giovedì 4 gennaio 2018

Recensione "I sotterranei di Notre Dame" di Barbara Frale

Buongiorno lettori,
vi parlo di un meraviglioso thriller storico in uscita oggi per Newton Compton.
Si tratta de "I sotterranei di Notre Dame", di Barbara Frale, che ho avuto l'opportunità di leggere in anteprima e di cui non vedo l'ora di parlarvi.
Buona lettura!


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PARIGI, 1301. Perché il re di Francia e i suoi uomini più fidati si aggirano furtivi nei sotterranei di Notre-Dame? Che cosa stanno disperatamente cercando? Filippo il Bello è disposto a tutto pur di scongiurare un evento fatale per il suo regno e la sua discendenza. Anche a mobilitare i migliori consiglieri perché raggiungano Roma: proprio in Vaticano, sotto la protezione del papa, si nasconde il celebre Arnaldo da Villanova, noto come il Catalano, geniale e discusso medico di Bonifacio VIII, un tempo al servizio di Filippo il Bello, poi accusato di praticare la magia. Ora il re lo rivuole presso di sé. Per quale motivo? Il pontefice nutre dei sospetti su quella richiesta e teme che Filippo il Bello stia orchestrando un complotto contro la Santa Sede. Per questo affida il compito di indagare al nipote, Crescenzio Caetani, giovane studente in Medicina, e a Dante Alighieri, delegato della Repubblica di Firenze. Addentrandosi nei meandri della Biblioteca Apostolica, sfogliando inestimabili trattati medici del mondo antico, i due tenteranno di scoprire cos’è che tormenta il monarca più potente della cristianità. Un segreto che il Catalano, custode della tradizione magica dell’Oriente, pare conoscere, ma che non sembra disposto a rivelare…

Pur non essendo un'appassionata del genere, non ho potuto fare a meno di restare coinvolta nelle oscure e misteriose vicissitudini che coinvolgono il Re di Francia, Filippo IV, e il pontefice Bonifacio VIII. L'erede di Carlomagno è afflitto da terribili pensieri ed è circondato da individui che tramano alle sue spalle per raggiungere il potere assoluto. Di certo, uno scontro con la curia romana porterebbe più disgrazie che vantaggi, per questo la diplomazia è d'obbligo.
Nel romanzo si susseguono numerose figure e personaggi storicamente esistiti, tra i quali anche il sommo Dante Alighieri. L'autrice ha donato un'anima e una personalità ad ognuno di essi basandosi, da una parte, su fonti certe, dall'altra romanzando il giusto le dinamiche i rapporti tra loro.
La Frale ha costruito una trama avvincente, basata su eventi ed episodi realmente accaduti e inserendo nei punti giusti, un pizzico di mistero che rende la lettura scorrevole e curiosa.
Al contrario di quanto suggeriscono il titolo e la copertina, entrambi molto accattivanti e suggestivi, Notre Dame è solo una bella cornice della storia mentre i luoghi veri e propri in cui tutto si svolge sono le belle corti di Francia e lo Stato Pontificio. 

Le colpe dei padri ricadono sui figli.
E adesso la Francia rischia di soffrire in modo atroce per una colpa
di mio padre, se io non riuscirò a cancellarla!

In questo libro è vero tutto e il contrario di tutto, in un primo momento crediamo di avere a che fare con una minaccia che distruggerebbe Parigi salvo poi scoprire che la 'distruzione' temuta è di tutt'altro tipo e porterebbe tutt'altre conseguenze, un colpo di scena che cambia in un lampo l'intera ottica della lettura. Non mi aspettavo la piega presa dal libro, ma l'ho apprezzata. Sulla carta, si tratta di un romanzo al maschile, di giochi di potere e guanti di sfida: in realtà, vi accorgerete che, dietro le quinte, saranno le donne, la loro astuzia e il loro ingegno a dare la vera svolta all'intero dilemma.
Non vi nascondo che sono state proprio loro le mie preferite. Ho letto con un sorriso sincero l'epilogo di una storia che mi è piaciuta molto e che mi ha aperto gli occhi su figure storiche di cui conoscevo poco e niente. La prosa dell'autrice, pur essendo consona nei termini e nella forma allo stile dell'epoca, è scorrevole e di facile comprensione. L'ho letto in maniera molto veloce e con una curiosità morbosa di conoscere e scoprire una verità dai risvolti sconvolgenti.
L'alchimia e la medicina avranno un ruolo fondamentale per dare quel pizzico di magia e mistero in più ad una storia tutta da scoprire.
Lo consiglio!



mercoledì 3 gennaio 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Non ho tempo per amarti" di Anna Premoli

Buongiorno lettori,
anche oggi una recensione in anteprima di un romanzo meraviglioso che troverete in libreria a partire da domani. Si tratta di "Non ho tempo per amarti", ultima fatica di Anna Premoli, ormai nell'Olimpo delle autrici romance nostrane.
Buona lettura!


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Julie Morgan è una scrittrice di romanzi d'amore ambientati nell'Ottocento. Di quell'epoca ama qualsiasi cosa: le crinoline e i corsetti, gli uomini eleganti, le storie romantiche che nascono grazie a un gioco di sguardi e al semplice sfiorarsi delle mani... L'unica, davvero unica cosa che salverebbe dei tempi odierni è lo shopping online, che le permette di non dover mai mettere il naso fuori dal suo amatissimo e solitamente silenzioso appartamento. Silenzioso finché - proprio al piano di sopra - non arriva un misterioso inquilino: un ragazzo strano, molto giovane e vestito in un modo che per Julie è del tutto improponibile. È un bene che lei sia da sempre alla ricerca di un uomo d'altri tempi, perché il suo vicino, decisamente troppo moderno, potrebbe rivelarsi ben più simpatico di quanto Julie avrebbe mai potuto sospettare...

Non so bene da dove partire per questa recensione. "Non ho tempo per amarti" è il mio prototipo di libro: divertente, romantico, con un pizzico di passione e momenti di riflessione. La Premoli mi ha incantata e conquistata con il suo stile irriverente e brioso, è il suo marchio di fabbrica ed è una garanzia quando nessun libro sembra abbastanza soddisfacente. Julie Morgan è una di noi, una pantofolaia con tanto di ciabatte con l'unicorno. Scrive romanzi storici e la sua idea dell'amore è anacronistica così come il suo ideale maschile. Quando Terrence irrompe nella tranquillità della sua vita (e del palazzo), tutto cambia.

Non so bene di cosa ho timore, ma è evidente che ci sia qualcosa.
In ogni caso, abissale differenza d'età o meno,
è innegabile che io lo trovi comunque intrigante.
Molto più di quanto sarebbe saggio, viste le premesse.

Il nostro protagonista maschile, invece, è l'idolo di ogni ragazza ma, almeno sulla carta, sembra essere decisamente fuori portata per la nostra Julie. Terrence è stato il mio personaggio preferito: nonostante rappresenti una categoria ben precisa e abbia i capelli bicolor, si è dimostrato un uomo affidabile, sensibile e serio, oltre che sfacciatamente sexy. Non sbaglia un colpo e dimostra, a Julie e al mondo, che viviamo di preconcetti e facili giudizi e che, alla fine, solo noi possiamo decidere della nostra vita. Sono certa che vi innamorerete alla follia di questa rockstar che ha sfatato ogni cliché finora conosciuto. 

Abbiamo fatto clic.
Sì, in realtà è vero. E io sono così poco abituata a sentirmi 'giusta' con 
qualcuno che è quasi drammatico che questo clic, 
più raro di un unicorno,
sia accaduto con una persona tanto più giovane di me.

Siamo abituati a leggere storie d'amore in cui l'uomo è molto più grande della donna, sono stati fatti anche dei film in merito, ma quando undici anni di differenza dividono una donna ormai fatta e finita da un ragazzo, la situazione è completamente ribaltata, non importa quanto il fanciullo in questione sia perfetto e disposto a tutto pur di colmare il divario. La Premoli, con un'ironia sottile, ci regala riflessioni su un concetto sbagliato che la nostra società giudica e su cui esprime giudizi solo quando si tratta delle donne. La sua 'denuncia' è velata è molto divertente, ci consente di affrontare un tema particolare senza pesantezza e, al tempo stesso, ci permette di sognare con una storia romantica fatta di grandi dimostrazioni e momenti super teneri. E' un'autrice che fa sempre centro, questa volta più di altre. Ultimo consiglio: provate a leggere il romanzo con la playlist che trovate alla fine del libro, non ve ne pentirete!



martedì 2 gennaio 2018

Recensione in ANTEPRIMA "L'ospite inatteso" di Patricia Gibney

Buongiorno lettori,
durante le feste ho letto molti titoli in anteprima e uno di questi è stato "L'ospite inatteso", di Patricia Gibney, che arriva in libreria giovedì 4 Gennaio per Newton Compton.
Buona lettura!


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La buca non era profonda. Un sacchetto di farina avvolgeva il piccolo corpo. Tre faccine guardavano dalla finestra, gli occhi neri di terrore. Uno dei bambini disse: «Chi sarà il prossimo?» 
La detective Lottie Parker cerca un collegamento tra la morte di una donna assassinata in una cattedrale e quella di un uomo impiccato a un albero del suo giardino. Le vittime hanno infatti un passato oscuro in comune. Ma nel corso delle indagini Lottie vede man mano riaffiorare antichi dolori che ben conosce, e quello strano caso sembra iniziare a riguardarla personalmente. Solo muovendosi in fretta potrà fermare l’allungarsi della scia di sangue, ma andare fino in fondo potrebbe farle correre un pericolo terribile che la riguarda molto da vicino…

Ci sono thriller che si leggono tutti d'un fiato e quello della Gibney è uno di questi.
La detective Lottie Parker è un personaggio che ha dato moltissimo alla vicenda, a livello professionale e umano. No, non è una mamma modello e non è un agente che segue le regole, ma ha un coraggio e un intuito fuori dal comune che la rendono una protagonista straordinaria e fuori dagli schemi. Per certi versi, mi ha ricordato molto il personaggio di Kim Stone, sua collega nei libri della magistrale Marsons, conquistandosi il massimo rispetto e suscitando, in me, una morbosa curiosità sul passato e i segreti che ancora nasconde e che spero di leggere prossimamente in altri libri. Un buon thriller è quello in cui il colpevole resta celato fino alla fine e, nonostante i numerosi sospettati, solo alla fine saranno tirate le fila dell'intera vicenda.

Abuso, inganno e cattiveria lo travolgevano, ma mentre gli anni passavano imparava a sotterrare la sua malvagità embrionale sotto una facciata di ordinaria normalità.
E ora il Sant'Angela aveva fatto risorgere ancora una volta il demonio, 
lo aveva riesumato dall'oscurità, lo aveva portato in quell'ultimo viaggio.
Era tornato dove tutto era iniziato.
Sapeva che tutto sarebbe finito lì.

Atmosfere cupe e misteriose si avvicendano in una narrazione ad altissimo tasso di suspense.
L'autrice mantiene l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine rivelando sempre il giusto per incuriosire e mai nulla di più. Devo ammettere di aver letto alcune pagine con il cuore in gola, le descrizioni accurate rendono le immagini vivide ed è facile perdere il contatto con la realtà ed essere trascinati in un collegio in rovina in cui ogni ombra sembra nascondere il male terreno e ultraterreno.
L'autrice si presenta benissimo regalando paura e terrore in quantità, la prosa è scorrevole e appassionante, vi ritroverete alla fine senza nemmeno accorgervene.
Sono felicissima di aver avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e se, come me, amate il genere è un'autrice tutta da scoprire, sono certa che Lottie Parker ci riserverà ancora molte sorprese.



lunedì 1 gennaio 2018

Segnalazione "Solo una storia d'amore e di troppe paturnie" di Momi Gatto

Buon pomeriggio lettori,
vi segnalo l'uscita del volume conclusivo della "Trilogia delle paturnie", firmata da Momi Gatto.
Vi lascio la copertina e la trama, buona lettura!


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Illudersi non va mai bene, ma sperare che i sogni si avverino non è sbagliato. Certo, per poterlo fare in santa pace bisognerebbe che le cose andassero come le vuole il mio irresistibile pallanuotista, ma, anche se gli brucia un casino, non può sempre decidere lui come gestire la sua vita. Lo farà più avanti, perché, anche se lo dimentica spesso, è solo un ragazzo. Un ragazzo che, nonostante non possa prevenire o controllare meschini maneggi, ne fa poi pagare sconsigliabili conseguenze. Un ragazzo per cui verserò fiumi di lacrime ma che inseguirei in capo al mondo. Un ragazzo che quando ingrana la marcia e preme sull'acceleratore, non accetta un no come risposta.

Recensione "Il diavolo e la rosa" di Virginia Dellamore

Buongiorno lettori,
apriamo il nuovo anno con una storia bellissima di cui vi avevo già parlato sui vari social.
Si tratta del romanzo "Il diavolo e la rosa", di Virginia Dellamore, una straordinaria rivisitazione de "La Bella e la Bestia" con forti richiami alle atmosfere di "Jane Austen", un mix letale per chi ama il genere.
Buona lettura!


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Yorkshire, Inghilterra, 1836.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.
Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi.
Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto.
Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico...
Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.

Prima dell'incendio mi chiamavano Beau.
Bello.
Ero indubbiamente bello.
Adesso questo nome è un'irrisione, un dispetto, uno scherzo del destino.
Forse, a suo modo, è una maledizione.
Perché la mia bellezza era soltanto un'impostura, una facciata, il frontespizio dipinto in oro di un volume di nessun pregio.

Rosalynn vive un'esistenza priva di felicità, gioia e aspirazione. Lavora duramente nell'orfanotrofio in cui è cresciuta e la brughiera è il suo rifugio preferito, insieme ai libri. Il suo personaggio mi è piaciuto moltissimo, la sua bontà d'animo e il suo coraggio le fanno onore e ho fatto il tifo per lei dall'inizio alla fine. Lord Harwood, invece, è il vero protagonista della storia, un uomo dalle mille sfumature e dal carattere impossibile da decifrare. E' stato un personaggio che ho seguito con interesse e che mi ha conquistata pagina dopo pagina, così come è accaduto a Rosalynn. 
La trama è un susseguirsi di eventi e, pur essendo semplice e relativamente prevedibile, mi ha appassionata moltissimo facendomi divorare il libro nel giro di poche ore.
Il ruolo e l'importanza dei libri sono un valore aggiunto ad una storia già perfetta ed emozionante.

Non mi importa del matrimonio e del titolo, e all'inferno l'onore e il decoro:
ma all'amore non intendo rinunciare.
Quello vero, quello che ti devasta l'anima, per il quale sacrificheresti te stesso e la tua felicità.
Io voglio qualcuno per cui non essere soltanto la prima scelta, ma l'unica.

I paesaggi della brughiera inglese, gli antichi manieri, i segreti e gli inganni della nobiltà britannica rendono la trama accattivante e coinvolgente. E' una storia d'altri tempi in cui il richiamo alla nota favola de "La Bella e la Bestia" è evidente, ma non predominante. L'autrice ci insegna a guardare oltre e a scoprire la bellezza nascosta dietro strati di odio e cattiveria perché il bene, alla fine, trionfa sempre. "Il diavolo e la rosa" è un romanzo tutto da scoprire e assaporare, un libro che non annoia e che conquista il cuore come poche altre storie sanno fare.
Vi consiglio di regalarvi qualche ora in compagnia di Rosalynn e Beau, non ve ne pentirete!