martedì 6 gennaio 2015

Recensione libro "L'ultimo battito del cuore" di Valentina Cebeni

Prima recensione di giornata.
Vi parlo di un romanzo scritto da Valentina Cebeni, "L'ultimo battito del cuore", edito dalla Giunti.
Buona lettura!

LA COPERTINA:



LA TRAMA:


Nell'incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d'auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt'altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l'umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L'unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato. Con l'appoggio di Ryan e l'aiuto di Tristan, il taciturno vivaista del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L'unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente... La storia romantica e struggente di una donna in cerca della sua nuova strada.



LA RECENSIONE:

"Avevi detto per sempre, e mi hai mentito.
Mi hai ingannato, Adam Spencer, e non posso perdonarti per questo. Vorrei avere la forza di farlo, di smettere di cercarti dietro il mio riflesso nello specchio, ma non ci riesco.
I tuoi occhi, invece, dove sono adesso? A quale orizzonte sono rivolti? Chi guardano ora?
Perché non sono più io la loro luce?
E il tuo cuore, il mio cuore, dov'è finito?"

Romanzo forte dalle dinamiche complicate. Da una parte Penelope, con un passato difficile e un grande amore perduto, dall'altra sua sorella Addison, mamma e moglie esemplare ma solo all'apparenza.
Le due sono legate da un padre e dall'amore condiviso per Claire, madre naturale per una e matrigna per l'altra. Il loro rapporto non è mai stato amorevole ma stavolta Addison cercherà di aiutare la sorellastra a superare il lutto, portandola a casa sua.

"Mi sento esiliata da me stessa. Tutto quello che mi è appartenuto, che ero, è finito contro quel camion (..) Da allora mi limito a sopravvivere, ma ogni alba è una battaglia"

Penelope vede nel gesto della sorellastra, più un atto di eroismo che un atto d'amore, e quindi non le rende la vita facile. Vivendo nella sua famiglia si rende conto della donna che è diventata e del peso che si porta dietro. L'incontro con Tristan e la cura di un giardino sembrano portare di nuovo la luce nel buio della vita di Penelope, ma il ricordo di Adam non la abbandona mai,

"Non sapeva più  cosa dire, che cosa fare con lei. Una mattina qualunque lei era entrata nel vivaio, ma in fondo sapeva che la sua vita era altrove, che lei non aveva mai oltrepassato realmente quella soglia.
Penelope era inafferrabile, un rebus senza soluzione"

Per quanto possa sembrar facile voltare pagina, il passato non se ne va mai del tutto. E' come una cicatrice lasciata lì in bella vista, ogni volta che la guardiamo ci ricorda quello che l'ha provocata. 
La cicatrice di Penelope è destinata a sanguinare per sempre, così come il ricordo di Adam non riesce a smettere di tormentarla.
Riuscirà una donna di cui non resta che un cumulo di macerie, a risorgere a nuova vita?
Per scoprirlo non vi resta che leggere questo romanzo.


IL MIO GIUDIZIO:

Di sicuro non siamo di fronte ad una lettura leggera.
E' un romanzo davvero intricato. I rapporti tra le due sorelle sono carichi di tensioni e vecchi rancori che occupano tutto il libro.
L'idea e la trama hanno del potenziale ma la stesura, a mio avviso, doveva essere più semplificata. Il lettore fa davvero fatica a seguire la logica  in alcuni passaggi anche se lo stile dell'autrice è impeccabile.
I personaggi sono ben caratterizzati, così come i luoghi del romanzo. 
In conclusione lascio in sospeso il mio giudizio per una futura seconda lettura.




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