Buongiorno cuori librosi,
oggi vi porto nel magico Paese delle Meraviglie, segnalandovi un ebook molto interessante.
Si tratta del nuovo romanzo di Valentina Agosta, "Io sono Alice".
Scopriamo insieme di cosa si tratta.



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LA TRAMA

"Io sono Alice" parla della famosa eroina del romanzo di Lewis Carroll, ma in una veste nuova in quanto grazie ad un incantesimo, Alice diventa reale e si ritrova a vivere due vite, tra fantasia e realtà.
Carroll si sente molto solo e grazie ad un incantesimo riesce a portare in vita Alice.
Da quel momento Alice è una bambina in carne ed ossa ma Carroll non può tenerla con se. Decide di affidarla ad una coppia di Il romanzo coniugi che non ha avuto la possibilità di avere figli.
All’età di sette anni cade nella tana del coniglio e rimane a Wonderland finchè alla morte di Carroll, Wonderland rischia di scomparire per sempre.
Alice dovrà risalire dal sottosuolo per trovare la dimora di Carroll e scoprire come salvare Wonderland dalla completa distruzione.
Ad aiutarla non ci saranno solo i personaggi che già conosciamo come Il cappellaio Matto o la Regina di Cuori.
Ci saranno anche personaggi che fanno parte del mondo reale.
Ben presto Alice scoprirà che è l’unica in grado di salvare Wonderland ma sta a lei decidere se in fin dei conti vuol far parte del mondo reale o del mondo dei matti. 







Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di uno dei romanzi che aspettavo di più in questo 2017.
Si tratta del primo capitolo della nuova serie sci-fi scritta da Veronica Roth, autrice di successo della saga Divergent.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Io ero una Noavek e lui un Kereseth. Io ero la nobiltà e lui un prigioniero. Ogni momento in cui ci sembrava di stare bene l'uno con l'altra si fondava sulla rimozione di questa realtà. I nostri sorrisi si spensero e tornammo in silenzio ai rispettivi compiti."

In un sistema solare delimitato da una barriera di flussocorrente, 9 pianeti coesistono tra loro e costituiscono le nazioni. A Thuve, una famiglia spietata e crudele, i Noavek, vuole il potere ad ogni costo e non si fermerà davanti a nulla pur di ottenerlo. In questa strana civiltà, esistono gli oracoli, in grado di prevedere il futuro, e i predestinati, persone a cui è stato assegnato un fato al quale non si può sfuggire. Ogni persona possiede un donocorrente, una qualità spiccata che lo differenzia dagli altri. Akos e Cyra hanno due doni complementari che faranno incrociare i loro destini nonostante le differenze di appartenenza e rango.

"E' viva."

Lui chiuse gli occhi un istante, permettendosi di pensare di nuovo a lei. Era viva nella sua memoria, mentre combatteva nella palestra come se la guerra fosse una danza, mentre cercava finestre nello spazio nero come fossero dipinti. Rendeva belle le cose brutte, e lui non avrebbe mai capito come ci riusciva. Ma era viva.

Cyra è un'arma vivente, il suo tocco provoca un terribile dolore che può addirittura uccidere l'avversario. Questo dono la rende preziosissima agli occhi della sua famiglia, i Noavek, che intendono sfruttarla per garantirsi il potere a cui ambiscono da sempre. Akos, che ha la capacità di spezzare qualsiasi donocorrente, viene promosso a servo fedele della ragazza, per lenire il dolore lasciato dal suo dono. Con il passare del tempo, le differenze e l'astio tra i due si assopisce, lasciando il posto a ben altri sentimenti. Il popolo di Thuve è stanco dei Noavek e ribelli sono pronti a colpire.
Da quale parte si schiereranno Akos e Cyra? 

Devo dire che la fantasia di questa autrice non conosce confini. Ha ricreato un mondo perfetto, con nomi, popoli, usanze e lingue diverse. I personaggi sono dei moderni Romeo e Giulietta in versione aliena. Li ho apprezzati entrambi, per motivi diversi. Cyra è una ragazza fortissima, nonostante sia stata cresciuta in un clima di odio e violenza e abbia il dono di distruggere più o meno chiunque le si avvicini, conserva una coscienza e una morale fuori dal comune, fino alla fine. Akos, invece, inizialmente è guidato dal rancore e dal desiderio di vendetta, ma con il tempo viene influenzato positivamente da Cyra. Il loro è un amore nascosto, che non si palesa spesso, se non in rare occasioni di vita o di morte. Lo stile della Roth è avvincente, come sempre, e la narrazione ha un ritmo incalzante e travolgente. E' una storia che si legge in pochissimo tempo e che ti tiene incollato alle pagine per la curiosità. Sono state gettate le basi per una storia che promette bene, ma il finale non mi ha convinta al 100%. Un plauso anche all'editore per aver realizzato un'edizione curatissima ed elegante. Per il momento non è promosso a pieni voti, ma lo consiglio comunque. Conoscendo l'autrice, merita la piena fiducia!



Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di un romanzo molto carino edito da Amazon Crossing.
Si tratta de "Il caffè delle seconde occasioni", scritto da Alison Kent.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Lo strano sfarfallio che sentiva nello stomaco quando lui era nei paraggi... la faceva preoccupare. Non era lì per questo. Non l'aveva programmato. Non sapeva come reagire alle sensazioni che Ten suscitava in lei. La cosa che la preoccupava ancora di più era il desiderio di lasciarsi trascinare da lui."

Kaylie,una pasticcera di successo, decide di tornare in un piccola cittadina dove ha vissuto gran parte dell'adolescenza. La sua storia familiare non è delle migliori, sua madre era una drogata e suo padre è sparito, per questo è stata affidata ai servizi sociali e poi ad una deliziosa coppia di signori che sono stati per lei dei genitori a tutti gli effetti. La casa vittoriana che ha acquistato, apparteneva proprio a loro e l'idea di Kylie è quella di trasformarla in un bellissimo caffè, in cui le persone possano ritrovarsi per un pranzo veloce e assaggiare i leggendari brownies di Kylie. Viste le condizioni in cui versa lo stabile, Kylie decide di assumere un tuttofare del posto, Ten, ma l'uomo scatenerà in lei una serie di emozioni che credeva perse per sempre.

"Non l'avrebbe più persa di vista.
Mai più.
Non voleva pensare al momento in cui lei avrebbe scoperto il suo tradimento finché non fosse stato necessario. Starle vicino dopo tutti quegli anni e tutta quella sofferenza e tutto ciò che aveva dovuto passare perché lui l'aveva abbandonata era l'unica cosa importante. Ed era deciso a correre tutti i rischi necessari."

Tornare ad Hope Springs, però, non è solo un modo per ricominciare. Kylie si è resa conto che se davvero vuole un futuro radioso e sereno, deve far pace con il suo passato e, per farlo, deve scoprire cosa ne è stato del padre. I lavori di ristrutturazione proseguono  senza sosta, il rapporto con Ten cresce e si rafforza ogni giorno che passa. Accomunati da un passato non facile, cercano di trovare un modo per far pace con sé stessi confidandosi ricordi dolorosi, a lungo nascosti.

"Man mano che emergevano alcuni frammenti del passato, la voglia di guardare indietro si era attenuata. Il presente era splendido. Il futuro promettente. Voltarsi indietro per camminare nella direzione opposta sembrava uno sbaglio. Aveva creduto a lungo che sapere qualcosa sui suoi genitori le avrebbe dato la forza per chiudere la porta sulla vecchia vita e aprirne un'altra su quella nuova, ma adesso non ne era affatto convinta."

Circondata da nuovi amici e dall'amore di Ten, scoprire la verità diventa una questione meno rilevante. Ma, ormai, la macchina dei ricordi è stata avviata ed è impossibile da fermare. Tra un brownies e dolorose confessioni, Kylie avrà una seconda possibilità per costruire la vita che ha sempre sognato.


Questo è il genere di romanzo che amo. Una storia semplice, dolce e delicata, caratterizzata da momenti ironici e altri più seri e profondi. Ho apprezzato tutti i personaggi, a partire dai protagonisti, Kylie e Ten, fino al cagnolone Magoo, un vero angelo custode. Kylie e Ten sono molto simili ed entrambi attraversano un lungo processo di cambiamento nel corso della storia, man mano che le situazioni si evolvono, anche loro si dimostrano più maturi e pronti per affrontare un passato spiacevole. La trama è molto scorrevole e l'autrice ha una prosa elegante e piacevole da leggere. Carinissime le ricette presenti a intervalli regolari nel libro, proverò sicuramente a replicare i brownies di Kylie! Mi è piaciuta moltissimo anche la cittadina di Hope Springs e il clima familiare che si respira, sembra un posto perfetto per ricominciare! Lieto fine, forse scontato, ma che costituisce il perfetto finale di una storia in cui si ride, si soffre e ci si innamora, consapevoli del fatto che, per ognuno di noi, ci sarà sempre una seconda occasione!
Promosso!



Buongiorno cuori librosi,
in occasione della Giornata della Memoria, ho deciso di dedicare la recensione di oggi ad un libro che ripercorre un po' gli eventi, senza però risultare pesante o eccessivamente triste.
Si tratta de "Il fabbricante di giocattoli", scritto da Liam Pieper e pubblicato da BookMe.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Costruiva giocattoli. Capiva le persone, e aveva intuito che l'unico motivo per cui la gente teneva duro erano i bambini. E se i bambini del campo avessero perso la speranza, allora non ci sarebbe stato più futuro per nessuno."

Questa storia si apre a Melbourne, in Australia, in una delle più grandi fabbriche di giocattoli del mondo. Una fabbrica, con una storia profonda e anche triste, se vogliamo. Il fondatore, Arkady, è un sopravvissuto, una delle migliaia di vittime innocenti dei campi di concentramento durante la guerra.
A quei tempi, Arkady donava speranza ai bambini del campo fabbricando piccoli e rudimentali giocattoli, una volta libero dalla guerra e dai suoi fantasmi, ha fondato un impero basato proprio su quella bambolina di pezza che a tanti bambini aveva dato la forza e il coraggio di andare avanti.

"La rabbia non è produttiva. E' utile per un minuto, se serve a fuggire, a combattere, ma nei campi queste due cose non erano possibili, e dopo la guerra lo sono state ancora meno. Chi di noi è sopravvissuto ha dovuto imparare a tenere a freno l'odio, altrimenti lo avrebbe distrutto."

Adam, nipote di Arkady, ha preso le redini dell'azienda ma la sua condotta morale lascia molto a desiderare e ben presto si ritrova in una situazione molto scomoda e compromettente.
Per tirarsi fuori dai guai, decide di giocarsi il destino della fabbrica in un estremo tentativo di salvezza che, purtroppo, non ha gli esiti sperati. La stessa bambola che ha fatto la fortuna del marchio, ora ne decreta la fine. Una storia a cavallo tra il passato e il presente, tra l'orrore vero e la superficialità di chi non ha dovuto mai lottare nella vita. Un finale che colpisce al cuore e dà tutto un altro significato alla vicenda.


Quando ho scelto di leggere questa storia, avevo in mette un tipo di scenario che spesso mi è capitato di leggere in romanzi che trattano tematiche simili. Devo dire, però, che la storia raccontata da Liam Pieper, è diversa nel suo genere a partire dai toni utilizzati. Poche le scene crude della guerra e l'orrore dei campi, dolcissima l'idea di un fabbricante di giocattoli per i bambini del campo. Non ho apprezzato per nulla il personaggio di Adam, che si oppone con forza alla figura del vecchio Arkady e ai suoi ideali. Una trama molto complessa in cui nulla si ferma all'apparenza e niente è come sembra. Ci sono moltissimi colpi di scena, quello finale mi ha colpita e mi ha lasciato anche leggermente interdetta perché non me lo sarei mai aspettato.
Mi piace la prosa dell'autore e la narrazione forte e incisiva nei punti in cui si richiedevano tali caratteristiche, e dolce e delicata in momenti più intensi e profondi. E' senza dubbio un modo diverso per affrontare un ricordo che fa ancora male e che deve essere mantenuto vivo, anche attraverso storie di questo tipo. Non mi ha convinta al 100% ma è stata comunque una buona lettura che mi ha mostrato un altro lato di questo importantissimo capitolo di storia.





Buon pomeriggio cuori librosi,
in questo nuovo post, voglio parlarvi del romanzo d'esordio di Anna Giurickovic Dato, "La figlia femmina", in uscita oggi per Fazi Editore.
Ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di farvelo conoscere.
Buona lettura!



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LA RECENSIONE:

"Sei la parte più importante della mia vita. Se qualche volta sono freddo o sono sgarbato è perché sento che mi sei indispensabile e questo mi fa paura. Provo a tenerti lontana, ma più ti allontano più mi sei vicina e il tuo grande amore per me è un laccio che non si slega."

Silvia è la moglie felice di un diplomatico italiano. Maria è il frutto del suo amore con Giorgio, ma è sempre stata una ragazzina problematica, scostante e avara di sentimenti. Silvia prova in tutti i modi a comprendere il carattere della figlia, ma le due non riescono a trovare nessun punto di incontro.
Nemmeno Giorgio riesce a farle andare d'accordo. 
Dopo la morte accidentale e prematura dell'uomo, madre e figlia abbandonano Rabat e si trasferiscono a Roma, alla ricerca di pace e serenità.

"Sai, Maria, penso si possano teorizzare due tipi di felicità: una felicità momentanea, legata al soddisfacimento di bisogni e pulsioni, e una felicità infinita e smisurata, come condizione di esistenza perenne. Ecco, quest'ultima credo non esista. E' qualcosa cui l'essere umano ambisce per natura, ma la consapevolezza che sia impossibile raggiungerla non comporta già di per sé uno stato cronico di infelicità?"

La nuova città rappresenta una possibilità per ricominciare da zero, nella speranza di appianare le vecchie divergenze tra madre e figlia, visto che ormai sono rimaste sole al mondo. Per Silvia arriva ben presto un nuovo amore, ma per qualche strano motivo, sua figlia assume un comportamento a dir poco insolente e provocatorio verso l'uomo lasciando basita la madre.

"Dio almeno mi crede."

"Tutti ti crediamo."

"Tu non mi crederesti mai."

"A cosa non dovrei credere, Maria?"

"Che io sono un diavolo."

"Tu sei un angioletto, sei una bimba."

"Non è vero. Io il diavolo ce l'ho qua. Ma non lo so chi ce l'ha messo, ci sono nata così."

Una confessione a cuore aperto e, davanti agli occhi di Silvia, viene finalmente a galla la verità. 
Un segreto nascosto nel profondo della sua famiglia, una figlia che non è mai stata una figura più ambigua. Una dinamica familiare intricata e complessa, in cui è difficile trovare una vittima e un colpevole.

"La figlia femmina" è un'opera molto particolare e, al tempo stesso, una storia bellissima e unica da leggere. L'autrice dimostra una bravura fuori dal comune e mi ha conquistata completamente.
La parte migliore del libro, è il quadro psicologico che gravita intorno ai personaggi. Inizialmente, ho fatto molta fatica a comprendere il personaggio di Maria in quanto l'unico punto di osservazione è quello della madre. Man mano che procedevo con la lettura, ho cambiato più volte opinione sui vari protagonisti, in quanto non c'è un confine netto e definito tra i buoni e i cattivi. Quello che è certo, è che dietro una famiglia rispettabile e, apparentemente, perfetta, si nascondono segreti che sconvolgono per sempre le vite dei personaggi. 
La prosa dell'autrice è molto scorrevole, ho divorato il romanzo in una sera, affascinata da un lessico elegante e ricercato e da uno stile forte e incisivo. Nonostante ci sia un unico narratore, l'autrice riesce a garantire una certa obiettività e coerenza per tutti i personaggi.
Un ottimo romanzo d'esordio per una giovane autrice che fa ben sperare.
Promosso e consigliato!






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