vi parlo oggi di un romanzo storico che da tempo stazionava nella mia wish list.
Si tratta de "Il segreto della monaca di Monza", scritto da Marina Marazza ed edito da Fabbri Editori.
Buona lettura!
LA COPERTINA:
LA TRAMA:
Milano, XVII secolo. La città è sotto il dominio della cattolicissima Spagna, che punisce con inaudita ferocia ogni forma di eresia. Mentre nelle piazze si accendono i roghi, l’Inquisizione estorce confessioni sotto tortura e nessuno può ritenersi immune dal fanatismo religioso. Nemmeno tra le austere mura di un monastero. Del resto, persino lì si annida la più pericolosa delle eresie: l’amore, quello che accende i sensi, travolge la ragione e spinge a gesti folli. Marianna lo sa bene: costretta dal padre a monacarsi giovanissima, da anni vive prigioniera nel convento di clausura di Monza. Ma né le grigie celle né le ore trascorse in preghiera sono riuscite a spegnere i suoi sogni, i suoi desideri più inconfessati. Finché un giorno, al di là del muro del giardino, vede lui, Paolo. La passione tra i due è immediata, intensa, sfrontata. Si consuma ogni notte, tra la silenziosa complicità di alcune consorelle, l’invidia di altre, le voci maligne che cominciano a circolare fuori dal convento. Pur di farle tacere, i due amanti sono pronti a qualsiasi intrigo e sortilegio. Anche a versare sangue innocente. E mentre si stringe la morsa dell’Inquisitore, i sospetti si fanno pressanti e le verità più torbide. Un romanzo formidabile, dove la lussuria si intreccia all’orrore, e dove la realtà dei documenti storici supera la finzione. Una grandissima storia d’amore e di tormento, il grido straziante di libertà di una donna irrimediabilmente divisa tra obbedienza e trasgressione.
LA RECENSIONE:
"Ma sapeva, aveva sempre saputo, di non avere alcuna vocazione. La chiamata, lei, non l'aveva mai sentita. Ad attrarla era il mondo, la vita secolare, l'idea di amare un uomo, di farsi una famiglia, di avere dei figli, di allevarli dando loro quell'amore che lei non aveva mai conosciuto."
La protagonista di questo romanzo è Marianna de Leyva, passata alla storia come "la monaca di Monza",noto personaggio de "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni. La figura di Marianna, costretta a monacarsi molto giovane e non certo per volontà divina, viene svelata in tutta la sua complessità dagli albori della sua vita. Prima di diventare "la Signora" di Monza, altro non era che una giovane ragazza con tanti sogni e il disperato bisogno di amare ed essere ricambiata.
"Comunque fosse andata a finire, ne sarebbe valsa la pena perché erano nati l'uno per l'altra. Il Signore da lassù non poteva non vederlo. Il Signore da lassù buono e misericordioso, è giusto e ama i suoi figli, anche quelli più sventurati."
Costretta a condurre un' esistenza priva di gioia in un convento di clausura, madre Virginia non resisterà alla tentazione lanciata da un giovane cavaliere. Il suo bisogno di amore la spingerà oltre i limiti della decenza, oltre quel voto fatto anni prima, oltre ogni cosa. Per anni, lei ed il suo cavaliere vivranno di fugaci attimi di passione, spalleggiati da servitori più o meno fedeli. Ma si sa che il silenzio ha un prezzo e presto non basteranno più flebili minacce o qualche moneta per mettere a tacere i sempre più crescenti pettegolezzi.
"Sono stata l'amante di quel bastardo traditore, avrebbe voluto dire. Per lui ho mancato ai miei voti, ho abortito, sono stata complice di un assassinio, ho disonorato il mio nome e il mio monastero."
Torturata e interrogata per scoprire un'atroce verità, suor Virginia confesserà tutto ciò che è stato e verrà condannata alla più terribile delle pene: sarà murata viva per espiare tutti i suoi peccati.
IL MIO GIUDIZIO:
I romanzi storici non sono mai stati il mio genere ma, per questo libro, ho fatto un'eccezione. La figura della famosa "monaca di Monza", murata viva per gli innumerevoli peccati commessi, mi ha sempre affascinata e grazie a questo romanzo, sono riuscita a scoprire uno scorcio più ampio e completo della sua esistenza. L'autrice mostra con un linguaggio ricercato, la figura così controversa di suor Virginia de Leyva, vittima delle sue passioni carnali. Alcune immagini sono descritte con vivido realismo, come gli anni di prigionia nella sua cella. Sembra di essere lì insieme a lei, tra sofferenza e rimpianti. Lo stile è consono all'epoca narrata con l'utilizzo di termini specifici e aurici. L'elemento romanzato non è predominante, ma abbellisce la vicenda storica. E' stata una lettura intensa ed emozionante che mi ha colpito moltissimo. Non posso che consigliarlo.
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