Buongiorno lettori,
oggi non parliamo di libri ma di serie tv.
Qualche mese fa è uscito per Giunti, "The Sinner", un thriller di Petra Hammesfahr, e contemporaneamente è stata lanciata la serie tratta dal libro e prodotta da Jessica Biel, che interpreta anche il ruolo di protagonista nei panni di Cora Tannetti. Non ho letto il libro, ma ho amato la serie e non vedo l'ora di parlarvene.
Buona lettura!


La serie "The Sinner", disponibile su Infinity, è composta da otto episodi che durano, all'incirca, 40 minuti ciascuno. 
Jessica Biel interpreta magistralmente, a mio avviso, Cora Tannetti una donna che conduce un'esistenza normale anche se claustrofobica. Di lei tutti hanno una buona opinione e la giudicano come una persona equilibrata ma tutto cambia in una tranquilla giornata al lago con la sua famiglia.
Basta una canzone per far scattare una molla che fa a pezzi la sua psiche e, in un folle raptus, la porta ad uccidere un uomo con il quale, almeno inizialmente, non sembra avere alcun legame.
E' a questo punto che si entra nel vivo della storia con flashback continui che tengono lo spettatore con il fiato sospeso. Nel passato della donna, c'è un'infanzia infelice e segnata dal fanatismo religioso, un abuso di droga e una vita sregolata di cui ha ricordi vaghi. L'altro grande protagonista è il detective Harry Ambrose che, nonostante si trovi di fronte una donna cosciente e consapevole del crimine che ha commesso, non si rassegna al fatto che sia tutto troppo semplice ma, soprattutto, senza un movente. Le sue indagini e il suo mettere Cora sotto torchio, risvegliano ricordi sopiti che la donna ha tentato in ogni modo di cancellare dalla sua mente. Da colpevole, diventa via via sempre più vittima degli eventi. Le ultime puntate sono davvero intense in quanto ci si avvicina sempre di più alla verità che sarà, però, rivelata solo nell'ultima puntata. Ho apprezzato moltissimo la regia e la sceneggiatura di questa serie, ho finito di vederla nel giro di tre giorni e mi è quasi dispiaciuto arrivare alla fine. I due protagonisti sono eccezionali nell'interpretazione, i personaggi che interpretano non sono per nulla semplici, la tensione e la suspense sono sempre altissimi e sono stati molto bravi a trasmettere allo spettatore tutte le sensazioni e le emozioni della storia. Per chi, come me, ama i thriller psicologici, è una serie da non perdere perché la mente e i suoi meccanismi di difesa sono proprio al centro di questa vicenda. Il contesto e la storia di Cora affrontano anche temi interessanti, primo fra tutti, il fanatismo religioso della madre. L'atmosfera è sempre molto cupa e opprimente, su questo non c'è dubbio, ma ne sono rimasta affascinata. Non avendo letto il libro, non posso fare un confronto vero e proprio, so che sono stati cambiati i nomi dei personaggi e, probabilmente, saranno state omesse alcune scene per rendere il tutto più dinamico, ma vi assicuro che il risultato è molto buono.
Se siete alla ricerca di una nuova serie da vedere, vi consiglio di tenerla in considerazione.
Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di un libro che forse qualcuno di voi ha già letto e di cui avevo sentito parlare benissimo. Approfittando del prezzo bassissimo dell'ebook, ho deciso di acquistarlo e..........
Continuate a leggere per sapere cosa ne penso!


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Mi chiamo Dimitri Petrov e sono nato a Mosca trentacinque anni fa. 
Mi piace fumare, l’alcol e le donne. E non necessariamente in quest’ordine.
Non faccio parte né dei buoni né dei cattivi, sono un contractor e vado dove mi pagano meglio. Programmo ogni minimo aspetto della vita dei miei clienti, perché ne va della loro sicurezza e anche della mia. 
Ma non avevo programmato che avrei voluto proprio lei. 
La prima volta che l’ho vista era vestita di nero ed elargiva strette di mano a tutti. 
L’ho desiderata da subito. 
So tutto di lei. 
Lei non sa nulla di me. Né il mio nome, né della mia esistenza.
Ero destinato a non rivederla mai più, invece le nostre strade si sono incrociate più volte negli ultimi mesi. 
L’ho voluta sempre di più, finché non ho scelto di allontanarmi da lei, perché è l’unica donna che non posso avere. Ed è anche l’unica che mi vede per quello che realmente sono, per questo non ha mai smesso di cercarmi. 
Rinuncerei a tutto pur di rivivere quell’unico bacio che ci siamo dati, ma non posso, perché lei non sarà mai mia.

Allora fai parte dei buoni?

-No, per niente. Ho commesso azioni di cui non vado fiero, però l'ho fatto per un motivo ben preciso. (...) Reagisco solo se vengo provocato.

Sì, lui è russo. E sì, è anche un armadio a quattro ante dallo sguardo glaciale e intimidatorio. Ma le analogie con i bad boys dei mafia romance, che vanno tanto di moda di questi tempi, finiscono qui. Daniela Volonté si è spinta oltre i confini delle storie a cui ha abituato il suo pubblico, ha giocato con una trama dai dettagli insoliti e con implicazioni per nulla facili da gestire. Dimitri e Angelica sono ai due lati opposti del mondo e della vita: lui ha avuto un'esistenza disastrosa che si esprime in tutti gli atteggiamenti diretti, sfrontati e maleducati che assume. Lei, tutto sommato, ha avuto una vita più serena e senza troppi scossoni per questo avrà tutt'altro comportamento quando si troverà di fronte una verità che nemmeno sospettava. Se, da una parte, Dimitri è schivo, calcolatore e maniaco del controllo, dall'altra Angelica è dolce e con lo spirito da crocerossina, sempre pronta a dare una seconda occasione. Forse non sarà la coppia più originale del mondo ma li ho apprezzati, la loro diversità sarà solo il primo di una lunga serie di ostacoli, di varia natura, che incontreranno sul loro cammino.

L'angelo del bene non può cambiare la natura del maschio votata al male, può solo amarlo per quello che è. E il male, davanti alla donna che ama, può soltanto contenere la sua anima distruttrice.

Oltre all'anticonvenzionale storia d'amore e ai vari battibecchi tra i due personaggi, nel romanzo c'è anche tanta azione. La vicenda viene raccontata dai due protagonisti e questo ci permette di seguire la storia da entrambe le prospettive e notare le differenze tra loro. La narrazione ha un buon ritmo che si adegua alle varie situazioni. Lo stile dell'autrice è poliedrico e riesce a far provare una miriade di sensazioni differenti, dall'eros alla suspense più totale. Mi è piaciuto vedere un nuovo lato della Volonté, da una parte temevo di trovare una storia troppo lontana dai miei gusti ma non ho fatto alcuna fatica ad entrare nel mood giusto per affrontare la lettura, sospirare sul fisico statuario di Dimitri e sognare ad occhi aperti tra i pizzi e i merletti del negozio di Angelica e sua sorella. Volevo anche sottolineare l'importanza che la 'famiglia' riveste nel libro e nella vita dei personaggi. In un certo senso, saranno proprio i legami familiari a guidare l'intera storia.
La prosa dell'autrice è scorrevolissima, ho terminato il libro in un giorno scarso. Vorrei dirvi qualcosa in più, ma preferisco lasciarvi scoprire tutto durante la lettura. Vi basti sapere che: è una storia particolare, affronta i temi più disparati, è scritta benissimo e vi stupirà in più di un'occasione. 
Con un pizzico di originalità in più, sarebbe stata perfetta ma resta comunque un ottimo romanzo che consiglio senza ombra di dubbio!



Buongiorno lettori,
dopo tre anni di attesa è finalmente arrivato in Italia il seguito di "Evadne - la sirena perduta" (di cui vi avevo parlato, QUI) .
Esce oggi, sempre per Dunwich Edizioni, il secondo capitolo della saga fantasy dedicata al mondo sommerso e al mito delle sirene, "Evadne e la valle delle Gorgoni". Ancora una volta, Diana Al Azem mi ha conquistata e, per saperne di più, non vi resta che continuare a leggere.


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Eva, seguita dai suoi fedeli amici, intraprenderà un viaggio senza ritorno verso l’isola dove sua madre è tenuta prigioniera. Nuovi personaggi e vecchi alleati riaffioreranno in quest’avventura per aiutare Eva a combattere contro l’esercito delle gorgoni. La feroce lotta tra il bene e il male, unita al cambiamento interiore della protagonista, renderà questa storia una lettura elettrizzante per coloro che desiderano immergersi in un mondo sorprendente. Un mondo in cui la realtà si fonde con la fantasia in un ricco mix di azione e colpi di scena. Riuscirete a resistere al fascino delle sirene?

Il mio cuore piangeva felice per un nuovo inizio, una nuova identità. Come mi aveva detto il signor Fisher prima di partire, c'era un tempo per nascere e un tempo per morire. Quello era senza dubbio il tempo della mia resurrezione.

Il primo capitolo di questa trilogia mi era piaciuto moltissimo e attendevo con ansia il seguito e gli sviluppi su un personaggio che, ancora adesso, sento molto reale e poco idealizzato. Nel giro di pochi mesi, la vita di Eva era stata sconvolta da una quantità di informazioni e verità che rischierebbero di far impazzire chiunque. Con molto coraggio e determinazione, a mio avviso, la ragazza non si lascia abbattere e prosegue il suo viaggio verso la verità e verso un destino che appare già segnato.
Nel libro precedente, c'era stato poco spazio per i personaggi e le loro personalità, l'autrice aveva ricreato uno splendido mondo sommerso e un'ottima base per la sua saga e questi elementi ne avevano un po' risentito. In questo libro, invece, Eva e Naiade vengono analizzati e descritti in maniera più specifica: continuo ad essere pazza del guerriero Naiade, nonostante tutto, e ho confermato la mia buona opinione sulla protagonista che non si rivela mai né troppo fragile e indifesa, né affetta da deliri di onnipotenza e super poteri, la definirei un'eroina coi fiocchi. Mi sono piaciuti tantissimo ed è stato bello scavare un po' più a fondo nelle loro anime. Ma se c'è spazio per l'amore, che si esprime su più livelli, c'è spazio anche per l'azione e il coraggio.

Era ironico che io, dopo tante scoperte impossibili, dopo tanti segreti rivelati, ancora non riuscissi ad abbandonare lo scudo della ragione e della logica, e a credere a quello che vedevano i miei occhi.

Una nuova battaglia attende la nostra Evadne che, stavolta, si ritrova ad affrontare altre terribili creature mitologiche, le Gorgoni. Mi riaggancio a questo elemento per sottolineare la bravura dell'autrice e il lavoro di ricerca che c'è dietro questa saga: non è semplice intrecciare miti e leggende con una trama senza renderla eccessivamente noiosa e complicata, non è semplice nemmeno dare un volto e una fisicità a figure mitologiche cucendogli addosso un personaggio e un pensiero preciso. Diana Al Azem è bravissima in questo, tutto nelle sue storie è ben dosato e si amalgama perfettamente al contesto, diciamo che non si tratta del solito fantasy assurdo e romanzato a livello master ed è forse proprio questa la particolarità della serie. La prosa dell'autrice è curata nel dettaglio e la narrazione è molto scorrevole e procede con un ritmo incalzante. I momenti epici, di battaglie e scontri che lasciano col fiato sospeso, sono equilibrati da momenti di riflessione e consapevolezza. La verità è ad un soffio e Evadne è finalmente pronta ad accettare la sua natura e il suo destino.
Epilogo agrodolce, ma essendo un serie, era inevitabile. Attendo con ansia il capitolo finale per scoprire cosa ne sarà del mondo sommerso. 
Se siete appassionati di fantasy e del mito delle sirene, non potete proprio farvi scappare la serie di Diana Al Azem.



Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una meravigliosa anteprima di Sperling & Kupfer, "Tutto il buio dei miei giorni", di Silvia Ciompi. Il romanzo arriva in libreria il 10 Marzo, ma io non vedo l'ora di parlarvene *__*
Buona lettura!

**può contenere spoiler**


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Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva. Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora. Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.

Nonostante tutta la merda di questi giorni interminabili, io ci sono ancora. Il mare c'è ancora e il vento e gli alberi e la vita, la vita c'è ancora. Ha ragione lui. Lo odio ma ha ragione: io sono viva.

La storia di Silvia Ciompi è particolare e sfida le regole dei cliché tradizionali che propinano sempre e solo gli stessi personaggi di cui è possibile prevedere modi di fare e comportamenti, in cui tutto alla fine si risolve a tarallucci e vino o maniera drammatica tanto per fare il colpo di scena.
'Tutto il buio dei miei giorni', mi ha messa di fronte ad una realtà diversa, ad un personaggio che, nella vita reale, non avrei fatto fatica ad etichettare come piantagrane, violento e avanzo di galera ma che mi ha dimostrato un'umanità che, io personalmente, non avrò mai. Teschio è un'ultrà, la categoria della tifoseria più accanita e pericolosa, possiamo considerarlo il padrone dello stadio e tutti hanno paura di lui, Camille compresa. Ecco un altro elemento inaspettato, una ragazzina magrolina appassionata di calcio, tanto da non perdere nemmeno una partita. Sulla carta non c'è nulla che li accomuni, esclusa la passione calcistica ma, in realtà, uno scambio di sguardi è stato più che sufficiente per stregarli e unirli silenziosamente. L'incidente di Camille, è il primo colpo al cuore. Ho ammirato ogni briciolo di forza di volontà di questa ragazza, ma ho ammirato anche la disperazione e la voglia di spegnersi piuttosto che scoprire tutto quello che non potrà più fare. 

So che non sarà facile, la vedo già che mi sfila davanti agli occhi, una vita piena di cose che per gli altri non potremmo mai fare, ma io voglio trovare il modo. Io voglio tutto.
Voglio la sua vita incasinata, incastrata alla mia anche se sulla carta non dovremmo stare insieme. Voglio ogni lite, ogni scazzo, ogni bacio. Voglio ogni cosa.

Nel momento più cupo della vita di Camille arriva Teschio, proprio lui, proprio l'ultima persona che pensava di poter trovare al suo capezzale. Come vi accennavo all'inizio, sono partita piena di pregiudizi sul suo personaggio ma, pagina dopo pagina, sono stati spazzati via rimpiazzati da nuove considerazioni e vibrazioni positive. La sua personalità è un grande enigma, i suoi comportamenti sono imprevedibili e irrazionali, il più delle volte, ma è stato in grado di stare vicino a Camille, nonostante tutto, nonostante tutti. Il suo modo di trascinarla, anche bruscamente, di nuovo nella realtà è ammirevole. Le ha dato la forza per superare il dolore, la perdita, per accettare una condizione infelice. Un proverbio dice che a tutto c'è rimedio, tranne che alla morte e la Ciompi ce lo dimostra con questa storia che mi ha fatta capitolare già dopo le prime pagine.
Non è un romanzo d'amore, o almeno, non nel senso stretto del termine. In realtà il libro è tutto un mix di emozioni contrastanti tra loro: rabbia, dolore, rimorso, delusione, affetto e amore. Le ho provate tutte, è stato come essere lì, vicino a Camille, a fare i conti con un passato che non tornerà, un presente doloroso e un futuro tutto da riscrivere. 

Glielo dico che io ricordo ogni bacio, ogni tocco, ogni respiro. Ogni volta che ci siamo sfiorati. Che hanno fatto male come niente in vita mia, e sono stati tutto. Sono stati vita. Una vita che non avevo mai avuto.

Questi due personaggi non sono poi così diversi, li vedremo cambiare, maturare, crescere e affrontare le difficoltà con molto coraggio. Li ho adorati, c'è poco da discutere. L'autrice ha scavato in profondità dentro di loro, portando alla luce ogni cosa, nel bene e nel male; li ha descritti a trecentosessanta gradi rischiando, soprattutto nel caso di Teschio, di farlo etichettare molto facilmente ma, se saprete andare oltre le apparenze, scoprirete un personaggio meraviglioso a suo modo.
Posso dire di aver divorato la storia, di aver sottolineato frasi su frasi e che ho intenzione di rileggerla al più presto per godermi alcune parti a cui non ho dato la giusta importanza, spinta dalla foga di sapere come sarebbe andata a finire. Silvia Ciompi ci ha regalato un'emozione donandoci questo libro, ci ha regalato una storia che non lascia indifferenti e abbatte tutte le barriere dei pregiudizi. Ho amato il suo stile: diretto, brutale ma anche delicato ed emozionante. 
Promosso a pieni voti!



Buongiorno lettori, finalmente venerdì!
Oggi torno a parlarvi di thriller con una storia particolare e con un epilogo inaspettato.
Si tratta del libro di Claire Douglas, "Le sorelle".
Buona lettura!


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La vede ovunque: al tavolino di un bar, alla fermata dell'autobus, al supermercato. Ogni volta, per un istante Abi dimentica l'incidente, dimentica che sua sorella Lucy è morta, dimentica il dolore che la consuma da oltre un anno. E, ogni volta, Abi rimane inevitabilmente delusa. Ha tagliato i ponti con la famiglia, si è isolata dagli amici e si è trasferita in un'altra città, nella speranza di cominciare una nuova vita, però è stato inutile: nessuno dovrebbe mai sopravvivere alla propria gemella. Eppure, quando incontra Bea, Abi ha l'impressione che il destino le stia finalmente dando una seconda occasione. Perché quella ragazza non solo è fisicamente identica a Lucy, ma le assomiglia pure nel modo di parlare e di vestirsi. Inoltre anche lei ha un gemello, Ben, perciò più di chiunque altro comprende il vuoto che sente Abi. E si propone di colmarlo, accogliendola nella grande casa che divide col fratello. Se con Bea è stata un'affinità istantanea, con Ben è amore a prima vista. Tuttavia, più tempo passa insieme con loro, più Abi si convince che ci sia qualcosa che non vada. All'inizio era solo una sensazione, ma poi sono arrivate le fotografie strappate e gli oggetti spariti dalla sua camera. Sono opera di Bea, gelosa per la relazione del fratello? Abi quasi spera che sia così. Altrimenti vorrebbe dire che qualcuno ha scoperto il suo segreto...

Se dovessi descrivere questo libro con una sola parola, sarebbe senza dubbio: confusione.
La storia della Douglas appare confusa sin dall'inizio, così come la storia di Abi e della sua gemella, scomparsa prematuramente in un incidente. Abi non riesce a superare la perdita di Lucy, il suo cervello continua a proiettare la sua presenza ovunque, anche a km di distanza da casa loro, anche su nuove persone. Lucy è ovunque e, a pagarne le conseguenze, è la psiche di Abi che è ormai distrutta e stremata dal trauma, dal tentativo di seppellirlo in qualche recesso oscuro della mente e dai farmaci necessari a non far collassare del tutto il fragile equilibrio della ragazza. Il quadro psicologico, pur essendo complesso, è ben descritto e articolato. E' la parte che mi è piaciuta di più del romanzo. 
Molto ben descritti anche gli altri personaggi, in particolare Bea e Ben i gemelli che rappresentano l'ultima speranza di una vita normale per Abi. 

Lucy è ovunque e da nessuna parte.
E' questa la realtà.
E io non la rivedrò mai più.

La situazione si complica quando Abi si innamora di Ben, scatenando l'ira di Bea. La ragazza ha una personalità molto forte e determinata, a differenza di Ben che sembra succube delle due e incapace di prendere una posizione netta. Una verità malsana e inquietante si fa strada man mano che si susseguono episodi incresciosi e minacciosi nella vita di Abi che non sa più a cosa credere. Quando la tua mente gioca brutti scherzi è difficile scindere la realtà dall'illusione e guardare le cose con lucidità. Questo sarà l'handicap più grande per Abi che, solo alla fine, si accorgerà di essere finita in una ragnatela potenzialmente letale dalla quale sembra impossibile liberarsi.
Pensavo di trovarmi di fronte ad un certo tipo di storia, ma Claire Douglas mi ha lasciato a bocca aperta ad ogni pagina con colpi di scena a non finire, oscure presenze e verità sussurrate. Non mi aspettavo assolutamente un epilogo del genere e ci ho messo un po' a rimettere tutti i pezzi del puzzle al posto giusto. Tutto sommato, non posso dire di non averlo apprezzato.
La prosa dell'autrice è molto scorrevole e coinvolgente, la narrazione viene portata avanti con un ritmo ben cadenzato dando la giusta importanza ai momenti cruciali della storia.
Se amate i libri in cui nulla è come sembra, "Le sorelle" fa al caso vostro!




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