Buongiorno, lettori.
Ho il piacere di inaugurare il blogtour dedicato al nuovo romanzo di Renée Knight, "La segretaria", edito da Piemme. Il mio compito? Quello di raccontarvi la trama del libro.
Buona lettura!


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Christine Butcher. È la tua segretaria, o personal assistant come si dice oggi. Ti fidi di lei. Da più di dieci anni accompagna le tue febbrili giornate in ufficio, controlla la tua agenda, e forse conosce anche te, la bella, famosa Mina Appleton, meglio di quanto tu stessa ti conosca. Caffè fino a mezzogiorno, tè nel pomeriggio, e dopo le sei nient'altro che whisky: la tua segretaria non sbaglia mai. Come faresti senza di lei? Christine è insostituibile: in questi anni, mentre prendevi in mano la guida del tuo impero di supermercati eliminando per sempre tuo padre, lei era lì. Qualche passo dietro di te, silenziosa come un topo, attenta a notare ogni cosa. Ogni segreto sussurrato, ogni informazione scambiata, ogni sguardo carico di significati. Tu le sei grata, davvero. Eppure, ogni tanto, ti si affaccia nella mente un pensiero. Fin dove arriva la lealtà di Christine Butcher? Quale prezzo ha la sua dedizione? Fino a che punto ognuno dei tuoi sporchi segreti sarà al sicuro con lei? Perché forse, senza volerlo, in tutti questi anni non hai capito chi è davvero la tua segretaria. Forse l'hai sottovalutata. E adesso sei pronta ad affrontare Christine Butcher?

Scrivere un romanzo degno di nota è questione di talento, ingegno e originalità rigorosamente in questo ordine. Alla base del successo del libro c'è sicuramente la trama e il modo in cui l'autore riesce a svilupparla. Renée Knight ha creato un libro praticamente perfetto in cui suspense, mistero, cattiveria, invidia e desiderio di vendetta, si mescolano insieme dando vita ad una storia di luci e ombre che mi ha tenuta incollata alle pagine.

Si parte con i primi capitoli un po' in sordina: l'autrice si prende del tempo per presentare i suoi protagonisti e porre le basi per i successivi capitoli. Si prosegue, poi, con una parte molto narrativa in cui viene posta l'attenzione sulla strana coppia attorno alla quale ruota l'intera storia: una segretaria super diligente ed efficiente e una datrice di lavoro un po' ambigua e, decisamente, egoista e opportunista.

Nella seconda metà del romanzo, l'autrice scopre le carte e iniziano a cadere le prime maschere. Tante scene, già lette in precedenza, acquistano una luce del tutto nuova man mano che una verità sconcertante si fa strada tra le righe. La parte migliore, e quella che ho preferito, è senza dubbio l'epilogo: un momento della lettura da gustare fino in fondo. 

La trama del libro è decisamente 'ricca': di personaggi, di contenuti e di sensazioni. E' una storia tutta da scoprire e un'ottima idea se siete alla ricerca di un bel romanzo da leggere/regalare a Natale.


Continuate a seguire il tour che, domani, farà tappa sul blog di Elisa di Viaggiatrice Pigra .



Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare una tappa del grandissimo tour dedicato alla serie "How to disappear completely", firmata da Elle Eloise.
In particolare, il mio compito sarà quello di raccontarvi la novella inedita "Nel blu dell'universo profondo".
Buona lettura!





In occasione dell'uscita  di "Frammenti", un'antologia  di racconti firmata dalle autrici della Delrai Edizioni, Elle Eloise ci regala una novella breve, ma intensa, che va ad inserirsi all'interno della serie "How to disappear completely" con l'intento di completare e approfondire la figura di Denis.
Non avevo un bel ricordo di lui e, questo racconto, mi ha aiutata a comprendere meglio la complessità di un ragazzo perduto che sembrava non poter dare nulla di più.  In un certo senso l'autrice ha voluto dare una seconda occasione, una rivincita e la possibilità di spiegare, fino in fondo, le ragioni che si celano dietro il comportamento scapestrato e inaffidabile di Denis. Si tratta di un ragazzo provato, vittima di un sistema più grande di lui e di una madre che non ha saputo proteggerlo e che, anzi, si è arricchita sulla sua pelle. Anni di abusi hanno forgiato una personalità rancorosa e rabbiosa ma, allo stesso tempo, fragile e insicura.

Non mi piace pensare che qualcun altro arrivi a credere che l'unica soluzione possibile alla vergogna, al senso di colpa, alla confusione, alla depressione, sia quella di tagliarsi i polsi e magari riuscire a mettere fine alla propria vita.

Mi è piaciuta la costruzione catartica della trama: dopo il dolore, la sofferenza e le cicatrici, Denis si libera dal fardello di ciò che ha subito per abbracciare una vita nuova e correndo incontro ad un futuro migliore, consapevole che il mondo non è popolato solo da mostri. È stato piacevolissimo ritrovare lo stile diretto, scorrevole e intenso di Elle Eloise,  una scrittrice che parla col cuore attraverso la forza delle emozioni che suscita grazie alle sue storie. Il tema trattato non è tra i più semplici ma l'autrice è riuscita a non renderlo opprimente ed eccessivamente carico di sofferenza dando speranza e u  messaggio positivo a chi, come Denis, magari è convinto di essere marcio solo per colpa di persone senza scrupoli e vicende incresciose di cui rimangono vittime inconsapevoli. 
È una novella che accresce il valore della serie e ne arricchisce i contenuti.

Continuate a seguirci!


Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana con la recensione di un romanzo 'colorato' in tutti i sensi che si legge in un soffio e riempie il cuore di positività e buoni sentimenti.
Buona lettura!


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Alissia è di Napoli e “vive a colori” perché per lei tutto ha un colore, persino le emozioni e le persone.

Lei è “rossa” come la passione! È un’ottima studentessa, ballerina disciplinata, una ragazza responsabile, che rende fieri i suoi genitori... fino a quando non scopre il peggiore dei tradimenti: il suo ragazzo e la sua migliore amica. 
Una delusione che capovolge il suo mondo, la vita si tinge di colori cupi e distruttivi, al punto da arrecare danni alla sua carriera scolastica e alla sua passione per la danza. 
Diego è un ragazzo che, come tanti, è caduto nella spirale della droga e sembra non vedere via d'uscita, finché non conosce Alissia, che desidera riscattarsi agli occhi del padre, famoso psicoterapeuta. Diego non lo sa, vede Alissa come l'unica che sembra voler impegnarsi nella sua causa e aiutarlo a uscirne. Entrambi dovranno combattere con i propri demoni ed entrambi dovranno uscirne vittoriosi, se vorranno sopravvivere.


Ho iniziato a leggere il romanzo di Marina Sarracino, "Vivere a colori", conquistata dalla trama e dal tema scelto dall'autrice, i colori per l'appunto. Sono stata subito coinvolta in un vortice di emozioni  e sensazioni che mi hanno accompagnata in una storia reale e poco idealizzata. Entrambi i protagonisti mi hanno trasmesso dei messaggi positivi e di speranza: Alissia è una ragazza dal cuore grandissimo che, nonostante il male ricevuto, mantiene sempre intatta la sua personalità e le maniere affabili con le quali salva, letteralmente, la vita scapestrata di Diego. Lui è un ragazzo perso nel baratro, un ragazzo come tanti, convinto di non aver più nulla da dare e di essere una delusione su tutti i fronti. Insieme ad Alissia, riesce finalmente a vedere 'a colori' e a trovare la spinta giusta per cambiare, e dare un senso alla propria vita. Mi colpisce molto l'umanità di entrambi che, pur essendo solo dei personaggi di un romanzo, rappresentano due giovani comuni con sogni e speranze normali e una gran voglia di lasciare il segno.



L'autrice ci guida in un vero e proprio viaggio nelle emozioni, grandi protagoniste del libro. Non sempre si tratta di sentimenti positivi ma sono momenti necessari nel lungo percorso di maturazione che vede coinvolti i protagonisti. Ho apprezzato particolarmente la prosa dell'autrice, molto delicata e accurata. Ho divorato il libro nel giro di una mattina e sono entrata perfettamente in sintonia con Alissia e con Diego. Non è semplice trattare alcuni argomenti: bisogna saper dare la giusta importanza e, allo stesso tempo, non appesantire la trama e la Sarracino ci è riuscita benissimo. 
E' il romanzo perfetto per un pubblico giovanile e per tutti i lettori che amano le storie autentiche e vere. 'Vivere a colori' è una storia di rinascita e un inno al cambiamento: non è mai troppo tardi per prendere una strada diversa e raggiungere la felicità!




Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di una biografia meravigliosa, firmata da Massimo Polidoro, dedicata alla figura di Leonardo Da Vinci in occasione dei 500 anni trascorsi dalla sua morte.
Buona lettura!


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È l'alba del XVI secolo. L'Italia è divisa in una miriade di regni litigiosi e incapaci di opporsi alle mire delle grandi potenze. Tra quelle corti soggette ai capricci della guerra si aggira un personaggio bizzarro e affascinante, che sembra uscito dalla penna di uno scrittore. È un pittore e scultore che come nessun altro riesce a catturare l'anima di ciò che raffigura. È un inventore in grado di concepire monumenti di prodigiosa bellezza, architetture così ardite da superare ogni immaginazione, macchine belliche che sembrano provenire da un futuro lontano. È uno scienziato che di ogni fenomeno dell'universo vuole indagare i meccanismi profondi: il moto dei pianeti, dell'aria e dell'acqua, il volo degli uccelli, il corpo umano. Quasi non esiste disciplina in cui non dimostri una maestria senza pari. Si chiama Leonardo da Vinci. Intorno al suo nome fioriranno leggende, miti, storie fantastiche. Eppure, sono ancora molti gli enigmi e le zone d'ombra nella sua biografia. Servirebbe una macchina del tempo o lo sguardo di un testimone oculare, per poter finalmente risolvere il rompicapo di colui che da secoli rappresenta, nell'immaginario comune dell'umanità, l'incarnazione del Rinascimento. Il libro che avete in mano è esattamente questo. 

Ci sono libri che colpiscono e affascinano sin dalla copertina e l'ultimo romanzo, della prolifica carriera di Massimo Polidoro, appartiene proprio a questa categoria. Mi sono innamorata del libro già alla prefazione dell'immenso Piero Angela, per poi trascinare queste vibrazioni positive durante tutta la lettura di questa accuratissima biografia dedicata al maestro Leonardo Da Vinci. Quest'anno mi è capitato di leggere vari libri sul personaggio ma mai, come con quello di Polidoro, sono riuscita a scorgere l'anima dell'uomo che è diventato leggenda. L'autore è riuscito a dare il giusto lustro ad una figura controversa, geniale, intelligente e affabile. Tutto, nel romanzo, è frutto di un lunghissimo lavoro di ricerca che l'autore ci consegna in una biografia coinvolgente ed interessante.

Non posso che guardare al mio maestro come a un uomo che si è svegliato nel cuore della notte, troppo presto, mentre intorno a lui tutti ancora dormivano. E, a cinquant'anni di distanza, sembra che tutti ancora dormano. Posso solo ormai sperare che, un giorno, il tempo sappia rendergli giustizia.

La voce narrante, è quella di un suo 'discepolo' Francesco Melzi, un ragazzo come tanti che riconobbe da subito il talento e il valore di Leonardo come uomo e artista e che lo accompagnò fino alla fine dei suoi giorni. Attraverso le sue parole, siamo testimoni di molte scene quotidiane ed eventi storici vissuti da Leonardo e abbiamo una ricostruzione precisa e relativamente completa dei tanti eventi di cui fu protagonista. Un progetto senza dubbio importante e difficile quello portato avanti da Massimo Polidoro che, tuttavia, non si è lasciato scoraggiare dalla mole di fonti, informazioni e voragini temporali da colmare realizzando un prodotto valido e curato nel dettaglio. 

Grazie a "Leonardo. Il romanzo di un genio ribelle", ho ampliato la mia conoscenza sulla vita di quest'uomo straordinario e ho potuto godere di tutte le piccole curiosità e aneddoti che, solo grazie ai racconti dei contemporanei, sono giunti fino a noi. Nulla da eccepire sullo stile curato, elegante, ricercato e descrittivo di Massimo Polidoro. Ho letteralmente divorato il libro apprezzandone ogni sfumatura. Si tratta di una storia importante che sicuramente ha arricchito il mio bagaglio culturale e che consiglio a tutti gli appassionati di storia. Perfetto per un regalo di Natale diverso dal solito.



Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo che mi ha colpito moltissimo e che tratta una tematica sociale importante della quale si parla sempre molto poco. Il libro in questione è quello di Roberto Parodi, "Il tropico dei perdenti", edito da Tea.
Buona lettura!


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Scheggia è ancora sulla strada - in verità sulle piste del deserto africano -, e questa volta con una missione: aiutare Ashanti, la giovane infermiera del Mali che gli ha salvato la vita e che vuole rintracciare la sorella, perduta lungo le rotte dei migranti, smarrita in quel fiume di individui disperati, sfruttati e abusati che rischiano tutto per attraversare il Sahara e raggiungere le coste del Mediterraneo, e da lì, forse, approdare in Europa. Una vera odissea attende la coppia, un'avventura gonfia di pericoli e meraviglie, di moto distrutte e ricostruite, di incontri di ogni tipo, di paure e speranze, di violenza e solidarietà, di vento, sabbia e sole. Un viaggio che offrirà a Scheggia l'ultima occasione per dare un senso alla sua inquietudine, alla perenne sensazione di fallimento, e per trovare un significato più grande al suo eterno vagabondare.

Roberto Parodi, l'autore con la passione per le tematiche sociali e l'intramontabile Harley Davidson, torna in un nuovo ed emozionante romanzo che affronta un fenomeno migratorio preoccupante e che, ogni anno, miete migliaia di vittime e ne pregiudica la vita di molte altre. 
Il protagonista, Scheggia, si trova ancora in Africa: un continente affascinante ma allo stesso tempo spietato. Quello che mi ha colpito di quest'uomo è la profondità di idee e sentimenti, la disponibilità assoluta e completa nell'aiutare il prossimo: non è facile trovare persone così altruiste e coraggiose. Al suo fianco, troviamo una giovane infermiera che è alla ricerca della sorella, probabilmente rimasta vittima del traffico di migranti che tentano in ogni modo di attraversare il deserto per arrivare in Europa. Mi colpisce la verità raccontata da Roberto Parodi, una verità scomoda e che non consideriamo mai quando il nostro sguardo si posa sui numerosi barconi che approdano sulle nostre rive. Non consideriamo il viaggio della speranza percorso da tutti quegli individui, le peripezie, i soprusi e gli abusi di cui sono stati vittime. 

L'autore non ci risparmia i dettagli e, attraverso gli occhi dei personaggi e la loro voce, ci racconta un fenomeno di inciviltà assoluta che si consuma quotidianamente e contro cui nessuno fa nulla. Si resta impotenti, riga dopo riga, davanti all'orrore e alla cattiveria umana che non conosce confini. Le donne subiscono in maniera ancor più violenta le punizioni di questi uomini senza scrupoli, violate sia mentalmente che fisicamente. Parodi ha uno stile evocativo e molto descrittivo, non è difficile immaginare le scene terribili che il protagonista si trova davanti e vi confesso che, più volte, ho distolto lo sguardo da parole vere ma che fanno male. Non è semplice conquistare il cuore di un lettore con storie simili, ma questo autore ci è riuscito con un romanzo unico che tutti dovrebbero leggere soprattutto per non scadere in facili giudizi e sentenze scontate e immotivate su una tragedia umanitaria che si consuma incontrastata sotto i nostri occhi.
Lo consiglio!



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