lunedì 3 ottobre 2022

Recensione "Le sorelle del mare del nord" di Anne Prettin

 Buongiorno, lettori.

Oggi vi parlo di un romanzo dalle tinte gialle e misteriose edito da Garzanti. Si tratta de "Le sorelle del mare del nord", firmato da Anne Prettin.

Buona lettura!



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I Kiessling appartengono all'isola di Juist come le maree. Perché al Mare del Nord non si può dire addio. Lo sanno bene Frauke, Theda e Marijke, cresciute su quelle spiagge, ma le cui vite hanno preso strade diverse. Ora, però, una cerimonia a cui non possono mancare le riunisce sotto lo stesso tetto insieme alla madre Adda e alla nonna Johanne. Il padre, Eduard, sta per ricevere una medaglia al valore. Per le sorelle Kießling non si prospetta una felice rimpatriata – troppi, in famiglia, i silenzi e i non detti –, ma mai si sarebbero aspettate di trovarsi di fronte una donna che assomiglia alla loro madre da giovane. Dice di chiamarsi Helen e di essere venuta dalla Nuova Zelanda con la speranza di riallacciare i rapporti con la famiglia. Solo che nessuno sa chi sia. Nessuno ha mai sentito il suo nome. Frauke, Theda e Marijke dovranno smettere di farsi la guerra per scoprire la verità. Una verità che affonda le radici in un luogo molto caro ai Kiessling: l'Hotel de Tiden, di cui sono proprietari. Lì, tutto ebbe inizio settantacinque anni prima. E lì, forse, si nasconde la chiave del mistero di Helen. Le tre sorelle dovranno ripartire da quel luogo che cambierà il futuro di ognuna di loro e sconvolgerà per sempre i fragili equilibri familiari.

Questa è la storia di una famiglia, praticamente tutta al femminile, che da generazioni vive sull'isola di Juist. Tutto sembra andare bene, nonostante ci siano parecchie ombre e segreti sepolti nel passato, finché Helen, direttamente dalla Nuova Zelanda, arriva sull'isola aprendo un gigantesco vaso di Pandora. La storia della famiglia Kiessling è intensa e pregna di avvenimenti, la narrazione a più voci tenta di sbrogliare la matassa di ricordi e mezze verità sui quali si regge il precario equilibrio della famiglia. 

Caro diario, tra novanta minuti sarò morta. La marea è sempre puntuale.

Perderò conoscenza, smetterò di respirare  e il mio cuore batterà per l'ultima volta. 

Poi, più nulla.

Non è facile farsi un'idea delle protagoniste perché ad esclusione di Helen e Adda, vengono giusto tratteggiate a grandi linee. Il libro inizia benissimo, con una pagina di diario angosciante e triste per poi imboccare le vie più disparate: guerra, omicidi, inganni. Una miscela davvero eterogenea che, però, confonde e non aiuta il lettore ad appassionarsi alla storia.

È difficile entrare in sintonia con i personaggi perché non si espongono più di tanto e quindi non è sempre chiaro il motivo che si cela dietro i loro comportamenti. Mi sarebbe piaciuta un'attenzione maggiore verso le famose "sorelle" che danno il nome al romanzo ma ci sono pochissimi accenni al rapporto tra loro. La narrazione è davvero troppo prolissa e confusionaria.

Le parti che ho apprezzato, in quanto sono riassuntive ed illuminanti sulla storia e i personaggi, sono le pagine del diario di Wanda. L'ambientazione è un altro punto forte del libro: il paesaggio remoto e incontaminato ha il suo fascino. Anche il colpo di scena finale, sebbene facilmente intuibile, ha dato un po' di sprint ad una storia che poteva dare decisamente di più. 

È il libro giusto per gli amanti di storie familiari con un tocco di giallo. 

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