In particolare, l'autrice ci racconta e ci illustra i luoghi in cui è ambientata questa serie che promette di incantare, ancora una volta, i lettori che la amano e la seguono da sempre.
Con la serie Stardust entriamo in un mondo che rimane
il nostro eppure è, almeno in parte, diverso. Siamo infatti sempre sul pianeta
Terra, ma i protagonisti si muovono in due dimensioni temporali diverse: la
Terra del nostro presente e la Terra di un ipotetico futuro. Dato che il
viaggio di questi personaggi, la loro storia, parte proprio dalla Nuova Era, la
Portland del 2015 per loro appartiene alla Vecchia Era: il nostro presente è il
loro passato.
Così racconta
Dana, figlia di Rave, nel breve prequel L’inizio
(gratuito su tutti gli store):
Mi chiamo Dana e sono nata
a Portland, negli Stati Uniti, nell’anno 2009 della Vecchia Era. Nei decenni
dopo la mia nascita, le basse pianure costiere furono pian piano sommerse dalle
acque e le città più interne o più in alto sul livello del mare crebbero a
dismisura, per accogliere tutti. Ma c’è anche chi le evitò come la peste,
spaventato dalla criminalità crescente, dall’aumento dei prezzi e
dall’inquinamento, e si rifugiò invece nelle terre più lontane, scappando dalla
civiltà post-moderna di un mondo segnato da molti mali per tornare a vivere a
contatto con la natura.
Da questi
spostamenti della popolazione determinati da cambiamenti geo-climatici, da
queste opposte scelte di vita nasce la divisione in due razze diverse che
caratterizza il mondo della Nuova Era: i cerebrali e tecnologici Mepow e i
fisici, istintivi Phys.
In Free, primo romanzo della serie, il
Prologo si apre nella Nuova Era ma la storia vera e propria ha inizio in Oregon
nella Vecchia Era, nella Portland del rinomato Rose Festival, in una sera di giugno:
Il Portland Rose Festival
si teneva ogni anno a giugno. La Starlight Parade, in cui carri, bande musicali
e le forze dell’ordine cittadine sfilavano lungo il Tom McCall Waterfront Park
sul fiume Willamette, ne rappresentava l’evento più atteso, più affollato, più
rumoroso.
I personaggi si
muovono tra il centro cittadino, i magazzini del porto fluviale, vicoli e
parchi, i bar e i locali notturni. Portland è teatro degli scontri tra i gruppi
nemici dei Raven e degli Hawk ma è anche la città del detective della narcotici
Luke Lehan, che in questi scontri si trova coinvolto suo malgrado. Il Rifugio
dei Raven si trova nei boschi sulle primi pendici delle montagne circostanti:
Nei boschi a sud-est di Portland si
alzavano i primi rilievi che formavano il versante meridionale della valle del
fiume Willamette. Raggiunta la radura, dove l’erba schiacciata tradiva il
passaggio di veicoli, Mya si inerpicò sicura su per il poggio. Non c’era
sentiero, i Raven non ne avevano bisogno. Arrivata in vista della parete di
roccia, si diresse verso un grosso cespuglio dietro al quale si apriva la
spaccatura che costituiva l’ingresso ovest del Rifugio, un dedalo di caverne
che i Raven avevano reso abitabili, quasi confortevoli.
Una città americana
come molte altre, un rifugio ricavato in una serie di grotte naturali: questa
la geografia della Vecchia Era. Che cosa succede, invece, quando ci spostiamo
nella Nuova Era? Lì assistiamo a una dicotomia molto netta: alle megalopoli come
New London e Chicago, dove abitano i Mepow, si contrappongono i Territori
selvatici, controllati dai Phys.
New London è un
gigantesco agglomerato di edifici con un unico polmone verde, dove ha luogo un
importante incontro in L’inizio:
Nathan chiuse la
comunicazione, quindi fece scorrere il dito sul piccolo monitor fino a
visualizzare la mappa della città. Ingrandì la zona dove abitava, poi si spostò
fino ad arrivare al centro dei transfer, il luogo dove Leyla doveva essere
arrivata. Nel farlo, sul monitor passò una macchia verde. D’istinto tornò
indietro. Il New London Park era più vicino alla casa di Syrus che alla sua ma…
aveva senso. Era l’unico polmone verde in città, l’unica superficie di prati e
alberi sfuggita, grazie agli sforzi di qualche mente illuminata, alle distese
di pietra, vetrocemento e plastica.
Chicago
non è molto diversa da New London in termini urbanistici ma lo è per la sua
vicinanza ai Territori controllati dai Phys:
Chigago era una megalopoli
Mepow ma era più aperta di New London: a Nathan bastò meno di mezz’ora per
rendersene conto. Forse era la maggiore vicinanza ai Territori, ma la presenza
Phys nelle strade era palpabile. I Phys erano riconoscibili solo dal modo in
cui vestivano, dai movimenti più veloci ed elastici, dal fatto che portavano a
volte i capelli lunghi; per il resto erano in tutto identici a loro.
Fin
dal racconto L’inizio, è attraverso
gli occhi di alcuni Mepow che scopriamo i Territori. L’aver “assaggiato” queste
zone più a contatto con la natura creerà in loro un crescente disagio rispetto
alle megalopoli.
Allistar era di nuovo a New
London, la megalopoli dov’era nato, dov’era cresciuto. Eppure, ora che era adulto,
tutto gli sembrava diverso. Erano stati i suoi viaggi a cambiare la sua
percezione, e ancora di più le notti trascorse nei Territori, sotto cieli
stellati.
Sono
questi Mepow illuminati a rendersi conto dell’assurdità della divisione tra le
due razze, a preoccuparsi della crescente animosità che serpeggia nei loro circoli
più estremisti, a realizzare che Phys e Mepow vivono, in fondo, sotto lo stesso
cielo. Determinante, in questa presa di coscienza, il tornare in contatto con
quel pianeta che le megalopoli sembrano relegare a ruolo di sfondo indistinto.
Allistar andò alla finestra
e guardò fuori. La luce grigia dell’alba delineava senza interferenze gli
alberi che abbracciavano la radura. Nessuna costruzione in vista, nessun
lampione in procinto di spegnersi, nessun rumore in lontananza. All’improvviso
sentì il bisogno di immergersi in quel quadro senza il filtro del vetro.
Badando a non fare rumore, prese il
giubbino e uscì. L’erba era bagnata di rugiada, ebbe la tentazione di
abbassarsi per immergervi una mano. Poi andò fino ai resti del falò della sera
prima, dove avevano parlato fino a tardi di quello che sarebbe accaduto quel
giorno.
La geografia
della Nuova Era è parte integrante non solo della struttura sociale di quel
mondo ma anche della psicologia e delle caratteristiche dei personaggi. È il simbolo
di un’armonia spezzata, e del desiderio di ritrovarla.
IL MIO GIUDIZIO:
Ho avuto il piacere di leggere il prequel di questa serie e la mia reazione è stata: WOW!
L'autrice riesce a stupire il lettore gettando le basi di quella che promette di essere una serie da non perdere.
A metà tra il fantasy e lo sci-fi, veniamo trascinati in un mondo straordinario popolato da due fazioni diverse nella fisicità e nelle capacità. Con un stile ricercato e un ritmo incalzante, l'autrice si rivela in una veste diversa dal solito ma in maniera ugualmente brillante e coinvolgente!
Il prequel è disponibile GRATUITAMENTE su tutti gli store, non lasciatevi sfuggire l'occasione.
Scaricalo cliccando qui:L'inizio (Stardust #0)
Se invece avete già letto il prequel, è già disponibile il primo capitolo della serie.
Potete acquistarlo cliccando qui:Free (Stardust #1)
Grazie per averci seguito!
Grazie Marta per avermi seguito anche in questa nuova avventura! <3
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto!
uhu che bel tour me lo ero persa in questo periodo sono un pò fuori fase e perdo qualche commento ma devo dire che questo tour lo voglio proprio riguardare anche se in ritardo mi piacciono da morire i tour per conoscere meglioi personaggi gli ambienti e l'autrice grazie Marta della segnalazione e della splendida tappa
RispondiElimina