Buongiorno lettori,
oggi vi parlo del libro firmato dagli sceneggiatori dei film di successo de "Il ragazzo invisibile".
Dopo gli straordinari risultati raggiunti dal libro precedente, gli autori ci riprovano con questo secondo romanzo, "Il ragazzo invisibile. Seconda generazione", strettamente collegato al film.
Curiosi di scoprire come è diventato Michele, tre anni dopo aver scoperto il suo potere?
Buona lettura!


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Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un'esistenza non meno complicata della sua: la sorella Natasa. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficili: per 'Misa' sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro.

Se il libro precedente mi era piaciuto molto, con questo secondo libro sono capitolata definitivamente. Un successo tutto italiano e meritatissimo quello de 'Il ragazzo invisibile' che richiama, come tematica, il filone che da anni appassiona grandi e piccini, gli X men. 
Nel libro, infatti, si uniscono a Michele un gruppo variegato e particolare di individui. Sono altri 'speciali', ognuno con un suo potere e con la voglia di rivalsa.
Abbandonata definitivamente la sua vita 'normale', in cui nulla va per il verso giusto, Michele ritrova una sorella, speciale come lui e con preziose informazioni di cui non era a conoscenza.
Il personaggio di Michele è notevolmente più maturo, in questo libro. Non ha ancora accettato pienamente la sua condizione e il suo essere 'speciale', ma è più consapevole delle sue capacità e delle sue potenzialità. Igor Zavarov è un villain eccezionale, pur non essendo il vero obiettivo da abbattere, poi capirete perché.
Il mondo è troppo piccolo per ospitare esseri normali e speciali? Questo non è chiaro ma gli speciali sono stanchi di nascondersi, stanchi di celare le proprie capacità e di venire considerati dei mostri. 
La strada verso la ribellione contro il genere umano trova terreno fertile nei loro cuori colmi di rabbia e di desiderio di vendetta. Anche per Michele è difficile comprendere e scegliere da che parte stare.
Una carrellata di ricordi lo travolge e sconvolge fino a spezzarlo completamente. 
In questa condizione, il confine tra il bene e il male è molto labile e Michele dovrà impegnarsi con tutto se stesso per fare la scelta giusta. La cosa che ho amato del libro, è la parte descrittiva. Pur essendo una storia veloce e molto dinamica, gli autori non si risparmiano e descrivono molto bene personaggi, luoghi e sensazioni. La divisione narrativa in varie parti, contribuisce a rendere la trama ancora più in movimento, sembra davvero di guardare un film. Pur essendoci dei richiami con il primo libro/film, penso che possiate leggere tranquillamente il romanzo anche come volume a sé stante. Il mio consiglio resta comunque quello di rispettare 'la scaletta' per godervi a pieno una storia originale e straordinaria che non ha nulla da invidiare a quelle più famose e conosciute americane.
Da italiana, sono orgogliosa del successo de 'Il ragazzo invisibile' e vi consiglio di concedergli una possibilità, se ancora non lo avete fatto. Sono certa che resterete conquistati da Michele e il fantastico mondo degli esseri 'speciali', mi è piaciuta la scelta di questo termine. Il suo significato va ben oltre il senso letterale: è un invito metaforico a sentirci tutti un po' speciali, anche quando le nostre vite normali fanno acqua da tutte le parti, quando vorremmo essere anche noi invisibili e scomparire. Impariamo a fare dei nostri difetti e delle nostre debolezze dei punti di forza, degli elementi che ci rendano speciali e unici.
Una serie da recuperare, al cinema e in libreria!



Buongiorno lettori,
in questo nuovo giveaway ho deciso di regalare una copia cartacea di un libro carinissimo, coloratissimo e molto divertente.
Si tratta di "Madame Claudel è in un mare di guai" di Aurelie Valognes.
Se non conoscete il libro, trovate la mia recensione QUI.



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Buona fortuna! 🍀
Buongiorno lettori,
iniziamo la settimana con un romanzo che mi ha stupita e conquistata, "A kind of magic", di Greta Ginelli. In questo libro non manca proprio nulla: amore, amicizia, successo, divertimento e scelte difficili da portare avanti.
Buona lettura!


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Franz Kafka scriveva: “Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono il conducente, i viaggiatori e la strada.”. 
L’amore non è mai stato un problema per Grace, ci ha sempre creduto fortemente e di certo non si sarebbe aspettata di trovarlo proprio a Londra, mentre disperatamente cercava di ritrovare se stessa, all’interno di una metropoli movimentata. Stephen, al contrario, è ormai parte integrante di un sistema che in molti non riescono a comprendere, quello dello show business in cui lui nascondeva accuratamente, la sua vera personalità.
L’amore non è un problema, Londra e i meccanismi di una sistema complesso nemmeno, il problema sono Grace e Stephen, coinvolti in qualcosa che non riescono a spiegare nè a se stessi nè agli altri.
Ma quando non sai spiegarti qualcosa … allora è magia.


Grace non immagina nemmeno che le settimane da trascorrere insieme a Mad, la sua migliore amica, si trasformeranno in un periodo fantastico che le cambierà la vita. Ambientato nella magica cornice di Londra, il romanzo racconta la storia di un gruppo di ragazzi divisi tra la vita reale e il mondo patinato dello show business. Grace rappresenta la normalità, la vita che nessuno di loro può più avere, ma rappresenta anche ciò che hanno lasciato in favore di un mondo in cui tutto è possibile.
Ho apprezzato molto il personaggio di Grace: è una ragazza dolce, una buona amica e con la testa sulle spalle. L'incontro con Stephen, una personalità del tutto opposta alla sua, la destabilizza e affascina allo stesso tempo. Il loro accordo, si trasforma ben presto in un sentimento vero e proprio, seppur non ben definito.

Non ho mai realizzato fino in fondo quello che mi stava succedendo.
Non l'ho fatto perché milioni di sensazioni e situazioni nuove mi hanno colpita in meno di settantadue ore, trascinandomi lontano dalla realtà.

Anche Stephen, dal canto suo, viene completamente spiazzato da Grace e la cosa è singolare dato che ormai è un cantante famoso e di belle ragazze ne vede tante, anche troppe. Tra loro scatta subito quel qualcosa in più... una 'magia' che nessuno dei due riesce, o vuole, identificare. E' chiaro però, che le loro uscite concordate e 'obbligate' sono un piacere per entrambi e la cosa li spaventa. Grace affronta la situazione in maniera molto pragmatica, lo ama ma sa che vivono in mondi separati che non hanno punti in comune, la sua amicizia con Mad le ha insegnato che quando sei una star, sono pochi i momenti in cui essere normale perciò è una storia che non ha futuro. Si tratta di una bella avventura che ricorderà con piacere quando sarà più grande, se solo non fosse così difficile dire addio a Stephen, ai ragazzi della band, a Mad e a questo mondo così sfavillante.

Lo conosco solo da quattro giorni, eppure è riuscito a cambiare le carte in tavola; 
non ho mai sentito la necessità di avere qualcuno al mio fianco per sentirmi 'completa'.

Greta Ginelli ci regala una storia semplice ma molto emozionante, mi è piaciuto vedere la metamorfosi dei personaggi, l'attenzione e la cura che è stata dedicata ad ognuno di loro. L'autrice non si risparmia e descrive per filo e per segno ogni cosa: i personaggi, le ambientazioni e le emozioni. E' stato facile, per me, lasciarmi trasportare dal mare di parole e, nonostante un numero considerevole di pagine, sono arrivata all'epilogo in un lampo senza mai annoiarmi e sempre più curiosa di scoprire come sarebbe andata a finire. E' una storia scritta benissimo che è riuscita a far breccia nel mio cuore. Mi sono appassionata alla relazione di Grace e Stephen come una ragazzina sognante. Se amate le storie semplici ma piene di sentimenti ed emozioni, apprezzerete senz'altro questo libro. 
Lo consiglio!


Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana con una bella recensione in anteprima per Mondadori.
La storia di Sarah Barukh mi ha coinvolta ed emozionata e non vedo l'ora di parlarvene.
Buona lettura!


Prenotalo, QUI

1946. La guerra è finita da qualche mese quando la piccola Alice incontra per la prima volta sua madre. Ha trascorso otto anni senza sapere chi fossero i suoi veri genitori, vivendo nascosta in una fattoria della campagna francese insieme a Jeanne, la balia incaricata di prendersi cura di lei fino al loro ritorno. Ora deve lasciare un mondo pieno di affetti per seguire una donna di cui non sa niente e che non è forte ed elegante come se l'era immaginata, ma silenziosa, dura, chiusa in se stessa, e con uno strano tatuaggio sul braccio.
Parigi è caotica, rumorosa, Alice si sente subito spaesata. Ma è l'incapacità di rapportarsi con la madre che la fa soffrire di più: è evidente che durante la guerra Diane ha subito dei traumi ("tua madre ha fatto grandi cose" le aveva raccontato un giorno Jeanne) e ora è in preda a continui incubi notturni. Ma proprio quando madre e figlia cominciano a stabilire una connessione, Diane si ammala di tubercolosi e la vita di Alice viene di nuovo stravolta: la madre viene ricoverata e l'assistente sociale le dice di aver rintracciato suo padre…
È l'inizio di un importante viaggio che da Parigi la porterà a New York: grazie all'incontro con lo zio Vadim, cieco e scorbutico, ex reporter di guerra che ha girato l'Europa, Alice scoprirà che il suo passato nasconde un segreto imprevisto e si lascerà per sempre l'infanzia alle spalle.

Nella vita mai niente è tutto bello o tutto brutto. Fatti forza, andrà bene, vedrai.
Ogni anno, in questo periodo, mi piace leggere letture sulla Seconda Guerra Mondiale e scoprire nuove storie, nuovi punti di vista. "Finché c'è musica" è una storia complicata, la guerra è uno spettro che aleggia nella vita della piccola Alice che non la comprende troppo bene. Assistiamo, impotenti, al dolore di una bambina che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, non riesce ad aggrapparsi ad una figura sincera e sicura che le doni amore e serenità. Quella 'guerra', di cui ha tanto sentito parlare, le ha portato via ogni cosa. Il personaggio di Alice è di una tenerezza disarmante.
Tu, Alice, tu sei una bambina, e per molte persone basta questo per metterti in un angolo. E' uno svantaggio, soprattutto quando si ha la tua maturità. Di quelli come noi la maggior parte della gente se ne frega. Ma a partire da questo momento siamo in due.
Pur essendo solo una bambina, dimostra una maturità e una intelligenza fuori dal comune. Mi è piaciuta moltissimo così come il personaggio di Jeanne, la balia, e successivamente quello dell'arcigno e scontroso Vadim. Quest'ultimo, a mio avviso, è il personaggio chiave del libro. Rappresenta un po' l'emblema dei sopravvissuti: sono ancora vivi ma, in realtà, hanno perso una parte della propria anima per sempre in quegli anni oscuri. Ma, proprio come il resto del mondo, Vadim si riprende e rinasce una seconda volta anche grazie alla presenza della dolce Alice.
A cavallo tra la Francia e gli Stati Uniti, Sarah Burukh ci regala un romanzo introspettivo e profondo e lo fa attraverso una prosa delicata e una storia che conquista il cuore del lettore fin dalle prime pagine. E' un libro che mi ha emozionato più di una volta e che mi ha regalato una lezione di vita importante: la fiducia nel prossimo, la forza e la speranza di lottare sempre per un futuro migliore. La piccola Alice resterà nel mio cuore per molto, molto tempo.


Buongiorno lettori,
la scorsa settimana mi sono regalata l'ultimo libro di Colleen Hoover, ancora inedito in Italia, e non vedo l'ora di raccontarvi quali sono state le mie impressioni.
Buona lettura!


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Questa famiglia è terribile esattamente come tutti credono.
Forse anche peggio.
Ne sono stufa. 
Sono stufa dei segreti e sono stufa delle bugie.

Parlare di un libro della Hoover mette sempre un po' di soggezione . E' un'autrice che trasmette passione ed emozione in ogni storia e, con 'Without Merit', ha dimostrato di avere anche una certa versatilità come scrittrice. Questa non è una storia d'amore, non è una storia romantica, non è una storia di rinascita e di sentimenti positivi, anzi! 
A partire da Merit, la protagonista, passando per ogni singolo componente della sua famiglia, tutti si sforzano di dare il peggio di sé. E' come se l'autrice volesse sfidare ogni convenzione regalandoci protagonisti tutt'altro che blasonati o stereotipati.
La famiglia Voss nasconde abitudini e segreti davvero molto strani, quasi oscuri e tenebrosi.
Guardando la scena dagli occhi di Merit, sembrano delle persone con problemi psichiatrici ed è inevitabile provare compassione per lei che conosce e serba dentro di sé delle pericolose verità che contrastano fortemente con l'idea che gli altri hanno di loro.

Ci sono cose che amo di lui.
Amo il mondo in cui mi fa sentire.
Amo stare con lui.
Ma non lo conosco abbastanza per esserne innamorata.

Il rapporto con Segan è la cosa che più si avvicina alla sincerità, ma anche la loro storia risentirà delle problematiche che ci sono intorno. L'intreccio della trama è comunque appassionante e coinvolgente. Ho apprezzato molto la schiettezza con la quale l'autrice ha pensato e sviluppato questo romanzo. Non c'è alcun tipo di abbellimento o significato nascosto dietro la storia, solo la voglia di far capire che nessuno è perfetto e anche la più ordinaria delle famiglie può portare avanti comportamenti distruttivi per il singolo elemento e per il gruppo.
Lo stile dell'autrice è chiaro, semplice e piacevole da seguire . Alterna momenti drammatici a momenti ironici e di riflessione. Molto diverso dalle storie che conosciamo dell'autrice ma, allo stesso tempo, originale e interessante da scoprire. 
Il viaggio nei segreti della famiglia Voss, vi conquisterà sicuramente.



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