Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un grande classico e della sua nuova e bellissima edizione pubblicata da Mondadori.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi.


Sono certa che tutti voi avete sentito parlare di un super classico come 'Piccole Donne', ne esistono, infatti, numerose edizioni e trasposizioni sia cinematografiche che televisive.
La storia raccontata dalla Alcott è una storia senza tempo che, anche a distanza di anni, appassiona ancora lettori grandi e piccoli soprattutto tra il pubblico femminile.

Questa nuova edizione Mondadori è una delle più complete e ben strutturate in circolazione, anche a livello di traduzione. Non è insolito trovare versioni semplificate o incomplete del romanzo ma non è questo il caso. La trama racconta la vita di quattro sorelle che vivono in America alla fine dell'800.
Si tratta di una storia tutta al femminile, ricca di personaggi e buoni sentimenti. Sono sempre rimasta colpita dal modo dell'autrice di affrontare un clima difficile come quello della guerra di secessione: nonostante le preoccupazioni e il pensiero costante verso il padre che è al fronte Jo, Meg, Amy e Beth riescono a gioire delle piccole cose che accadono nella loro quotidianità.

Uno dei miei personaggi preferiti è, però, la madre delle sorelle: una figura onnipresente ma non opprimente. Come è giusto che sia, osserva e tiene sotto controllo tutte le attività della casa senza, però, impedire alle figlie di avere un proprio pensiero e una certa libertà di azione. Un personaggio davvero innovativo se consideriamo l'epoca a cui appartiene il romanzo. Se, invece, dovessi scegliere una delle sorelle, sarebbe senza dubbio Jo con il suo spirito femminista e la sua voglia di combattere per un ruolo più importante delle donne nel mondo.

Credo si tratti di una storia senza tempo dalle tematiche importanti, lo stile magistrale e inconfondibile della Alcott è una delizia per gli occhi di chi legge ed è stato bellissimo, per me, rileggere il romanzo dopo tanti anni e notare sfumature che, in passato, mi erano sfuggite.
Se ancora non avete letto questo grande classico, è l'occasione giusta per farlo!


Buongiorno, lettori.
Dopo aver letto, ed amato alla follia, Il manoscritto mi sono precipitata sui siti a guardare le altre opere di Thilliez e sono rimasta subito affascinata dalla cover e dalla trama di 'Foresta Nera'.
Ho divorato anche questo romanzo e non vedo l'ora di raccontarvelo!
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Chi non sogna di fuggire dalla quotidianità e di diventare ricco e famoso? Per David Miller, quel sogno è a portata di mano: basta che accetti di rinchiudersi per un mese in uno chalet nella Foresta Nera, insieme con la moglie, la figlia e il ricchissimo Arthur Doffre. Perché Doffre ha offerto proprio a lui, David, autore in perenne attesa del successo, una somma esorbitante per scrivere un romanzo sul "Boia 125", un notissimo serial killer che, dopo aver ucciso sette coppie, si era impiccato, forse per sottrarsi alla polizia. Inebriato dalle promesse di Doffre, David accetta e, raggiunto lo chalet, si trova immerso in un'atmosfera surreale: la casa, lontanissima da tutto e da tutti, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le sue grandi finestre sono prive d'imposte e chiuse con un lucchetto. In più, la neve affoga ogni cosa in un indistinto, accecante candore. E ciò che lo aspetta all'interno non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà "produrre" almeno dieci pagine al giorno si affaccia su una sorta di mattatoio; la presenza di Doffre, inchiodato su una sedia a rotelle, è costante e implacabile; i dossier sul Boia 125 sono raccapriccianti. Ma soltanto con l'arrivo allo chalet di una donna terrorizzata e gravemente ferita, quell'incubo claustrofobico giungerà al culmine, esplodendo in un'imprevedibile e agghiacciante follia...

L'ambientazione isolata e l'idea di base del romanzo, mi hanno ricordato molto la trama di Shining ma, nel caso di Thilliez, tutto diventa ancora più oscuro e crudele.
Uno scrittore che tenta di sfondare viene ingaggiato per raccontare la storia di un famoso serial killer, il Boia 125. Il ricchissimo mecenate che intende finanziare l'opera è un paralitico che non bada a spese e che, proprio grazie ad una ingente somma di denaro, riesce a convincere David a rinchiudersi con la famiglia in un isolatissimo chalet nella Foresta Nera.

Il cuore prese a battere a mille. Il sudore gli imperlò la fronte. Studiò la lettera. 
Poi la sua mente cominciò a viaggiare lontano. Là dove Doffre aveva deciso di condurla. 
Nel polmone della Germania. Nella Foresta nera. 
Divorò di nuovo la lettera e rifletté... La lesse, la rilesse... Il sogno diventava tangibile. 
Il luogo, l'argomento, la ricompensa. Non faceva una piega. Gli piaceva tutto. 
E allora dov'era il problema?

Sono rimasta subito affascinata dall'ambientazione: il senso di isolamento che si respira tra le pagine è totale e, dopo un po', diventa opprimente anche per chi legge. L'allegra combriccola riunita nella casa non potrebbe essere peggio assortita: David con moglie scettica e una bambina innocente, Arthur Doffre invalido ma inquietante e spaventoso come un mostro, una escort che lo accompagna e misterioso campagnolo che si aggira nei dintorni e che ha un'aria altrettanto ambigua.

La storia del Boia 125, che tanto affascina Doffre al punto da volerlo interpretare nel romanzo, è quello di un serial killer morto suicida dopo sette massacri. Il suo modus operandi è molto affascinante e richiama un'antica tradizione egizia alquanto macabra, sono certa che colpirà molto anche voi come scelta. Il killer risparmiava sempre i bambini, marchiandoli però con una serie di numeri che, finora, non hanno mai trovato un significato per gli investigatori.

Un altro personaggio che trama nell'ombra, e che non vi ho menzionato prima, è quello di Miss Hyde, una sorta di strega ossessionata da David, il suo ruolo, inizialmente poco chiaro, acquisterà un significato decisivo e inaspettato nell'epilogo al cardiopalma che ci regala Thilliez.

Per quanto sembrasse folle e incoerente, l'ombra del Male aleggiava, lì, da qualche parte fra quei tronchi giganteschi. Si poteva sforzarsi di essere razionali, ma era impossibile negare l'evidenza.

Per quanto siamo ben lontani dalla genialità de 'Il manoscritto', ho ritrovato i tratti caratteristici dell'autore anche tra queste pagine. In 'Foresta Nera', lo stile è più macabro e cruento, ma la voglia di stupire e lasciare di stucco c'è e la suspense crescente anche. Non mi aspettavo alcuni risvolti e, devo dire, di aver gradito abbastanza le scelte dell'autore e il modo in cui ha sbrogliato la matassa. Proseguirò la mia scoperta delle sue opere, tentando di trovare di nuovo la magia disarmante scoperta ne 'Il manoscritto'.





Buongiorno, lettori.
Finalmente posso dirvi la mia su uno dei libri più chiacchierati dell'anno.
Si tratta del romanzo di Samantha Shannon, "Il priorato dell'albero delle arance", edito da Mondadori.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys...

Credo che questo sia uno dei libri più attesi e chiacchierati dell'anno e non potevo certo esimermi dal leggerlo per voi e raccontarvelo. Spero di riuscire a farlo nel migliore dei modi senza rovinare il piacere della lettura.
Il volume si presenta in una edizione bellissima e curata in ogni dettaglio: le mappe e le illustrazioni presenti deliziano la vista ancor prima di scoprire la storia che raccontano.
Avvertenza: non lasciatevi spaventare dalla mole di pagine, dopo un inizio un po' in sordina la storia vi trascinerà in un mondo straordinario che farete fatica a lasciare andare.

Come vi anticipavo, l'inizio è abbastanza macchinoso e poco fluido ma è necessario per comprendere la storia, i personaggi e il loro modo di vivere. L'autrice ha fatto lavorare parecchio la sua mente, regalandoci un universo ultra dettagliato e curato fin nei minimi particolari. Non avrete mai dubbi su dove siete e in quale direzione state andando. Una volta compresa la realtà nella quale esiste il regno di Inys, sarà più semplice seguire la trama e appassionarsi alle vicende dei tantissimi personaggi e creature presenti.

Si tratta di una storia quasi totalmente a prevalenza femminile e troverete sicuramente un personaggio adatto al vostro gusto. Interessante anche l'inserimento in maniera, forse fin troppo, soft della tematica LGBT: magari sarebbe stato carino un piccolo preludio e non passare direttamente al vivo "dell'azione". Se dovessi scegliere i miei personaggi preferiti, vi assicuro che ce ne sono davvero tantissimi, direi Ead e Tenà, due donne forti anche se in maniera differente. Ci sarà bisogno di un lavoro di squadra generale per tentare di riunificare due mondi divisi da secoli di guerre e tradimenti.

Samantha Shannon ci ha regalato una bella bibbia del fantasy, oltre che un libro molto originale. Ho apprezzato il suo stile e la narrazione fantastica e super dettagliata, come piace a me, non ho gradito invece il continuo divagare su momenti che meritavano meno attenzione, mi è sembrato come se si volesse per forza 'allungare il brodo'. La mia attenzione, in certi punti, è andata scemando e ho fatto un po' fatica a riprendere il filo e a concentrarmi sulla trama vera e propria. Un'altra cosa che non mi ha aiutato, sono i numerosi personaggi presenti: la memoria mi ha ingannato più di una volta con i nomi confondendomi ancora di più. Vi consiglio di tenere a portata di mano un blocchetto per gli appunti, sono certa che vi aiuterà nella lettura e nella comprensione e mi ringrazierete!

Considerato il prezzo alquanto esoso, mi è sembrato doveroso segnalarvi quelli che, secondo me, sono stati i punti deboli del romanzo ma nel complesso, non posso negare che si tratti di un ottimo e curatissimo lavoro. Se amate il fantasy, i draghi e le storie epiche potrebbe essere un'ottima richiesta per Babbo Natale!!



Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo del romanzo di Irene Malfatti, "Il primo vestito rosso", edito da Leucotea.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Zeno, professore di liceo vicino alla quarantina, reduce dall'ennesima catastrofe sentimentale, ottiene il trasferimento a Lucca, dove incontra Ottavia, e se ne innamora immediatamente, scoprendo, perfino, di esser ricambiato. Vivono insieme e felici, finché la gravidanza di lei non mette in discussione tutto, dalle convinzioni di Ottavia a quelle di Zeno. Riusciranno ad aprirsi alla molteplicità dei possibili sentire e ad ammettere l'esistenza di pensieri scomodi propri e altrui?

Il romanzo della Malfatti è politicamente scorretto. E' la storia di una coppia e del loro grande amore, di una vita che sembra procedere per il meglio fino a quando una gravidanza stravolge la loro quotidianità. Di solito, in casi come questi, l'autore/autrice del caso parte con la narrazione di tanti buoni sentimenti e propositi per una rosea vita in tre mentre Irene Malfatti punta l'attenzione su un argomento tabù di cui si legge raramente: l'insofferenza della donna nei confronti della gravidanza.
Dopo l'euforia iniziale, infatti, Ottavia viene sconvolta dalla consapevolezza che tutto, in lei, sta per cambiare. Le sue priorità, il suo corpo, le sue aspirazioni.. tutto rischia di essere spazzato via da un piccolo esserino che si fa strada dentro di lei e nessuno sembra capire le sue paure, dando per scontato che ogni madre dovrebbe essere felice di annullarsi per suo figlio.

L'unica volta che mi rispose fu per dirmi che è davvero semplice teorizzare la bellezza del sacrificio, quando tocca agli altri, ma sarebbe stata molto curiosa di vedere se per ogni mese di gravidanza a ogni futuro padre si fosse accorciato il pisello di un cm, quanto tempo ci avrebbe messo ad estinguersi, il genere umano.

Ho scelto di riportarvi questa breve frase perché è emblematica: tutto il libro si snoda attorno all'incapacità di Zeno di comprendere il disagio di Ottavia, chiamata al 'martirio' e lasciata sola nelle sue paure. Lui, infatti, non riesce a comprendere quale sia il problema perché è abituato ad un'idea di donna che se ne frega dei kg in più quando si tratta di diventare madre. 
Il punto di svolta, si raggiunge quando entrambi acquistano consapevolezza della situazione e riescono a fare un passo indietro l'uno verso l'altro, cercando di recuperare il tempo perduto.

E' una storia breve che ho divorato nel giro di un pomeriggio e che fa luce su dei lati inediti del vivere una gravidanza, lati sui quali è giusto far luce per far capire che non tutte le donne sono uguali e spesso c'è bisogno di una parola e di una carezza in più quando la paura del cambiamento si fa troppo grande. Lo stile della Malfatti è molto schietto e sincero, non vuole compiacere il pubblico ma raccontare una verità 'scomoda' ai più.
Veramente una vicenda molto molto interessante e complessa che tratta l'amore e la maternità senza elementi zuccherini e melensi.




Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un thriller molto breve edito da Guanda Editore, "Morte di uno scrittore", firmato da Hakan Nesser.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

David Moerk è un traduttore che vive una vita solitaria dopo la scomparsa della moglie in circostanze misteriose e ha appena ricevuto l'incarico di tradurre l'ultimo romanzo - inedito - di un celebre scrittore, Germund Rein. Ma nel frattempo Rein è morto e non può più spiegare perché pretende che quella sua opera non venga pubblicata in lingua originale e, soprattutto, perché si debba mantenere il massimo riserbo al riguardo. Dopo le prime indagini, le circostanze portano tutti a pensare che l'uomo si sia suicidato... Traducendo quell'ultimo, enigmatico lavoro, Moerk si convince tuttavia che Rein sia stato ucciso da qualcuno a lui molto vicino. Determinato a capire cosa nascondano realmente la scomparsa della moglie e quella dell'autore, Moerk scoprirà molto presto che il contenuto di quel libro è destinato a stravolgere per sempre più di una vita. La sua, per prima.

Il libro di Nesser intreccia le storie di due uomini dando vita ad una trama inquietante e affascinante al tempo stesso. La vita di David Moerk, un traduttore dal passato ambiguo, arriva ad un punto di svolta quando gli viene conssegnato l'ultimo lavoro di Germund Rein, un famoso scrittore deceduto da poco in circostanze misteriose. La storia prende il via proprio da questo manoscritto dal valore inestimabile e che deve uscire sul mercato il prima possibile.
Proprio tra le pagine del manoscritto, le esistenze di David e Germund si incrociano in maniera inesorabile.

Le invio il mio ultimo manoscritto perché sia tradotto e pubblicato.
Proibisco qualsiasi contatto con i miei o altri editori. 
Il libro non deve per nessuna ragione uscire in lingua originale. 
Massima segretezza indispensabile. 
Distinti saluti, Germund Rein
P.s. Questa è l'unica copia. Do per scontato di potermi fidare da lei.

La storia viene divisa in tre parti: la prima è una sorta di introduzione sulla vita di entrambi questi personaggi ed è anche quella un po' più statica e pesante da leggere. Nella seconda parte, si entra nel vivo della storia e della traduzione del manoscritto e i toni cambiano decisamente registro, facendo luce su una verità sconcertante. Nell'ultima parte, calano le maschere e i personaggi vengono mostrati realmente per quello che sono. Sono rimasta molto colpita dalle dinamiche interpersonali tra i vari personaggi e dalle rivelazione che l'autore si lascia sfuggire strada facendo. Tutto quello che crediamo vero, nelle prime pagine, viene radicalmente smantellato durante tutto il corso del romanzo.

La parte migliore? Un colpo di scena finale che getterà un'ulteriore nuova luce sull'intera vicenda. Le vite di questi due uomini hanno più punti in comune di quanto sembra ma affronteranno le cose in maniera diversa: Rein sceglie una condotta geniale e crudele, mentre Moerk si ritroverà con un pugno di mosche in mano. Nel complesso non posso negare che si tratti di una storia interessante, l'autore è riuscito a dosare bene la suspense e la tensione narrativa mentre ha lasciato un po' a desiderare nel momento in cui è andato a sciogliere i nodi della trama. 



COPYRIGHT © Voglio essere sommersa dai libri · DESIGNED BY CATNIP DESIGN