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venerdì 17 giugno 2022

Recensione "La seconda moglie" di Liz Lawler

 Buongiorno, lettori.

Dopo molti mesi torno a farvi compagnia con le mie chiacchiere letterarie, spero di esservi mancata! Il libro di cui vi parlo oggi è l'ultimo thriller di Liz Lawler, "La seconda moglie", uscito da pochi giorni per Newton Compton Editori.

Buona lettura!



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Sei sicura di conoscere l’uomo che hai sposato?
Per Tess, Daniel è l’uomo dei sogni: è attraente, simpatico e, oltretutto, un chirurgo affermato.

Fin dal loro primo incontro, sono stati travolti da una passione inarrestabile che, in capo a pochi mesi, li ha condotti all’altare. Adesso hanno appena lasciato Londra per trasferirsi nella placida Bath. La vita che Tess ha sempre desiderato sembra finalmente a portata di mano.
Eppure, subito dopo il matrimonio alcune piccole crepe appaiono in questa facciata apparentemente perfetta. Prima, un’anziana vicina mette in guardia Tess dal marito, suggerendole di chiedergli che fine abbia fatto la sua prima moglie. Poi, Daniel comincia ad avere atteggiamenti sempre più oppressivi: le sequestra il telefono e la carta di credito. Pretende di decidere chi deve incontrare e perfino come deve vestirsi. Quando Daniel commette un terribile errore e lascia che la colpa ricada sulla moglie, Tess si rende conto di essere intrappolata in un incubo perverso e letale. Sposare quell’uomo potrebbe essere stato il più grande errore della sua vita.


 Ho un rapporto complicato con Liz Lawler, nel senso che l'ho apprezzata davvero solo con il primo libro, "Non svegliarti", per poi rimanere poco convinta con "La paziente sbagliata" e, infine, anche con quest'ultimo libro. Per dovere di cronaca, vi dico che l'ho divorato perché ha una trama molto interessante e che si sviluppa bene fino all'epilogo, solo che ho indovinato i vari ruoli e moventi già a metà libro e questo ha pregiudicato senza dubbio l'esperienza di lettura.

Ma cosa credeva?
Era davvero convinta che l'avrebbe lasciata andare così come se niente fosse, libera di vivere una vita senza di lui? Che non ci sarebbero state conseguenze? Nessun prezzo da pagare per aver distrutto la sua vita?
Presto si sarebbe resa conto che sbagliava, senza potersi più illudere di restare al sicuro, lontano dai problemi.
Nessun nascondiglio, nessuna via di fuga.

"La seconda moglie" è una storia che si ripete, una storia di colpe che ricadono sempre su gli stessi 'attori' anche se in epoche diverse. Daniel è l'uomo perfetto, dio solo sa quale passato oscuro cela dentro di sè, Tess è una donna che crede di aver trovato il suo posto nel mondo ma, lasciatemelo dire, non ha fatto le giuste valutazioni quando ha scelto, abbagliata dalle apparenze e lontanissima dalla verità.

Un matrimonio lampo che rivela ben presto questi errori di valutazione da parte di entrambi, un clima claustrofobico che va in crescendo fino a risultare opprimente anche per chi legge. Quasi insopportabile l'abnegazione di Tess che resta impantanata nel suo ruolo dall'inizio alla fine, priva del benché minimo istinto di sopravvivenza. Il personaggio che ho davvero apprezzato, è quello di Martha, spettatrice silenziosa ma cruciale dell'intera vicenda.

Per me, che sono una super appassionata del genere, non è stata una storia brillante ma piuttosto prevedibile. Per i non addetti ai lavori potrebbe rivelarsi una lettura interessante e con svariati colpi di scena perciò lascio a voi il giudizio.








martedì 10 agosto 2021

[Recensione] "La paziente scomparsa" di Liz Lawler

 Buongiorno lettori,

torno a parlarvi di thriller con il libro di Liz Lawler, "La paziente scomparsa". 

Buona lettura!


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Emily Jacobs è appena stata ricoverata nell’ospedale dove lavora come infermiera per una piccola operazione. Quando si sveglia nel cuore della notte, ancora confusa dall’anestesia, fatica a capire bene cosa stia succedendo. Per un momento le sembra quasi che un medico stia cercando freneticamente di rianimare la paziente nel letto a fianco. Al risveglio chiede spiegazioni, ma la risposta è che il letto accanto al suo è sempre stato vuoto. Una volta tornata al lavoro, Emily è decisa a non dare più peso alla cosa, ma il ritrovamento di un braccialetto riporta a galla tutte le sue inquietudini. Potrebbe essere della donna scomparsa? Più ci pensa e più si convince che i suoi colleghi nascondano un terribile segreto. Potrebbe sbagliarsi, è vero. Forse per colpa di un trauma del suo passato che rischia di influenzarla… E se invece avesse ragione? Chi altro sarebbe in pericolo? 

I suoi occhi si fermarono con gioia sui cavallucci marini.
'Sono belli, vero? Cambiano colore molto velocemente. Sono dei maestri del travestimento.'


La nostra cara Liz Lawler ci ha regalato un thriller psicologico davvero niente male. La trama parte da alcuni elementi che sono alcuni dei miei preferiti quando si parla di thriller. Un'infermiera, una clinica privata in cui accadono cose misteriose, un caso di scomparsa ancora irrisolto. 
Mi è piaciuto molto il personaggio di Emily Jacobs, una professionista eccezionale sul lavoro e una donna messa alla prova dalla vita soprattutto per quanto riguarda il campo degli affetti.

La sparizione di sua sorella, e la conseguente depressione da essa derivata, crea un pericoloso precedente per quanto riguarda il suo precario equilibrio psicologico sul quale faranno leva tutte le situazioni incresciose che si vengono a creare nel corso della trama.

Si arriva in un punto in cui si dubita di tutto e tutti ma, nonostante questo, non ci si avvicina nemmeno lontanamente alla verità e questo è un punto a favore dell'autrice che è stata in grado di tenere sempre elevato il grado di suspense senza eccedere con deviazioni inutili che avrebbero rischiato di annoiare il lettore o appesantire con dettagli inutili la sinossi.

Lo stile fluido, a tratti asettico e distaccato, si abbina perfettamente al tipo di storia e rende la lettura molto scorrevole. Non rientra sicuramente nella mia top ten dei thriller psicologici eppure non mi è dispiaciuta come storia. Decisamente poco macabra e inquietante, perfetta anche per chi non è proprio appassionato del genere ma apprezza letture poco romantiche.




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