Buongiorno e ben ritrovati sul blog.
Il libro di cui parleremo oggi è stata una lettura difficile, intensa e dolorosa. Si tratta del libro-denuncia scritto da Celeste Costantini che si intitola “Predatori- Sesso e violenza nelle mafie”, edito da Fandango.
Buona lettura!
Quando mi è stata proposto il libro di Celeste Costantino ero consapevole che non sarebbe stata una lettura leggera e di intrattenimento. Ma è stata una cosa necessaria, soprattutto come donna. “Predatori- Sesso e violenza nelle mafie” racconta tante storie e tante donne, senza girare intorno alla verità e senza trarne delle versioni edulcorate.
Celeste Costantino ci racconta della mafia e delle sue bugie. Del presunto codice d’onore che le regola e dei fatti comprovati che invece dimostrano tutt’altro. La camorra, la ‘ndrangheta, cosa nostra e la sacra corona unita sono le quattro maxi famiglie che compongono il panorama mafioso. L’autrice ce ne parla nel dettaglio, descrivendo le differenze ma gli stessi modus operandi per quanto riguarda il ruolo delle donne e la loro posizione subordinata totalmente a quella degli uomini.
Il libro mette in luce la falsità del mito mafioso della protezione dei deboli e rivela come, al contrario, nessuno sia realmente al sicuro dall’impeto distruttivo di queste organizzazioni criminali.
La donna è sostanzialmente un oggetto, quando va bene, per poi tramutarsi in merce di scambio all’occorrenza. Si parla di incesto, stupri, pedofilia e omosessualità repressa in un ambiente in cui, ad aggravare il quadro, c’è il contesto mafioso che terrorizza le vittime.
Tutte le storie raccontate in “Predatori” hanno un epilogo triste e crudele ma c’è anche un piccolo spiraglio di speranza, con le storie di alcune donne che ce l’hanno fatta. Donne che hanno detto basta agli abusi, alla violenza fisica e psicologica per tornare finalmente a respirare.
Si trovano proprio all’epilogo del libro, per dare speranza ma sopratutto coraggio alle centinaia di bambine e donne che spesso sono condannate ad un’esistenza infernale solo perché nate in una determinata famiglia o in luoghi che da sempre sono dominati dalle cosche mafiose.
Alla luce di tutto ciò che ho letto, vorrei che questo libro avesse più risonanza possibile per onorare le vittime e non dimenticare mai la crudeltà di certe azioni. Per troppo tempo abbiamo assistito impotenti alla romanticizzazione della mafia e dei suoi componenti. Un vero insulto per tutti coloro che hanno subito e subiscono il suo potere deleterio.


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