nella seconda recensione di oggi voglio parlarvi di una storia particolare: una tragedia dolorosa raccontata dalla leggerezza e tutta la tenerezza possibile di una bambina di cinque anni.
Si tratta de "L'orso", un romanzo di Claire Cameron edito da Sem.
Buona lettura!
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Anna è una bambina di cinque anni. Con i genitori e il fratellino, Stick, di poco più piccolo, sta facendo una bella vacanza sull'isola di Bates, un paradiso naturale al centro del meraviglioso lago canadese di Opeongo. La radura dove si fermano per la notte è un incanto. Anna stringe a sé il suo pupazzo, dice buonanotte al papà e alla mamma, e si ritira con Stick nella tenda. La sera è tiepida, trasparente, e i suoni che provengono dal bosco accompagnano fin dentro i sogni più dolci. Ma nel cuore della notte la vita diventa un incubo. All'improvviso i due fratellini vengono svegliati dalle urla della mamma e del papà, dal trambusto assordante. Un grosso orso nero ha attaccato i genitori e si accanisce su di loro con la sua enorme forza, con la ferocia della bestia affamata. In un ultimo, disperato atto di coraggio il padre mette in salvo i piccoli, chiudendoli all'interno di un robusto contenitore per gli attrezzi e le provviste. Il mattino seguente, nella luce di una giornata di sole, i due bimbi escono dal nascondiglio che li ha protetti dalla bestia e si incamminano, insieme con il lettore di questo sorprendente, emozionante romanzo, nella loro nuova vita. Attorno, oltre i resti del passato e dell'amore, c'è la natura pericolosa, affamata, impenetrabile, ostile. E una fioca luce per guardare verso il futuro.
Ho letto questo romanzo a scatola chiusa, senza dare nemmeno uno sguardo alla trama.
Sono rimasta sconvolta dal contenuto ma, soprattutto, da come l'autrice ha scelto di raccontare una vicenda così sanguinosa e traumatica.
Gli occhi, e la voce, della storia sono quelli di Anna, una bambina come tante che trascorre le vacanze in campeggio con la sua famiglia. Le urla disperate della madre, in piena notte, sono udibili anche tra le pagine grazie ad una narrazione vivida che, seppure semplice, è molto evocativa.
Da questo momento , Anna diventa responsabile di Stick e si ritrova a vestire i panni di madre. Se consideriamo la terribile scena che la bambina si ritrova davanti, al suo risveglio, è inevitabile sottolineare l'immensa capacità che possiedono i bambini di plasmare la realtà, creandone una versione accettabile e meno cruenta.
Forza di volontà e coraggio sono due doti che, senza dubbio, non mancano alla nostra Anna, nonostante la paura, la fame e la fatica riesce a mettersi in salvo insieme a Stick.
E' una vicenda crudele e tragica, un resoconto incredibile di una terribile esperienza con un finale tutto da scoprire.
La storia di Claire Cameron si divora in poche ore, dato l'esiguo numero di pagine.
E' un libro commovente e sconvolgente allo stesso tempo. Il linguaggio è semplice ma coinvolge completamente il lettore. Per quanto mi riguarda, ho sviluppato una profonda empatia per Anna e ho letto con molto interesse gli sviluppi della sua vita che, fortunatamente, non è finita con quella terribile notte. Non è una lettura da affrontare a cuor leggero.
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