dopo una breve pausa per le vacanze di Pasqua, ritorno con la recensione di un libro carinissimo e dal tema molto caro ad una appassionata di libri come me.
Si tratta del romanzo di Michael Uras, "Le parole degli altri", edito da Nord.
Buona lettura!
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LA RECENSIONE:
"Quando la porta si apre è sempre lo stesso, la stessa incredulità, lo stesso stupore, lo stesso interrogativo. Come farà costui ad aiutarmi usando solo i suoi libri?"
Alex ha sempre avuto una passione sconfinata per i libri, frutto di un'educazione ferrea dei genitori e di una predisposizione naturale verso questi potenti strumenti di comunicazione. Con gli anni, ha deciso di mettere a frutto questa conoscenza diventando un biblioterapeuta: una persona che cura disturbi e problematiche attraverso i libri. I clienti non mancano e, seppur increduli sulle sue capacità, almeno inizialmente, si affidano a lui e alle sue scelte.
"Ci sono momenti fondamentali nelle nostre esistenze, momenti così forti da anestetizzare la realtà. Momenti in cui l'olio di fegato di merluzzo arriva a sembrare una pietanza ricca di sapore, o la puntura di un calabrone una carezza affettuosa. Ma per goderne bisogna saperli riconoscere. Non buttarli via. Perché non tornano più e lasciano in bocca il gusto amaro del tempo perduto."
Ma i libri funzionano davvero? La risposta è sì. Potete chiederlo a tutti i 'pazienti' di Alex. Al calciatore che, con vergogna, chiede di essere aiutato; al ragazzo innamorato che non trova un modo a lui consono per dichiararsi alla donna che ama. Il potere delle parole fa il suo effetto, compiendo magie e apparenti miracoli insperati. Svolgendo una professione del genere, però, Alex si accorge presto che non è solo la vita degli altri ad avere problemi e lui stesso avrebbe bisogno di un supporto.
"I libri non riescono a fare tutto, ma accompagnano chi ha bisogno di una dose d'immaginario per staccarsi dal reale. E' una vecchia storia.
I biblioterapeuti, con buona pace degli scettici, avranno sempre più pazienti e sempre più libri. Gli altri se ne faranno una ragione."
Quando si tratta di scegliere un testo per gli altri, Alex è imbattibile. Ma cosa succede se è lui stesso ad aver bisogno di una parola di conforto?
Cosa succede se i problemi insormontabili non sono dell'uomo d'affari ma i suoi? Cosa scegliere?
Si può davvero guarire con un libro?
Quando ho visto la copertina e letto la trama di questo romanzo, ho pensato che non potevo perdermi una lettura del genere. Si parla di libri, si parla del potere magico delle parole e del loro significato.. tutti elementi in cui credo saldamente. Ritengo possibile che un libro possa far guarire ogni malanno dell'animo umano e non ho avuto alcuna difficoltà ad identificarmi con Alex, il nostro preparatissimo biblioterapeuta. I suoi clienti, rappresentano vari stereotipi della società ed è interessante vedere il loro percorso e le scelte mirate che Alex fa per ognuno di loro. L'autore dimostra di avere una profonda conoscenza e cultura in ambito letterario e ci coccola con estratti di opere meravigliose e non sempre note. Mi sono divertita a prendere qualche appunto, di sicuro leggerò qualche titolo tra quelli proposti. Lo stile di Michael Uras è asettico, ha un approccio molto filosofico ma la prosa è scorrevole e piacevole da leggere. Le uniche pecche, a mio avviso, sono alcuni spezzoni in cui la trama diventa davvero statica e si fatica a mantenere l'attenzione e la scarsa caratterizzazione e descrizione dei personaggi.
Per il resto, è stata una lettura interessante che mi ha arricchita e stimolata. Quando si tratta di libri, non si finisce mai di imparare. Promosso!
I libri sono la cura per tutto secondo me :-)
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