Proseguiamo la giornata dedicata a "Mezzo Vampiro", con una piccola intervista all'autrice.
Buona lettura!




1) Negli ultimi anni, il mondo fantasy è stato molto gettonato come genere letterario. Cosa ti ha spinto in questa direzione? Hai avuto paura di non riuscire a trovare l’idea giusta per differenziarti dagli altri?

Ciao Marta, grazie per questo spazio. Allora, quello che dici è verissimo, anche se ultimamente il genere ha perso colpi.
Mi piace il fantasy da sempre, e immaginare storie di genere fantastico non è mai stato un problema e non è mai stata una questione di moda. In questa direzione mi ha spinta proprio la Damned Academy. La paura dell’idea giusta non c’è mai stata, sono sempre stata convinta della diversità del mio libro rispetto a quelli del suo genere, l’accademia già è nata nella mia testa sapendo che non sarebbe stata la solita storia. E non sempre questo è positivo, perché c’è chi non rischia e non ama i cambiamenti, sia tra i lettori attaccati ai classici paranormal romance, e sia nelle case editrici. A qualcuno il nuovo fa paura.


 2) Ti sei ispirata a qualche grande maestro del fantasy per la stesura?

No. Credo che emulare gli altri sia sbagliato. Ognuno dovrebbe trovare il proprio stile.



 3) Hai da poco lanciato la versione inglese di “Mezzo Vampiro”, è stato difficile portare avanti un progetto così ambizioso da sola?

Direi di sì. All’estero sono ancora spaesata, anche se sto imparando e capendo diverse cose. Però è tutto agli inizi. Il libro è appena uscito, l’avventura appena iniziata, quindi finger crossed (incrociamo le dita!). Però lo faccio volentieri. Ho sempre pensato che questa storia possa essere più adatta al mercato estero che a quello italiano. Ora staremo a vedere. Intanto ringrazio chi ha creduto in me e mi ha dato la possibilità di tentare questa strada: la mia traduttrice.



4) Qual è la parte più difficile nel self publishing?


La parte più difficile secondo me è far conoscere il libro. Purtroppo scrivere non basta. Una volta finito e caricato il libro online bisogna farlo conoscere, quindi la parte più dura è la promozione. E porta anche via tempo. All’inizio è giusto darsi da fare, poi a un certo punto bisogna incrociare le dita e sperare che ciò che hai scritto continui a far parlare di sé. Io devo molto ai miei lettori, soprattutto quelli del mio gruppo spoiler, che hanno contribuito al passaparola e a far conoscere mezzo vampiro. 


Ringrazio l'autrice per essere stata mia ospite e vi ricordo il giveaway in corso!




Voglio parlarvi di un romanzo che stazionava da un po' nella mia infinita WL e che finalmente ho trovato il tempo di leggere.
Si tratta de "La notte che ho dipinto il cielo", di Estelle Laure edito da DeAgostini.
Buona lettura!


LA COPERTINA:



LA RECENSIONE:

"Siamo sole, io e Wrenny, almeno per il momento. Wren e Lucille, Lucille e Wren. 
Farò quel che c'è da fare. Nessuno dovrà separarci. Il che significa mantenere il più possibile la normalità. O meglio, fare finta che tutto sia normale, perché la realtà dei fatti non potrebbe essere più diversa."

Lucille ha diciassette anni, una vita particolare e già segnata da un forte trauma. Suo padre ha subito un brusco esaurimento nervoso, nella piccola cittadina in cui vive, lo sanno tutti. Sanno che suo padre è matto e che ha aggredito violentemente la moglie, quello che non sanno, è che la donna adesso è sparita nel nulla abbandonando le figlie a sé stesse. Per paura di perdere la piccola Wren, Lucille ha deciso di rimboccarsi le maniche e continuare a vivere "normalmente", per quanto sia possibile. Non vuole estranei in casa, non vuole separarsi da lei, l'unica famiglia che le è rimasta.

"Sì, mio padre è pazzo, mia madre mi ha abbandonato, la mia migliore amica non mi parla, e io sono irrimediabilmente, disperatamente, follemente innamorata di un ragazzo che non posso avere. Avanti, mondo, dai il peggio di te. Io voglio essere libera."

La casa in cui vivono cade a pezzi, le bollette continuano ad accumularsi e presto qualcuno noterà lo stato di abbandono generale. Un angelo misterioso, riempie la credenza e sistema piccole parti della casa. Lucille trova un lavoro che le permette di tirare avanti, ma in fondo, è solo una ragazzina che si sta sobbarcando di responsabilità che nemmeno gli adulti riescono a gestire. La sua vita è costantemente sull'orlo di un baratro. Perché sua madre se ne è andata? Perché suo padre gioca a fare il paziente in una clinica psichiatrica e perché lei è l'unica che sta scontando le colpe degli altri?

"Non puoi toccarmi in quel modo e poi scomparire. E se non puoi starmi vicino, tenermi per mano, essere fiero di stare con me, allora non puoi avere neanche il resto. Non è giusto per nessuno, nemmeno per te."

A completare il tutto, un amore impossibile che, forse, è dettato solo da commiserazione e altruismo. Ma Lucille non ha bisogno di un'altra causa persa per cui lottare. Deve pensare solo alla sua sopravvivenza e a quella di Wren, in attesa di tempi migliori.


IL MIO GIUDIZIO:

E' stata una lettura emozionante. Leggere di un'adolescente che improvvisamente si ritrova carica di responsabilità e senza alcun tipo di aiuto, è stato interessante e diverso dalle solite letture. Mi è piaciuto molto il personaggio di Lucille, ha una personalità e una forza interiore incredibili. Nonostante il destino si accanisca prepotentemente su di lei, non cede mai, nemmeno per un secondo. Dolcissima la piccola Wrenny che, a modo suo, capisce la situazione e cerca di tenere sempre alto il morale. Stile molto scorrevole, ho trovato la divisione temporale un po' contorta e dispersiva ma tutto sommato, mi è piaciuta moltissimo come storia.
Consigliata!



Buongiorno cuori librosi,
chiudiamo questa kermesse tutta italiana dedicata al self publishing, con un bel fantasy firmato da Belinda Laj.
Venite a scoprire "Mezzo Vampiro" e le mie impressioni sul romanzo.

LA COPERTINA:




LA TRAMA:

Julian Laurent non è come gli altri vampiri: lui non ha ricevuto il marchio dal Signore degli Immortali. Per questo motivo la sua permanenza all’interno della Damned Academy non sarà facile; oltre a dover affrontare il disprezzo di vampiri, angeli, demoni e mezzosangue, dovrà vedersela con Mia, una ex ragazza di cui non ricorda nulla. Julian crede che tutti i suoi problemi si riducano a questo, ma presto capirà che in gioco c’è molto di più. I trasformati gli danno la caccia per ucciderlo, e un pericoloso potere che nessuno dovrebbe avere sta crescendo dentro di lui. Grazie a Ray, un altro vampiro, scoprirà cosa è realmente il marchio: uno strumento con cui il loro Signore, Blake, tiene in proprio potere gli immortali. Liberare gli studenti dall’influenza del marchio non sarà affatto semplice, anche perché Julian crede di essere legato a Blake da un filo invisibile, e la realtà è peggio di quanto possa immaginare. 


LA RECENSIONE:

"Era un vampiro e sarebbe vissuto per sempre. Nessun invecchiamento, nessuna morte, nessuna bara. Quella era la giusta ricompensa per gli ultimi anni della sua vita, per un'adolescenza non vissuta."

Dopo un'adolescenza travagliata e sofferta, Julian Laurent si risveglia in un luogo buio e sconosciuto. Di tutte le figure che lo circondano, non ne riconosce neanche una. Dicono che sia un vampiro, ma la cosa è difficile da credere, possibile che esistano creature come angeli, demoni e vampiri? 
L'unico che sembra avere le risposte alle numerose domande che affollano la mente di Julian, è il vampiro Blake Night, signore di tutti gli immortali.

"C'erano questioni più importanti che richiedevano la sua attenzione: cercare di capire perché non avesse il marchio, per esempio, e per quale strano miracolo fosse riuscito a non morire durante la trasformazione. Pensieri cupi continuavano a viaggiargli nella mente, come treni ad alta velocità che non facevano nessuna fermata."

La Damned Academy, è il posto in cui gli immortali imparano come vivere e sopravvivere nel mondo che li circonda. Seguono lezioni, proprio come in una normale scuola. Julian stenta a tenere il passo, perché per anni è stato escluso da quel mondo a differenza di tutti i suoi compagni. A peggiorare la situazione si aggiunge il fatto che è l'unico a non aver ricevuto il marchio che viene donato da Blake Night a tutti gli immortali. Ci sono troppe cose che non quadrano e il giovane vampiro è in cerca di risposte.

"Per la prima volta prese in considerazione l'idea di essere un sangue puro. Poteva davvero essere l'anello del Signore dei Vampiri, quello che Blake gli aveva donato?"

La verità si fa strada tra frasi sussurrate e congetture, un'antica maledizione che si ripete nei secoli.
Finale apertissimo per il prossimo capitolo sulla scuola più strana che abbiate mai visto.


IL MIO GIUDIZIO:

Quando si parla di vampiri, è difficile trovare qualcosa di nuovo ed originale. Di solito si tratta di romanzi pieni di cliché già letti e riletti. In "Mezzo Vampiro", invece, è tutto innovativo. L'autrice è stata brava nel creare un mondo nuovo che segue regole tutte sue. Il personaggio di Julian, protagonista della storia, non mi è piaciuto. Ha una personalità odiosa e non si evolve nel corso della storia. Blake Night, al contrario, è pieno di fascino e la sua persona è avvolta nel mistero, l'ho apprezzato molto di più. Un romanzo lunghissimo, complimenti all'autrice per l'impegno, ci sono tratti in cui la situazione è statica e si fa fatica a proseguire. Lo stile è scorrevole e corretto. Si tratta del primo libro di una serie, perciò la storia rimane sospesa sul finale, tuttavia mi piace la piega presa nelle ultime pagine e sono curiosa di scoprire cosa succederà nel seguito.
Se amate il fantasy può fare al caso vostro! 


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Proseguiamo la giornata dedicata al romanzo, "A time for love", con alcuni teaser grafici.
Buona lettura!











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Buongiorno cuori librosi,
oggi sarà con noi l'autrice Chiara Mineo per parlare del suo romanzo, "A time for love".
Scopriamo insieme la trama e le mie impressioni.


LA COPERTINA:



LA TRAMA:

24 Giugno 1929. Elena, una bambina dolce e spensierata, è finalmente giunta al suo decimo compleanno e non vede l’ora di festeggiarlo, ma quel giorno la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Nei pressi del Colosseo, dove tutto sembra immortale, Elena viene rapita da due misteriosi uomini, dallo strano accento. Quella mattina Elena compiva dieci anni, ma quella stessa mattina perdeva tutto: l’amico Marco, la famiglia… la sua vita. Elena, improvvisamente, non è più una bambina, ma una detenuta del campo tedesco. Impara a lottare, ad obbedire, a sopravvivere. Dove Elena ha perso la sua identità passando a Helen Krämer, dove tutti perdono la loro umanità, lei non può far altro che sperare. Dove regna la miseria e la violenza Helen trova l’unico filo di ragnatela in grado di garantirle la libertà. Può decidere di rimanere nel campo e di morire o di diventare assistente medico per l’esercito tedesco. È il 2 Novembre 1939, la festa dei morti, quando Helen si ritrova in mezzo la guerra. Nella città di Danzica, dove tutto ha inizio e fine, Helen incontra Ethan, giovane capitano dell’esercito tedesco. Helen non sa dove ha già visto occhi tanto verdi, del colore della giada, poiché il campo le ha strappato persino i ricordi. Ogni volta che Ethan le mostra un briciolo di umanità e di sentimento, lei è costretta a fare un passo indietro. Un fardello troppo grande pesa sul suo cuore, un segreto da nascondere al bellissimo capitano: un codice di detenzione tatuato sopra il seno sinistro. 
Mentre una feroce guerra investe tutto il mondo, la dolce Helen e il coraggioso Ethan non possono far altro che sperare, imparare a riconoscersi… imparare ad amarsi. 
Sperare, lottare e vivere sono le tre regole fondamentali di chi vive la guerra. Sperare in un futuro migliore. Lottare per sopravvivere. Vivere per avere la pace. 



IL MIO GIUDIZIO:

Una storia che non mi aspettavo. Una storia che tocca temi importanti come la Seconda Guerra Mondiale e l'Olocausto, parlando d'amore, di disperazione e di speranza. Il personaggio di Elena/Helen è dolcissimo e forte allo stesso tempo, è un personaggio che convive quotidianamente con la paura e un tatuaggio che scotta. Il capitano Ethan è stato, senza dubbio, il mio preferito. Un eroe sotto ogni punto di vista. Ci sono alcuni elementi che non mi sono piaciuti, li ho trovati anacronistici per l'epoca e per il tipo di storia. 
Ho gradito molto i passaggi storici, in poche righe l'autrice riesce a raccontare avvenimenti importanti che danno consequenzialità alla storia. Stile molto scorrevole e un finale a sorpresa.. totalmente spiazzante. Nel complesso, mi è piaciuto molto come romanzo.
Lo consiglio!



IN PALIO PER VOI , UNA COPIA EBOOK DEL LIBRO.



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