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Il libro protagonista della recensione di oggi è il nuovo thriller psicologico di Simone Del Fiore, “La melodia del sangue”, edito da Suspenso.
Buona lettura!
La prima cosa che mi ha colpito del nuovo romanzo di Simone Del Fiore è stata la copertina che, dopo aver letto il libro, appare ancor più evocativa e rappresentativa di ciò che racchiude al suo interno. “La melodia del sangue” appartiene ad un genere molto inflazionato, in ambito thriller, e sicuramente uno dei timori che potreste avere è quello di non trovare una storia ben realizzata. Ebbene, lasciate che vi rassicuri in merito: avete tra le mani un thriller psicologico eccezionale!
I personaggi sono un ulteriore elemento positivo del libro: ben costruiti e con un’ottima evoluzione all’interno della storia. La scrittura di Simone Del Fiore è totalmente immersiva e, quindi, ci permette di esplorare la mente dei protagonisti sondando paure e ricordi traumatici. Da un lato abbiamo il dottor De Santa, professione psichiatra, e dall’altro Diego, un ragazzo hikikomori. Questa “condizione” particolare, vede i ragazzi chiudersi in un isolamento sempre più profondo che li porta a non frequentare e comunicare più con il mondo esterno.
«Temiamo i mostri, i demoni e i fantasmi, ma ci dimentichiamo di quanto sia diabolica la natura umana. Lo sguardo più terrificante che abbia mai visto appartiene a un uomo».
Le particolarità che rendono interessante il caso di Diego, agli occhi dello psichiatra, è la sua abitudine di uscire dalla sua stanza per andare in giardino a catturare farfalle e l’impressionante somiglianza con un suo vecchio paziente: Enea Hegel. Non si tratta di un paziente qualunque in quanto, proprio Enea Hegel, ha cercato di uccidere De Santa anni prima.
Inutile dirvi che, a questo punto, la trama diventa un susseguirsi di rivelazioni e colpi di scena accompagnati da una narrazione pervasa da una suspense altissima. Una volta iniziato, sarà difficile da metter giù.
«Le do un consiglio (...) Scappi il più lontano possibile da quel ragazzo. Il diavolo gli sussurra all'orecchio da quando è nato».
Probabilmente, però, l’elemento che più mi ha fatto apprezzare “La melodia del sangue” è stata la scrittura e la prosa di Simone Del Fiore, entrambe decisamente di alto livello. Quasi una coccola per gli occhi se non fosse per il tipo di storia che racconta, molto crudele e intensa.
Se per voi tutti i punti sopracitati non sono ancora abbastanza, sappiate che c’è molto altro tra le pagine del libro: interrogativi, disegni tracciati nel sonno, messaggi inquietanti, dubbi sconvolgenti e consapevolezze che rendono il rapporto tra i due protagonisti quasi “letale”.
Per me è un grande “sì”, probabilmente uno titoli più sorprendenti pubblicati quest’anno!
Vi avevo già parlato di lui ▶️ QUI


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