oggi vi parlo di una piccola storia scritta da Monica Lombardi, per il progetto di Emma Books per Expo 2015.
In una veste molto diversa rispetto ai romantic suspense con i quali l'abbiamo conosciuta, l'autrice ci regala un piacevole racconto pieno di emozioni.
Scopriamolo insieme.
LA COPERTINA:
LA TRAMA:
Ingredienti:
1 piroscafo che porta lontano
1 bambina che osserva tutto, e che tante cose capirà solo in seguito
1 mamma che niente può fermare
1 nonna un po’ bambina
1 città che accoglie tra le sue mura
1 nipote che raccoglie i ricordi
tanti anni che passano
1 spruzzata di rimpianto per quello che non è mai stato raccontato
Preparazione:
C’è la storia grande, quella che deciderà solo dopo molti anni i perché, i chi e i come, che si mescola a tante piccole storie, che appartengono a ognuno di noi. La storia grande mette in moto le tante piccole, a volte rischiando di schiacciarle. Ma ci sono persone che non si lasciano schiacciare, persone anche semplici ma in grado di insegnarci grandi lezioni di forza e dignità. Ci sono viaggi in cui molto lasci, ma ancora di più ritrovi. E alla fine del viaggio, il tramandarsi di una semplice ricetta, il cucinare insieme, diventa il “detto” che trova spazio accanto al “non detto”. La punta dell’iceberg. Che è poco, ma è pur sempre quello che ci indica tutto quello che rimane nascosto.
Rimedio:
È la ricetta che dimostra che è sempre possibile ricominciare, anche quando ci si è lasciati tutto alle spalle.
LA RECENSIONE:
Un racconto intriso di storia e di emozioni che gira intorno a quattro generazioni di donne. Un racconto di speranza, al tempo del primo dopo guerra, quando il popolo istriano fu costretto a fare i bagagli e ricominciare altrove la propria vita. Si parla di donne che non hanno mai perso la speranza, nonostante la miseria e la povertà, donne che con un semplice piatto, riportano il sorriso a tutta la famiglia.
"Come era una festa quando mia madre, oltre agli gnocchi, decideva di prepararci i chifeletti. Non li ho mai sentiti nominare da altri al di fuori della nostra famiglia e delle famiglie dei nostri parenti. Sono dolci, immagino furono inventati per usare l'impasto degli gnocchi in eccesso. Gli gnocchi riempivano la pancia, ma i chifeletti ci facevano felici."
Quella dei chifeletti è davvero una ricetta per ricominciare! Nonostante siano passati anni, questo piatto della felicità viene tramandato di generazione in generazione, perché il passato, seppur doloroso e infelice, fa parte di noi e ci rende quelli che siamo.
IL MIO GIUDIZIO:
Davvero una bellissima storia, la migliore all'interno del progetto. La capacità descrittiva dell'autrice non ha eguali, sembra sempre di essere parte integrante del libro. Lo stile è scorrevole e piacevole da leggere, Mi è piaciuto il finale e il senso profondo che dà all'intera storia. Ho segnato tutte le ricette presenti e non vedo l'ora di cimentarmi! Intanto ve lo consiglio per passare qualche ora in un mare di emozioni e con la buona cucina!
Grazie Marta per questa bellissima recensione <3
RispondiEliminaCon questo racconto sto sempre un po' col fiato sospeso, perché è una storia talmente diversa dalle mie solite da farmi temere che una lettrice che già mi conosce possa rimanere spiazzata o delusa. Sono felice che molte persone, come hai fatto tu qui sopra, stiano apprezzando il racconto per quello che è: un pezzo di vita, un pezzettino di storia, una raccolta di ricordi per non dimenticare, un pensiero per chi ha perso tutto, un omaggio a due donne la cui forza e il cui senso di famiglia mi hanno sempre ispirato e hanno fatto di me quella che sono.
Grazie!
Sembra molto carino. Mi piacciono le storie intrise di storia, sofferenza, allegria e speranza.
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