le attività del blog riprendono a pieno ritmo dopo questa breve pausa.
Oggi voglio parlarvi di "Com'è giusto che sia", un thriller firmato da Marina Di Guardo.
L'ho apprezzato moltissimo e sono contentissima di aver recuperato questa lettura.
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Bellissima e sensibile nel fulgore dei suoi vent'anni, Dalia potrebbe possedere il mondo. Invece, la sua fiducia nell'umanità è già gravemente compromessa: abbandonata dal padre prima ancora di nascere, è stata cresciuta dalla madre in completa solitudine, rotta soltanto dalla relazione con un uomo violento, delle cui aggressioni Dalia è stata testimone fin da piccola. Tormentata da incubi ricorrenti e con l'anima annerita dai lividi, la ragazza cova un desiderio inesprimibile, una sete di riscatto e vendetta che la brillante carriera di studentessa in medicina non basta a placare. Il volontariato in un centro per donne vittime di violenza le conferma ogni giorno quanto gli uomini possano macchiarsi di atrocità rimanendo impuniti. Finché il gelo che ha dentro finalmente deflagra, e decide di vendicare, una per una, tutte le donne abusate che ha incontrato sulla propria strada, a cominciare dalla madre. Si trasforma così in un angelo sterminatore che sceglie le sue prede con metodo e somministra loro l'estremo castigo con un calcolo e una freddezza che sfidano l'ingegno dei poliziotti incaricati di indagare sugli omicidi.E mentre la Dalia serial killer agisce indisturbata, la Dalia timida studentessa si imbatte in Alessandro, laureando in filosofia e barman introverso, che la corteggia con gesti premurosi e pensieri gentili. Tra i due si instaura una connessione profonda fatta di silenzi, slanci trattenuti, ferite condivise, che schiude una crepa nella corazza che Dalia si è cucita addosso per mettersi al riparo dall'amore. Ma ciò che non immaginerebbe mai è che, proprio adesso, dal suo passato possa tornare a braccarla il più spaventoso degli incubi.
Da tempo non trovavo una protagonista così ben costruita e padrona di sé. Siamo abituati a personaggi femminili bisognosi di protezione e dalla personalità debole, Dalia sovverte questo schema e dimostra una freddezza e una risolutezza senza precedenti. Ho fatto il tifo per lei dall'inizio alla fine in un crescendo di emozioni e suspense. Dalia è una donna dalla doppia personalità: da un lato, la studentessa modello dal volto angelico; dall'altra, una killer spietata con una missione nobile quanto folle.
Oltre la sete di giustizia,
c'era la percezione del piacere.
Nemmeno troppo nascosta.
Piacere dell'attesa, della sofferenza inflitta,
del potere su un altro essere umano.
Potere di vita e di morte.
Come un angelo sterminatore.
La trama è costruita alla perfezione in un escalation di crudeltà e voglia di vendetta. Dalia appare davvero come un angelo sterminatore deciso a porre rimedio ai soprusi subiti dalle donne che la circondano e che non hanno avuto la forza di reagire. Mi è piaciuto il modo diretto e accurato con cui l'autrice ha descritto ogni passaggio, questo suo stile mi ha permesso di entrare in completa sintonia con il personaggio e di immedesimarmi in ogni scena.
Il ritmo narrativo è incalzante e il colpo di scena finale è stato inaspettato quanto prevedibile per chiudere alla grande una storia straordinaria. Adoro lo stile dell'autrice e le idee che sviluppa nei suoi libri, sono contenta di aver recuperato la lettura di questo thriller perché rispecchia pienamente i miei gusti di lettrice.
In un momento storico/sociale come quello in cui viviamo, è stato bello leggere una denuncia contro la violenza sulle donne. E' un tema di cui si parla sempre troppo poco e un personaggio come Dalia potrebbe dare forza e coraggio a tutte quelle donne che vivono o hanno vissuto situazioni simili.
Ce l'ho in lista e non vedo l'ora di poterlo prendere! *-*
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