lunedì 25 settembre 2017

Recensione "Il caffè dei piccoli miracoli" di Nicolas Barreau

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di una storia carinissima e super romantica firmata da un autore amatissimo, Nicolas Barreau.
Buona lettura!


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Eleonore Delacourt ha venticinque anni e ama la lentezza. Invece di correre, passeggia. Invece di agire d’impulso, riflette. Invece di dichiarare il suo amore al professore di filosofia alla Sorbonne, sogna. E non salirebbe mai e poi mai su un aereo, in nessuna circostanza.
Timida e romantica, Nelly – come preferisce essere chiamata – adora i vecchi libri, crede nei presagi, piccoli messaggeri del destino, diffida degli uomini troppo belli e non è certo coraggiosa come l’adorata nonna bretone con cui è cresciuta, che le ha lasciato in eredità l’oggetto a lei più caro: un anello di granati con dentro una scritta in latino, “Omnia vincit amor”.
Sicuramente, Nelly non è il tipo di persona che di punto in bianco ritira tutti i propri risparmi, compra una costosissima borsa rossa e, in una fredda mattina di gennaio, lascia Parigi in fretta e furia per saltare su un treno. Un treno diretto a Venezia. Ma a volte nella vita le cose, semplicemente, accadono. Cose come una brutta influenza e una delusione d’amore ancora più brutta. Cose come una frase enigmatica trovata dentro un vecchio libro della nonna, con accanto una certa citazione in latino...
Un’incantevole storia d’amore che racconta perché può essere una fortuna far cadere la propria borsa nel Canal Grande, concedere un po’ di fiducia a un veneziano scandalosamente bello e accettare di sentirsi letteralmente mancare la terra sotto i piedi. Un viaggio appassionante tra i "quais" di Parigi e le calli di Venezia, fino a un piccolo caffè dove si celano segreti in attesa di essere svelati e i miracoli sembrano davvero possibili.

Nelly crede nei segni e nei significati nascosti. E' una protagonista singolare, insicura e innamorata del romanticismo, oltre che del suo professore. Sembra il più classico dei cliché, ma vi assicuro che per Barreau è stato solo il punto di partenza. Non c'è nulla di scontato nel romanzo, anzi, c'è anche un mistero intrigante da svelare e un viaggio avventuroso da intraprendere.
Dopo un'antipatia iniziale con l'apatica Nelly, ho rivalutato molto il suo personaggio apprezzandone la sincerità e la timidezza.

Che magnifica sensazione doveva essere, 
lasciarsi trasportare nel cielo azzurro, sempre più su,
leggeri e senza peso e lontani da tutto, 
sapendo che bastava allungare un dito per sfiorare le nuvole.

Quando la storia si sposta a Venezia inizia la vera magia. L'autore descrive benissimo una delle città più romantiche del mondo e il colpo di fulmine tra Nelly e un affascinante restauratore.  La narrazione si divide equamente tra le parti descrittive e quelle puramente narrative sulla dedica misteriosa. Ci sono tantissimi momenti esilaranti e romantici, è una storia fresca che si legge velocemente e con piacere. E' bello vedere che la protagonista, strada facendo, abbatte tutti i suoi limiti scoprendo che fare esperienze, per quanto folli possano sembrare, arricchisce e fa crescere.

Si vede solo ciò che si vuole vedere.
E tu hai visto solo ciò che volevi vedere.

Tra malintesi e gite in gondola, l'autore ci regala una storia magica e decisamente romantica.
Ogni donna dovrebbe avere un Valentino pronto a tutto pur di fare breccia nel suo cuore!
Si legge tutto d'un fiato e, ancora una volta, Barreau ci regala un romanzo interessante e divertente, tutto da scoprire. 

P.s. prima di leggerlo prenotate un giro in mongolfiera perché, dopo aver terminato la lettura, avrete una voglia matta di farlo!



venerdì 22 settembre 2017

[Review Party] "La madre sbagliata" di Sally Hepworth



Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare il review party del romanzo "La madre sbagliata", di Sally Hepworth edito da Piemme.
Buona lettura!


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Le donne della famiglia Bradley sembrano, da tre generazioni, essere nate con una missione: portare alla luce i bambini delle altre donne. Neva è la più giovane: sua nonna Floss, una donna saggia e di buon senso, ora in pensione, ha aiutato tantissimi neonati a venire al mondo; sua madre Grace ha fatto la stessa cosa, e ogni bambino traghettato alla vita dalle sue mani esperte è stato per lei una magia in grado di rinnovarsi ogni volta. Ma adesso che è lei stessa a portare in grembo un bambino, Neva sa che dovrà portare con sé anche un segreto: l'identità del padre, che non vuole, e non può, rivelare a nessuno. Ma sua madre, Grace, non riesce a capirlo: e più cerca di scoprire la verità, più Neva si ritrae. Quanto a Floss, il segreto che circonda la maternità della nipote la riporta a un altro segreto. Il suo segreto, di sessant'anni prima. Forse è il momento di svelarlo? O forse ci sono certe verità che è meglio tenere nascoste anche alle persone più vicine?


Questo romanzo mi è piaciuto davvero, davvero molto. All'inizio serbavo qualche dubbio sulla scelta di far parlare tre protagoniste femminili e, per di più, imparentate tra loro ma ho dovuto ricredermi perché le ho apprezzate tantissimo. Ci troviamo di fronte ad una famiglia matriarcale con una storia ciclica, tutte e tre queste signore sono madri e ostetriche bravissime, i rapporti tra loro sono distesi ma non sinceri come credono e il mistero si infittisce ad ogni pagina. 
Floss è il personaggio più anziano e la custode del segreto più grande, seguita a ruota dalla nipote Neva e, infine, dalla figlia Grace che possiamo definire 'vittima' di entrambe.
Tutte le protagoniste vengono descritte e caratterizzate nel dettaglio, l'autrice né mostra ogni aspetto sia fisico che caratteriale e non è difficile immaginarle.

Puoi flagellarti da sola, se vuoi, 
giustificare tutte le ragioni per cui non tornerà da te,
le ragioni per cui non dovrebbe farlo. 
Ma sai una cosa? Il risultato non cambierà.
Faresti meglio a concentrarti su quello che hai adesso.

La protagonista che ho apprezzato di più è Neva che incarna i tratti migliori di Floss e Grace e ne ha ereditato la bravura. Mi è piaciuta l'importanza totale che l'autrice ha riservato al mondo del parto e della nascita, ci sono descrizioni accuratissime e delicate di momenti magici che solo chi ha vissuto può capire. Mi è capitato di assistere, come infermiera, a qualche parto e vi assicuro che l'autrice ha raccontato magnificamente questo evento. Non sono presenti parti molto tecniche e il romanzo è godibile anche se non avete nozioni in materia. Voglio fare un piccolo accenno al personaggio di Patrick, un vero tesoro di ragazzo (capirete il perché leggendo).
Ho apprezzato lo stile narrativo e l'eleganza del lessico utilizzato. E' un romanzo unico nel suo genere, è una storia tutta al femminile che trasmette una forza incredibile che solo le donne possiedono.
Divorato nel giro di poche ore e super consigliato!



giovedì 21 settembre 2017

Recensione "Paper Palace" di Erin Watt

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo dell'ultimo capitolo della chiacchieratissima serie dedicata ai bad boys "The Royal".
Ho finalmente letto "Paper Palace" grazie a Sperling & Kupfer e sono prontissima per parlarvene.
Buona lettura!


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Ella è arrivata a Bayview ormai da qualche mese, ma il tempo è volato. Capita, quando sei impegnata a combattere bulli e a innamorarti. Le ostilità dell'inizio sono soltanto un ricordo, e adesso può contare su una migliore amica che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla, su un fidanzato che tutte le invidiano, su fratelli adottivi che adora e su un uomo, Callum Royal, che è quanto di più simile a un padre Ella abbia mai avuto. Ma le sfide per lei non sono finite. Perché, proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, e lei e Reed si sono appena ritrovati, il destino è pronto a separarli di nuovo. E questa volta potrebbe essere per sempre. Il futuro di Reed corre infatti sul filo del rasoio. Il suo carattere impulsivo e irascibile e i suoi pugni facili potrebbero avergli giocato un brutto tiro. E la sua tendenza a superare ogni ostacolo con la violenza potrebbe costargli cara. Si è spinto davvero troppo oltre? Ella è una combattente, ed è disposta a tutto per difendere le persone che ama, proteggere Reed, e stare con i Royal. Ma questa volta potrebbe essere troppo persino per lei.

Sembra trascorsa un'eternità da quando la giovane Ella è arrivata al palazzo dei Royal, ma in realtà è questione di pochi mesi. Abbiamo letto del suo arrivo, del rapporto di amore e odio con Reed, dei problemi a scuola, di un passato doloroso e malintesi a non finire. 'Paper Palace' non fa eccezione e mantiene la linea dei precedenti romanzi. Il ritmo narrativo è coinvolgente e velocissimo. Il rapporto con Reed si è evoluto ed è maturato, anche se continuo a non apprezzare il costante ricorso al sesso anche in situazioni molto critiche che richiederebbero un po' più di serietà, a mio avviso.

Alle nostre spalle,
c'è un passato tormentato e terribile;
davanti a noi un futuro luminoso.

Grandi assenti gli altri fratelli Royal che, in questo volume, fanno solo piccole apparizioni e rapidi interventi. Per la prima volta, nel corso dei tre libri, ho rivalutato il personaggio di Ella che ha dimostrato un lato caratteriale che non avevo ancora visto. Mi è piaciuto moltissimo anche il senso di lealtà e appartenenza della famiglia Royal che, nonostante i tanti difetti e problemi, resta unita contro gli attacchi multipli che vengono mossi nei loro confronti. 

Ella Harper sarà tutto ciò che vedrò,
perché è il mio futuro.
E' il mio acciaio, è il mio fuoco e la mia salvezza.
Ella è tutto.

Il secondo libro non mi aveva convinta, mentre 'Paper Palace' è riuscito nell'impresa concludendo una saga young adult che ho apprezzato, nel bene e nel male.
Di sicuro non dimenticherò facilmente i Royal e le loro follie. 
Questo capitolo conclusivo chiude perfettamente una serie che ci ha emozionato, stuzzicato e shockato più volte. Queste due autrici hanno mantenuto, per tutti e tre i libri, la straordinaria capacità di coinvolgere il lettore nel mondo appassionato e luccicante dei Royal.
Se amate il genere young adult, non potete proprio lasciarvi sfuggire questa serie!

Nelle puntate precedenti:

- Paper Princess → recensione

- Paper Prince → recensione

mercoledì 20 settembre 2017

Recensione "Com'è giusto che sia" di Marina Di Guardo

Buongiorno lettori,
le attività del blog riprendono a pieno ritmo dopo questa breve pausa.
Oggi voglio parlarvi di "Com'è giusto che sia", un thriller firmato da Marina Di Guardo.
L'ho apprezzato moltissimo e sono contentissima di aver recuperato questa lettura.


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Bellissima e sensibile nel fulgore dei suoi vent'anni, Dalia potrebbe possedere il mondo. Invece, la sua fiducia nell'umanità è già gravemente compromessa: abbandonata dal padre prima ancora di nascere, è stata cresciuta dalla madre in completa solitudine, rotta soltanto dalla relazione con un uomo violento, delle cui aggressioni Dalia è stata testimone fin da piccola. Tormentata da incubi ricorrenti e con l'anima annerita dai lividi, la ragazza cova un desiderio inesprimibile, una sete di riscatto e vendetta che la brillante carriera di studentessa in medicina non basta a placare. Il volontariato in un centro per donne vittime di violenza le conferma ogni giorno quanto gli uomini possano macchiarsi di atrocità rimanendo impuniti. Finché il gelo che ha dentro finalmente deflagra, e decide di vendicare, una per una, tutte le donne abusate che ha incontrato sulla propria strada, a cominciare dalla madre. Si trasforma così in un angelo sterminatore che sceglie le sue prede con metodo e somministra loro l'estremo castigo con un calcolo e una freddezza che sfidano l'ingegno dei poliziotti incaricati di indagare sugli omicidi.E mentre la Dalia serial killer agisce indisturbata, la Dalia timida studentessa si imbatte in Alessandro, laureando in filosofia e barman introverso, che la corteggia con gesti premurosi e pensieri gentili. Tra i due si instaura una connessione profonda fatta di silenzi, slanci trattenuti, ferite condivise, che schiude una crepa nella corazza che Dalia si è cucita addosso per mettersi al riparo dall'amore. Ma ciò che non immaginerebbe mai è che, proprio adesso, dal suo passato possa tornare a braccarla il più spaventoso degli incubi.

Da tempo non trovavo una protagonista così ben costruita e padrona di sé. Siamo abituati a personaggi femminili bisognosi di protezione e dalla personalità debole, Dalia sovverte questo schema e dimostra una freddezza e una risolutezza senza precedenti. Ho fatto il tifo per lei dall'inizio alla fine in un crescendo di emozioni e suspense. Dalia è una donna dalla doppia personalità: da un lato, la studentessa modello dal volto angelico; dall'altra, una killer spietata con una missione nobile quanto folle.
Oltre la sete di giustizia,
c'era la percezione del piacere.
Nemmeno troppo nascosta.
Piacere dell'attesa, della sofferenza inflitta,
del potere su un altro essere umano.
Potere di vita e di morte. 
Come un angelo sterminatore.
La trama è costruita alla perfezione in un escalation di crudeltà e voglia di vendetta. Dalia appare davvero come un angelo sterminatore deciso a porre rimedio ai soprusi subiti dalle donne che la circondano e che non hanno avuto la forza di reagire. Mi è piaciuto il modo diretto e accurato con cui l'autrice ha descritto ogni passaggio, questo suo stile mi ha permesso di entrare in completa sintonia con il personaggio e di immedesimarmi in ogni scena. 
Il ritmo narrativo è incalzante e il colpo di scena finale è stato inaspettato quanto prevedibile per chiudere alla grande una storia straordinaria. Adoro lo stile dell'autrice e le idee che sviluppa nei suoi libri, sono contenta di aver recuperato la lettura di questo thriller perché rispecchia pienamente i miei gusti di lettrice. 
In un momento storico/sociale come quello in cui viviamo, è stato bello leggere una denuncia contro la violenza sulle donne. E' un tema di cui si parla sempre troppo poco e un personaggio come Dalia potrebbe dare forza e coraggio a tutte quelle donne che vivono o hanno vissuto situazioni simili. 
Se avete amato thriller come 'Maestra', questo libro vi farà impazzire. Consigliatissimo!





venerdì 15 settembre 2017

Release Party "La stagione arida di Minerva Jones" di Francesca Borrione



Buongiorno lettori,
esce oggi il nuovo romanzo di Francesca Borrione, "La stagione arida di Minerva Jones", e io sono felice di ospitare il release party e darvi qualche informazione in più sul romanzo.
Buona lettura!


Genere: Narrativa
Formato: cartaceo
Editore: Les Flaneurs Edizioni
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Minerva ha diciassette anni, gli occhi grigi di suo padre e un’ombra di capelli che pochi ricordano come fossero. Veste abiti più grandi di lei, ormai fuori moda, e cammina nei suoi consunti stivali bordeaux, ai margini di un paese e di una vita con cui non è più in sintonia. Come la Minerva Jones di Lee Masters è assetata di amore e di vita, ma niente sembra essere adatto a lei, tranne le beffe che si fanno gli altri, William e Albert primi fra tutti. Quando, dopo l’estate, torna a casa da suo padre, però, qualcosa cambia e il destino diventa imprevedibile e scostante. Tenace come un fiore che affonda le radici nel terreno più ostile, e si nutre delle gocce di rugiada che può rubare a dispetto del mattino grigio e freddo, Minerva ha un’importante lezione di vita da dare a tutti, stipata nei suoi silenzi: se «le persone sanno soltanto quello a cui vogliono credere», l’amore è più forte di tutto. E lo merita anche lei.


L'autrice:

Francesca Borrione (1978), ricercatrice e scrittrice, è dottore di ricerca in Scienze Umane e dell’Educazione (Università degli Studi di Perugia), ed è attualmente impegnata nel conseguimento del suo secondo PhD in Inglese presso la University of Rhode Island, Stati Uniti, dove studia il cinema e la letteratura italoamericani. È autrice di diversi articoli accademici e quattro monografie, e dei romanzi L'uomo che attraversò il tempo per me (2013), L’amore è un rito (2013) e Il richiamo delle onde (2015).

Potete contattarla, QUI