martedì 2 maggio 2023

Recensione "I fantasmi si vestono nudi" di Loriano Macchiavelli

 Buongiorno lettori, 

torno da voi con il nuovo libro del giallista Loriano Macchiavelli, "I fantasmi si vestono nudi", edito da Solferino. 

Buona lettura!


Non c’è nebbia, stanotte. Il portico di San Luca è un gioco di luci e di ombre sinuoso e percorso dall’eco di una processione: a quest’ora?

Strano. Santo, diciassette anni, affronta a piedi la ripida salita che conduce alla basilica sul Colle della Guardia: muto, pensieroso, deluso da come sta andando la sua vita. Sogna di fare il ciclista ma, per ora, l’amico ed ex compagno partigiano di suo padre, Arci, gli ha rimediato un lavoro da apprendista tipografo. Che gli sta stretto ancora prima di cominciarlo e che – anche se ancora non lo sa – presto lo metterà pure nei guai con la giustizia. Ma proprio in questa notte dubbiosa e insoddisfatta, il destino ha in serbo per Santo una sorpresa: fermandosi per riprendere fiato, infatti, incontra Crisantemia, una ragazza bella, dolce, bionda... e nuda. E morta. Quando? Una decina di anni prima, nel 1945, mancavano appena poche ore alla Liberazione di Bologna. Dove? Lì, nell’orfanotrofio che si trova sulla curva non per niente detta «delle Orfanelle». Come? Lei non lo ricorda, ma è stata una morte violenta.

Santo si ritrova così nelle insolite vesti di indagatore, con grande preoccupazione di sua madre vedova e del suo amico Biella. Il compagno Arci, invece, è disposto a dargli una mano, anche se non è tanto disposto a credere che si sia fidanzato con una ragazza defunta.

Nel suo nuovo romanzo, Loriano Macchiavelli riporta in vita la grande tradizione letteraria del romanzo di fantasmi con un originale taglio storico e un sottile intreccio giallo, tessendo una trama delicata e appassionante, ricca di suspense, atmosfera e magia.


"I fantasmi si vestono nudi",  di Loriano Macchiavelli, è l'unione perfetta tra la narrativa contemporanea e un pizzico di sano mistery che rende l'atmosfera più suggestiva. 

Ci troviamo in Italia, per la precisione tra le vie di Bologna, negli anni che seguono il secondo dopoguerra. La penna di Macchiavelli è schietta e arriva dritta al punto, nonostante l'utilizzo di espressioni e un lessico molto ricercati. È uno stile particolare in cui si mescolano un linguaggio colloquiale, con l'uso del dialetto, ma anche periodi più complessi e articolati che dimostrano una padronanza di linguaggio non indifferente.

Mentre la narrazione si rivela scorrevole e abbastanza coinvolgente, la trama stenta a decollare. Nella prima parte del romanzo, infatti, si comprende a fatica l'utilità e l'attinenza dei fatti narrati con quello che poi si rivela il vero fulcro del libro: la storia, la guerra e le ingiustizie che albergano in entrambe.

Ho apprezzato molto i personaggi, soprattutto quelli ultraterreni con i loro vissuti carichi di una tensione emotiva che mi ha commossa in più occasioni.  Santo e Crisantemia sono dei protagonisti ai quali è impossibile non affezionarsi. Grazie a loro si riesce a rientrare in focus e ad apprezzare la parte, a mio avviso, meglio costruita della storia: l'epilogo. 

È una trama insolita che va oltre le storie già viste e sentite sulla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante possa sembrare paradossale e priva di fondamento, la storia ha una sua coerenza che intriga e porta il lettore fino alla fine, una volta superata la confusione e lo smarrimento iniziali.

A distanza di qualche giorno dalla fine della lettura, serbo ancora un buon ricordo dei personaggi e delle loro storie ma resto altrettanto convinta che una parte iniziale più chiara e lineare avrebbe giovato sicuramente di più per la buona riuscita del libro.

Consigliato a chi ama ricercare un significato nascosto nelle cose, sicuramente troverete in queste pagine diversi elementi su cui riflettere.


                                  ⭐️⭐️⭐️

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