mercoledì 5 dicembre 2018

[Review Party] "L'ultima volta che ti ho vista" di Alafair Burke

Buongiorno, lettori.
Oggi sono felice di ospitare il review party dedicato all'ultimo romanzo di Alafair Burke una scrittrice che, in questi anni, ci ha regalato delle storie davvero intense e di vario genere: dal thriller puro al noir; dal giallo al crime poliziesco.
"L'ultima volta che ti ho vista", è un mix generale che mi ha tenuta incollata alle pagine e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Metropolitana di New York. Un video sgranato, girato col cellulare da un passante, mostra una donna che salva un ragazzo da una caduta fatale sui binari. Una notizia che fa gola ai giornali locali, perché la donna, subito dopo, scompare senza lasciare traccia. Come i suoi colleghi, anche la giornalista McKenna Jordan è a caccia di storie. D'altra parte, dopo un passato da assistente procuratore distrettuale che non ama ricordare, questa è la sua vita adesso: cercare notizie barcamenandosi tra fonti inaffidabili e scoop passeggeri. Ma quando le capita tra le mani quel video, ciò che vede la lascia senza fiato. In quella donna ancora senza nome, McKenna riconosce qualcuno. Susan Hauptmann. Un nome che appartiene al passato suo e di suo marito Patrick. Una vecchia amica di cui da dieci anni non si hanno più notizie. Se è lei, e se è ricomparsa, vuol dire che forse vuole essere trovata. Per McKenna è arrivato il momento di cercarla davvero, come nessuno ha mai fatto, e di rintracciare il detective Scanlin, che all'epoca aveva velocemente archiviato il caso. Ben presto McKenna si accorgerà, però, che ci sono molte cose che non ha mai saputo di Susan. Perché non sempre sappiamo tutto di quelli che amiamo di più...

Ogni autore ha un suo tratto riconoscibile, una caratteristica o un modo di fare che lega ogni sua opera, per quanto diversa possa essere dalle altre. Dopo aver letto svariati libri dell'autrice, fin dai suoi esordi, ho notato che le sue storie sono sempre al femminile, non importa se si tratti di vittime o protagonisti, la Burke ci regala sempre degli ottimi personaggi e questo romanzo non fa eccezione. 
Ne "L'ultima volta che ti ho vista" abbiamo ben due protagoniste a contendersi la scena e far palpitare il cuore di noi lettori: due amiche, o perlomeno, questo è quello che erano un tempo prima che Susan sparisse nel nulla. Mckenna Jordan, sta ricostruendo la sua vita dopo aver voltato pagina e intrapreso un nuovo percorso lavorativo. La presenza di Susan è un lontano ricordo per questo quando la riconosce in un video sfocato la sorpresa è evidente e inquietante al tempo stesso. L'autrice gioca tantissimo con la narrazione, costruisce una trama che si snoda su due diversi piani temporali, rivelando dettagli poco a poco e garantendo una suspense sempre in crescendo.

Susan è l'altra grande protagonista, una donna eclettica e dalle mille sfumature. Una donna con una vita piena e soddisfacente che, a distanza di tempo però, rivela tutte le crepe e i difetti non visibili ad un'occhiata superficiale. Indagando sulla sua improvvisa, e presunta, ricomparsa McKenna scoprirà delle verità inaspettate e sconvolgenti, tutt'altro che facili da digerire.

C'è da perdersi attraverso le parole di Alafair Burke, mille misteri e intrighi appaiono sotto i nostri occhi. Ogni personaggio sembra capace di passare al lato oscuro e nascondere segreti inconfessabili. Nulla è come sembra in una storia che non smette di stupire, dall'inizio alla fine. Mi piace il modo accurato con cui l'autrice tratteggia i suoi personaggi e i fatti cruciali della vicenda, nonostante la mole di informazioni, è facilissimo seguire il filo del discorso mentre è più difficile riprendersi dai vari colpi di scena. Un po' deludente l'epilogo, rispetto al resto della storia ma si tratta, senza dubbio, di un ottimo lavoro. Ormai Alafair Burke è una certezza quando si parla di thriller. 
Promosso e consigliato!



martedì 4 dicembre 2018

Recensione "Ogni volta che sono solo con te" di Amabile Giusti

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi di una storia meravigliosa che mi ha emozionata, commossa e sconvolta contemporaneamente. Si tratta dell'ultimo romanzo di Amabile Giusti, "Ogni volta che sono solo con te", edito da Amazon Publishing.
Buona lettura!


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Harrison Duke, fascino selvaggio e pessimo carattere, è un ex scrittore di successo. Il burrascoso divorzio da una vanesia diva di Hollywood, il flop del suo ultimo romanzo e un pericoloso attaccamento alla bottiglia lo hanno spinto a rifugiarsi in una baita sperduta fra le montagne del Wyoming.
Tormentato da un triste segreto e in cerca di una nuova dimensione, Harrison vive in solitudine, lavora duramente ed evita ogni contatto umano, specie femminile. Tornare a scrivere è fuori discussione ma un giorno il suo ex agente gli propone di concedere un’intervista a Leo Tucker, giovane giornalista di talento, e Harrison a malincuore accetta. Salvo pentirsene non appena realizza che Leo è diminutivo di Leonora.
Quello che avrebbe dovuto essere un breve incontro si prolunga inaspettatamente, e i due sono costretti a condividere per giorni la spartana baita, isolati dal mondo, con effetti disastrosi.
Non è facile sopportarsi quando si è più che determinati a odiarsi. Ma cosa potrebbe succedere se la convivenza forzata si rivelasse più piacevole del previsto?

Perché hai paura della gentilezza?

-Non ho paura! Mi fa schifo: è diverso. Mi fa schifo tutto ciò che è falso e nasconde altre intenzioni.

Nel corso degli anni mi è capitato di leggere diverse volte le opere di Amabile Giusti e di confrontarmi, quindi, con la sua magnetica scrittura eppure, ogni volta, ne rimango sempre molto affascinata e stupita. Ho iniziato a leggere "Ogni volta che sono solo con te" per caso, senza aver letto la trama o aver sbirciato qualche recensione online e ne sono super felice: non mi aspettavo una storia del genere ma ne ho amato ogni singola pagina e parola. L'autrice ci regala due personaggi straordinari e assolutamente perfetti. Da una parte abbiamo una giovane donna innamorata dell'amore e di un ideale, un principe azzurro che ammira sin da piccola. Dall'altra, Harrison Duke è un genio della letteratura che, dopo una grave delusione, sembra aver perso tutta la sua ispirazione.

Voglio che mi guardi e non veda un grosso rospo immondo.
Voglio che mi guardi e abbia l'impressione che sia finalmente uscito il sole.
Voglio che il suo cuore batta forte quanto il mio.
Temo di volere cose più impossibili di un pentola d'oro alla base dell'arcobaleno. Ma, soprattutto, temo di aver percorso il primo gradino della lunga scala che mi condurrà a farmi un male profondissimo.

Per uno strano caso del destino, le strade dei due si incrociano nel paesaggio più inospitale del mondo in cui, entrambi, si metteranno a nudo senza sconti. L'autrice ci mostra delle personalità ferite e poco inclini alla socializzazione. Duke è un uomo che mostra il peggio di sé stesso in un lunghissimo viaggio verso la redenzione. C'è stato un momento in cui ho addirittura pianto, tutta colpa di una empatia travolgente per questa straordinaria coppia. 
Amabile Giusti è un talento assoluto in grado di creare storie speciali che scavano nel cuore, e nell'anima, con una forza devastante e, allo stesso tempo, delicata e che lascia il segno. La prosa, l'ambientazione e i dialoghi sono pazzeschi e, assolutamente, unici. 
Come avrete capito, ho amato questo romanzo e vi sconsiglio proprio di farvi un bellissimo regalo di Natale!


lunedì 3 dicembre 2018

Recensione "Quest'anno non scendo" di Casa Surace

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo attualissimo e super divertente firmato dal collettivo dei Casa Surace, un vero fenomeno che impazza nel web.
Buona lettura!


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Antonio Capaccio è un giovane del Sud trapiantato al Nord. Dopo anni da fuorisede, tra università e stage, sta finalmente per raggiungere l'agognato obiettivo di ogni precario: il posto fisso. Ma è un sogno che si realizza a caro prezzo: Antonio dovrà restare a Milano durante le imminenti feste di Natale. Potrebbe sembrare una buona notizia, ma non per una famiglia del Sud: sua madre Antonietta, ricevuta la telefonata sul baldacchino che la porta in processione per le vie del paese nelle vesti di Santa Lucia, grida disperata, tra la folla scoppia il caos e mezzo paese finisce in ospedale. Al capezzale della moglie, Rocco Capaccio si gioca tutte le promesse che un uomo non farebbe mai, purché lei si risvegli. Arriva a giurare di portarla fino a Milano per trascorrere il Natale insieme al figlio. E allora, miracolosamente, la donna apre gli occhi. Inizia così, a bordo di uno scassatissimo furgone Volkswagen anni Settanta, il viaggio verso Nord della famiglia Capaccio: genitori, nonni, fratello, zia, cugini e pure amici al seguito. Qualcuno affronta quei mille chilometri di asfalto con un desiderio segreto nel cuore: chi vuole fuggire per sempre dal paese, chi sfondare nella musica, chi ritrovare un amore perduto. Ci saranno sorprese e avventure, imprevisti e rivelazioni, tra epiche sfide di nonne ai fornelli, gemellaggi etilici Sud-Nord, nuovi amori e vecchi rancori. La famiglia rischierà di scoppiare, la destinazione sembrerà irraggiungibile. Ma al grido «Nulla separa una famiglia a Natale», i Capaccio saranno pronti a sfoderare un intero arsenale di astuzie e tradizioni pur di compiere quella missione impossibile. Tuttinsieme: perché una famiglia è una famiglia solo quando non si divide.

Se siete nati al Sud vi sarà capitato, almeno una volta in vita vostra, di trascorrere un periodo di tempo al Nord chi per studio, chi per lavoro e sono certa che avete vissuto, sulla vostra pelle, le difficoltà che questa condizione comporta: la lontanza dalla propria terra e dagli affetti più cari, lo scontro con un clima aspro e inospitale, la convivenza forzata con una parte dell'Italia che vive in maniera differente. In questo caso, sarà facile per voi immedesimarvi nei panni del protagonista del libro, Antonio Capaccio.
La trama del romanzo è semplicissima e molto realistica, purtroppo aggiungerei. Anche io, per un paio d'anni , mi sono ritrovata a vivere al Nord e, devo dire, di essermi rispecchiata in parecchie situazioni vissute da Antonio e dalla sua meravigliosa famiglia 'del sud'. Gli autori hanno messo il cuore, e la simpatia, in una storia speciale che si legge con piacere in un clima di ilarità e tristezza generale. 

La peculiarità del romanzo, infatti, è proprio la trama tragicomica nella quale si alternano momenti da leggere con le lacrime (di gioia) agli occhi e altri in cui la malinconia prende il sopravvento. Le mie parti preferite sono state, senza dubbio, quelle del viaggio della speranza intrapreso dalla famiglia Capaccio: una sorta Monopoli all'italiana fatto di imprevisti e meraviglie culinarie. Penso che la storia riesca a far apprezzare il valore del Natale, e della famiglia, in un modo unico e speciale tanto da rientrare tra i miei libri preferiti a tema natalizio. Nessuno ama questa festa più dei Capaccio, poco ma sicuro. Lo stile degli autori è molto semplice e colloquiale; il libro si legge molto velocemente e con piacere, tra una battuta in dialetto e l'altra. E' il regalo perfetto se siete esuli al Nord e per le famiglie 'del sud' che hanno il cuore diviso a metà.
Promosso!



[Cover Reveal] "Dove cade il fulmine" di Ornella De Luca


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Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di mostrarvi a cover del nuovo romanzo di Ornella De Luca, il quarto appartenente alla "The Orphanage Series". 
Buona visione!



Una minaccia dal passato, una lettera d'addio, una passione al sapore del mosto.

Jack Sanders ha cancellato i ricordi della sua infanzia, relegandoli in un cassetto segreto del cuore. Conosce solo Villa Sullivan, gli amici, le responsabilità del suo impiego e le ragazze avvenenti del Rose's Paradise, il night club dove lavora come capo della sicurezza.
Eppure, fino ai cinque anni, Jack era un'altra persona.
Aveva una famiglia che lo amava e che mai lo avrebbe lasciato orfano, ma una notte finita in tragedia ha cambiato il corso degli eventi.
Niente potrebbe spingere Jack a scavare in un passato che non desidera riesumare, se non fosse per l'arrivo di un regalo inaspettato…

Andréa Dumont è esattamente come vorrebbe essere.
Ha faticato tutta la vita per diventare la donna che è: una sommelier famosa, con abiti firmati indosso, acconciature di classe e inviti per i locali più lussuosi di Seattle.
Niente potrebbe spingere Andréa a lasciare la sicurezza raggiunta, la bolla di falsità e scintillio dentro la quale si sente protetta dagli attacchi esterni, se non fosse per una lettera d’addio ritrovata in soffitta…

Nello scenario di una vecchia azienda vinicola della Napa Valley, Jack e Andréa dovranno scavare a fondo nella polvere dei ricordi per far pace col passato e sentirsi finalmente liberi.
Una colpa da espiare, un segreto inconfessabile e una scatola piena di vecchi diari saranno i fili conduttori di un viaggio negli anni '70, nelle radici dalle quali inevitabilmente si tende a fuggire, ma alle quali ritorniamo sempre, ancor più inevitabilmente.

Come un fulmine attratto da un albero imponente.




Dove cade il fulmine è una storia di passioni antiche e nuove, un intreccio di vino e sangue che a tratti si confonde in un'unica terribile vendetta.
Dove cade il fulmine è il quarto romanzo autoconclusivo della serie The orphanage, che segue le vicende di cinque amici, cresciuti insieme nella spettrale “Villa Sullivan”.

venerdì 30 novembre 2018

[Review Party] "Silence" di Tim Lebbon

Buongiorno, lettori.
Oggi ospito il review party dedicato a romanzo di Tim Lebbon, "Silence", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Nell'oscurità di una fitta rete di grotte sotterranee, vivono creature cieche, abilissime nella caccia. Grazie al loro udito sono in grado di individuare e catturare qualunque preda. I cunicoli sigillati hanno trattenuto per secoli la loro furia, fino a che una spedizione speleologica in Moldavia, in diretta televisiva, non apre un varco, scoperchiando quell'eco-sistema come un vaso di Pandora. A emergere dalle tenebre è uno sciame di creature feroci, simili a pipistrelli, che in un attimo si avventa sul gruppo di scienziati. Le telecamere continuano a riprendere per ore lo scempio, offrendo uno spettacolo raccapricciante. Due testimoni della carneficina sono Ally e suo padre Huw, incollati davanti allo schermo. Se la minaccia dovesse diffondersi in tutta Europa nessuno sarebbe più al sicuro. Perché gridare, persino sussurrare, può rivelarsi fatale. Ally, affetta da sordità, è abituata a vivere in silenzio. E adesso, la sua abilità è l'unica speranza di salvezza per la sua famiglia: dovrà riuscire a trovare un posto sicuro per aspettare la fine del pericolo. Ma avrà davvero fine? E in quale mondo sarà costretta a vivere?

L'unica cosa che non ho apprezzato, del libro, è la cover: del tutto inadeguata rispetto al contenuto del romanzo che mi ha inaspettatamente stupita e sconvolta con una storia davvero particolare e unica nel suo genere. Leggendo la scritta che campeggia in copertina 'un grande thriller', pensavo di trovarmi di fronte l'ennesimo libro a base di misteriose scomparse ed eventi sanguinosi, invece, l'unica cosa misteriosa è stata la comparsa di arcane e letali creature. Si respira un'aria pesantissima, tra le pagine. La giovane Ally è una bambina sorda che vive relativamente tranquilla con la sua famiglia. Grazie al contributo di un delizioso cagnolino, la sua vita è quasi normale e priva di intoppi: come gran parte degli abitanti del pianeta, sta seguendo in diretta la scoperta di una incredibile grotta, rimasta isolata per millenni, quando tutto cambia in maniera irreversibile.

I protagonisti inaspettati della storia, infatti, non sono umani bensì delle strane creature cieche ma letali che cacciano e uccidono in maniera brutale seguendo solo e soltanto il suono. Lo stormo di creature si muove velocemente e, se almeno inizialmente, tutti sembrano sottovalutare il problema, diventa ben presto chiaro che si tratta di una minaccia che può spazzare via l'intera umanità! L'autore ha lavorato molto bene l'aspetto psicologico dei personaggi che si ritrovano improvvisamente intrappolati in una situazione paradossale in cui nulla sembra sicuro e, soprattutto, in un mondo in cui non ci si può più fidare di nessuno dato che l'istinto la fa da padrone in condizioni di emergenza.
Nella seconda parte del libro, la situazione precipita definitivamente portando con sé una serie di eventi catastrofici ( e super tristi!) per poi sgonfiare un po' la tensione accumulata in un epilogo che non mi ha pienamente convinta e soddisfatta. Resta, senza dubbio, una delle storie più strane, incredibili ed apocalittiche che ho letto quest'anno.

Lo stile dell'autore è molto diretto e brutale, in alcune scene, ma non mi è dispiaciuto. E' la lettura perfetta per chi è in cerca di una storia particolare ed è a prova di ansia, vi assicuro che la tensione si taglia con il coltello in questo libro!