lunedì 7 aprile 2025

Recensione "Omicidio in versi" di Kate Carlisle

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo di un libro adatto anche ai non appassionati di thriller che non disdegnano i misteri.

Si tratta di "Omicidio in versi", di Kate Carlisle, edito da Leggereditore che ringrazio per la copia.

Buona lettura!



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Pagine 240

Brooklyn Wainwright è un chirurgo esperto. Certo, i suoi pazienti possono puzzare di muffa e avere il dorso di cuoio, ma nessun libro malato morirà tra le sue mani attente. Non si può dire lo stesso di Abraham Karastovsky, amico ed ex datore di lavoro di Brooklyn. Alla vigilia di una festa per il restauro del suo ultimo libro, Brooklyn trova il suo mentore disteso in una pozza del suo stesso sangue. Con un ultimo respiro Abraham lascia a Brooklyn un messaggio criptico, “Ricordati del Diavolo”, e le consegna una copia inestimabile – e presumibilmente maledetta – del Faust di Goethe per essere custodita. Brooklyn si ritrova improvvisamente accusata di omicidio e furto grazie a Derek Stone, l’agente di sicurezza fastidiosamente attraente, privo di senso dell’umorismo ma dall’accento rigorosamente british che l’ha trovata inginocchiata accanto al corpo. Ora deve mettere insieme gli indizi lasciati dal suo mentore se vuole fare trovare il colpevole e scagionarsi.

Come vi accennavo all'inizio di questo post, il libro di Kate Carlisle è una storia capace di coinvolgere un'ampia fetta di lettori, in quanto, non si tratta di un thriller nel senso più puro del termine. Inoltre, se apprezzati i "libri sui libri", qui troverete un vero e proprio paradiso perché è un romanzo che celebra, a modo suo, tantissimi argomenti cari a noi bibliofili.

La protagonista è Brooklyn Wainwright e si occupa del mantenimento e del restauro di libri antichi, l'argomento è piuttosto centrale all'interno della storia e sicuramente farete tesoro dei vari trucchetti sul buon mantenimento dei libri che vengono sciorinati da Brooklyn. 

Il mio maestro mi diceva sempre che per salvare un paziente bisognava prima di ucciderlo. 

Di certo non il modo migliore per insegnare l'arte del restauro a un'apprendista di otto anni, ma funzionò. 

Sono cresciuta decisa a salvare ogni libro.

Il giallo ideato da Kate Carlisle è piuttosto interessante e prevede un avvertimento alquanto criptico e inquietante e un vecchio e prezioso tomo che ha una fama piuttosto nefasta dato che chiunque ne entra in possesso fa una brutta fine.

Gli elementi per una storia interessante ci sono tutti e aggiungo anche che la prosa della Carlisle, molto briosa e leggera, rende tutto molto dinamico e scorrevole. Ho terminato la lettura nel giro di poco tempo, confermando la mia generale opinione positiva.

Essendo una grandissima fruitrice di libri sull'argomento, non mi ha conquistato al cento per cento perché sono abituata ad emozioni più 'forti'. Sicuramente chi ama storie più soft a base di misteri lo apprezzerà tantissimo!



giovedì 3 aprile 2025

Recensione "Luci nel bosco" di Massimo Gardella

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di una delle ultime uscite della casa editrice Tre60, che ringrazio per la copia. 

Si tratta di "Luci nel bosco", di Massimo Gardella.

Buona lettura!



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Pagine 304

Il corpo di una donna viene trovato nei boschi di Piazzatorre, una località montana della Val Brembana non distante dal valico che conduce in Valtellina. È disteso sopra un masso piatto, con i polsi tagliati e il sangue sparso sul terreno tutto intorno. Il capitano dei carabinieri Fernando Pavone è stato trasferito da poco al comando di Piazza Brembana, il suo ultimo stanziamento prima della pensione. Non avvezzo alla montagna, introverso e piuttosto pragmatico, Pavone si ritrova a indagare sull'inquietante delitto che, in base ai rilievi preliminari, porta con sé le caratteristiche di un omicidio rituale. Ad assisterlo nelle indagini ci sono Stefano Milesi, giovane brigadiere con uno spiccato senso della giustizia, e Marzio Bottazzi, un ottantenne dai modi stravaganti e provocatori, ex professore di antropologia ed esperto di storia locale ed esoterismo. Ma chi poteva avere interesse a uccidere una giovane donna senza alcun apparente legame con il territorio? E cosa nascondono gli enigmatici aspetti rituali che caratterizzano il trattamento del corpo?

Massimo Gardella ci regala una storia che è un inno alla natura e alla sua "sacralità". Una vicenda tutta italiana ambientata tra le valli e le montagne della Val Brembana dove il cadavere di una donna è stato appena ritrovato in un luogo insolito e ucciso con un modus operandi ancora più anomalo.

Il corpo giace, infatti, adagiato su un masso e completamente dissanguato. La scena fa pensare ad una sorta di rituale per questo i carabinieri si orientano subito verso questa pista andando ad analizzare anche l'eventuale presenza di una setta o l'influenza di antiche leggende del luogo che hanno ancora molta credibilità tra la popolazione.

L'indagine, dopo poco, si fa confusa e ogni pista sembra condurre ad un vicolo cieco ma ciò che inquieta, forse anche di più, è l'incertezza generale che si respira tra le pagine. Anche tra i protagonisti "buoni" infatti, c'è sfiducia e sospetto. Forse questo omicidio, in realtà, non è che la punta di un iceberg di una situazione più terrena che ultraterrena.

La figura più interessante è senza dubbio quella di Marzio Bottazzi, "padrone" del paese ma soprattutto della sua storia. Una figura controversa che ho rivalutato diverse volte durante la lettura ma che, nel finale, ho apprezzato molto.

Altro elemento che ha catturato il mio interesse è l'ambientazione così ben inserita e raccontata. Anche per chi non ha dimestichezza con questi luoghi, non è difficile immaginare le atmosfere.

Cosa avrei cambiato? Probabilmente il protagonista, Pavone. Una figura poco incisiva, con una morale discutibile e una personalità neutra che mal di adatta al ruolo centrale che gli è stato riservato. In generale, il comparto personaggi, ad esclusione proprio di Bottazzi, non riesce a fare breccia e a fare appassionare alla vicenda.

Se amate le storie a base di indagini e leggende, potrebbe essere la lettura che fa al caso vostro!

⭐⭐⭐

venerdì 28 marzo 2025

Recensione "La parola ai morti: indagini di un medico legale" di Philippe Boxho

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo di una lettura molto interessante che mi è stata gentilmente offerta da Ponte alle grazie. Si tratta de "La parola ai morti: indagini di un medico legale", scritto da Philippe Boxho e caso editoriale in moltissimi paesi.

Buona lettura!



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Pagine 240

Quella del medico legale è una professione affascinante, che richiede rigore ma anche una sensibilità fuori dal comune, perché spesso un corpo senza vita è l'unico testimone di una verità che non può essere conosciuta altrimenti. Con il bisturi in mano, chi effettua un'autopsia esegue un'indagine vera e propria, portando alla luce i misteri che i morti nascondono. Ogni livido, ogni frattura, ogni segno sulla pelle racconta una storia: un omicidio, un suicidio, una morte naturale. E ogni caso è diverso, ogni corpo è un puzzle da ricomporre, una narrazione da riscrivere. In questo libro, Philippe Boxho, medico legale da oltre trent'anni, ci racconta di un mestiere che richiede pazienza, precisione e determinazione, perché ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. Attraverso esempi concreti, tratti dalla sua esperienza tra la scena del crimine e la sala autoptica, l'autore riesce a trasformare ogni storia professionale in un racconto avvincente. "La parola ai morti" ci svela in che modo i cadaveri possano ancora parlarci. Basta solo saperli ascoltare.


Il saggio del medico legale Philippe Boxho è stato un caso editoriale in moltissimi paesi e, dopo averlo letto, capisco il perché.


Concentrate in circa duecento pagine ci sono storie, aneddoti, episodi intrisi di black humor e molte nozioni scientifiche. La capacità più grande di Boxho è quella di riuscire a far comprendere meccanismi e fenomeni complessi attraverso frasi semplici. Chiunque sarà in grado di comprendere i concetti espressi e ne uscirete senz'altro più consapevoli in materia di medicina legale.


Tanti i miti che vengono sfatati, a partire dal fenomeno della morte apparente, e tante le sfide che ogni giorno un medico legale deve affrontare, come quando ci si trova davanti un caso di suicidio che in realtà nasconde ben altro.


Un viaggio che non annoia e che si legge con interesse, attraverso uno stile asciutto e "asettico", Philippe Boxho ci racconta la sua professione ma anche la sua carriera in cui ne ha viste, letteralmente, di cotte e di crude.


Un libro particolare che ci regala un'esperienza a trecentosessanta gradi su una professione affascinante che però abbiamo troppo spesso romanticizzato dopo aver visto serie TV che non ci raccontano proprio la verità.


Consigliato a tutti gli appassionati di thriller e di medicina legale, vi regalerà sicuramente delle ore di lettura interessanti. Sconsigliato a chi ha lo stomaco debole in quanto alcune parti contengono descrizione abbastanza vivide e realistiche che potrebbero disturbare. 😅




venerdì 21 marzo 2025

Recensione "Mezzanotte è l'ora più buia" di Ashley Winstead

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog.

Voglio raccontarvi di un libro che ho letto in anteprima e che esce oggi per Newton Compton. Si tratta de "Mezzanotte è l'ora più buia", di Ashley Winstead. Un libro che volevo recuperare da tantissimo perché lo vedevo spesso tra le blogger americane.

Buona lettura!



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Pagine 352

Ruth Collier si è sempre sentita un'estranea nella cittadina della Louisiana dov'è nata e cresciuta, anche quando suo padre fa piovere sermoni infuocati dal pulpito della chiesa. A Bottom Springs, la sua parola vale quanto la legge. Ma ci sono cose che gli abitanti del paese temono più di Dio, come Low Man, una figura vampirica che si narra uccida i peccatori nei loro letti nelle notti senza luna. Quando un teschio viene trovato nelle profondità della palude, inizia la caccia a Low Man. I sospetti cadono su Everett, un vecchio amico di Ruth con un passato oscuro. Mentre Ruth ed Everett si avvicinano sempre di più, la ragazza inizia a capire che il vero male non va cercato negli orrori che si dice abitino nella palude, ma cammina tra loro. E mentre il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato si fa sempre più sottile, quanto lontano si spingerà Ruth per salvare la persona che ama di più?

"Mezzanotte è l'ora più buia" catapulta il lettore direttamente nella parte più conservatrice e retrograda dell'America, la Louisiana. Siamo a Bottom Springs, una piccola cittadina in cui la fede è l'elemento più importante per la popolazione e il tratto che la caratterizza maggiormente. Qui i segni e le antiche credenze influenzano, e non poco, i comportamenti delle persone e le loro ambizioni. Chiunque si discosta dalle aspettative viene, nella migliore delle ipotesi, isolato e trattato da reietto.

In questo clima per nulla inquietante e teso, Ruth e Everett vivono un'amicizia molto particolare che ha avuto un ruolo deleterio e salvifico per entrambi, allo stesso tempo. Nel loro passato c'è stato un evento che li ha uniti e cambiati per sempre e quando, nel presente, vengono messi di fronte alle loro responsabilità il sottile equilibrio nel quale hanno vissuto finisce bruscamente.

Ashley Winstead descrive molto bene l'ambiente chiuso e chiaramente di stampo settario della cittadina. Inserisce anche degli argomenti delicati come la violenza su minori, l'aborto e la violenza domestica. Sembra quasi di trovarsi in un'altra epoca, soprattutto quando l'isteria di massa per alcuni omicidi tira in ballo una figura leggendaria, Low Man, che nell'immaginario comune viene per punire chi compie azioni malvagie. 

I due protagonisti subiscono una lenta evoluzione ma, soprattutto Ruth, rimane una personalità imperscrutabile fino all'epilogo che, lo ammetto, mi ha un po' commosso. Dopo lunghe e penose peripezie mi sarei aspettata un finale diverso o più giusto, ma forse è un concetto relativo. Nel complesso è una storia che mi ha appassionata e che ho letto con piacere ma non è un libro per tutti.

Data la particolarità della trama e la moltitudine di tematiche inserite, vi consiglio di approcciarvi al libro solo se apprezzate le storie che raccontano la vita segreta di piccole comunità a sfondo religioso.

⭐⭐⭐,5

giovedì 13 marzo 2025

Recensione "Chiedi di Andrea" di Noelle W. Ihli

 Buongiorno miei cari lettori e ben ritrovati sul blog. Oggi vi parlo di un romanzo che avevo adocchiato da Dicembre, infatti lo trovate nel post in cui vi mostravo la wishlist del 2025, e che si è rivelato bello come speravo.

Si tratta di "Chiedi di Andrea" , scritto da Noelle W. Ihli e pubblicato da Timecrime.

Buona lettura!


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Pagine 252

Giovani donne di bell’aspetto e dal grande potenziale, Meghan, Brecia e Skye vengono da contesti molto diversi fra loro. Eppure, c’è qualcosa che le accomuna: tutte e tre sono state uccise dallo stesso uomo. James Carson le ha raggirate mascherandosi da scapolo d’oro su un’app di incontri, si è presentato sul loro posto di lavoro con sorrisi smaglianti e carisma da vendere, le ha convinte a bere un drink di troppo e a salire sulla sua auto. Single, attraente, premuroso: troppo bello per essere vero. E infatti, le tre ragazze hanno presto scoperto gli impulsi agghiaccianti nascosti dietro alla facciata da perfetto gentiluomo. L’ha fatta franca per tre volte. Chi gli impedirà di continuare a uccidere indisturbato? Dopo essersi incontrate nel limbo oltre la vita terrena, le ragazze mettono alla prova i propri poteri da fantasmi e decidono di unire le forze per consegnare James alla giustizia. Sono determinate e non si arrenderanno finché non avranno trovato un modo per fermarlo. Che la sfida abbia inizio.

Torniamo a parlare di thriller che confermano la mia totale repulsione per i siti di incontri online. A farne personalmente le spese, nel libro, troviamo le nostre tre protagoniste: Brecia, Skype e Meghan. Sulla carta non c'è niente che le accomuni, il contesto sociale da cui provengono non è né troppo umile né troppo agiato. 

C'è una cosa, però, che le unisce e le "condanna" a morte: tutte e tre cercano l'amore e si affidano ad un'app per trovare un candidato papabile. L'algoritmo seleziona per loro James, bellissimo e affascinante. E single soprattutto.

Il fatto che appaia così anche nella realtà non aiuta ma convince tutte e tre, in momenti diversi durante la narrazione, a fidarsi di lui e a subirne le conseguenze. In realtà James è uno spietato assassino e il suo unico obiettivo è quello di trovare vittime. Sicuramente, a questo punto, la svolta paranormale della trama fa fare un salto di qualità e originalità al libro.

I fantasmi delle tre vittime diventano a loro volta protagonisti di una storia fatta di tensione psicologica e colpi di scena. L'obiettivo comune è quello di fermarlo, a qualsiasi costo, pur non avendone più materialmente la possibilità e sfruttando ogni occasione per interferire con la nostra realtà.

L'epilogo è il momento più emozionante e quello che potrebbe farvi scendere la lacrimuccia. La storia di Noelle W. Ihli è un inno alla forza e alla solidarietà femminile, una storia che prima ci espone ad emozioni negative come rabbia, impotenza e tristezza per poi regalarci in maniera quasi catartica serenità, giustizia e speranza. 

Una storia assolutamente consigliata e diversa da tutte le altre!




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