Buongiorno, cuori librosi.
Oggi voglio parlarvi di un bel recupero che mi ha tenuto compagnia durante una notte insonne.
Si tratta del romanzo di Anna Premoli, "Tutti i difetti che amo di te", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Sento in cuor mio che c'è della speranza.
Non saprei spiegarti le ragioni precise, ma ho come la sensazione che non stia del tutto sprecando il mio tempo e la mia pazienza.

Anna Premoli. 
Per le amanti del romance, il suo nome è una garanzia che non mi sento, assolutamente, di smentire.
"Tutti i difetti che amo di te" è, forse, una delle storie più divertenti tra tutte quelle che ha scritto. I due protagonisti, Ethan e Sara, sono un concentrato di determinazione e ironia. Come da copione, l'inizio non è idilliaco ma gli sviluppi sono una lotta all'ultimo dispetto ma, anche, portatori di un messaggio importante: non esistono cause perse, solo cause per le quali nessuno ha il coraggio di lottare.
Li ho amati entrambi, non lo nego, pur essendo due personalità diversissime tra loro.
Sara si è dimostrata un super donna, una di quelle che si salva da sola e non ha bisogno di un principe azzurro. Ethan ha, probabilmente, una personalità più complessa: sulla carta, è una calamita che attira guai; nel profondo nasconde, invece, un animo solo e una stella pronta a brillare.


Fu solo un attimo, ma uno di quelli destinati a cambiare gli eventi: si rese conto che esistevano delle cose per cui valesse la pena rischiare. 
Lei era una di quelle.

La sua trasformazione è quella più evidente, ma anche la cara Sara imparerà a smussare gli angoli spigolosi del suo carattere. 
L'ambientazione è una di quelle che amo di più: New York, la città delle mille opportunità. Decisamente il posto giusto per fare da cornice a questa bellissima storia d'amore. Nonostante ci sia una vastissima offerta di romance, sia in ambito italiano che straniero, Anna Premoli rimane un'autrice che riesce a stupire e conquistare il lettore, storia dopo storia. La sua prosa è sempre molto fresca e leggera; le trame, pur contenendo qualche gag sexy, non sfociano mai nel volgare.
La storia di Ethan e Sara fa sognare e ci insegna a cercare l'amore anche nelle persone che sono lontanissime da noi e dalla nostra idea di partner ideale.


Buon pomeriggio, lettori.
Ho il piacere di mostrarvi la bellissima cover di "Broken Star", il nuovo romanzo di Alessandra Angelini.
Mai, come in questo caso, devo augurarvi una buona visione!


“Perché a volte devi arrivare alla fine del mondo per trovare la persona che cercavi da tutta la vita.”

Aurora Murray ha deciso di chiudere con gli uomini.
Non le serve qualcuno che le dica cosa fare ed è stanca di non essere mai all’altezza. Un lavoro inaspettato sull’isola di Skye è l’occasione perfetta per ricominciare.
Aiden Walker ha tutto ma non sa più chi è.
Quando la pressione dei produttori e dei media si fa insopportabile, abbandona la sua gabbia dorata e cerca rifugio nell’unico posto che ancora rappresenta un porto sicuro.
Le apparenze spesso ingannano e anche un uomo arrogante e pieno di sé, ma tremendamente sexy, può nascondere qualcosa di buono. Complice la magia del paesaggio scozzese, Aurora e Aiden si perderanno in una realtà dove le loro vite e i problemi non esistono. Perché a volte devi arrivare alla fine del mondo per trovare la persona che cercavi da tutta la vita. E una parola, che non pensavi fatta per te, ti libera dal senso di colpa che ti opprime. Una parola che fa paura anche solo a pensarla.
Eppure, a volte, perdersi è l’unico modo per ritrovarsi, ma se nel processo di guarigione aggiungessi una nuova cicatrice?



Buongiorno, lettori, e buon sabato!
Oggi voglio parlarvi di un romanzo perfetto per avvicinare anche i più reticenti al mondo del thriller/giallo. Si tratta di "So chi sei", di Elisabeth Noreback, edito da Nord, che ringrazio per la copia.
Buona lettura!


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Stella Widstrand è una stimata psicoterapeuta. Ha una bella casa, una famiglia amorevole, una vita felicemente normale. Un giorno, però, una nuova paziente entra nel suo studio e, in un attimo, Stella torna a vent'anni prima, sulla spiaggia dov'era scomparsa Alice, la sua figlioletta di poco più di un anno. All'epoca, la polizia aveva concluso che la bambina era riuscita a raggiungere il mare ed era annegata, sebbene il corpo non fosse mai stato ritrovato. Nel fondo del suo cuore, però, Stella non ha mai creduto alla versione ufficiale e, adesso, ne è convinta: quella ragazza dai lunghi capelli neri è Alice. Una madre lo sa. Sa chi è sua figlia. E, per dimostrare di avere ragione, Stella è pronta a fare qualsiasi cosa. Anche a mettere a rischio la propria carriera. Anche ad affrontare oscuri segreti del passato e a camminare in bilico sul baratro della follia. Perché il confine che divide speranza e ossessione è sottile come un filo invisibile…

Isabelle Karlsson ha dovuto lottare a lungo per avere il permesso di frequentare l'università a Stoccolma. Se fosse dipeso solo da sua madre, sarebbe rimasta per sempre nel paesino in cui è nata e cresciuta. Isabelle era quindi lontana da casa quando il suo adorato padre è morto all'improvviso, e al dolore si è sommato lo sconcerto nel momento in cui la madre le ha rivelato che non era lui l'uomo che l'ha concepita. Confusa e arrabbiata, Isabelle decide di rivolgersi a una psicoterapeuta per essere aiutata a fare chiarezza nella sua vita. Tuttavia Isabelle non può sapere che entrare nello studio della dottoressa Stella Widstrand scatenerà una serie di eventi che la travolgerà…

Kerstin ha dedicato la sua esistenza alla figlia Isabelle, ha sacrificato tutto per crescerla al meglio e per farsi amare. E adesso non può permettere che un’altra donna si avvicini troppo a lei…

I romanzi ambientanti nelle terre del Nord Europa mi affascinano sempre più degli altri. Diciamo che questo tipo di ambientazione garantisce un'ottima location, sia a livello paesaggistico che psicologico: boschi, laghetti e capanni, più o meno abbandonati, catturano subito l'attenzione e assicurano un buon livello di suspense.
La storia di Elisabeth Noreback, è molto intricata. All'inizio, ammetto di aver giudicato con un pò di superficialità la trama: ero convinta di aver individuato l'intreccio e ho seriamente rischiato di abbandonare la lettura. Strada facendo, superata l'impasse, mi sono ricreduta e appassionata alla storia che si è rivelata, decisamente, più complessa e misteriosa di quanto mi aspettassi.
Le tre protagoniste della storia, tutte donne, sono diversissime tra loro e hanno una psiche davvero complessa: Stella e Kerstin, sono due madri apprensive e segnate da un passato traumatico. Isabelle è, invece, giovanissima e succube di una madre maniaca del controllo, si ritrova al centro di una contesa in cui non è facile schierarsi da una parte piuttosto che dall'altra.

Una complessa catena di eventi, scandita da numerosi colpi di scena e segreti svelati, ci trascina fino ad un epilogo al cardiopalma in cui il tempo scorre troppo velocemente e la vita di tutti i personaggi è a rischio. 
La prosa dell'autrice, dal ritmo incalzante e molto scorrevole, è riuscita a catturare  il mio interesse dall'inizio alla fine. La scelta di raccontare la vicenda da tre punti di vista, garantisce dinamicità e un livello di suspense che va in crescendo. Era una delle letture che aspettavo di più e non sono rimasta delusa. Perfetta anche per i non appassionati di thriller, è una via di mezzo ideale tra un libro di narrativa e un giallo nordico. La consiglio!


Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di mostrarvi la cover del nuovo romanzo di Catherine BC, "A marriage case".
Buona visione!





Nancy e Nathan sono due persone agli antipodi che con molta probabilità non si sarebbero mai incontrate. Eppure, per uno strano scherzo del destino, finiscono per sposarsi in fretta a Las Vegas. L’inattesa vita coniugale metterà a dura prova i sensi e la razionalità di entrambi, fino a far capire loro che l’amore non segue mai strade maestre.
Un romanzo tratto da una storia vera, perché spesso la realtà supera di gran lunga la fantasia.







Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo distopico che ha fatto discutere/riflettere il mondo.
Si tratta del libro di Christina Dalcher, "Vox", edito da Nord che ringrazio per la copia.
Buona lettura!



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Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…

Quanta curiosità avevo di scoprire questo romanzo? Tantissima!
Quanto, il suddetto, ha soddisfatto le mie aspettative? Quasi totalmente.
Christina Dalcher ha estremizzato concetti e situazioni che, purtroppo, non sono poi così tanto frutto dell'immaginazione. Ci troviamo in un periodo storico in cui, alle donne, è vietato parlare, o meglio, gli è concesso pronunciare solamente cento parole al giorno.
Più o meno quelle che ho usato io per introdurvi il libro. La tensione e l'angoscia per questa condizione, è palpabile tra le pagine. La voce narrante è proprio una donna e noi, come lettori, viviamo con lei ogni fase del rifiuto e della non accettazione di questa nuova condizione; la rabbia verso un sistema perverso che ha tolto la libertà all'intero genere femminile: vietato cantare, vietato scrivere lettere, vietato leggere. Solo una lunga e infinita lista di divieti e l'obbligo di tornare al medioevo interpretando il ruolo di mogli e madri devote, giudiziose e che non si lasciano andare a nessun tipo di esternazione.

Grazie ad uno stile molto evocativo, sono riuscita ad immedesimarmi completamente in Jean e ho tifato per lei e per i suoi tentativi di sottrarsi al sistema. Si tratta davvero di una storia paradossale, per noi che viviamo in questa parte del pianeta, ma non è una condizione tanto diversa da quella che molte donne subiscono quotidianamente. Pensare che un uomo possa infliggere VOLONTARIAMENTE, ad un'altra persona, un'esistenza così limitata e infelice solo in base al genere di appartenenza fa male e suscita una grande rabbia. Credo che il messaggio di questo romanzo arrivi forte e chiaro.
L'epilogo non mi ha conquistata come tutto il resto, per questo la mia valutazione non è a punteggio pieno. Tuttavia si tratta di una storia importante e che consiglio di leggere, una storia ben scritta e molto originale... d'impatto, direi. 
Se cercate un romanzo unico, l'avete trovato!


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