oggi voglio parlarvi di un romanzo da leggere con sospiri e gli occhi a cuoricino. Chi di voi non ha mai sognato di incontrare qualche cantante, o attore, famoso e di farlo capitolare ai propri piedi? Questa è l'esperienza che vive Aurora in una splendida cornice londinese.
Buona lettura!
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A poche ore dal suo arrivo a Londra, sotto lo stupendo tetto di acciaio e vetro del British Museum, Aurora incrocia lo sguardo di Daniel Grant, il suo idolo, l'attore che ammira da sempre e che fino a quel momento ha solo potuto sognare. Ora è di fronte a lei, le sorride e si offre di farle da guida turistica per la città. Tra i due scatta la scintilla, ma i giorni volano e il rientro a Milano di Aurora è sempre più vicino. Ben presto i ragazzi dovranno fare i conti con le proprie emozioni e con una passione irrefrenabile, che rischia di travolgere tutto. Aurora però non vuole abbandonare la sua vita in Italia e deve trovare un equilibrio, tra incertezze, interrogativi, paure, dubbi... e il sorriso da svenire di Daniel! Vale forse la pena vivere il presente e affrontare le esperienze una alla volta, con il coraggio che solo chi si innamora sa trovare?
Inizio subito col dirvi un paio di difetti del libro per poi passare alle note più dolci e piacevoli.
La storia di Aurora Redville è un'opera prima e si capisce subito dai vari errorini di forma e dalla prosa ancora piuttosto acerba. Un altro elemento, che ha inficiato sul giudizio, è lo stile molto prolisso dell'autrice: in alcuni punti ci sono davvero troppi dettagli e troppi particolari che appesantiscono la storia senza aggiungere o arricchire la trama. Il risultato è semplicemente quello di far perdere interesse al lettore che tenta di seguire il filo del discorso. Ho riscontrato qualche refuso di troppo e qualche errore di battitura che non posso non segnalare dato che si tratta pur sempre di un libro e il mio interesse è quello di tutelare il lettore davanti a questi episodi. Sicuramente si tratta di difetti che potrebbero passare inosservati ad un occhio poco attento ma per i miei, che sono super allenati, hanno costituito un grosso limite.
Finite le note dolenti, passiamo agli aspetti positivi del libro e, tra questi, c'è senza dubbio la briosità della storia: quella di Aurora e Daniel è, infatti, una vicenda molto frizzante stile commedia romantica americana. La protagonista vive un vero e proprio sogno ad occhi aperti accecata dalle luccicanti luci di Londra e dallo splendore del suo attore preferito. Mi ha stupito moltissimo il personaggio di Daniel: in fin dei conti, parliamo di un attore molto famoso, indubbiamente bello e ricco che, però, si dimostra una persona molto semplice e disponibile. Non si tratta del classico bad boy inarrivabile, anzi. Non è difficile capire come mai Aurora riesca ad innamorarsi follemente di lui nel giro di pochi giorni!
A partire dalla seconda metà del romanzo, la storia acquista maggiore dinamicità e un buon ritmo: il rapporto tra i due personaggi ha i giorni contati ma si sà che a volte l'amore può fare miracoli...
Azzeccatissimo il titolo: 'L'effetto Grant' c'è e si vede, conquista anche la mente di chi legge. Si tratta di uno strano fenomeno che riempie i cuori di speranza e lo stomaco di farfalle che svolazzano allegre incuranti dei problemi e degli ostacoli che ogni giorno la vita ci pone davanti. L'autrice lo descrive molto bene, così come riesce a raccontare perfettamente la vasta gamma delle sfumature dell'innamoramento e della passione. La sua scrittura è, come dire, evocativa pur nella sua semplicità.
Altro dettaglio da non sottovalutare, è l'inserimento di espressioni in lingua inglese che vi aiuteranno ad ampliare il vostro dizionario personale, cosa non da poco.
Come vi accennavo sopra, si tratta di una scrittura acerba ma con ampio margine di miglioramento. Sicuramente siamo ad un buon punto di partenza e, da qui, si può solo fare meglio.
Nel complesso, siamo di fronte ad una storia molto carina e romantica, con sfumature anche un po' più sensuali che, però, non superano mai i limiti della decenza e non scadono nella volgarità.
Mi è stato chiesto qual è stato il viaggio che più mi ha cambiata e devo ammettere che non è stato facile sceglierne uno. Ho sempre viaggiato moltissimo, per mia fortuna, e ogni esperienza ha arricchito la mia personalità in maniera più o meno positiva. Tuttavia, credo che visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau mi abbia aperto gli occhi su molte cose e, soprattutto, su una pagina davvero buia della nostra storia. E' stato un viaggio toccante, emozionante e doloroso. Ricordo, come se fosse ieri, il silenzio che aleggiava tra quelle piccole casupole, ricordo le lacrime dopo aver ascoltato la testimonianza di una sopravvissuta e la morsa allo stomaco quando è arrivato il momento di visitare le 'docce' e i 'forni'. E' stata un'esperienza fortissima che, però, mi ha fatto capire la fortuna che abbiamo nel vivere una vita fondamentalmente libera e al sicuro.
Per quanto imperfetta e complicata, la nostra esistenza è comunque migliore di quella di tante altre persone sfortunate. Dovremmo tutti essere un po' come Aurora e vivere la vita sempre col sorriso.
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