Buon pomeriggio e ben ritrovati sul blog.

Esce oggi, per Indomitus Publishing, il nuovo thriller di John Marrs che io ho letteralmente divorato (e amato) per riuscire a parlarvene proprio il giorno dell'uscita.

Buona lettura!


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Pagine 420

Le persone che chiamano il servizio "Ultima Fermata" sono in cerca di una ragione per vivere. Una speranza, una mano tesa per risalire dal buio. Ma chi ha la sfortuna di trovare Laura all’altro capo della linea riceve tutt’altro. Laura non vuole salvarli. Vuole che muoiano.
Dietro la sua finta voce rassicurante si nasconde in realtà una donna spezzata con una vita segnata dalla malattia, un matrimonio difficile alle spalle e un’esistenza che, a quasi quarant’anni, è intrisa di amarezza e rabbia. Parlare con chi soffre e sta peggio di lei non è una cosa difficile. Anzi la nutre, ne ha un bisogno disperato.
Ma quando Ryan, un uomo distrutto dal suicidio della moglie incinta, comincia a fare domande, il suo piano diabolico inizia a sgretolarsi. La moglie di Ryan non era sola quando ha deciso di farla finita: chi era l’uomo che è morto con lei? E perché hanno scelto di togliersi la vita insieme?
Ryan si avvicina pericolosamente alla verità, ma non sa fino a che punto Laura sia disposta a spingersi per proteggere i suoi segreti. Perché Laura è una predatrice, non è una voce di conforto. E la cosa migliore di spacciarsi per un buon samaritano è che puoi farla franca anche se commetti un omicidio.


Mi piace che la gente mi reputi un tipo materno. Per loro ero d'aiuto, inoffensiva e indispensabile e questo mi stava più che bene. Perché quando non sei considerata una minaccia, puoi fare molto, molto di più.

Di una cosa sono più che sicura: una volta iniziata la lettura di questo libro non riuscirete più a fermarvi. Ne "La buona samaritana" John Marrs gioca con una figura simbolo, quella del 'buon samaritano' che nell'immaginario collettivo è una persona che si prodiga per gli altri e se ne prende cura, declinandola nella versione più oscura. Laura, infatti, si prende cura delle pecorelle smarrite che chiamano Ultima Fermata ma lo fa a modo suo. 

La storia di questo personaggio è folle, quasi quanto la sua condizione mentale. La spirale discendente in cui ci conduce è ammaliante e affascinante. Scaltra e intelligente ma anche vendicativa e crudele quando deve raggiungere i suoi obiettivi. Un personaggio sul quale avremo una visione chiara solo alla fine ma è senza dubbio una figura capace di 'bucare' le pagine e lasciare un segno.

La trama è complessa e articolata ma si segue con facilità. Tutto ruota inizialmente su due personaggi per poi arrivare ad una narrazione corale che coinvolge tutte le parti in causa. Sicuramente durante la lezione di scrittura creativa su come chiudere un capitolo e iniziarne un altro John Marrs era in prima fila perché, ne 'La buona samaritana', usa dei ganci pazzeschi che, come vi accennavo, non vi permetteranno di abbandonare la lettura.

Lui aveva dei progetti, aveva messo a posto le sue cose, aveva scelto il posto. Gli mancavo soltanto io. Sul suo conto avevo delle buone vibrazioni. Volevo sentirlo morire.

Vorrei sottolineare che in questa storia ci sono diversi temi che potrebbero urtare la sensibilità dei lettori. Partiamo sempre dal presupposto che si tratta di una 'fiction letteraria' ma è doveroso avvisare che nella storia si toccano dei temi importanti come il suicidio e la depressione. Se sono situazioni che potrebbero toccare delle corde sensibili il mio consiglio è di non affrontare la lettura perché alcuni passaggi potrebbero farvi star male.

Detto ciò, "La buona samaritana" si conquista a mani basse un posto tra le letture migliori dell'anno per l'originalità della trama, la costruzione narrativa impeccabile, lo prosa eccezionale e dei personaggi che non si dimenticano. Vi consiglio caldamente di concedere una possibilità al libro, non ve ne pentirete.



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