sabato 7 aprile 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Tutto il buio dei miei giorni" di Silvia Ciompi

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una meravigliosa anteprima di Sperling & Kupfer, "Tutto il buio dei miei giorni", di Silvia Ciompi. Il romanzo arriva in libreria il 10 Marzo, ma io non vedo l'ora di parlarvene *__*
Buona lettura!

**può contenere spoiler**


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Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva. Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora. Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.

Nonostante tutta la merda di questi giorni interminabili, io ci sono ancora. Il mare c'è ancora e il vento e gli alberi e la vita, la vita c'è ancora. Ha ragione lui. Lo odio ma ha ragione: io sono viva.

La storia di Silvia Ciompi è particolare e sfida le regole dei cliché tradizionali che propinano sempre e solo gli stessi personaggi di cui è possibile prevedere modi di fare e comportamenti, in cui tutto alla fine si risolve a tarallucci e vino o maniera drammatica tanto per fare il colpo di scena.
'Tutto il buio dei miei giorni', mi ha messa di fronte ad una realtà diversa, ad un personaggio che, nella vita reale, non avrei fatto fatica ad etichettare come piantagrane, violento e avanzo di galera ma che mi ha dimostrato un'umanità che, io personalmente, non avrò mai. Teschio è un'ultrà, la categoria della tifoseria più accanita e pericolosa, possiamo considerarlo il padrone dello stadio e tutti hanno paura di lui, Camille compresa. Ecco un altro elemento inaspettato, una ragazzina magrolina appassionata di calcio, tanto da non perdere nemmeno una partita. Sulla carta non c'è nulla che li accomuni, esclusa la passione calcistica ma, in realtà, uno scambio di sguardi è stato più che sufficiente per stregarli e unirli silenziosamente. L'incidente di Camille, è il primo colpo al cuore. Ho ammirato ogni briciolo di forza di volontà di questa ragazza, ma ho ammirato anche la disperazione e la voglia di spegnersi piuttosto che scoprire tutto quello che non potrà più fare. 

So che non sarà facile, la vedo già che mi sfila davanti agli occhi, una vita piena di cose che per gli altri non potremmo mai fare, ma io voglio trovare il modo. Io voglio tutto.
Voglio la sua vita incasinata, incastrata alla mia anche se sulla carta non dovremmo stare insieme. Voglio ogni lite, ogni scazzo, ogni bacio. Voglio ogni cosa.

Nel momento più cupo della vita di Camille arriva Teschio, proprio lui, proprio l'ultima persona che pensava di poter trovare al suo capezzale. Come vi accennavo all'inizio, sono partita piena di pregiudizi sul suo personaggio ma, pagina dopo pagina, sono stati spazzati via rimpiazzati da nuove considerazioni e vibrazioni positive. La sua personalità è un grande enigma, i suoi comportamenti sono imprevedibili e irrazionali, il più delle volte, ma è stato in grado di stare vicino a Camille, nonostante tutto, nonostante tutti. Il suo modo di trascinarla, anche bruscamente, di nuovo nella realtà è ammirevole. Le ha dato la forza per superare il dolore, la perdita, per accettare una condizione infelice. Un proverbio dice che a tutto c'è rimedio, tranne che alla morte e la Ciompi ce lo dimostra con questa storia che mi ha fatta capitolare già dopo le prime pagine.
Non è un romanzo d'amore, o almeno, non nel senso stretto del termine. In realtà il libro è tutto un mix di emozioni contrastanti tra loro: rabbia, dolore, rimorso, delusione, affetto e amore. Le ho provate tutte, è stato come essere lì, vicino a Camille, a fare i conti con un passato che non tornerà, un presente doloroso e un futuro tutto da riscrivere. 

Glielo dico che io ricordo ogni bacio, ogni tocco, ogni respiro. Ogni volta che ci siamo sfiorati. Che hanno fatto male come niente in vita mia, e sono stati tutto. Sono stati vita. Una vita che non avevo mai avuto.

Questi due personaggi non sono poi così diversi, li vedremo cambiare, maturare, crescere e affrontare le difficoltà con molto coraggio. Li ho adorati, c'è poco da discutere. L'autrice ha scavato in profondità dentro di loro, portando alla luce ogni cosa, nel bene e nel male; li ha descritti a trecentosessanta gradi rischiando, soprattutto nel caso di Teschio, di farlo etichettare molto facilmente ma, se saprete andare oltre le apparenze, scoprirete un personaggio meraviglioso a suo modo.
Posso dire di aver divorato la storia, di aver sottolineato frasi su frasi e che ho intenzione di rileggerla al più presto per godermi alcune parti a cui non ho dato la giusta importanza, spinta dalla foga di sapere come sarebbe andata a finire. Silvia Ciompi ci ha regalato un'emozione donandoci questo libro, ci ha regalato una storia che non lascia indifferenti e abbatte tutte le barriere dei pregiudizi. Ho amato il suo stile: diretto, brutale ma anche delicato ed emozionante. 
Promosso a pieni voti!



venerdì 6 aprile 2018

Recensione "Le sorelle" di Claire Douglas

Buongiorno lettori, finalmente venerdì!
Oggi torno a parlarvi di thriller con una storia particolare e con un epilogo inaspettato.
Si tratta del libro di Claire Douglas, "Le sorelle".
Buona lettura!


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La vede ovunque: al tavolino di un bar, alla fermata dell'autobus, al supermercato. Ogni volta, per un istante Abi dimentica l'incidente, dimentica che sua sorella Lucy è morta, dimentica il dolore che la consuma da oltre un anno. E, ogni volta, Abi rimane inevitabilmente delusa. Ha tagliato i ponti con la famiglia, si è isolata dagli amici e si è trasferita in un'altra città, nella speranza di cominciare una nuova vita, però è stato inutile: nessuno dovrebbe mai sopravvivere alla propria gemella. Eppure, quando incontra Bea, Abi ha l'impressione che il destino le stia finalmente dando una seconda occasione. Perché quella ragazza non solo è fisicamente identica a Lucy, ma le assomiglia pure nel modo di parlare e di vestirsi. Inoltre anche lei ha un gemello, Ben, perciò più di chiunque altro comprende il vuoto che sente Abi. E si propone di colmarlo, accogliendola nella grande casa che divide col fratello. Se con Bea è stata un'affinità istantanea, con Ben è amore a prima vista. Tuttavia, più tempo passa insieme con loro, più Abi si convince che ci sia qualcosa che non vada. All'inizio era solo una sensazione, ma poi sono arrivate le fotografie strappate e gli oggetti spariti dalla sua camera. Sono opera di Bea, gelosa per la relazione del fratello? Abi quasi spera che sia così. Altrimenti vorrebbe dire che qualcuno ha scoperto il suo segreto...

Se dovessi descrivere questo libro con una sola parola, sarebbe senza dubbio: confusione.
La storia della Douglas appare confusa sin dall'inizio, così come la storia di Abi e della sua gemella, scomparsa prematuramente in un incidente. Abi non riesce a superare la perdita di Lucy, il suo cervello continua a proiettare la sua presenza ovunque, anche a km di distanza da casa loro, anche su nuove persone. Lucy è ovunque e, a pagarne le conseguenze, è la psiche di Abi che è ormai distrutta e stremata dal trauma, dal tentativo di seppellirlo in qualche recesso oscuro della mente e dai farmaci necessari a non far collassare del tutto il fragile equilibrio della ragazza. Il quadro psicologico, pur essendo complesso, è ben descritto e articolato. E' la parte che mi è piaciuta di più del romanzo. 
Molto ben descritti anche gli altri personaggi, in particolare Bea e Ben i gemelli che rappresentano l'ultima speranza di una vita normale per Abi. 

Lucy è ovunque e da nessuna parte.
E' questa la realtà.
E io non la rivedrò mai più.

La situazione si complica quando Abi si innamora di Ben, scatenando l'ira di Bea. La ragazza ha una personalità molto forte e determinata, a differenza di Ben che sembra succube delle due e incapace di prendere una posizione netta. Una verità malsana e inquietante si fa strada man mano che si susseguono episodi incresciosi e minacciosi nella vita di Abi che non sa più a cosa credere. Quando la tua mente gioca brutti scherzi è difficile scindere la realtà dall'illusione e guardare le cose con lucidità. Questo sarà l'handicap più grande per Abi che, solo alla fine, si accorgerà di essere finita in una ragnatela potenzialmente letale dalla quale sembra impossibile liberarsi.
Pensavo di trovarmi di fronte ad un certo tipo di storia, ma Claire Douglas mi ha lasciato a bocca aperta ad ogni pagina con colpi di scena a non finire, oscure presenze e verità sussurrate. Non mi aspettavo assolutamente un epilogo del genere e ci ho messo un po' a rimettere tutti i pezzi del puzzle al posto giusto. Tutto sommato, non posso dire di non averlo apprezzato.
La prosa dell'autrice è molto scorrevole e coinvolgente, la narrazione viene portata avanti con un ritmo ben cadenzato dando la giusta importanza ai momenti cruciali della storia.
Se amate i libri in cui nulla è come sembra, "Le sorelle" fa al caso vostro!




giovedì 5 aprile 2018

Recensione "Quando eravamo eroi" di Silvio Muccino

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che mi è, inaspettatamente, piaciuto.
Si tratta del libro di Silvio Muccino, "Quando eravamo eroi", un romanzo d'attualità e di amicizia che non vi lascerà indifferenti.
Buona lettura!


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Alex ha trentaquattro anni e sta per tornare in Italia. Dalla sua casa ad Amsterdam guarda una vecchia foto che lo ritrae adolescente insieme ai quattro amici che allora rappresentavano tutto il suo mondo. Gli stessi che ha abbandonato da un giorno all'altro senza una spiegazione, quindici anni prima. Lui, Melzi, Eva, Torquemada e Rodolfo erano indissolubili, fragili e bellissimi, esseri unici e uniti come alieni precipitati su un pianeta sconosciuto a cui non volevano, non sapevano conformarsi. Poi, qualcosa si è rotto. Ora Alex sta per affrontare il passo più importante della sua vita, ma, prima di chiudere i conti con quel passato e con la causa della sua fuga, ha bisogno di rivederli perché sente di dover confessare loro la verità. Una verità che nel corso di quegli anni lo ha portato ad un punto di non ritorno oltre il quale, di Alex, non resterà più nulla. Per Eva, Alex è stato il grande amore, per Rodolfo il rivale-amico che aveva rubato il cuore della ragazza di cui era innamorato, per Melzi un dio messo su un piedistallo, per Torquemada un enigma da risolvere. Nessuno è mai riuscito a superare il dolore di quell'abbandono che ha alterato il corso delle loro vite. È per questo che, nonostante tutto, decidono di accettare l'invito di Alex a trascorrere tre giorni nella sua casa in campagna - meta e rifugio di tanti momenti passati insieme. Ma quando vi arriveranno, la rivelazione che li attende sarà infinitamente più scioccante di quanto avessero mai potuto immaginare. Sarà solo l'inizio di un weekend fatto di verità e confessioni, pianti e risate. Al loro risveglio, il lunedì mattina, nulla sarà più lo stesso.


Leggendo questo libro, sembra quasi di vedere un film. Una di quelle commedie all'italiana in cui un gruppo di amici si ritrova dopo anni, emerge un segreto che sembra distruggere i rapporti per sempre e poi, alla fine, ne escono più forti di prima e al pubblico arriva una bella morale.
Scavando più a fondo, però, non ho potuto fare a meno di affezionarmi a questi personaggi, nonostante rappresentino dei cliché ambulanti della società odierna: c'è Eva che va avanti a scatole di tranquillanti; Melzi che è ancora più insicuro e patetico di quando aveva dodici anni; Torquemada che si diverte a sputare sentenze sugli altri ma che, in fondo, vive ancora con la mamma; Rodolfo che nella vita si accontenta ma non se la gode nemmeno un po' e infine Alex, il vero fulcro della storia e delle vite insoddisfatte degli altri personaggi. In effetti, mi è dispiaciuto che della sua persona si sia parlato, complessivamente, meno rispetto agli altri; è il personaggio più intrigante della storia. Un uomo che riunisce i suoi ex amici, dopo essere sparito per anni, solo per confessargli una verità inaccettabile e sconvolgente. Un uomo che con la sua assenza, è riuscito comunque ad essere presente e ad influenzare le vite degli altri. Alex il bello, Alex che aveva un futuro radioso in mano, Alex che ha mandato tutto all'aria per scoprire sé stesso senza voltarsi indietro.

Ti amo così tanto che non mi basta averti.
Vorrei essere te.

Il romanzo ci viene raccontato da un susseguirsi di narratori che hanno voglia di sfogarsi e raccontarsi senza censure, ammettendo nero su bianco i fallimenti che fanno ancora fatica ad accettare. Il tema trattato, molto attuale senza dubbio, viene raccontato in maniera cruda, senza abbellimenti. L'autore fa luce su tutti i pregiudizi e le problematiche del caso, senza raccontare favolette in cui tutto si risolve con un colpo di bacchetta e un lieto fine. Quest'amicizia, sospesa ma mai finita, dovrà fare i conti con una verità inaspettata e con un addio metaforico molto commovente ed emozionante. Lo stile dell'autore si abbina molto bene alla realtà, i dialoghi sono molto colloquiali e il lessico rende bene determinate espressioni senza abbellimenti retorici o di forma. E' un romanzo semplice, fatto da personaggi che potranno risultare quasi banali, ma che non farete fatica ad inquadrare in un contesto reale e quotidiano. Sono cinque persone che giocano ad essere supereroi per superare la paura del fallimento e la mancata realizzazione dei sogni di gioventù. Penso che ognuno di noi si sia sentito così ad un certo punto della propria vita. Ma se c'è una cosa che ho imparato da Alex e dagli 'Alieni' è che non è mai troppo tardi per fare la scelta giusta ed aspirare ad una vita ricca di emozioni e di sogni da realizzare.
Consigliato!



mercoledì 4 aprile 2018

Recensione "L'enigma della cattedrale sommersa" di Fabrizio Santi

Buongiorno lettori,
anche oggi parliamo di thriller con una storia straordinaria firmata da Fabrizio Santi, "L'enigma della cattedrale sommersa", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Roma. Palazzo Barberini. È notte quando il custode vede apparire sul suo monitor una figura vestita di nero e intenta a suonare un organo. Pochi giorni dopo, vicino all'organo di una chiesa a Piazza Navona viene ritrovato il corpo senza vita di una donna. Giulio Salviati, scrittore noto per le sue abilità d'investigatore, viene coinvolto nello strano caso dal direttore del museo Barberini. Seguendo alcuni indizi lasciati dalla figura vestita di nero, Salviati si introduce nei sotterranei del museo, scoprendo passaggi segreti che collegano l'antico palazzo a negozi e botteghe romane. Ma è studiando la storia dell'organo che Giulio verrà a conoscenza di un mistero legato a un musicista vissuto nel Settecento, a cui lo strumento apparteneva e intorno al quale molti hanno indagato: un conte che vive isolato vicino a Canossa, dedito a pratiche esoteriche, un famoso botanico, un esperto musicologo. Qual è il filo rosso che lega questi personaggi tanto diversi tra loro? Che cosa stavano cercando di così importante da giustificare la scia di morte a cui la capitale, incredula, assiste?

Lasciatemi solo un minuto per fare un applauso virtuale al grafico della casa editrice per questa copertina meravigliosa e ipnotica. Lasciatemi anche dire che, suddetta copertina, non è che un bellissimo involucro di una storia perfetta che ho divorato con curiosità e ammirazione. Per tutti gli amanti dello stile di Dan Brown e dei misteri che si celano in ogni angolo della città eterna, questa è una storia imperdibile che incrocia miti e leggende con luoghi e personaggi reali dando vita ad una ragnatela magnetica dalla quale sarà impossibile liberarvi, ve lo assicuro!
Ma procediamo con ordine, fin dalle prime pagine la storia si fa misteriosa ed inquietante con un'ombra nera, come la notte, che si aggira in un museo e suona una melodia misteriosa e inudibile su un organo antico. Avete già i brividi e l'ansia? Bene, sappiate che questo non è niente. Giulio Salviati, un protagonista che mi ha conquistata, si ritrova alle prese con questo caso molto singolare in cui non è lui a dettare le regole, a differenza dei thriller che scrive per mestiere. La sua mente geniale, però, è fondamentale per avviare un'indagine che si fa sempre più oscura e inquietante man mano che emergono dettagli scabrosi ad essa collegabili.

Per chi non crede ai fenomeni del mondo soprannaturale tutto è leggenda. Le leggende esistono, ma molte di loro affondano le proprie radici in fatti realmente accaduti.

Ho amato lo stile ricercato, scorrevole e intrigante dell'autore, ho amato i colpi di scena, le leggende e le storie che ruotano attorno ad una misteriosa città sommersa. Mi sono piaciuti moltissimo i personaggi, soprattutto il commissario a capo delle indagini che, insieme a Salviati, forma una coppia formidabile che vi regalerà parecchie risate. Per quanto possa sembrare un thriller dalle tinte fantasy, vi assicuro che è tutto più reale e 'umano' di quel che sembra. In giro per l'Italia, incontreremo personalità particolari, accenni di esoterismo e morti accidentali avvenute con dinamiche che sembrano tutt'altro che casuali. Il romanzo di Fabrizio Santi è tutto da scoprire, ha un ritmo incalzante e coinvolgente che non vi permetterà di abbandonarlo, se non dopo averlo finito.
Vorrei dirvi molto altro ma non voglio rovinare la lettura svelando elementi fondamentali perciò se volete saperne di più, non vi resta che tuffarvi alla ricerca della cattedrale sommersa.
Per quanto mi riguarda, l'ho apprezzato moltissimo e ne consiglio la lettura.
Promosso a pieni voti!


martedì 3 aprile 2018

Recensione "La paziente perfetta" di Jenny Blackhurst

Buongiorno lettori,
rientro soft nelle normali attività quotidiane e si riprende, a pieno ritmo, con i consigli letterari.
Oggi voglio parlarvi di un thriller di Jenny Blackhurst, uscito la scorsa settimana per Newton Compton. Avevamo già conosciuto l'autrice con il romanzo "Era una famiglia tranquilla" che, personalmente, avevo adorato e di cui vi ho parlato QUI.
Con lo stesso stile ricco di suspense e di complicazioni psicologiche, la Blackhurst ci guida in una nuova e inquietante storia. Buona lettura!


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Karen, Eleanor e Bea sono amiche sin da quando erano bambine. Tra loro non ci sono segreti, e ciascuna conosce le altre alla perfezione. Adesso che hanno superato i trent'anni, hanno cominciato ad allontanarsi a causa delle difficoltà di tutti i giorni: Eleanor è una moglie e una madre sommersa dalle responsabilità e che fatica a stare dietro a tutte le cose da fare; Bea è felicemente single, o almeno questo è ciò che lascia credere agli altri; Karen fa la psichiatra e, nonostante il proprio passato oscuro, considera se stessa la roccia del gruppo, l'amica su cui contare. Ma quando una nuova paziente si presenta nel suo studio con disturbi che non le sono ancora del tutto chiari, Karen comincia a temere di aver messo le sue più care amiche in pericolo. Perché la sua paziente sa cose sulle tre donne che nessuno all'infuori del loro ristretto circolo potrebbe (o dovrebbe) conoscere...

Tre amiche, vite frenetiche e segreti nascosti. Sono questi gli elementi chiave di un thriller che, ancora una volta, rivela una bravura fuori dal comune dell'autrice in grado di ingarbugliare, e non poco, la mente del lettore fino a fargli perdere completamente la testa alla ricerca della verità. Il focus dell'azione si concentra molto su Karen, professione psichiatra, una vita controllata e programmata ai limiti del possibile e una donna sempre impeccabile dal punto di vista estetico e comportamentale. L'autrice ci lascia intuire che la sua personalità non è poi così granitica e imperturbabile come sembra, la donna fugge infatti da un passato burrascoso e da un presente che non è proprio roseo come lo descrive alle persone che la circondano. La facciata cede rovinosamente quando si trova di fronte ad una paziente insolita, una donna che non sembra soffrire di una patologia mentale ma che, anzi, ha tutta l'intenzione di sfruttare le sedute per farle perdere il controllo con frasi e mezze verità riconducibili alla sua vita privata e a quella delle sue migliori amiche. E' in questo preciso istante che la storia prende il via, trascinandoci in un vortice di segreti e piani diabolici che hanno un solo, preciso obiettivo: distruggere la vita perfetta di Karen.

Puoi ripeterti fino allo sfinimento che non è stata colpa tua, puoi ragionare e cercare di discolparti, ma alla fine c'è sempre una vocina che ti sussurra che, se fossi stata più attenta e responsabile, non sarebbe stata distrutta nessuna vita.

Anche le personalità di Eleanor e Bea sono ben tratteggiate e definite: la prima è una neomamma in piena depressione post partum, la seconda una trentenne spensierata e felice o, almeno, questa è l'impressione che vuole dare. L'amicizia del trio viene messa a dura prova man mano che la verità inizia a farsi strada tra loro, minando l'opinione che tutte avevano delle altre. Le bugie hanno le gambe corte e la Blackhurst gioca benissimo con questo assunto mostrando i limiti delle piccole bugie che raccontiamo a noi stessi, in primis, e agli altri pur di dimostrare la migliore versione della nostra persona al resto del mondo. Il ritmo, nella seconda parte del libro, si fa incalzante e ancora più coinvolgente. La scelta di raccontare e mettere a confronto, contemporaneamente, passato e presente crea un pathos non indifferente e una curiosità crescente di capire, fino in fondo, l'obiettivo dell'autrice. Lo stile della Blackhurst è molto diretto ed esplicito, c'è un discreto spazio per le emozioni ma solo nelle loro accezioni negative. Una cosa che mi ha colpito, è tutta la parte medico psichiatrica inserita qui e là nel libro: in un thriller psicologico è un elemento imprescindibile.
Non è ai livelli di 'Era una famiglia tranquilla' ma, vi assicuro, che vi darà lo stesso da pensare. Nel complesso, mi è piaciuto e lo consiglio a tutti gli amanti del genere.