giovedì 26 ottobre 2017

Recensione "Il leone di Roma" di Adele Vieri Castellano

Buongiorno lettori,
in questi giorni su Facebook ho messo in palio due copie cartacee e autografate del magnifico romanzo storico di Adele Vieri Castellano, "Il leone di Roma", e oggi sono pronta a dirvi la mia sul libro.
Buona lettura!


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Roma, 50 d.C. Massimo Valerio Messalla è nobile di nascita, colto per educazione e guerriero per scelta, ma la sua libertà sta per finire: il padre gli impone di sposarsi, per garantire una discendenza alla stirpe dei Valeri.
Ottavia Lenate è una giovane inquieta e curiosa, appassionata di scienza e astronomia, che desidera la conoscenza, non un marito, specie non uno ruvido e affascinante come Messalla, l’uomo a cui scopre di essere destinata.
Massimo e Ottavia si trovano così forzati in un’unione decisa da altri, finché il Fato non li porterà ad Alessandria d’Egitto. In quella terra arida, sterile come l’anima di Messalla e ricca di tesori nascosti come lo spirito di Ottavia, una terribile minaccia in arrivo dal passato metterà a rischio tutto ciò che Massimo, il leone di Roma, ama e vuole proteggere…


Non avevo mai letto nulla dell'autrice ma, dopo aver letto "Il leone di Roma", non vedo l'ora di recuperare altri suoi lavori.
Vi dico subito che ho amato tantissimo questa storia, l'ho iniziata e finita nel giro di poche ore tanta era la voglia di sapere come sarebbe finita tra il bel Messalla e la giovane Ottavia.
Li ho amati entrambi, Massimo Valerio Messalla è un romano doc, un uomo fatto e finito, coraggioso e schivo. Nasconde una psiche complessa e un dolore, mai sopito, per aver perso la donna della sua vita. Ottavia, pur essendo molto giovane, si presenta come una ragazza estroversa e dotata di grande intelletto. Ho visto subito del potenziale nella loro unione forzata.

La realtà era di fronte a lei. 
Nei panni del suo futuro marito, Massimo Valerio Messalla.
Il dio Marte piombato sui mortali. 
Il dio della guerra, degli spargimenti di sangue, il padre di Romolo e Remo
e di tutti i Romani appena sceso dal carro tirato dai 
cavalli eternamente imbizzarriti.
Marte, che ogni sfida vince.
Marte, il volto guerresco, spietato.

La dinamica interpersonale, tra i due, è molto sofferta e procede in un crescendo altalenante di emozioni. Il loro è un matrimonio obbligato e di facciata, scoprire che in realtà potrebbero trovare un ottimo compagno l'uno nell'altra li sconvolge e li lascia interdetti. E' bellissimo vedere l'evoluzione di questo rapporto e la nascita di un amore intenso, passionale e sconvolgente.

E' ancora qui, pensò.
Lo voglio qui, desiderò.
Ma le lenzuola erano fredde.
Chissà quanto era già lontano suo marito, che non l'avrebbe mai amata.
Eppure lei era già sua,
perché era sicura che quello fosse amore.

Il viaggio prosegue in terre lontane e dal sapore orientale, le descrizioni dei luoghi sono così dettagliate e minuziose da immaginare facilmente scene e paesaggi. L'Egitto si trasforma così nella cornice perfetta e unica per consapevolezze inaspettate e confessioni non facili.
Il leone di Roma ha ancora un cuore, nonostante si sforzi di tenerlo nascosto in ogni modo, e quel cuore, ora, appartiene ad Ottavia Lenate.

Il suo sguardo già cercava Ottavia, ancora legata al masso.
Ai sui piedi si era accucciato Antares, come un cucciolo obbediente, 
il suo guardiano invincibile e spietato.
Sua moglie, pur legata, sembrava una regina.
Lei, che aveva infine domato il leone.

La prosa della Castellano è coinvolgente, elegante e impreziosita da un lessico ricercato e aulico.
Il romanzo racchiude in sé infinite sfumature e caratteristiche. La componente storica è quella predominante ed è innegabile la cura e la competenza con le quali l'autrice ha trattato la storia romana. La parte romance avvolge il tutto rendendo la lettura appassionante. 
Non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine dall'inizio alla fine.
Promuovo il libro a pieni voti e ne consiglio assolutamente la lettura!


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