martedì 16 agosto 2022

Recensione "Un cadavere a Clifton Down" di Tim Sullivan

 Buongiorno lettori,

puntuale come ogni martedì ecco una nuova recensione per voi. Si tratta di un thriller poliziesco molto interessante firmato da Tim Sullivan, "Un cadavere a Clifton Down", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Chi era l'uomo trovato morto nel parco di Clifton Down, a Bristol? E quale tragedia lo ha portato a vivere (e morire) per strada? I suoi colleghi vorrebbero liquidare l'omicidio come il frutto di una semplice rissa finita male tra i senzatetto di Bristol, ma il detective George Cross non è convinto. Outsider lui stesso, Cross ha all'attivo più casi risolti di chiunque altro nella polizia del Somerset, ma la sua ossessione per la logica, i dettagli e gli schemi lo rende spesso inviso ai colleghi e ai superiori. Mentre si immerge sempre più nel passato dell'uomo di Clifton Down, Cross capisce che se vuole arrivare all'assassino deve risolvere un caso insoluto di quindici anni prima. Un'intuizione che lo metterà tremendamente in pericolo, perché chi è riuscito a farla franca per tutto quel tempo non ha alcuna intenzione di farsi smascherare da un atipico detective...

La particolarità di questo thriller è il suo protagonista: il detective Cross, infatti, è affetto dalla sindrome di Asperger. Questa patologia, strettamente correlata a quelle dello spettro autistico, compromette le relazioni sociali ed influenza molto il comportamento del soggetto che ne è affetto. Nessuno vuole mai lavorare con il detective Cross, le sue manie sull'ordine e il rispetto delle procedure, la totale mancanza di empatia verso i colleghi e un'attenzione maniacale per i dettagli lo rendono un personaggio "difficile" da gestire e con il quale rapportarsi. Tuttavia tutte queste caratteristiche lo rendono anche uno dei migliori detective in circolazione, le sue intuizioni e deduzioni si rivelano sempre esatte.

"Cross era sempre stato attratto da casi come quello. Casi di reietti. Di emarginati. Si identificava con loro perché anche lui, sotto vari punti di vista, lo era stato. Un emarginato, un disadattato, un tipo strambo, una persona con cui era più facile non fermarsi a parlare, passare oltre, evitare."

L'omicidio di un senzatetto, presto catalogato come risultato di una banale lite tra barboni, colpisce subito il detective Cross, capace di andare oltre alle apparenze e scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora dando vita ad una indagine avvincente e piena di eventi e correlazioni. Tim Sullivan ci permette di entrare perfettamente nella mente del suo protagonista e di partecipare al processo di indagine con descrizioni minuziose e accurate che, personalmente, ho adorato.


La trama è un susseguirsi di scoperte, segreti e collegamenti tra passato e presente. Finale poco prevedibile che garantisce un bell'effetto a sorpresa. Spero di poter leggere ancora del detective Cross in futuro. Intanto, se amate i polizieschi o vi siete appassionati alla serie "The good doctor", sono certa che questo libro conquisterà un pezzetto del vostro cuore. 




martedì 9 agosto 2022

Recensione "Lo strano caso di Eve Harding" di Gemma Rogers

 Buongiorno lettori,

oggi vi racconto un thriller firmato da Gemma Rogers, "Lo strano caso di Eve Harding", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


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Presto o tardi avrà la sua vendetta… e sarà definitiva Fino a che punto ci si può spingere per ottenere giustizia? Il mondo di Eve Harding si è fermato un sabato mattina, quando ha subito un'aggressione mentre aspettava il treno. Da allora la sua vita non è più la stessa. Nonostante la sua denuncia, il colpevole non è mai stato trovato: sembra svanito senza lasciare traccia. Eve è tormentata dal pensiero che possa colpire di nuovo. E quel chiodo fisso condiziona ogni aspetto della sua vita: lascia il lavoro, cambia colore e taglio dei capelli, inizia ad allenarsi forsennatamente in palestra... finché non lo incontra. È lui, ne è sicura; è il suo corpo a parlare, il ricordo che le è rimasto impresso sulla pelle e nell'anima. Eve vuole vendetta. E non si fermerà di fronte a niente. Inizia così un gioco estremamente pericoloso...

Per una che legge una quantità notevole di thriller, Gemma Rogers è arrivata come una ventata d'aria fresca con una storia e una trama che ancora non mi era capitata. Tutto si basa sulla vittima che si trasforma in "carnefice", architettando un piano perfetto per avere giustizia. La stessa che le è stata negata da indagini troppo negligenti e un processo troppo lungo, complicato da una burocrazia infinita.

Dopo aver subito un abuso sessuale, in pieno giorno e in un parco pubblico, la vita di Eve è distrutta, nulla ha più importanza: il lavoro, le scadenze, la sua intera esistenza perde di significato. Nella sua mente si susseguono le immagini dell'aggressione e gli occhi del suo aguzzino non la abbandonano mai, giorno e notte. Per questo, quando li incrocia di nuovo, sa già che solo la vendetta potrà placare quel senso di ingiustizia e violazione che ha stravolto la sua vita.


"È  stata la migliore, tra tutte. Ero riluttante ad abbandonarla, ma devo stare attento.  Non posso lasciarmi indietro nulla. Il desiderio ti rende stupido, ti offusca la vista, e io devo essere un passo avanti, ma una cosa è certa, non vedo l'ora di rivederla."


La tensione si taglia con il coltello per tutta la lettura, la narrazione è volutamente confusionaria per anticipare il piano geniale di Eve. La Rogers lavora molto sulla psicologia dei suoi protagonisti ed è molto semplice entrare nella loro mente e comprendere cosa li spinge a compiere determinate azioni. 

E quando non credevo che potesse esserci altro a farmi innamorare di questo libro, ecco la chicca finale che chiude magnificamente una storia davvero originale sul passaggio di una vittima indifesa a donna consapevole della sua forza, del suo valore e,soprattutto, dell'importante missione da compiere. Veramente un gran bel thriller!




martedì 2 agosto 2022

Recensione "Una donna di troppo" di Sandie Jones

 Buongiorno lettori,

oggi vi racconto una delle ultime novità firmate Newton Compton Editori, "Una donna di troppo", di Sandie Jones.

Buona lettura!



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Emily è convinta di aver incontrato l'uomo della sua vita. Nonostante a volte sia duro e scontroso, Adam è anche affascinante e divertente, e lei ne è pazzamente innamorata, tanto da decidere di sposarlo. Prima del grande passo, però, Emily insiste per conoscere l'altra donna che occupa un posto importante nella vita del futuro marito: Pammie, sua madre. Presto si rende conto che Adam è attaccato alla madre in modo quasi morboso, ma questo per lei non sarebbe un gran problema, se Pammie non mostrasse fin da subito un odio viscerale nei confronti della futura nuora, e non esitasse a mentire e a complottare per metterla in cattiva luce e allontanarla dal figlio. E, peggio ancora, Adam sembra del tutto cieco di fronte a questi comportamenti e accusa la stessa Emily di incrinare il loro rapporto tenendo a distanza Pammie. La situazione precipita quando Emily scopre che Rebecca, l'ex fidanzata di Adam, è morta in circostanze poco chiare... Possibile che la sua futura suocera sia una donna davvero pericolosa?

Sandie Jones mi ha giocato più di uno scherzo con il suo libro o, forse, sono io che ho fatto troppe e anticipate congetture sulla storia pensando di non restare stupita da nulla e, invece, alla fine una piccola sorpresa c'è stata.
La lettura è un susseguirsi di momenti tragicomici: una suocera che ne inventa di tutti i colori per ostacolare il rapporto tra Adam e Emily. 

La povera nuora, alla fine della fiera, ha davvero i nervi a pezzi perché Pammie è incontenibile e instancabile. Una giocatrice che non risente mai della tensione e che è più che concentrata sul suo obiettivo. La situazione degenera quando Emily scopre gli scheletri nell'armadio della suocera e la situazione passa da "difficile ma gestibile" a "pericolo di morte imminente".

Sposerò tuo figlio. Nonostante tutto quello che tu possa dire o fare, non potrai fermarci. Succederà, che ti piaccia o no. Perciò ti suggerisco di abituarti all’idea». Lei si sporse ancora di più in avanti, fino a quando i nostri nasi quasi si toccarono. 
«Dovrai passare sul mio cadavere», sibilò.

La testardaggine di Emily è davvero eccezionale: qualunque persona sana di mente avrebbe abbandonato la nave mentre lei si ostina imperterrita a difendere con le unghie e con i denti un rapporto malato in cui c'è, come cita il titolo, una donna di troppo. E aggiungerei: un compagno totalmente scialbo e insignificante, un cognato ambiguo e tutta una serie di situazioni al limite del surreale.

Sul finale, troviamo un deciso cambio di rotta - che sospettavo- ma non basta a risollevare del tutto le sorti di una storia che fa fatica a prendere il volo nonostante sia ben scritta. In casi come questi, la lettura può piacere o meno perciò fate un tentativo e poi fatemi sapere! 

lunedì 25 luglio 2022

Review Party "Il delitto della vedova Ruzzolo" di Alessandra Carnevali

 Buongiorno lettori!

Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato al nuovo libro di Alessandra Carnevali, "Il delitto della vedova Ruzzolo", settima indagine del commissario di Rivorosso Umbro, Adalgisa Calligaris.

Buona lettura!



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A Rivorosso Umbro sembra non esserci mai pace. Il commissario Adalgisa Calligaris e i suoi fidati collaboratori, infatti, devono fare i conti con un nuovo omicidio. Nella frazione di Ponterullo, è stata uccisa Ercolina Ruzzolo, un'anziana vedova che viveva da sola. Al centro della scena del crimine, il suo corpo giace accanto a un rosario. Dai primi rilievi tutto induce a sospettare che la donna conoscesse il suo assassino. E che gli abbia aperto volontariamente la porta. Ma le indagini rischiano di rivelarsi molto più complicate del previsto, perché un'altra donna viene uccisa, e anche questa volta accanto al cadavere è stato lasciato un rosario. Se vuole risolvere il caso, il commissario Calligaris dovrà mettere in discussione tutte le proprie certezze. Perché persino il suo formidabile intuito stavolta potrebbe non bastare…


La nostra Agatha Christie italiana è tornata e, con lei, il mitico commissario Adalgisa Calligaris dotata di un intuito formidabile e una passione smodata per il banco degli abiti usati del mercato di Rivorosso Umbro. Questa volta, il commissario, è alle prese con un caso insolito in quanto, le vittime, sono tutte anziane vedove, che vivono nei dintorni, ritrovate assassinate nelle loro case con un rosario vicino.

Tre omicidi,
tre donne anziane, sole e
tutte e tre in possesso di un rosario identico.

Le indagini si rivelano, da subito, ingarbugliate e confuse, i primi sospettati sono i figli delle vittime, nonché eredi delle stesse, ma si tratta di un'ipotesi fin troppo scontata che non convince fino in fondo Adalgisa che, seguendo l'istinto, fa luce su un segreto più complesso e pericoloso che coinvolge dei personaggi insospettabili. Tra un caffè e l'altro al bar del mitico Celestino, il commissario e la sua squadra iniziano a sistemare i vari tasselli al loro posto arrivando, ancora una volta, al colpevole dei misfatti.

Il finale mi ha lasciata un po' triste per un motivo che non posso svelare ma sono fiduciosa e impaziente di leggere la prossima avventura del commissario e di trovare risposte ad alcuni interrogativi lasciati un po' sospesi nel corso della narrazione. Non ne ho mai abbastanza della penna e dello stile di Alessandra Carnevali, i gialli del commissario Adalgisa Calligaris sono perfetti per le vostre vacanze quindi, se ancora non la conoscete, correte a recuperarli! Potete leggerli tranquillamente anche in ordine sparso anche se, il mio consiglio, è quello di partire dall'inizio per godervi al meglio l'esperienza di lettura.




venerdì 22 luglio 2022

Recensione "Il mistero della carrozza n.12" di Paolo Navi

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo di un giallo italiano, successo del self publishing e ora pubblicato da Newton Compton, "Il mistero della carrozza n.12".

Buona lettura!






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La tempesta straordinaria che si è abbattuta sulla Baviera ha bloccato l'aeroporto di Monaco, mettendo in crisi il rientro di Giovanni, che deve essere a Milano la sera stessa. Sua moglie lo aspetta per una cena importante. Non può assolutamente mancare. Il treno è l'unica possibilità per arrivare in tempo. O almeno, così crede. Perché a un certo punto, mentre è impegnato a fantasticare su ognuno dei compagni di viaggio, un violento scossone li sbalza dai sedili. Una valanga ha travolto il treno. Ma il peggio deve ancora arrivare. I passeggeri della carrozza 12 si accorgono con sgomento di essere gli unici sopravvissuti al drammatico incidente, sperduti in mezzo ai boschi innevati lungo cui corrono i binari del treno. E in un attimo il viaggio si trasforma in incubo: a uno a uno i superstiti cominciano a morire, uccisi in modo brutale. Restare uniti è l'unica speranza di salvezza, ma dimenticare di guardarsi le spalle potrebbe significare diventare la prossima vittima... La carrozza di un treno. Otto passeggeri. Uno di loro è uno spietato assassino?


Lo scorso anno, un libro intitolato "Carrozza 12", è stato per mesi in testa alla classifica Amazon dei libri gialli più venduti. Dal 19 Luglio, il libro è disponibile in una nuova versione edita da Newton Compton e non vedo l'ora di raccontarvela.

La storia ha inizio su un treno partito da Monaco nel bel mezzo di una tempesta di neve che ha già paralizzato strade e aeroporti, Giovanni deve assolutamente raggiungere Milano entro sera per partecipare ad una serata importante organizzata da sua moglie e, suo malgrado, si ritrova quindi a bordo della carrozza numero 12, pronto a sfidare la tempesta del secolo. Per una buona prima parte del libro, l'autore ci parla di Giovanni, della sua vita, del suo matrimonio complicato e dei curiosi passeggeri che stanno condividendo il viaggio con lui. La penna di Paolo Navi non fa sconti e regala perle e ironia che spezzano la tensione di un viaggio che si rivela, via via, sempre più complicato e pericoloso.

La tragedia preannunciata, che si respirava già nell'aria, arriva a rompere gli equilibri e dà inizio alla seconda parte del libro, quella in cui otto fortunati superstiti si ritrovano nel bel mezzo nel nulla in attesa dei soccorsi. La tensione comincia a crescere di pari passo con i delitti che iniziano a verificarsi ad ogni ora che passa. Possibile che ci sia un assassino tra loro? Come individuarlo e come proteggersi quando nemmeno stando in gruppo si è al sicuro?

Non starò a rivelarvi la risposta a questo quesito perché sarà l'autore stesso, attraverso un autentico e inaspettato colpo di scena, a svelare il mistero che ha coinvolto Giovanni e suoi, a questo punto, sfortunati compagni di viaggio. 

La storia di Paolo Navi mi ha ricordato, come schema e come modus operandi, i romanzi di Agatha Christie ma, devo dire, che non ho ancora capito se il finale mi sia piaciuto o meno. Mi ha senza dubbio spiazzata, e questo è un bene, ma col senno di poi non sono certa che sia stata la scelta migliore, perlomeno per quanto mi riguarda. Altra cosa che non ho apprezzato particolarmente, è la ridondanza delle lamentele del protagonista verso la moglie, colpevole di non essere la classica dolce e premurosa mogliettina ma una donna totalmente dedita al lavoro e alla carriera. 

E' un giallo breve che si legge velocemente e che ho trovato, nel complesso, gradevole ma non indimenticabile.