sabato 3 settembre 2022

Recensione "Il segreto di Frannie" di Howard Owen

 Buongiorno lettori,

vi parlo oggi di un grande ritorno firmato da Howard Owen, "Il segreto di Frannie", terzo capitolo della serie che ha come protagonista Willie Black, un giornalista di provincia. 

*il libro può essere letto anche senza conoscere i precedenti perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



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Il vecchio Les, la figura più simile a un padre per Willie Black, ha un passato da giocatore di baseball nei Vees, la squadra di Richmond. Insieme a Peggy, la madre di Willie, vive una vita tranquilla segnata soltanto da qualche vuoto di memoria, finché un giorno non viene raggiunto da due proiettili in mezzo al parco. Mentre Les in ospedale lotta per sopravvivere, con Peggy sempre accanto a lui, la polizia individua un possibile colpevole. Ma Willie non è convinto e inizia a indagare, deciso a trovare il responsabile di un gesto che non ha spiegazioni. Scavando nel passato dei Vees col pretesto di un reportage giornalistico, scopre che quasi tutti i compagni di Les sono morti in circostanze sospette; e capisce che la chiave potrebbe essere la bella e fragile Frannie, una ragazza il cui cammino sfortunato aveva incrociato quello della squadra nel lontano 1964. Nel terzo capitolo della serie a lui dedicata, il cronista Willie Black si ritrova alle prese con un caso che lo tocca da vicino, un mistero da risolvere come un enigma. Dolente e umano, ironico e appassionato, "Il segreto di Frannie" racconta di destini drammatici e svolte imprevedibili, e della forza dell’amore, un sentimento potente che può assumere infiniti colori, dai toni cupi della vendetta a quelli chiari e luminosi del perdono.

Quando Les riceve un colpo di pistola nel parco vicino casa, per Willie è come essere colpito da un fulmine a ciel sereno. Les è una specie di padre per lui e, soprattutto, è forse l'uomo più buono sulla terra. L'unico caso in cui alla domanda "Conosci qualcuno che avrebbe voluto fargli del male?", la risposta è un secco NO perché nessuno avrebbe mai fatto del male a Les. Lo spirito da giornalista entra subito in gioco e così Willie si mette sulle tracce del killer. Quello che non sa è che il movente va ricercato nel passato e, più precisamente, nel 1964.

"Questa tragedia collettiva potrebbe essere un bel gancio per il mio articolo. La maledizione di Parker Field, o qualche stupidaggine del genere. Solo una cosa mi fa pensare che non sia una coincidenza: qualcuno sta tenendo il conto."

Indagando più in profondità, il caso non sembra più tale ma una sorta di piano ben organizzato ai danni dell'intera squadra di baseball che nel '64 portò molto onore alla città. Tutto gira intorno alla figura di Frannie e il suo tragico destino. C'è qualcuno nell'ombra che sta facendo giustizia per la povera ragazza e, pagina dopo pagina, non si può certo biasimare questa figura. 

Un thriller interessante, ambientato nella patria del baseball - uno dei temi chiave del libro. I personaggi non vengono per nulla artefatti ma, anzi, ci vengono mostrati in tutta la loro normalità. Non ci sono super detective o effetti speciali. È una storia che si potrebbe trovare tranquillamente su qualsiasi giornale. La vendetta è il sentimento che muove tutto e anche il messaggio di denuncia dell'autore, su un tema molto attuale, che non passa inosservato. 

Ho decisamente divorato questo libro nel giro di due giorni, sono contenta di aver ritrovato il caro Willie e tutti gli abitanti di Oregon Hill. Sono anche meno ignorante in materia di baseball quindi promuovo Howard Owen su tutta la linea!




martedì 30 agosto 2022

Recensione "I vicini di casa" di S.E. Lynes

 Buongiorno lettori,

torno con una nuova recensione sul libro di S.E. Lynes, "I vicini di casa", un thriller domestico edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


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Ava, Matt e la loro figlioletta Abi vivono in un quartiere tranquillo e sicuro, circondati da vicini amichevoli. Una sera, Ava si allontana per pochi minuti, lasciando la figlia da sola in cucina, ben assicurata al seggiolone. Al suo ritorno, Abi è scomparsa: la porta d'ingresso è aperta e il seggiolone è vuoto. La bambina sembra davvero sparita e di lei non si saprà più nulla. Un anno dopo, Ava vive ancora nella morsa del senso di colpa e dell'angoscia. Per scuoterla, il marito cerca di convincerla a partecipare all'inaugurazione della nuova casa dei Lovegood, i loro vicini. Ava non vorrebbe andare, perché non sopporta l'idea di trascorrere del tempo con persone che non condividono il suo dolore, ma finisce per cedere: Matt è preoccupato per lei e forse una serata fuori le farà bene. Alla festa però, mentre gli amici chiacchierano amabilmente tra un brindisi e l'altro, Ava origlia un commento che non avrebbe dovuto sentire, una frase detta a bassa voce che mette in discussione tutto ciò che sa sulla scomparsa di sua figlia. Pensava di aver ricostruito ogni dettaglio di quel giorno maledetto. Si sbagliava...

La storia di Ava e Matt mi ha colpita particolarmente e non perché sia un thriller così brillante ma perché mi sono ritrovata molto in loro. Avendo anche io un bimbo di due anni, non è stato difficile capire Ava e la sua voglia di tranquillità per due minuti (nel suo caso purtroppo cruciali) e nemmeno le dinamiche complicate del suo matrimonio perché l'arrivo di un figlio mette a durissima prova una coppia.
È stato anche doloroso seguirli durante le indagini sulla scomparsa di Abi, l'angoscia palpabile ad ogni pagina, che solo un genitore può capire. L'autrice è stata bravissima a sviscerare tutte le emozioni dei suoi personaggi e a raccontare le dinamiche piuttosto morbose dell'intero quartiere. 

"Le lacrime sono infinite. Sono una donna con una figlia. Sono una donna che aveva una figlia. Entrambe le affermazioni sono vere. Vivo nel passato; sopravvivo nel presente. Ero lei; sono io. Mia figlia è viva; è morta. Si è solo persa; è sparita per sempre."

Anche ai lettori di thriller meno esperti, appare subito chiaro che uno tra i vicini sia responsabile di questa misteriosa sparizione ma la Lynes gioca su tanti dettagli per confondere le acque e dare un movente un po' a tutti. I lettori più esperti, invece, capiranno subito di chi si tratta ma, anche per loro, ci sarà una sorpresa proprio all'epilogo della storia.
Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato ma devo essere sincera sul fatto che la cosa dipenda più dall'empatia provata per i protagonisti e la piccola Abi e non dalla trama fine a se stessa.



martedì 23 agosto 2022

Recensione "La casa nel bosco" di Kiersten Modglin

 Buongiorno lettori.

Esce oggi il thriller di Kiersten Modglin, "La casa nel bosco", edito da Newton Compton Editori. Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvi com'è andata!



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Grace ha appena sposato Ryan e non vede l’ora di partire per la luna di miele: suo marito ha trovato una meravigliosa casetta in mezzo al bosco, dove sarà bellissimo svegliarsi ogni mattina circondati dal verde e trascorrere le serate nella vasca idromassaggio del seminterrato… L’idillio viene però turbato da una scoperta inquietante: qualcuno ha lasciato sulla soglia della casa un biglietto che recita “Lei è morta; ora tocca a te”. Grace, spaventata, vorrebbe andare alla polizia, ma Ryan stranamente si rifiuta, minimizzando l’accaduto. Le cose precipitano quando i cavi del telefono vengono tagliati, e la coppia si ritrova completamente isolata in mezzo alla foresta. Grace comincia a chiedersi se può fidarsi davvero dell’uomo che ha sposato: è evidente che ciò che sta succedendo ha qualcosa a che fare con il passato di Ryan, un passato che lei non conosce e che rischia di metterla in serio pericolo…

È stata una lettura che definirei "curiosa", per tutto il tempo si ha la sensazione di non essere a conoscenza di dettagli fondamentali ed, effettivamente, è proprio così. Sembra davvero strano leggere le avventure di una coppia, da poco sposata, che si ritrova in una baita dispersa nel nulla in luna di miele: lui devoto e protettivo a livelli imbarazzanti, lei che sembra gradire questi atteggiamenti ossessivi ma, allo stesso tempo, sembra più sfuggente che mai. La narrazione si divide in tre parti e in questa prima fase, oltre ciò che vi ho raccontato sopra, c'è la comparsa di uomo dall'aspetto sinistro che si aggira nel bosco...l'intera storia inizia ad acquisire i connotati propri del thriller e un mare di segreti viene alla luce con annessi colpi di scena.

Odio essere io a dirvelo, ma la baita dove soggiornate ha una storia molto cupa. Vi sono avvenuti due omicidi e non abbiamo ancora catturato il responsabile

Nella seconda parte, l'autrice ci porta indietro nel tempo per spiegare un tassello fondamentale della storia che, gli esperti di thriller, non faranno fatica ad immaginare. In questo senso devo dire che la storia si fa abbastanza prevedibile. 

Quello che invece non potevo prevedere, e che mi ha lasciata un tantino interdetta, è la terza parte: quella in cui i nodi sono ormai venuti al pettine ma viene tutto ricondotto all'amore, leggermente psicotico, dei protagonisti, divisi ma uniti da ricatti, vendetta e bugie.

Tutto sommato una lettura davvero particolare anche se non è il thriller dell'anno, ecco. 

martedì 16 agosto 2022

Recensione "Un cadavere a Clifton Down" di Tim Sullivan

 Buongiorno lettori,

puntuale come ogni martedì ecco una nuova recensione per voi. Si tratta di un thriller poliziesco molto interessante firmato da Tim Sullivan, "Un cadavere a Clifton Down", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Chi era l'uomo trovato morto nel parco di Clifton Down, a Bristol? E quale tragedia lo ha portato a vivere (e morire) per strada? I suoi colleghi vorrebbero liquidare l'omicidio come il frutto di una semplice rissa finita male tra i senzatetto di Bristol, ma il detective George Cross non è convinto. Outsider lui stesso, Cross ha all'attivo più casi risolti di chiunque altro nella polizia del Somerset, ma la sua ossessione per la logica, i dettagli e gli schemi lo rende spesso inviso ai colleghi e ai superiori. Mentre si immerge sempre più nel passato dell'uomo di Clifton Down, Cross capisce che se vuole arrivare all'assassino deve risolvere un caso insoluto di quindici anni prima. Un'intuizione che lo metterà tremendamente in pericolo, perché chi è riuscito a farla franca per tutto quel tempo non ha alcuna intenzione di farsi smascherare da un atipico detective...

La particolarità di questo thriller è il suo protagonista: il detective Cross, infatti, è affetto dalla sindrome di Asperger. Questa patologia, strettamente correlata a quelle dello spettro autistico, compromette le relazioni sociali ed influenza molto il comportamento del soggetto che ne è affetto. Nessuno vuole mai lavorare con il detective Cross, le sue manie sull'ordine e il rispetto delle procedure, la totale mancanza di empatia verso i colleghi e un'attenzione maniacale per i dettagli lo rendono un personaggio "difficile" da gestire e con il quale rapportarsi. Tuttavia tutte queste caratteristiche lo rendono anche uno dei migliori detective in circolazione, le sue intuizioni e deduzioni si rivelano sempre esatte.

"Cross era sempre stato attratto da casi come quello. Casi di reietti. Di emarginati. Si identificava con loro perché anche lui, sotto vari punti di vista, lo era stato. Un emarginato, un disadattato, un tipo strambo, una persona con cui era più facile non fermarsi a parlare, passare oltre, evitare."

L'omicidio di un senzatetto, presto catalogato come risultato di una banale lite tra barboni, colpisce subito il detective Cross, capace di andare oltre alle apparenze e scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora dando vita ad una indagine avvincente e piena di eventi e correlazioni. Tim Sullivan ci permette di entrare perfettamente nella mente del suo protagonista e di partecipare al processo di indagine con descrizioni minuziose e accurate che, personalmente, ho adorato.


La trama è un susseguirsi di scoperte, segreti e collegamenti tra passato e presente. Finale poco prevedibile che garantisce un bell'effetto a sorpresa. Spero di poter leggere ancora del detective Cross in futuro. Intanto, se amate i polizieschi o vi siete appassionati alla serie "The good doctor", sono certa che questo libro conquisterà un pezzetto del vostro cuore. 




martedì 9 agosto 2022

Recensione "Lo strano caso di Eve Harding" di Gemma Rogers

 Buongiorno lettori,

oggi vi racconto un thriller firmato da Gemma Rogers, "Lo strano caso di Eve Harding", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


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Presto o tardi avrà la sua vendetta… e sarà definitiva Fino a che punto ci si può spingere per ottenere giustizia? Il mondo di Eve Harding si è fermato un sabato mattina, quando ha subito un'aggressione mentre aspettava il treno. Da allora la sua vita non è più la stessa. Nonostante la sua denuncia, il colpevole non è mai stato trovato: sembra svanito senza lasciare traccia. Eve è tormentata dal pensiero che possa colpire di nuovo. E quel chiodo fisso condiziona ogni aspetto della sua vita: lascia il lavoro, cambia colore e taglio dei capelli, inizia ad allenarsi forsennatamente in palestra... finché non lo incontra. È lui, ne è sicura; è il suo corpo a parlare, il ricordo che le è rimasto impresso sulla pelle e nell'anima. Eve vuole vendetta. E non si fermerà di fronte a niente. Inizia così un gioco estremamente pericoloso...

Per una che legge una quantità notevole di thriller, Gemma Rogers è arrivata come una ventata d'aria fresca con una storia e una trama che ancora non mi era capitata. Tutto si basa sulla vittima che si trasforma in "carnefice", architettando un piano perfetto per avere giustizia. La stessa che le è stata negata da indagini troppo negligenti e un processo troppo lungo, complicato da una burocrazia infinita.

Dopo aver subito un abuso sessuale, in pieno giorno e in un parco pubblico, la vita di Eve è distrutta, nulla ha più importanza: il lavoro, le scadenze, la sua intera esistenza perde di significato. Nella sua mente si susseguono le immagini dell'aggressione e gli occhi del suo aguzzino non la abbandonano mai, giorno e notte. Per questo, quando li incrocia di nuovo, sa già che solo la vendetta potrà placare quel senso di ingiustizia e violazione che ha stravolto la sua vita.


"È  stata la migliore, tra tutte. Ero riluttante ad abbandonarla, ma devo stare attento.  Non posso lasciarmi indietro nulla. Il desiderio ti rende stupido, ti offusca la vista, e io devo essere un passo avanti, ma una cosa è certa, non vedo l'ora di rivederla."


La tensione si taglia con il coltello per tutta la lettura, la narrazione è volutamente confusionaria per anticipare il piano geniale di Eve. La Rogers lavora molto sulla psicologia dei suoi protagonisti ed è molto semplice entrare nella loro mente e comprendere cosa li spinge a compiere determinate azioni. 

E quando non credevo che potesse esserci altro a farmi innamorare di questo libro, ecco la chicca finale che chiude magnificamente una storia davvero originale sul passaggio di una vittima indifesa a donna consapevole della sua forza, del suo valore e,soprattutto, dell'importante missione da compiere. Veramente un gran bel thriller!