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venerdì 28 febbraio 2025

Recensione "Ho rubato al re d'Inghilterra" di Fabio Pozzo

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo di un libro diverso dal solito su un 'crimine' interessante. Non vi anticipo altro e vi auguro una buona lettura!


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Pagine 256

Londra, 24 febbraio 1994. Un palazzo antico coperto da un'impalcatura, un allarme che non funziona, una sorveglianza che non c'è: è un colpo facile facile per un ladro esperto, che se ne va con una borsa piena di gioielli e altri preziosi e del tutto ignaro di chi sia quella nobile casa tanto lussuosa... Lui è un italiano, si chiama Renato Rinino e si trova a Londra senza grandi progetti; il nome della sua «vittima» lo scopre qualche giorno dopo, dai quotidiani. Quello che ha svaligiato è St. James's Palace, l'allora residenza londinese del principe del Galles, Carlo d'Inghilterra.  È il furto del decennio, è uno scandalo, Scotland Yard va subito in fibrillazione, televisioni e giornali si impadroniscono e amplificano il caso. Rinino stesso, che in un primo momento ha cercato di vendere i gioielli, non sa cosa fare, finché non escogita un piano per tornare in Italia portandosi dietro la refurtiva. La caccia al ladro è cominciata... Basandosi su documenti d'archivio, materiali dell'indagine, cronache giudiziarie, interrogatori, e soprattutto sul memoriale inedito di Rinino, Fabio Pozzo ricostruisce l'incredibile vicenda con precisione da detective e con avvincente piglio narrativo, raccontandoci anche, oltre al leggendario furto, la storia di un personaggio picaresco, sopra le righe e insofferente alle regole che tra luci e ombre insegue la sua piccola gloria.

"Ho rubato al re d'Inghilterra" è un memoriale interessante firmato dal giornalista Fabio Pozzo sulla vita del ladro noto come il Lupin della Riviera, Renato Rinino.

Ebbene sì, il libro racconta la vita e le "gesta" di Renato Rinino che riuscì in un'impresa a dir poco epica: realizzare un colpo nella residenza londinese del Principe Carlo d'Inghilterra e, per giunta, totalmente ignaro di averlo fatto!

Ma andiamo con ordine, grazie ad un incredibile lavoro di ricerca su documenti, ricostruzioni e il memoriale scritto dallo stesso Rinino, abbiamo tra le mani il racconto di una vita iniziata nella povertà e segnata dai sacrifici che porta, quasi inevitabilmente, a cercare una via d'uscita proprio compiendo furti e rapine. 

Fabio Pozzo è riuscito a ricostruire molto bene anche la personalità del protagonista che sembra una sorta di ladro gentiluomo che ruba ai ricchi cose di cui probabilmente non sentiranno nemmeno la mancanza. Trasferitosi a Londra, ufficialmente per cercare di dare una svolta legale alla propria vita, la strada di questo ladro genovese incrocia in maniera totalmente inaspettata con quella del futuro re d'Inghilterra.

Il St. James's Palace, per lui, non è altro che l'ennesima bellissima casa in cui sicuramente troverà denaro e preziosi da rubare, soltanto nei giorni successivi quando su tutte le prime pagine viene rivelato che c'è stato un furto ai danni del Principe, Renato si rende conto che gli strani gioielli descritti sono proprio quelli in suo possesso, collegando quindi il suo ultimo colpo alla vicenda che da ordinaria passa direttamente allo status di 'epica'.

Personalmente, non conoscevo nulla di questa storia e devo dire che l'ho trovata 'simpatica' nel suo insieme. Ci sono stati dei momenti esilaranti e rocamboleschi ma in generale ho letto con interesse le imprese compiute da Rinino pur non approvandole, ovviamente.

E' un libro che vuole raccontare una storia di vita reale, per quanto particolare, quindi non aspettatevi suspense o colpi di scena. Gli elementi di finzione sono praticamente inesistenti mentre le ricostruzioni sono accurate e fedeli alla verità 'storica' dell'epoca.




mercoledì 28 febbraio 2018

Recensione "Il matrimonio è una fiaba a lieto inizio" di Fulvio Fiori

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo molto intenso, ironico ma serio e ricco di spunti di riflessione.
Si tratta del nuovo libro di Fulvio Fiori, "Il matrimonio è una fiaba a lieto inizio".
Buona lettura!


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Questo romanzo racconta la storia di Angelo, un uomo come tanti che la vita ha messo a dura prova e che i suoi amici, un'amica sciamana in particolare, e la scrittura hanno aiutato a tirarsi fuori dall'abisso di dolore in cui era precipitato.
In un bel giorno di settembre, sotto lo sguardo vigile delle sue amate montagne, Angelo si ritrova marito di Alice, innamorato e pieno di progetti. Il matrimonio è proprio una fiaba a lieto inizio, e la famiglia che in breve tempo prende corpo – Angelo, Alice, Alessandro, Pietro e Andrea – va a vivere in una splendida villa in collina. Poi, in un quadro che sembra perfetto, si aprono le prime, inspiegabili crepe. Quasi senza accorgersene, e senza colpe, Angelo comincia a perdere i pezzi della propria vita: il lavoro, la passione, la fiducia, fino al colpo più duro, che lo allontana dalla famiglia e lo trasforma da marito e padre felice in un estraneo, un uomo solo seduto in un aeroporto in attesa di un volo e di un futuro…
Ma Angelo non è solo: la risalita sarà dura, piena di ostacoli, incomprensioni e passi falsi, ma ci sarà qualcuno che non lo abbandonerà e che lo aiuterà a capire che quando un uomo perde tutto, forse può finalmente trovare se stesso.

La definizione di questo libro è 'romanzo terapeutico' e penso che non ci sia una sintesi più precisa.
L'autore ci regala, infatti, una storia molto particolare e importante. Uno spaccato di vita quotidiana che ha per protagonista Angelo, un uomo come tanti, un uomo che conduceva un'esistenza pressoché perfetta e che, nel giro di un battito di ciglia, si è ritrovato senza nulla. La delusione cocente, nei confronti della vita e dei sentimenti, lo spinge ad abbandonare la sicurezza dei luoghi in cui è nato e vissuto per intraprendere un viaggio alla ricerca di sé stesso in completa solitudine.
Per quanto i temi affrontati siano tutt'altro che leggeri  e divertenti, l'autore è riuscito a strapparmi più di qualche sorriso grazie ad una prosa sarcastica e molto autoironica. Angelo si interroga e si mette in discussione, si chiede dove e come ha sbagliato e perché ha perso la gioia di vivere. 

Non devo sentirmi a casa, non voglio sentirmi a casa.
Perché a casa c'è una situazione che mi fa male. 

Sono entrata molto in sintonia con il protagonista, nonostante abbia un'età e una storia molto lontana dalla mia. In qualche modo, l'autore riesce a coinvolgere il lettore nella vita di un uomo non più giovanissimo e sfiduciato. Sinceramente ho fatto il tifo per lui e sperato che tutto si risolvesse nel migliore dei modi. E' impossibile non affezionarsi a lui.
Non avendo mai letto nulla dell'autore, non sapevo cosa aspettarmi dal suo stile e dalla sua scelta narrativa ma è stata una lettura godibile e molto scorrevole. Ho divorato l'esiguo numero di pagine nel giro di un paio d'ore, il viaggio attraverso i vari paesi (Austria, Germania) è una piacevole distrazione dalla tematica principale del libro. Seppur in maniera molto veloce, l'autore ci concede anche brevi e dettagliate descrizioni di paesaggi, personaggi incontrati strada facendo e sentimenti.
Una lettura perfetta per un lettore maturo che non ricerca la favola ad ogni costo.
La realtà di Fulvio Fiori vi conquisterà.
Lo promuovo e lo consiglio.



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