giovedì 24 gennaio 2019

Recensione "Foschia" di Anna Luisa Pignatelli

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo davvero particolare che tratta una storia forte e brutale ambientata in Toscana.
Buona lettura!


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Ambientato in una Toscana appartata e solitaria, tra boschi incontaminati e vigneti, Foschia è il racconto di una storia familiare dai contorni decisi, intenso e conturbante. Adulta e già malata, Marta decide di ripercorrere con la memoria il rapporto teso e tormentato vissuto con il padre Lapo, un affermato critico d'arte, uomo carismatico di grande fascino e talento. Nel ricordo, l'ammirazione da parte di lei bambina si trasforma dapprima in infatuazione e poi, via via, in una forma di attrazione più subdola e pericolosa. Dopo l'infanzia passata a Lupaia, luogo affascinante e misterioso, Marta si trasferisce con il padre e il fratello nella più austera Torre al Salto, dove, preda di pulsioni che coincidono con un naturale risveglio dei sensi e delle inevitabili trasformazioni dovute all'adolescenza, vive un momento delicato all'interno di una famiglia che non sente più come sua. Sono lontani i giorni in cui Marta cresceva accanto alla madre, donna anticonformista e inquieta, dal carattere quasi selvaggio ma profondamente legato alla natura, e lontano è il ricordo delle gite fatte insieme a Lapo nei dintorni di Lupaia per vedere le opere di Piero della Francesca o del Pontormo. Avvolti da una densa foschia sono anche gli anni in cui Marta aveva esaltato la figura del padre, legandola a ideali di purezza e bellezza, che lo scontro con la realtà porterà irrimediabilmente a rinnegare, non senza uno strascico di dolorose conseguenze.

Il libro di Anna Luisa Pignatelli è magnetico, sia nel titolo che nella copertina. Si tratta di una storia dai toni oscuri e carichi di rimpianti e malinconia, una vita fatta di insoddisfazione è l'unica cosa che resta a Marta, voce narrante è protagonista di "Foschia". Sono rimasta spiazzata dalla potenza delle parole e dei sentimenti che ho trovato in queste poche pagine. La vita di Marta si rivela difficile, e anaffettiva,  sin da subito. Il rapporto con i suoi genitori è fatto di alti e bassi, soprattutto per quanto riguarda la relazione con la madre. Il vero fulcro del romanzo, invece, è la dinamica ambigua che la vede coinvolta in maniera, totalmente distruttiva, con suo padre Lapo.

La figura di Lapo è avvolta da un'aura di riverenza immotivata, e non meritata, che lo rende un personaggio schietto, manipolatore e calcolatore. Come uomo, non può certamente essere di esempio a nessuno. Ho trovato i suoi atteggiamenti/vaneggiamenti quasi fastidiosi. È un protagonista con delle spropositate manie di grandezza e onnipotenza che si ama o si odia e, nel mio caso, ha prevalso la seconda opzione.

Mi ha colpito moltissimo la prosa dell'autrice e il suo modo di raccontare una storia non facile e che definirei, senza remore, scomoda. Si è cimentata con una tematica particolare muovendosi sempre sul filo del rasoio. Pur sviluppandosi in un numero molto esiguo di pagine, l'autrice riesce a catturare completamente la mente del lettore, trascinandolo in un vortice emotivo non indifferente e senza fare sconti. È una vicenda dal sapore agrodolce e che lascia un senso di insoddisfazione ma, allo stesso tempo, di pace e completezza. "Foschia" è un romanzo diverso e unico, perfetto per i lettori più esigenti.



1 commento:

  1. Penso lo leggeró presto anche io. Mi incuriosisce davvero molto, e spero non mi delusi ☺

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