venerdì 22 maggio 2015

Recensione libro "Still Alice" di Lisa Genova

Buongiorno cuori librosi,
vi parlo della mia ultima lettura, un romanzo edito da Piemme da cui è stato tratto un film di recente.
Si tratta di "Still Alice", firmato da Lisa Genova.
Scopriamo insieme cosa ne penso.


LA COPERTINA:



LA TRAMA:

C'è una cosa su cui Alice Howland ha sempre contato: la propria mente. E infatti oggi, a quasi cinquant'anni, è una scienziata di successo, invitata a convegni in tutto il mondo, che ha studiato per anni il cervello umano in tutto il suo mistero. Per questo, quando a una importantissima conferenza, mentre parla davanti a un pubblico internazionale di studiosi come lei, Alice perde una parola - una parola semplice, di cui conosce benissimo il significato - e non riesce più a ritrovarla nel magazzino apparentemente infinito della sua memoria, sa che qualcosa non va. E che nella sua testa sta succedendo qualcosa che nemmeno lei può capire. O fermare. La diagnosi, inimmaginabile fino a un momento prima, è di Alzheimer precoce. Da allora, Alice, perderà molte altre parole. Perderà pian piano i nomi - per primi, quelli delle persone che ama, suo marito, i tre figli ormai adulti. Perderà i ricordi, ciò che ha studiato, ciò che ha fatto di lei la persona che è. In questo viaggio terribile la accompagnerà la sua famiglia: il cui compito straziante sarà di starle vicino, di gioire con lei dei rari momenti, luminosi e fugaci, in cui Alice torna a essere Alice. E, soprattutto, di imparare ad amarla in un altro modo.


LA RECENSIONE:

"Il fatto che avesse l'Alzheimer non significava che non fosse più in grado di pensare analiticamente. Il fatto che avesse l'Alzheimer non significava che non meritasse di sedere in quella sala con loro. Il fatto che avesse l'Alzheimer non significava che non fosse più degna di essere ascoltata."

Alice Howland è una psicologa di successo. Scrive saggi, si dedica alla ricerca, tiene seminari e detiene una cattedra nella prestigiosa università di Harvard. La sua mente è brillante e fuori dal comune, la sua vita è quasi perfetta finché dei piccoli vuoti di memoria diventano avvisaglie insistenti di qualcosa di grave.

"Sta uccidendo me, non te. Peggioro comunque, che tu sia in casa a guardarmi o nascosto nel tuo laboratorio. Mi stai perdendo. Io mi sto perdendo. Ma se non ti prendi il prossimo anno libero per stare qui con me, perderemo te per primo. Io ho l'Alzheimer. E tu che cazzo di scusa hai?"

La diagnosi è chiara come il sole. Alzheimer presenile.
Il mondo che a fatica era riuscita a costruire crolla dopo un susseguirsi di episodi spiacevoli che segnano il procedere incalzante della malattia. La vita di Alice e delle persone che le stanno intorno, viene sconvolta. C'è chi prova pena per lei, chi non riesce a guardare il suo lento declino, chi fa di tutto per restare comunque al suo fianco. La mente di Alice è una bomba ad orologeria, nessuno sa quando arriverà il giorno in cui la perderanno per sempre.

Mi manca non riuscire a fare le cose con facilità. Mi manca non fare più parte di quello che succede. Mi manca il sentirmi desiderata. Mi mancano la mia vita e la mia famiglia. Amavo la mia vita e la mia famiglia.
-' Sento la mancanza di me stessa.'
-'Manchi anche a me, Ali, moltissimo.'
-'Non avrei mai voluto ridurmi così.'
-'Lo so.'

Alla fine del romanzo resta solo la consapevolezza e l'accettazione.
 Una storia toccante che invita a riflettere.


IL MIO GIUDIZIO:

Dopo aver visto il trailer del film svariate volte, ho deciso di acquistare il libro e leggerlo.
Questa storia mi tocca da vicino, perché anche se in maniera diversa, vivo una situazione analoga. Il romanzo aiuta a riflettere e a far luce su una malattia di cui si parla poco, ma che distrugge una vita privandola della mente, dei ricordi, della capacità di compiere un qualsiasi gesto in autonomia. Il personaggio di Alice è straordinario e, grazie all'autrice, il lettore prova subito empatia per lei. Si soffre con lei, si prova rabbia con lei, si viaggia nella sua mente con i dubbi e le paure. Il pathos è in crescendo e più volte ho dovuto interrompere la lettura perché l'emozione era troppo forte. Il vedere un essere umano destinato a "perdersi" per sempre, fa più male di una ferita. Perché l'uomo non è nulla senza la sua mente e senza i suoi "ieri".
Consiglio a tutti la lettura di questo splendido romanzo, in cui ho lasciato un pezzo del mio cuore.

1 commento:

  1. Uno dei taaaaaaaanti libri che ho aggiunto alla wishlist nell'ultimo periodo! Devo assolutamente leggerlo!!

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