Buongiorno lettori!
Esce oggi un nuovo racconto per Emma Books. Si tratta di un fantasy firmato da Laura Randazzo, intitolato "L'eredita' ".
Scopriamo di cosa si tratta!

IL LIBRO:

Il nuovo racconto di Laura Randazzo è un salto nel passato, nella Scozia dei primi del '700, dove tutto ebbe inizio. Quando clan e branco erano ancora legati dal destino di due fratelli, William e Duncan, rispettivamente laird e capobranco. Fra lotte di uomini e lupi, unioni e amori cambieranno il destino di tutti.

Titolo: L'eredità
Autore: Laura Randazzo

Editore: Emma Books

Collana: Shadow

Formato: S

Prezzo: EUR 1,99

 

L'AUTRICE

Laura Randazzo nasce a Palermo il 17 giugno 1976. Da sempre legge e scrive. Ama fare trekking in montagna e immersioni subacquee, viaggiare e suonare la batteria. Lavora a Palermo come architetto e designer. Per Emma ha pubblicatoL’ombra della luna e La luce della luna – primo e secondo libro della saga La Stirpe delle LowlandsPer orgoglio e per amore, racconto per l’antologia Amore, orgoglio e pregiudizioAileen, racconto per l’antologia Gli uomini preferiscono le befaneUn giorno qualunque, per l’antologia Buon lavoro!Nan, racconto per l’antologia Voci a Matera.

Buon pomeriggio lettori, vi parlo oggi del libro "Verso l'infinito", che ha ispirato il film attualmente nelle sale, "La teoria del tutto".
Buona lettura!

La trama:

È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l’università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell’universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l’età in cui l’immortalità è ancora l’unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all’amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all’eternità, uno dopo l’altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l’universo ha un solo elemento comune: l’amore.

La recensione:

"Era impensabile che qualcuno con solo due anni piu' di me dovesse affrontare la prospettiva della propria morte. La mortalita' era un concetto che non giocava alcun ruolo nella nostra esistenza. Eravamo ancora abbastanza giovani da esseri immortali"

Il romanzo in questione, e' la biografia di Stephen Hawking scritta dalla donna che per piu' di vent'anni e' stata sua moglie e madre dei suoi tre figli.
La malattia del grande scienziato viene diagnosticata in gioventu' con la prognosi piu' nefasta.

"Stephen era inerme nelle grinfie del nemico, e io non potevo far nulla per lui. Non ero preparata a quell'improvviso incontro col temuto potere della malattia del motoneurone, il partner fino ad allora invisibile del nostro matrimonio"

Quella che inizia come una amicizia si trasforma in amore. Il destino rema contro questa storia e la giovane Jane deve fare i conti con le critiche e gli scoraggiamenti, di tutte le persone che la circondano. Chi mai sarebbe disposto a vivere una storia a "tempo determinato"?

"Malgrado i tentativi di dividerci e malgrado gli inevitabili problemi della crescente disabilita' di Stephen, eravamo molto felici. Entrambi attingevamo sicurezza e coraggio dalla forza del nostro comune intento e dalla nostra fiducia l'uno nell'altro"

Inizia una carrellata di tutti gli eventi della vita dei coniugi Hawking: dal matrimonio, ai figli, al successo..il punto focale sara' la malattia di Stephen e, nonostante sia molto debilitante, non intaccherra' l'amore per la scienza che lo portera' ad essere noto in tutto il mondo.

Il mio giudizio:

Per la prima volta, sono convinta che il film sia meglio del libro.
Questo libro proprio non mi e' andato ne' su ne' giu'. Davvero troppa biografia, 560 pagine che sono davvero difficili da digerire. L'unica cosa che mi e' piaciuta, oltre alla copertina, e' stata la galleria di foto al termine del libro, l'unica parte in cui si vede un qualche tipo di sentimento. Vi consiglio di spendere i soldi per andare a vederlo al cinema e, forse, sarete piu' fortunati!

Eccomi pronta a parlarvi della mia ultima lettura. Un ebook inviatomi dalla c.e. Emma Books che ringrazio.
Si tratta di un romanzo intitolato "Alta marea a Cape Love" ed e' firmato dall'autrice Viviana Giorgi.
Buona lettura!

La trama:

Gioia, milanese, illustratrice di libri per bambini, è invitata nel piccolo villaggio di Cape Love, sulla costa dorata del Maine, dalla folle e adorata zia Arianna, che la vuole come damigella d’onore alle sue (quinte!) nozze. Anche se zia Ari è sinonimo di guai, Gioia accetta senza sapere che, dopo le strampalate nozze della zia, rimarrà bloccata a Cape Love e dovrà occuparsi dei due cani di zietta (una terranova e un bassotto scatenati), del bookshop di famiglia e del piccolo Jimmy, il figlio del suo nuovo vicino di casa, Sean, uno che farebbe girare la testa anche a una santa. Peccato che Sean abbia già una fidanzata, Grace, tanto bella e famosa quanto detestabile. Se solo zia Ari fosse così gentile da tornarsene a casa sua (che, per la cronaca, è uno stupendo faro sulla scogliera), Gioia potrebbe ripartire per Milano e dimenticare una volta per tutte la notte bollente trascorsa insieme a Sean. O no?

La recensione:

"Adoro le librerie, soprattutto quelle piccole e familiari cui non siamo piu' abituati (...) quelle dove puoi sederti e sfogliare un libro prima di decidere di comprarlo, quelle dove puoi scambiare qualche parola e chiedere un consiglio"

Eccomi di nuovo nella bella cittadina di Cape Love, dopo la piacevole avventura vissuta con la lettura "Ritorno a Cape Love" che mi ha conquistata e convinta a saperne di piu'.
Cape Love, cittadina immaginaria nel Maine, e' un posto magico dove tutto puo' succedere. E' un posto dove passeggiare sulla spiaggia sotto le stelle e, chissa', magari trovare  l'amore.

"E' il cielo del Maine, insomma, quando il tempo e' clemente e non ci sono uragani in vista. Per la verita' un uragano e' in arrivo, almeno dentro di me"

Gioia, autrice italiana, finisce a Cape Love per il matrimonio di una "zia" un po' speciale. Da nuova arrivata, attira l'attenzione dei due cittadini piu' illustri della citta': uno scapolo d'oro e l'altro imprenditore di successo ufficialmente fidanzato.
La scelta sembra piu' che ovvia ma, attenzione, e' in arrivo un'alta marea che travolgera' le vite e i cuori di tutti i personaggi. L'entita' dei "danni" si scoprira' solo alla fine.

"Ora le rapide sono davvero vicine e sono spaventata e nello stesso tempo attratta dal vuoto in cui sto per buttarmi. Non c'e' piu' appiglio cui aggrapparmi, nessuna ancora di salvezza.
Sto per precipitare. Lo so io, lo sa anche Sean"

Quando torna il sereno, molte cose sono cambiate. Pensieri, rapporti, progetti.. nulla e' come prima.
Per sapere cosa ne sara' del cuore in tempesta di Gioia, non vi resta che farvi una vacanza nella splendida Cape Love.

Il mio giudizio:

Questo secondo libro della Giorgi, mi ha entusiasmato ancora di piu' del breve racconto che mi ha permesso di conoscerla. Se non fosse scritto nero su bianco, stenterei a credere che un posto meraviglioso come Cape Love sia solo frutto dell'immaginazione. Adoro l'ambientazione e i personaggi che animano questa storia. La mitica zia Ary e il piccolo Jimmy che ci ha visto piu' lungo di tutti. Lo stile dell'autrice e' dolce come l'amore e si legge meravigliosamente. Non posso che consigliarvi di vivere questo splendido viaggio a Cape Love attraverso questi due racconti che apprezzerete senz'altro.

N.b. Potete acquistare entrambi i libri sul sito della C.E. Emma Books (www.emmabooks.com)

Buongiorno lettori!
Finalmente sono riuscita a fare l'estrazione attraverso lo smartphone, scusate se trovate le foto in un collage, ma sono senza pc e questo e' il massimo che sono riuscita a fare.

Ringrazio come sempre per la numerosa partecipazione e vi annuncio gia' che la prossima settimana partira' un nuovo giveaway per San Valentino 😍 percio' continuate a seguirmi!

Il numero estratto attraverso il sito Random.org e' stato il

51

Che corrisponde alla partecipante

SANDRA LIGAS

Complimenti alla vincitrice e a tutti i 57 partecipanti! Appuntamento al prossimo giveaway!

Buonasera lettori, oggi per voi una scena inedita del romanzo di Mila Orlando, "Quando l'amore chiama".
Questo ebook fa parte della collana Youfeel edita da Rizzoli.

La trama:

Quando l’amore chiama c'è solo una cosa da fare: rispondere e lasciare il resto in attesa.

Bea è una wedding planner tutta casa e lavoro, Luca un fotografo di moda, innamorato della sua ‘singletudine’. Cosa hanno in comune? Un appuntamento col destino. Una mattina i due si incontrano - o meglio si scontrano - in metropolitana a Milano, scambiandosi accidentalmente il cellulare. Di colpo una suoneria sconosciuta inizia a suonare, lo sfondo è cambiato, una madre è felice perché la figlia ha ha trovato il fidanzato, un appuntamento di lavoro rischia di saltare… Questo è il rischio se il tuo adorato iPhone è nelle mani di qualcuno che non sei tu! Meglio rivedersi e riportare la situazione alla normalità. Ma tra una telefonata e l’altra, una sbirciatina alle foto delle rispettive Gallery e una ai brani delle playlist, Bea e Luca si accorgono di avere molto in comune ancora prima di conoscersi. Una romantica storia d’amore in cui gli utenti sono felicemente irraggiungibili.

Scena inedita (scritta e pensata in esclusiva per il blog "Voglio essere sommersa dai libri")

Bea non aveva mai amato le domeniche mattina con la pioggia, per lei era la scusa perfetta per rintanarsi in casa, sprofondare sul suo divano di tessuto blu con il computer sulle gambe e lavorare. Anche nel fine settimana trovava qualcosa da fare: ricerche per i propri clienti, sbirciare le pagine internet dei suoi concorrenti o mettere in ordine il suo archivio elettronico. Ma quella domenica mattina non poteva sottrarsi ai suoi doveri di migliore amica. Doveva affrontare la pioggia e il freddo umido di Milano, perché Lidia l’aspettava per il brunch. Non si incontravano da quasi un mese, complice il suo lavoro e il marmocchio che la sua amica aveva dato alla luce da qualche mese. Anni addietro sarebbe stato impensabile stare tutto quel tempo senza vedersi e raccontarsi le proprie vite ma, quando non hai più vent’anni ma sei entrata negli “enta, le cose cambiano inesorabilmente e le due cercavano di barcamenarsi nel poco tempo libero a disposizione. Arrivò al locale sui Navigli dove l’aspettava con il caschetto castano tutto arruffato. Quella non era una novità per il suo look nei giorni di pioggia. Riusciva a domare le spose più esigenti, ma non la sua folta chioma. Lidia era già lì che l’aspettava, aveva preso un tavolo vicino la vetrina del locale e guardava l’orologio. La gravidanza non aveva intaccato il suo fisico longilineo. Bea agitò le braccia in alto per farsi notare, le due amiche si incrociarono con gli occhi e Bea prese posto proprio di fronte a lei.
«Anche di domenica mattina attivi tutta trafelata? Oggi puoi prendertela comoda» esordì Lidia, rimproverando l’amica di essere sempre troppo stressata.
«Lo sai che non amo la pioggia e la metro si è fatta attendere» replicò Bea.
«So che avresti preferito lavorare questa mattina, ma ogni tanto devo tirarti fuori dalla tua prigione dorata».
Le parole di Lidia suonarono come un rimprovero, ma erano la pura verità e Bea non riuscì a controbattere. In effetti, molte volte usava la scusa per non uscire e per starsene per conto suo.
Ordinarono velocemente da bere e si avvicinarono al buffet. Il locale era pieno di gente, soprattutto coppie e comitive di ragazzi che approfittavano del brunch per stare in compagni ed evitare l’ozio casalingo della domenica. Un ragazzo sul metro e ottanta, biondo e occhi chiari, si avvicinò a Bea con l’intento di attaccar bottone. Il bel biondino aveva esordito chiedendole di passarle una forchetta e stava provando spudoratamente a chiederle il numero di telefono. Bea era incastrata nell’angolo del tavolo buffet con il piatto in mano e un’aria di chi vuole scappare lontano. Lidia la guardava da lontano e rideva di sottecchi per la scena a cui stava assistendo. Dopo poco l’amica riuscì a svincolarsi e raggiungerla al tavolo.
«Che c’è, il biondino non era di tuo gradimento?» disse Lidia.
«Oltre ad avere le sopracciglia depilate, credo che non avessimo molto in comune io e il suo cashetto d’oro» replicò Bea.
«Potevi dargli almeno una possibilità»
«Ma ti prego! Ho altro a cui pensare e in questo periodo non ho proprio tempo per un uomo».
«Per carità!» esclamò Lidia, «Sono solo un paio d’anni che dura questo periodo. Un giorno ti ritroverai vecchia e con un branco di gatti come unica compagnia».
«Adesso non esagerare, non ho tempo per l’amore. Quando vorrò, troverò l’uomo giusto».
«Mi preoccupo per te. Ti trinceri dietro il lavoro e l’organizzazione dei tuoi matrimoni e ho paura che potresti perderti il meglio che la vita ha da offrirti». Non era la prima volta che Lidia affrontava quella conversazione con Bea, che da quando era stata scottata da una brutta delusione non ne aveva più voluto sapere nulla di storie e corteggiatori. «Promettimi che ti ritaglierai più tempo per te stessa e, se pure non vuoi un uomo nella tua vita, almeno decidilo dopo averci provato».
Bea sospirò e lanciò un’occhiata piena di tenerezza e affetto verso Lidia. Sapeva che quelle parole erano per il suo bene e non era l’unica che le faceva quei discorsi. C’era sua madre che voleva vederla sistemata e Claudio, il suo assistente, che con la sua ironia cercava di accalappiarle qualsiasi esemplare maschio che respirasse.
«Ok, ci proverò. Magari un bel maschio mediterraneo mi cascherà addosso e non potrò fare a meno di evitarlo».
Scoppiarono a ridere entrambe.
Fuori il cielo di Milano era limpido, il vento aveva spazzato via le nuvole. Con un bacio sulla guancia e tanti sorrisi le due amiche si salutarono. Lidia doveva ritornare dai suoi uomini, lei aveva tutto il resto della giornata libera. Prese di nuovo la metro e decise di tornare a casa, non aveva voglia di sapere cosa c’era fuori da quel guscio.

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