anche oggi torno a parlarvi di thriller con "L'alienista", di Caleb Carr.
Un viaggio nella New York di fine '800, nei vicoli più tenebrosi e malavitosi della città sconvolti da una serie di omicidi brutali e inquietanti.
Buona lettura!
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NEW YORK 1896. Il reporter John Schuyler Moore riceve la chiamata inaspettata di Laszlo Kreizler – psicologo e “alienista” –, un suo amico di vecchio corso. Il dottore lo prega di raggiungerlo al più presto per assistere al ritrovamento di un cadavere. Il corpo è stato orrendamente mutilato e poi abbandonato nelle vicinanze di un ponte ancora in costruzione. La vista di quel macabro spettacolo fa nascere nei due amici un proposito ambizioso: è possibile creare il profilo psicologico di un assassino basandosi sui dettagli dei suoi delitti? In un’epoca in cui la società considera i criminali geneticamente predisposti, il giornalista e il dottore dovranno fare i conti con poliziotti corrotti, gangster senza scrupoli e varia umanità. Scopriranno, a loro spese, che cercare di infilarsi nella mente contorta di un assassino può significare trovarsi di fronte all’orrore di un passato mai cancellato. Un passato pronto a tornare a galla di nuovo, per uccidere ancora.
Finalmente ho avuto il tempo di recuperare la lettura di questo romanzo. Come sapete, amo moltissimo i libri che parlano di psicologia/ psichiatria, perciò non potevo proprio lasciarmi scappare l'opera di Caleb Carr. Parto subito col dirvi che l'ambientazione è assolutamente straordinaria. Siamo a New York, alla fine dell'800, nei vicoli più malavitosi e poveri della città in cui non è saggio avventurarsi. Una serie di omicidi brutali, che avvengono con un modus operandi particolare e, senza dubbio, interessante sconvolgono la città. Una squadra composta da tre professionisti, in ambiti diversi, decide di far luce su questa catena di terrore e sangue che ogni notte minaccia giovani ragazzi. L'autore pone molta attenzione sulla parte 'medica' della questione, per il dottor Kreizler è importante capire la mente che si cela dietro tanta malvagità. E' un timido tentativo di creare un profilo del serial killer, pratica ancora sconosciuta all'epoca.
L'analisi dei dettagli, descritti in maniera molto cruda e senza censure, ci trasporta in un viaggio affascinante nella mente umana alla ricerca del colpevole.
Le risposte fornite nei momenti cruciali della vita non sono mai del tutto spontanee, ma costituiscono la materializzazione di anni di esperienza contestuale, di modelli di comportamenti destinati, prima o poi, a dominare la nostra vita.
L'escalation di violenza, però, non si ferma e le ipotesi e le congetture del trio non sembrano stare al passo con le mosse del serial killer. Tutto sembra remare contro il loro proposito, agli occhi degli altri, soprattutto della polizia, è inutile perdere tempo alla ricerca di una storia che possa giustificare delle simili atrocità e i nostri protagonisti dovranno rischiare il tutto e per tutto per riuscire ad ottenere il risultato sperato. E' un romanzo molto descrittivo che analizza, nei minimi particolari, personaggi, ambientazioni e nozioni. E' impossibile non farsi rapire dalla narrazione e dalla prosa coinvolgente dell'autore. L'unico punto che non ho apprezzato moltissimo, forse, è l'epilogo in cui la suspense e il ritmo rallentano troppo repentinamente e non regalano un finale esplosivo come mi sarei aspettata. Nel complesso, però, siamo di fronte ad una storia eccezionale in grado di affrontare un tema intricato e complesso come quello della psicologia criminale. Sono rimasta molto affascinata dalla storia e, ora, sono prontissima a recuperare la visione della serie su Netflix!
Non è adatto a chi ha lo stomaco debole per alcune scene decisamente crude, ma assolutamente consigliato a tutti gli amanti del genere!
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