mercoledì 29 novembre 2017

Recensione "Un posto accanto a te" di Brittainy C. Cherry

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che ho divorato nel giro di una serata, innamorandomene perdutamente.
Si tratta di "Un posto accanto a te", di Brittainy C. Cherry, edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Momenti. Le nostre vite sono un insieme di momenti. Alcuni terribilmente dolorosi e pieni di rimpianto. Alcuni splendidi e carichi di promesse per il futuro. Ho vissuto molti momenti nel corso della mia vita: momenti che mi hanno cambiata, momenti che mi hanno messa alla prova. Momenti che mi hanno spaventata e momenti che mi hanno trascinata giù verso il fondo. Comunque, tutti i momenti più importanti – quelli che mi hanno spezzato il cuore o fatto trattenere il respiro – includono tutti lui. Avevo dieci anni quando ho perso la voce. Un pezzo di me mi è stato portato via, e l’unica persona al mondo in grado di “sentire” il mio silenzio era Brooks Griffin. Lui è stato la luce durante i miei giorni più oscuri, la promessa di un domani, fino a che non ha avuto luogo la sua tragedia personale. Una tragedia che l’ha trascinato in un abisso. Questa è la storia di un ragazzo e una ragazza che si sono amati a vicenda senza amare sé stessi. Una storia di vita e di morte. Di amore e di promesse infrante. Di momenti.

Amavo Brooks Tyler.
Vorrei che ci fosse una parola più forte per descrivere i sentimenti che provavo
per quel ragazzino stupendo e scortese che ultimamente mi baciava,
ma amore era l'unica che a quanto pare mi venisse in mente
quando mi stava accanto.

Penso di poter dividere questo romanzo in due parti differenti: il prima e il dopo.
Nel 'prima', conosciamo due ragazzini che si punzecchiano di continuo, una Maggie innamorata pazza di Brooks che progetta un matrimonio in riva al lago, totalmente incurante dell'avversione che il futuro sposo nutre per lei. Ho adorato questa parte, la piccola Maggie è un amore di bambina. Anche Brooks mi è piaciuto in questa prima fase perché, nonostante gli sforzi, è palese il suo interesse per la dolce Maggie May. 
Poi, arriva il 'dopo'.. un momento tragico, un trauma profondo che spezza l'animo di Maggie spazzando via ogni promessa e ogni speranza.

Odiavo Maggie May.
Vorrei che ci fosse una parola più forte per descrivere i miei sentimenti
per quella ragazzina fastidiosa e sguaiata che mi girava intorno ultimamente,
ma odio era l'unica che a quanto pare mi venisse in mente quando mi stava accanto.
Non avrei mai dovuto portarle quella lampada da notte tanti anni fa.
Avrei dovuto far finta che non esistesse.

Ho amato l'evoluzione di Brooks, ho amato la pazienza e l'impegno nell'assistere Maggie. Non so quanti ragazzi sarebbero stati in grado di fare una cosa del genere. I ruoli si ribaltano, o meglio, anche Brooks si rende conto di provare qualcosa di più per la ragazza e odia il fatto di non poter fare di più per aiutarla. L'autrice dimostra una bravura fuori dal comune scegliendo di togliere, almeno letteralmente parlando, la parola alla sua protagonista. La vita di tutti i personaggi viene sconvolta dal mutismo di Maggie, a nulla valgono gli anni di terapia, l'amore e l'affetto di chi la circonda. E' bloccata in un incubo e, dopo tutti questi anni, le speranze che riesca ad uscirne sono pressoché nulle.

Il vero amore è quando puoi ridere degli errori.
Il vero amore è quando ti sussurri dei segreti.
Il vero amore è quando non balli mai da sola.

'Un posto accanto a te' è una storia che conquista il cuore, è impossibile smettere di leggere.
E' impossibile non amare Maggie e Brooks, è impossibile non fare il tifo per lei e sperare nella giustizia, divina e terrena. Ho amato ogni dettaglio del libro, l'autrice ha una prosa meravigliosa, chiara e piacevole da leggere. E' uno dei libri più belli che ho letto quest'anno e, se ancora non lo avete fatto, vi consiglio di leggerlo al più presto!
Promosso a pieni voti!



martedì 28 novembre 2017

Recensione "Il mercante di seta" di Liz Trenow

Buon pomeriggio lettori,
nel secondo articolo di oggi vi parlo di un romanzo storico firmato da Liz Trenow, "Il mercante di seta".
Buona lettura!


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Londra, 1760. La vita di Anna Butterfield sta per cambiare per sempre. Rimasta orfana di madre è costretta ad allontanarsi dalla sua casa natale per essere introdotta nella società londinese. Abituata alla pace del verde Suffolk, la metropoli è fin troppo grande e caotica per lei. In più gli zii sono rigidi e le impongono abitudini consone al loro status sociale. Un giorno Anna, guidata dalla sua passione per la pittura e dopo essere uscita di nascosto da casa, si ferma davanti a un banco di fiori al mercato e si mette a ritrarre ciò che vede. Quel disegno finisce tra le mani di Henri, un tessitore di seta di origini francesi, giunto nella capitale in cerca di fortuna. È l’inizio di un idillio artistico: Henri, colpito dalla bellezza dell’opera di Anna, decide di utilizzarla per le sue nuove creazioni. Eppure il destino di Anna è un altro, lontano dal tormentato mondo dell’arte. Lo zio, infatti, vuole sistemarla facendole sposare un giovane e ricco avvocato. Anna ed Henri dovranno lottare per difendere il loro amore clandestino e le loro aspirazioni. 

In campagna una donna sola che aspettava
lungo la strada avrebbe ricevuto numerose offerte d'aiuto in pochi istanti.
Lì, invece, era come se fosse invisibile, o un oggetto inanimato,
come una statua o un'isola che deviava il corso di quel fiume di persone.

Siamo nella Londra di fine '700, il mercato tessile è in fermento e la signorina Anna Butterfield si ritrova improvvisamente in una grande città ospite del facoltoso zio. Anna mi è piaciuta moltissimo, fin dall'inizio, ha un carattere molto riflessivo e introspettivo, è curiosa e desiderosa di inseguire i suoi sogni. Supera i limiti imposti alle donne, dalla società e dal buon costume, attraverso la pittura. Quando dipinge, infatti, è libera di esprimere sé stessa, senza costrizioni.
Henri proviene da un contesto sociale opposto ma quando i suoi occhi incrociano quelli di Anna tutto cambia. Accomunati da una passione e da un progetto ambizioso, sono pronti a lottare contro tutto pur di non essere separati.

Mentre lavorava, Anna era stata una presenza costante nella sua mente.
E adesso era lì, in casa sua, con la sua famiglia, e stringeva tra le mani
la sua seta, quella che avevano creato insieme,
nella quale era racchiuso tutto l'amore che provava per lei.

L'autrice ci coccola con una prosa elegantissima e ricercata. La lettura è stata piacevolissima e scorrevole. La trama è molto coerente e poco romanzata, le parti inventate e quelle storicamente avvenute si amalgamano alla perfezione dando vita ad una storia intensa ed emozionante capace di interessare e coinvolgere il cuore del lettore. Mi è piaciuta la cura per i dettagli di ogni parte del libro, dalla copertina al testo. Ho divorato avidamente la storia, pagina dopo pagina e la consiglio a tutte le lettrici amanti del genere. 
Sono certa che adorerete questo romanzo.



Recensione "Crossover" di Kwame Alexander

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro interessante edito da Giunti, particolare nella forma e nel contenuto.
Si tratta di "Crossover" di Kwame Alexander, iniziato e finito in poco più di un'ora.
Buona lettura!


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Josh Bell ha la testa piena di dreadlock e un talento naturale per il basket. Lui e suo fratello gemello Jordan sono i principi del campo. Ma oltre al basketball, nelle vene di Josh scorre anche il beat, con cui racconta - in versi veloci e furiosi - la sua difficoltà ad attenersi alle regole, in campo come nella vita. Ma chi sfida le regole spesso non si rende conto che il prezzo da pagare può essere altissimo, non solo per lui ma anche per chi gli sta accanto.

Il libro di Kwame Alexander è un concentrato di temi e parole che scorrono via veloci ad un ritmo incalzante. La voce narrante è quella di Josh Bell, campione di basket e sempre con la rima pronta. E' un personaggio enigmatico che si diverte a sfidare tutto e tutti ostentando una sicurezza che, forse, nemmeno ha. Suo fratello gemello, Jordan, ha un carattere diverso ma vive in simbiosi con Josh.
Entrambi si avvicinano al basket per soddisfare un desiderio paterno, appassionandosi poi seriamente allo sport.

In questo gioco che è la vita
la tua famiglia è il campo
e la palla il tuo cuore.
Non importa quanto tu sia bravo,
né quanto a volte ti senta giù,
il tuo cuore
lascialo sempre lì,
sopra a quel campo.

Il vero protagonista del libro è il basket inteso come metafora di vita. Josh si apre completamente al lettore raccontando la sua vita, con pregi e difetti. E' una narrazione quasi disperata ma forte e diretta. L'autore non si perde in abbellimenti linguistici, ma ci racconta la vita di un adolescente pieno di sé e pieno di sogni, pieno di rabbia e voglia di ribellarsi, salvo poi rendersi conto che la vita può far male. Non importa che tu sia un campione o un ragazzo qualunque, la vita picchia forte e può portarti via tutto in un secondo. Sono rimasta molto colpita, visivamente parlando, dall'impaginazione del libro, dalle scelte di mettere in risalto alcune parole, o frasi, piuttosto che altre. E' una cosa che ha stimolato molto la mia mente e che mi ha spinto a cercare un filo conduttore di questi beat così brutali e aggressivi. Ho imparato molto sul basket, e non solo. E' un romanzo perfetto per un pubblico adolescenziale o appassionato di questo sport, ma è perfettamente godibile anche per un pubblico più maturo.



lunedì 27 novembre 2017

[Audible] "Le otto montagne" di Paolo Cognetti

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo del primo audiolibro che ho avuto il piacere di ascoltare su Audible.
Si tratta del libro vincitore del Premio Strega, "Le otto montagne", di Paolo Cognetti per Einaudi.


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Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui". Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: "Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.

Volevo recuperare da tempo la lettura di questo libro e ho approfittato del magico mondo di 'Audible' per ascoltarlo. Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa e stupita. Di solito i romanzi che vincono premi prestigiosi si rivelano storie cariche di significato ma poco emozionanti e poco comprensibili ai più, "Le otto montagne" si è, invece, dimostrato un romanzo straordinario che mi ha insegnato molto e che ricorderò con piacere.
Pietro è il protagonista principale di una storia d'amicizia, con Bruno, e di amore per la montagna e l'alpinismo. Pur essendo a digiuno sul tema, non è stato difficile immergermi nella storia e godermi i panorami idilliaci che Paolo Cognetti ci regala.
La trama è un susseguirsi di digressioni e racconti di momenti di vita quotidiana.
La montagna è il collante che unisce tutti i protagonisti della storia: ha unito i genitori di Pietro così come quelli di Bruno e ha permesso la nascita di un'amicizia storica che costituirà un appiglio importante nei momenti di crisi che attraverseranno le vite di entrambi i ragazzi.
Ed è proprio l'amicizia tra Pietro e Bruno la parte più bella del libro, un rapporto di sguardi e poche parole, un rapporto di gesti e silenzi tesi come una corda di violino. Nonostante il tempo e le distanze, nessuno è riuscito a separare Pietro e Bruno che, tra le pareti rocciose della loro montagna, hanno scoperto il valore della vita e l'importanza di godere di ogni istante condiviso con le persone che amiamo. Ho apprezzato ogni parte del romanzo e sono stata felicissima di avergli concesso un'occasione, si è rivelata una lettura davvero interessante ed emozionante che vi consiglio di recuperare.



sabato 25 novembre 2017

[Self Publishing] "Non dire che mi ami" di Lisa West

Buongiorno lettori,
vi parlo di uno dei romanzi self che ho selezionato per voi questo mese.
Si tratta di un new adult firmato da Lisa West, "Non dire che mi ami".
Buona lettura!


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Elizabeth è cresciuta in una famiglia facoltosa, sta per sposarsi con l'uomo dei sogni, la sua vita sembra perfetta. Ma durante l'addio al nubilato le sue amiche decidono di assoldare uno spogliarellista che si rivela essere una sua conoscenza del liceo.
Una vecchia passione si riaccende e le cose si fanno sempre più complicate. Elizabeth dovrà scegliere tra la solidità di un matrimonio fortemente voluto dalla sua famiglia e l'avventura con un uomo dalla vita tutt'altro che tranquilla.

Sto piangendo.
Non so neppure perché. Forse perché la realtà mi è tornata in faccia
e la mia vita sta per cambiare per sempre e non è più tempo di rincorrere i sogni del passato.
Forse ho solo la sbronza depressa.
O forse non ho più così tanta voglia di sposarmi.

Elizabeth vive una vita perfetta, l'autrice sottolinea più e più volte il suo status sociale e per buona parte del romanzo, non ho provato molta simpatia per il suo personaggio. Si è comporta come una ragazza viziata e, rispetto a Mathias, in maniera terribilmente immatura.
Tra i due ho preferito di gran lunga il protagonista maschile. Mathias si è dimostrato un buon personaggio, sempre coerente con sé stesso e sempre al fianco di Elizabeth, nonostante le sue indecisioni e fughe repentine. 

Non dire che mi ami.
Perché se lo dici adesso, non potrò più tornare indietro.
Non farmi questo.

La vicenda si svolge in maniera velocissima, anche troppo forse. E' un romanzo dal ritmo frenetico e che cambia prospettiva e scenario senza nemmeno lasciare il tempo di capire o comprendere meglio le situazioni. Questa è la pecca più grande di una storia che tutto sommato non è stata poi così male.
Manca lo spessore dei personaggi, mancano le emozioni e la costruzione di una trama più solida.
Il libro è scritto bene e la lettura procede abbastanza fluida, ma il tutto si esaurisce in maniera davvero troppo repentina. Non si riesce a gustare nessun momento perché, quello seguente, è già totalmente diverso.
Ho apprezzato la storia e anche il rapporto tra Elizabeth e Mathias , ma andava sviluppato meglio.