per i ciechi. Ma la voglia di indipendenza e l'orgoglio, lo rendono più forte delle difficoltà. Cecily, invece, subisce atti di bullismo e si chiude in se stessa, pensando di non essere mai abbastanza per gli altri. Insieme formano una coppia particolare e non esente da divergenze di opinioni. Ho apprezzato tanto anche gli altri personaggi di contorno che si dimostrano fondamentali in più di un'occasione. Lo stile dell'autore è coinvolgente e molto scorrevole, non mi sono resa conto del tempo trascorso, trascinata in un vortice di emozioni, curiosità e voglia di scoprire il finale della storia. In merito a quest'ultimo, penso che sia stato tutto un po' troppo affrettato. A differenza delle altri parti della storia, l'epilogo è stato molto rapido e superficiale, mi sarebbe piaciuto leggere qualche pagina in più.
Nel complesso, è stata una storia che mi ha fatta riflettere e sentire fortunata. Spesso ci dimentichiamo di apprezzare i doni che la vita ci offre ogni giorni e non pensiamo che vedere un'alba sia una cosa splendida e da non dare per scontata.
Ne consiglio la lettura!