sabato 4 novembre 2017

Recensione "Al di là dello Zenith" di Stefano Saccinto

Buongiorno lettori,
per il mese di Novembre, ho selezionato alcune letture dal mondo del self publishing da proporre sul blog. Il libro di cui vi parlo oggi, appartiene a questa categoria.
Si tratta de "Al di là dello Zenith", di Stefano Saccinto, ed è un dark fantasy disponibile in ebook nello store Amazon.
Buona lettura!


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Sico viaggia attraverso gli universi in una strana notte in cui la morte è sospesa. Nove mondi, nove anime da salvare, nove abissi di morte sempre più profondi da cui alzare lo sguardo verso il punto più lontano in alto nel cielo, il punto di convergenza di una intera vita, il limite di contatto tra la realtà e l'infinito. A Sico tocca comportarsi da eroe, ma non lo è. E' un antieroe o il più crudele degli eroi, non ha più un'anima, l'ha lasciata marcire nel buio e ora non vuole nient'altro che il mondo si dimentichi per sempre di lui. Ma ha lasciato un segno, profondo come un ferita e continua a lasciarne altri, sempre più sanguinosi e per questo vivi. Sico diventa l'eroe che non vuole essere perché è nella sua natura, nell'indole di chi vuole vivere davvero o morire pur di non sopravvivere soltanto. Sico è il simbolo della scelta estrema della vita vissuta fino in fondo e oltre se stessa, della proiezione della coscienza verso l'infinito. Attraversa la notte magica come attraversando una vita intera e si spinge oltre l'impossibile per vincere la morte. E' la volontà di espandere fino ai limiti estremi la propria coscienza e Al di là dello zenith è il suo scenario ideale. Un libro contorto, cupo, violento, strano e visionario. Un libro che ha valore soltanto finché il lettore è disposto ad abbandonarsi definitivamente a se stesso e a trasformarsi in coscienza del tutto.


Tu hai camminato attraverso il nulla e la sostanza eterea dei tuoi sogni.
Sai perché sei qui?

-Scossi la testa.

La realtà si è frantumata, qualcosa di soprannaturale è accaduto,
qualcosa che accade una volta ogni generazione.

Quando ho iniziato a leggere il libro, pensavo di essere finita nel mondo di 'Alice nel paese delle meraviglie' modalità oscura. Nel corso delle prime pagine, la confusione è totale. Ho continuato a leggere solo per la fluidità e la correttezza narrativa più che per la curiosità.
Una volta definita la condizione di Sico, il protagonista del nostro libro, la situazione si fa più chiara e la nebbia di confusione generale si dirada. Come scritto dall'autore stesso nella trama, Sico è un anti eroe, è scontroso e brusco. Il destino, però, ha scelto proprio lui per decidere le sorti di nove anime che si trovano a cavallo tra la vita e la morte e, almeno inizialmente, questa scelta non si rivela un bene.

Era come se ormai l'avessi promesso a me stesso e 
non potessi più tirarmi indietro. Mi sarei sentito stupido.
Se ti fai delle promesse e poi non le mantieni, cominci a credere
che in questo mondo non puoi contare più
neanche su te stesso.

Il cambiamento subito dal personaggio, nel corso della storia, è stato interessante da seguire e ha rivelato sfumature nuove di un ragazzo per cui avevo provato un'antipatia quasi istantanea.
Le varie anime che si susseguono, durante il suo soggiorno in quella che potremmo definire 'zona grigia' dell'al di là, sono le più disparate: alcune sono vittime del fato, altre hanno scelto liberamente di abbandonare la propria vita terrena. Alcune storie mi hanno colpita, altre meno e non hanno aggiunto nulla al protagonista e alla vicenda.

Sotto la pioggia di quella sera ero già morto,
prima ancora che la morte arrivasse e mentre l'acqua mi
spalmava i capelli sulla fronte e gli occhi catturavano il polso sottile e 
lanciavano una mano a stringerlo, la mia umanità non esisteva più.
Avevo spezzato l'ultimo legame con lo zenith, con la mia coscienza, 
con la parte infinita.

Con questo romanzo l'autore ha voluto, secondo me, esorcizzare una delle paure più ataviche dell'uomo: la morte. Sico attraversa un percorso di 'redenzione' , se così vogliamo definirlo, e il protagonista che ritroviamo alla fine, non è lo stesso che aveva iniziato questa folle e disperata missione di salvataggio. L'ambientazione eterea del libro, viene ampiamente raccontata con particolari e descrizioni minuziose. Sono rimasta colpita anche dalla qualità della prosa dell'autore, caratteristica non scontata quando parliamo di self.
L'unico appunto che sento di fare, pur sottolineando il fatto che è una storia molto interessante ed originale, è la confusione presente in alcuni passi del romanzo e la poca coerenza di alcuni passaggi.
Per me, raggiunge la piena sufficienza ed è una lettura che mi sento di consigliare agli appassionati del genere.







venerdì 3 novembre 2017

Recensione "Autonomous" di Annalee Newitz

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro particolare che ho ricevuto da Fanucci Editore.
Si tratta del romanzo d'esordio di una collega blogger d'oltreoceano, Annalee Newitz, e si intitola "Autonomous".


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Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.

Con questo romanzo è difficile parlare senza rivelare parti essenziali del libro o fare enormi spoiler.
E' un genere particolare, che non rientra tra i miei preferiti, ambientato in un mondo futuristico in cui tutte le peggiori paure e teorie del complotto che abbiamo oggi si sono avverate.
Umani e robot convivono insieme, ma la linea di confine tra le due specie è netta e ben definita, nonostante si tratti di bot estremamente umanoidi nell'aspetto e nel modo di pensare.
Il personaggio di Jack (Judith) Chen, pur essendo proposta come 'villain' della situazione, mi ha molto colpita. A mio avviso, ha cercato di migliorare le cose per le persone meno abbienti e, le gravi conseguenze che si verificano, sono solo degli effetti collaterali in tutti i sensi.

E' possibile vivere liberi in una società
che controlla anche la mente?

L'amore vero e proprio, però, è nato solo leggendo di Eliasz e Paladin. Non credevo di poter appassionarmi così ad una storia fatta, perlopiù, di bulloni, software e codici informatici.
Questi due personaggi superano ogni barriera imposta dal sistema facendo luce sulle falle di una società che vuole prevaricare una popolazione intera sottomettendola con lobby e rigide norme comportamentali. Ragazzi, mi avete fatta sognare!
L'autrice ha un linguaggio molto, molto tecnico (forse anche troppo). In alcuni passaggi mi è risultato difficile seguire la voce narrante e collegare i vari sviluppi della vicenda e, questo, ha penalizzato un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio evitare i troppi tecnicismi per facilitare la comprensione anche ai lettori che sono a digiuno di informatica.

L'epilogo mi è piaciuto molto, è stata l'unica parte del libro in cui la mente, e l'intelligenza artificiale, ha lasciato il posto ai sentimenti e alla sfera emozionale. Nel complesso, è stata una buona lettura e raggiunge la sufficienza piena MA poteva dare molto di più. Non penso che sia escluso un continuo della storia, mi piacerebbe sapere cosa ne sarà di questi personaggi.




giovedì 2 novembre 2017

Recensione "Incubo di famiglia" di Mikaela Bley

Buongiorno lettori,
torno a parlarvi di thriller con l'ultimo romanzo di Mikaela Bley, che avevamo già conosciuto con il libro 'Segreto di famiglia'.
Buona lettura!


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Ha avuto un crollo psicologico dovuto al caso della piccola Lycke, una bambina scomparsa, che l’ha fatta sprofondare nell’abisso del suo passato traumatico. Quando aveva otto anni, sua sorella gemella, Elsa, è morta affogata, e i ricordi vaghi e sconnessi di quel giorno la tormentano. Giunta a casa trova una terribile notizia ad attenderla: in un paese vicino è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna sconosciuta, picchiata a morte. Nessuno pare in grado di identificare la vittima o spiegare cosa ci facesse lì. Nonostante abbia un disperato bisogno di riposo, Ellen, incapace di dimenticare il suo ruolo di giornalista investigativa, decide di indagare. Inizia così a fare domande e prova a ottenere informazioni dagli agenti di polizia, senza grandi risultati. Più si addentra nel complicato intrigo di ciò che è accaduto, più si rende conto che l’idilliaca cittadina di provincia nasconde segreti. E alcuni dei più inconfessabili riguardano proprio Ellen e la sua famiglia.

La giornalista Ellen Tamm, dopo un caso difficile che presentava molte similitudini con la storia della sua famiglia, ha deciso di prendersi una pausa da tutto. In questo secondo libro impariamo a conoscere meglio questo personaggio che abbandona la categoria di vittima e mostra dei lati oscuri e inquietanti. Ancora una volta il destino pone sulla sua strada un omicidio misterioso ed Ellen non può fare a meno di interessarsi al caso.

Quello che desiderava davvero era fuggire, 
fuggire via da tutto.
Ma in realtà stava tornando là dove tutto era cominciato.
Com'era potuto succedere che tutto andasse storto in quel modo?

La storia che ci si profila sotto gli occhi è più intricata di quel che sembra. Entrano in gioco svariate tematiche e tantissimi personaggi, ognuno con un complesso quadro psicologico.
Dal punto di vista narrativo, è una storia al femminile in quanto sono proprio tre donne a raccontarci, da varie angolazioni, l'omicidio irrisolto.

Non è colpa tua.
Mi sento sommergere dai ricordi, quando diventano troppo intensi.
Vedo cose che non vorrei vedere,
ricordo cose che non voglio ricordare.

L'intreccio che l'autrice intesse con cura, fin dall'inizio del romanzo, si sgonfia in maniera del tutto inaspettata e rapida lasciando un po' di amaro in bocca. Alcune scene non sono per nulla ben collegate con il resto del romanzo e il risultato finale è una gran confusione.
Epilogo altrettanto inconcludente ma che lascia una discreta possibilità di miglioramento per il prossimo romanzo.
La prosa dell'autrice è stata abbastanza accattivante e ricca di suspense. Spero in una storia diversa per il prossimo libro.
Giudizio sospeso!



mercoledì 1 novembre 2017

Recensione "Regalami una stella" di Katie Khan

Buongiorno a tutti,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che mi ha stupita e mi ha fatto versare anche qualche lacrimuccia.
Sto parlando di "Regalami una stella", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Allontanatisi dalla loro astronave e ormai fluttuanti nello spazio, Carys e Max si rendono conto che non riusciranno più a raggiungerla. Con sé non hanno niente che possa salvarli. Hanno solo novanta minuti d’aria a disposizione. Carys e Max non avrebbero mai dovuto innamorarsi. Le regole del mondo da cui provengono non lo permettono. Eppure, quando ha incontrato Carys, Max ha sovvertito quelle regole. Pur sapendo che sarebbe stato impossibile rimanere insieme per tanto tempo. Che amarsi realmente non sarebbe stato loro concesso. Ora, alla deriva e senza più niente che li trattenga se non il reciproco contatto, non possono fare altro che ricordare. E allora, mentre i minuti scorrono inesorabili, nei loro pensieri rivive ogni istante della loro indimenticabile storia d’amore… 


La copertina del romanzo mi aveva attratta sin dalla sua uscita ma, per un motivo o per un altro, era poi finito nel dimenticatoio. Giorni fa, in preda al delirio da lettrice, l'ho ritrovato sul kindle e l'ho letto tutto d'un fiato. Non mi aspettavo una trama così coinvolgente ed emozionante.
I nostri due protagonisti vivono in un mondo futuristico che bada poco ai sentimenti e ai rapporti umani: il loro voler sfidare le regole pur di vivere liberamente il proprio amore è un atto eroico quanto rischioso, ma ho apprezzato moltissimo il loro coraggio.

La rotazione era fatta per mantenere gli individui 
liberi dall'identità nazionale e dalla pressione sociale dei pari,
ma ciò non significava che dovessero vivere da solitari.

Nonostante il clima utopistico dell'ambientazione, la storia ha una sua coerenza e concretezza. 
Ho amato sia Carys che Max, l'autrice ce li racconta in un momento davvero critico della loro vita, intervallando la narrazione con dei flashback che ci permettono di conoscerli a tutto tondo.
Carys mi è piaciuta sin da subito mentre Max, ho imparato ad apprezzarlo col tempo.
Momenti romantici e drammatici si fondono e confondono tra le pagine dando vita ad una storia commovente al massimo.

Niente cresce nel vuoto.

(...)L'amore sì. L'amore ama l'ignoto.

La prosa dell'autrice è ricca di dettagli e di sentimenti. E' impossibile non restarne rapiti.
Mi è piaciuto il modo di affrontare l'epilogo, che non posso svelarvi, ma vi assicuro che è la parte più bella del romanzo e quella che mi resterà nel cuore per sempre.
Siamo abituati a 'subire' le decisioni degli autori sulle storie e sui personaggi che amiamo ma, nel caso della Khan, siamo liberi di scegliere e vivere fino in fondo tutte le nostre speranze di lettori.
Ho amato ogni singola sillaba del libro e lo promuovo a pienissimi voti.
Lo consiglio senza ombra di dubbio!



martedì 31 ottobre 2017

[Release Party] "Mille pezzi di te e di me" di Sarah White

Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di un romanzo che mi ha piacevolmente stupita e che ho divorato nel giro di qualche ora.
Si tratta di "Mille pezzi di te e di me", di Sarah White, edito da DeA.
Buona lettura!


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È l’ultimo anno di liceo quando la vita di Everly Morgan va in mille pezzi. Un idillio perfetto distrutto in un solo istante: quello in cui Everly scopre che Brady, il ragazzo che ama più di ogni altra cosa al mondo, la tradisce con la sua migliore amica. E lo fa nel modo peggiore possibile: nel parcheggio della scuola, davanti a tutti. Everly è disperata: si sente umiliata, ferita e abbandonata proprio dalle persone di cui si fidava di più. Il mondo le è crollato addosso, e lei si sente soffocare. Decisa a reagire, Everly chiede aiuto a uno psicoterapeuta. E proprio lì, nella sala d’attesa del dottore, succede qualcosa di inaspettato. Everly incontra Gabe. Lui è sexy, dolce, divertente. E soprattutto sembra l’unico al mondo in grado di capire quello che prova. Everly però non è pronta a innamorarsi di nuovo, non ora che il suo cuore spezzato ha appena ricominciato a battere.

E' raro che provi simpatia per un personaggio femminile ma, con Everly, è stato subito amore.
Ho apprezzato ogni sfumatura di questo personaggio, pur essendo solo un'adolescente ha dimostrato di avere una grande forza d'animo per superare un tradimento difficile e inaspettato. Non so se, al suo posto, sarei riuscita ad affrontare una situazione del genere. Anche Gabe è un personaggio straordinario, è un ragazzo profondo e sincero nonostante il dramma che ha dovuto affrontare.

Il tradimento è stato un fulmine a ciel sereno.
Se non avessi visto tutto con i miei occhi non avrei
mai creduto che proprio loro due, il mio ragazzo e la mia migliore amica,
potessero farmi soffrire tanto.

Siamo abituati a romanzi fatti da bad boy dal passato oscuro e ragazze spaurite e timidissime che scoprono il mondo perverso che le circonda, trovare una storia come quella di Everly e Gabe è una rarità. Questi due ragazzi sono emotivamente distrutti e si incontrano nel più improbabile dei luoghi.
Dei loro cuori sono rimaste solo macerie ma, nonostante tutto, trovano la voglia di guarire e curare l'uno le ferite dell'altro.

Abbiamo visto entrambi le cicatrici dell'altro,
siamo stati entrambi presenti quando il momento lo richiedeva.
Non credo siano necessari fiori e candele.
Per noi deve essere solo reale.

L'autrice ha una prosa fresca e relativamente semplice. Ha una buona capacità narrativa tanto è vero che il libro si legge in un attimo. La trama non è scontata, così come non lo è l'epilogo.
E' una storia vera e più reale di molte altre, i personaggi vengono messi a nudo con le loro fragilità e le loro paure, l'amore aiuta ma non è il perno centrale del romanzo.
E' un libro adatto ad un target molto giovanile ma può regalare emozioni anche a chi, come me, ha passato l'adolescenza da un po'. 
Lo consiglio!