mercoledì 9 gennaio 2019

[Segnalazione] "Figli delle stelle" di Emily Pigozzi

Buongiorno, lettori.
Sta per uscire il nuovo romanzo di Emily Pigozzi, scrittrice e blogger, "Figli delle stelle", e sono felice di raccontarvelo mostrandovi la cover, la trama e un piccolo estratto.
Buona lettura!


Genere: erotico romance contemporaneo
Pagine: 260
Formato: cartaceo/ebook
Preorder: 10 Gennaio


SINOSSI:

«Non dirmi che non ti va di giocare.»
«No. Non così. Io…»
Giò fa per divincolarsi. È spaventata, lo vedo dal tremore leggero delle labbra, dal tono della sua voce. E una parte di me grida, vorrebbe sapere che cosa la spaventa tanto, perché ha così paura. Ma un’altra, l’altra parte, impazzisce dal desiderio nel vederla così vulnerabile.
Potrebbe essere chiunque, ma adesso siamo insieme, lontani dal mondo.
E lei è in mio potere. Completamente mia.

Rafael Venturi vive per correre. La velocità è nel suo dna, scritta nelle stelle fin dalla sua nascita. Figlio di un campione del mondo di Formula uno prematuramente scomparso, per lui la vita è una gara, una sfida con i suoi demoni e l’impulso continuo a scattare a trecento all’ora senza voltarsi indietro, fino al traguardo. Finché un brutto incidente in pista lo costringe a rallentare e a mettersi in discussione. E una notte, in fuga, salva un ragazzino che fa l’autostop da un’aggressione. Solo che non si tratta di un ragazzino, ma di una misteriosa ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo corpo nervoso e sensuale.
Gioia, detta Giò perché come gli confessa con ironia la gioia non la riguarda, e Rafael si avventureranno in un esaltante viaggio on the road alla scoperta delle loro paure, senza regole se non quella di un’attrazione impossibile da dominare.
Ma chi è davvero Giò? Da cosa sta scappando?
E la passione sarà la chiave giusta per vincere davvero?

Ogni viaggio nasconde un segreto. Una vittoria. Un amore da conquistare.


L'AUTRICE


Emily Pigozzi scrive da sempre. Parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e la quiete della notte. Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi  e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a Mantova con il marito e due figli piccoli, un maschio e una femmina.
Ha esordito nel rosa con “L’angelo del risveglio” (Delos digital) a cui è seguito “Il posto del mio cuore”, un rosa di formazione, uscito a fine 2015 per la 0111 edizioni.
Nel 2016 ha invece pubblicato “Aspettami davanti al mare” e “Danza per me”, entrambi per la collana Youfeel di Rizzoli. Nel 2017 escono “Un piccolo infinito addio” e “Il mio vento di primavera”, quest’ultimo edito da Emma Books. Nel 2018 il suo romantic suspense “Magnifico assedio” è stato per diverse settimane ai primi posti della classifica bestseller di Amazon. Nel 2018 è uscito “Una canzone per te”, per Harper Collins Elit.


ESTRATTO
La notte è un lungo confine nero. Temporali vanno e vengono, ma io non ho paura. Non qui, tra le braccia di Rafael che mi accolgono. Non so quante volte facciamo l’amore. Lui regala un ritmo al nostro piacere entrando e uscendo da me, mentre io lo accolgo ogni volta senza riuscire a smettere. Mi scopa con forza e con dolcezza, come se non esistesse altro al mondo, concentrandosi sul mio godimento, e poi ancora con foga, scuotendo la testa, con affondi violenti e rapidi, come se dovesse dissetarsi.
E poi stiamo nel dormiveglia, senza smettere un attimo di toccarci, i corpi sudati e carichi di umori che aderiscono l’uno all’altro. Non sentiamo la fame né la sete, solo l’immane desiderio di appartenerci. Un tocco per il nostro desiderio, un tocco per il mio cuore affamato. Uno dopo l’altro, ancora una volta, senza sosta.
«In ogni posto dove ci fermiamo ci diamo dentro. Comincio a pensare che facciamo delle soste solo per questo» mormora al mio orecchio, succhiandomi il lobo, in un momento di veglia.
«Se continuiamo così, tra poco ci cacceranno. Siamo un po’ troppo rumorosi, mi sa.»
«Considerato che è notte fonda, che fuori diluvia e che non sappiamo nemmeno dove siamo, non sarebbe una gran mossa» ridacchia baciandomi piano, la voce roca e rilassata, già mezzo addormentato.
«Rafael» dico di colpo, il tono tremante e pieno di tutti i dubbi che mi attanagliano il cuore. Perché sto bene. Troppo bene. E io non posso stare così bene, è assurdo. Oppure no?
«Dimmi.»
«Cosa succede quando vedi solo la tempesta, e sembra tutto nero?»
«Si aspetta che passi, credo.»
«A… a che punto è la pioggia?»
«Forse ha smesso. C’è silenzio, adesso» mi risponde lui, scivolando nel sonno.
A che punto è la pioggia, Rafael. A che punto è il temporale.
Quello che infuria sulle nostre teste, e quello dentro di me.
Violento, frustante. Freddo come il ghiaccio.
È finito l’orrendo frastuono che ho nella testa?
Quel rumore che non vuole andarsene?


martedì 8 gennaio 2019

Recensione "Il ricordo di te" di Allis B.

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di Allis B., un'autrice emergente, e del suo romanzo "Il ricordo di te". Si tratta di una storia delicata ed intensa che mi è piaciuta moltissimo.
Buona lettura!


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Rebecca ha fatto la scelta sbagliata e ora si ritrova a pagarne le conseguenze. Dopo aver messo a rischio la sua incolumità e aver perso gran parte dei suoi ricordi, si rende conto che l'unica mano amica che può tirarla fuori dal buio della sua mente è quella del detective Sanchez. Sarà lui ad aiutarla con i ricordi. Come? Iniziando a raccontare qualcosa di sé, qualcosa che possa aiutarla a conoscerlo e a distrarsi dalle mille domande a cui non riesce a dare una risposta. La vicinanza del bel detective, però, metterà Rebecca in difficoltà e, nel momento in cui lei crederà di poter ripartire da zero, qualcosa di atroce stravolgerà nuovamente la sua vita e il passato tornerà a bussare alla sua porta, strappandole dalle mani il presente e mettendola di fronte ad una scelta a cui potrà rispondere solo il suo cuore: sfuggire alla morte o correrle incontro? Sarà proprio grazie alla sua decisione coraggiosa che Becca scoprirà com'è arrivata fin lì e perché non è mai stata realmente sola.

Di questo libro mi ha colpito moltissimo il titolo e la cover: rispecchiano perfettamente la storia e la vicenda di cui è protagonista la nostra Rebecca. 'Il ricordo di te' racconta la vita di una donna, accecata dall'amore, che resta imbrigliata in una ragnatela potenzialmente letale e, pur dibattendosi con forza, non riesce a liberarsi da essa in nessun modo. Il suo è un amore malato, un amore che ha rifiutato di cogliere dei segnali abbastanza eloquenti e che le ha fatto abbassare la testa davanti a comportamenti deplorevoli adducendo giustificazioni e motivazioni discutibili. Dopo gli esiti gravissimi dell'ultima lite con il compagno, Rebecca apre gli occhi nella sua seconda vita ed incrocia, quasi subito, quelli del detective Sanchez, l'uomo che si sta occupando del suo caso. Penso che quest'ultimo sia il personaggio più bello del libro, ho ammirato il suo carattere e i suoi atteggiamenti; ho ammirato la sua 'missione' e il suo voler proteggere Rebecca ad ogni costo. Sono una coppia anomala ma che funziona.

La trama, pur sviluppandosi in un numero piuttosto esiguo di pagine, è piuttosto articolata e complessa: tante situazioni convergono verso un epilogo non scontato e molto movimentato. L'effetto finale è buono ma i vari momenti non sono ben legati e dettagliati come dovrebbero: leggendo non fila tutto perfettamente pur essendo chiaro il quadro d'insieme. Molto buona la prosa: quando si affrontano argomenti così delicati non è semplice portare avanti la narrazione senza appesantire o sminuire il focus del libro. Allis B. è riuscita a coinvolgermi completamente nella storia, mi ha fatto emozionare diverse volte facendomi appassionare alla storia di Rebecca. Il bilancio complessivo è più che positivo, considerando che stiamo sempre parlando di un'opera prima. Sono rimasta piacevolmente sorpresa per questo vi consiglio di recuperare questa lettura, soprattutto se amate le storie che racchiudono un messaggio profondo. Promosso!



lunedì 7 gennaio 2019

Recensione "Miss Miles" di Mary Taylor

Ben ritrovati per l'ultima recensione della giornata dedicata ad un romanzo storico edito dalla Darcy Edizioni. Si tratta di 'Miss Miles', un romanzo di Mary Taylor, un'intima amica di Charlotte Bronte.
Buona lettura!


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Yorkshire, 1830. 
Maria, Dora, Sarah e Amelia sono le protagoniste di queste storie intrecciate fra loro che, in qualche modo, riescono ad avere un comune denominatore: la forza delle donne. 
Siamo nell’Ottocento, un periodo in cui la donna deve sottostare alle regole maschili e tacere, come la buona norma impone. Maria, Dora, Sarah e Amelia però, in barba alle regole del tempo e nonostante le avversità che cercano di ostacolarle, si dedicheranno alla ricerca del loro destino. Un destino che non è già scritto, come la società vorrebbe, ma che loro stesse vogliono creare. Chi sono queste donne, caparbie e intelligenti, che sfidano le regole degli uomini? 
Quattro storie che vi faranno ricredere sulla forza di volontà femminile e che racchiudono due semplici ma grandi valori, sempre attuali: l’amore e l’amicizia.

Prima di iniziare la lettura di questo lungo e corposo romanzo ho ricevuto delle indicazioni e delle avvertenze e sono le stesse che faccio a voi. 'Miss Miles', è un'opera gigantesca scritta da Mary Taylor nell'arco di circa quarant'anni. Le numerose pagine, tuttavia, contengono errori e imprecisioni: durante una buona prima parte del libro, la prosa è difficile da seguire soprattutto perché lo stile della Taylor non vuole essere curato, laborioso ed elegante ma più diretto e scarno. Questo romanzo è un bellissimo manifesto della cultura femminista e un invito alla lotta per le pari opportunità. Leggendo una qualsiasi biografia dell'autrice, infatti, l'intera storia acquisterà una luce nuova e decisamente più chiara. Non lasciatevi scoraggiare, quindi, dall'impasse iniziale e lasciatevi trasportare da Maria, Dora, Amelia e Sarah.
Quattro donne, tutte protagoniste, e tutte alle prese con la propria battaglia personale contro il maschilismo che imperversa nell'Inghilterra di inizio '800. 

Le mie preferite sono state Sarah e Maria, hanno portato colore e brio nella storia; ho odiato letteralmente il padre di Dora, quasi al pari della famiglia di Amelia che non ha la benché minima fiducia in lei e nelle sue idee. Quello che davvero ho apprezzato, del libro, è il messaggio che l'autrice ha voluto lasciare ai posteri: una donna, qualsiasi sia la sua condizione ed estrazione sociale, non deve mai accettare con condiscendenza le decisioni prese da un uomo per lei. Maria, Dora, Amelia e Sarah sono delle eroine moderne che lottano per la propria indipendenza e per i loro sogni. Sono un esempio anche per noi che oggi abbiamo molte più libertà ma, alla fine, combattiamo ancora il pregiudizio e un diverso trattamento solo perché siamo donne. Nella sua complessità, incoerenza e prolissità, 'Miss Miles' è un inno al femminismo che non passa mai di moda e che può davvero dare qualcosa a tutte noi. Promosso!



[Review Party] "La ragazza nell'acqua" di Robert Bryndza



Ben ritrovati, lettori.
Nella seconda recensione di oggi vi parlo del nuovo thriller di Robert Bryndza, "La ragazza nell'acqua", edito da Newton Compton Editori.
Buona lettura!


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Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all’età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?

Siamo ormai giunti alla terza indagine della detective Erika Foster e con Robert Bryndza è un rapporto di amore e odio. Ho apprezzato molto 'La donna di ghiaccio', ho odiato 'La vittima perfetta' e ora mi ritrovo di nuovo alle stelle dopo aver terminato "La ragazza nell'acqua". In questo libro, infatti, ho ritrovato molti elementi che mi avevano fatto apprezzare l'autore al suo esordio: una buona trama, un discreto livello di suspense e una storia che crea aspettative e curiosità. Erika Foster, personaggio principale, ritrova un po' di umanità senza perdere il mordente che la rende una super professionista: nel suo lavoro è implacabile e instancabile. La sua voglia di giustizia e la ricerca della verità a spingono ad andare oltre le indagini, spinta da un sesto senso che difficilmente delude. Il caso che viene preso in esame, nel libro, è in realtà un 'cold case' nel quale la Foster si imbatte per caso. Ha, infatti, ritrovato i resti di una bambina scomparsa venti anni prima rimasto irrisolto a causa di indagini frammentarie e inquinamenti di prove. 

La narrazione ha un ritmo incalzante e tutto cambia e si evolve in maniera molto rapida e accattivante. L'autore ci porta verso un epilogo già segnato per poi spiazzare con una verità inaspettata che dà un tocco in più all'intera storia. Lo stile di Bryndza è molto sintetico e diretto, adatto al genere trattato. Amo la cura che ha per i suoi personaggi ma anche per le parti più tecniche delle indagini. "La ragazza nell'acqua" è una storia di mistero, intrighi, segreti familiari, fanatismo religioso; esce fuori la parte più istintiva dell'uomo disposto a tutto per salvare sé stesso, anche a discapito degli altri. Insomma, questa volta Robert Bryndza mi ha davvero convinta e spero che continuerà su questa strada! Promosso!



[Review Party] "La figlia del mercante di fiori" di Kayte Nunn



Buongiorno, lettori.
In questa prima recensione di giornata voglio parlarvi di un romanzo dal carattere esotico e molto avventuriero. Si tratta de "La figlia del mercante di fiori", di Katye Nunn, edito da Newton Compton Editori.
Buona lettura!


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Cornovaglia, 1887. Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portarne a termine l’ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia, se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare… 
Australia, giorni nostri. Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare, Anna rinviene un cofanetto dall’aria molto antica. All’interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell’Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Anna riconosce gran parte degli esemplari disegnati, ma non sa a quale specie appartengano i semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario, che racconta l’avventura di una giovane donna in fuga. Con l’aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra essere indissolubilmente legata alla sua…

Quando ho iniziato a leggere "La figlia del mercante di fiori", sono rimasta subito piacevolmente sorpresa dalla prosa dell'autrice e dalla storia in cui mi stava introducendo. Il romanzo di Kayte Nunn è un viaggio nel tempo e nello spazio che vede due generazioni a confronto e che vivono agli antipodi del globo. Il personaggio di Anna, è quello al quale ci si affeziona di più, dopotutto, la accompagneremo nelle ricerche e nei viaggi alla scoperta della verità su un antico cofanetto e bellissimi disegni. E' una ragazza curiosa, che non si spaventa di fronte agli imprevisti e una professionista competente del mondo della botanica. I disegni contenuti nel cofanetto, magicamente ritrovato nella casa della nonna, portano scompiglio e brio nella sua vita così come in quella di Elizabeth, una sorta di suo alter ego vissuto, però, alla fine dell'800. Ho apprezzato molto anche lei, soprattutto perché ha cercato di farsi strada in un'epoca che non vedeva di buon occhio l'emancipazione femminile. Lo spirito avventuriero di Elizabeth è una costante, nel libro, e rappresenta la sfumatura principale del suo carattere. A modo loro, sono due personaggi molto ben costruiti ed interessanti e si discostano molto dal cliché che vuole le donne sempre deboli e indifese.

Come vi accennavo qualche rigo fa, sono rimasta molto colpita dalla scrittura dell'autrice e dalla sua prosa delicata ed elegante. E' un romanzo ricco di storia, informazioni, culture e costumi molto diversi dai nostri. Il tema del viaggio è affascinante e rende la trama molto dinamica. Apprezzo sempre molto la scelta narrativa di alternare il passato e il presente, mantiene alta l'attenzione e, soprattutto, aumenta la curiosità del lettore. Mi sono ritrovata all'epilogo nel giro di qualche ora e, pur essendo una conclusione prevedibile, non mi è dispiaciuta. Nel complesso è stata una buona lettura, ideale per svagare la mente e perfetta se amate i libri in stile Lucinda Riley.
Consigliato!



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