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martedì 27 maggio 2025

Recensione "La tata" di Helena Echlin

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi vi parlo di una delle ultime uscite di Editrice Nord, si tratta di un thriller domestico firmato da Helena Echlin e che si intitola "La tata".

Buona lettura!



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Pagine 420

Charlotte è consapevole che Stella non è come le altre bambine di nove anni, ma per lei è perfetta così: irrequieta, iperattiva, spesso intrattabile, eppure brillante, con un’intelligenza vivace, a volte anche geniale. È sua figlia, e questo le basta per amarla con tutto il cuore. E poi c’è la loro giovane tata armena ad aiutarla. Fin dal primo giorno, Blanka ha instaurato un ottimo rapporto con Stella, e con il suo atteggiamento tranquillo e rassicurante è l’unica che riesce a gestirla senza problemi. Tuttavia, proprio adesso che Charlotte sta affrontando una seconda gravidanza difficile e stressante, Blanka si licenzia senza preavviso e, qualche tempo dopo, viene trovata morta affogata in una piscina. Un tragico incidente o un gesto volontario? Charlotte quasi non ha tempo per elaborare il lutto. Con il marito spesso fuori casa per lavoro, tutto il peso della famiglia ora ricade su di lei. Fortunatamente, ogni giorno che passa Stella sembra più pacata del solito. All’inizio Charlotte non può che esserne felice, ma ben presto ai suoi occhi il cambiamento della figlia appare sempre più strano. Stella comincia a replicare i gesti che erano tipici di Blanka, la sera prima di addormentarsi sussurra frasi in una lingua incomprensibile, spesso chiede di mangiare piatti dai nomi mai sentiti prima. E poi Charlotte fa la scoperta più inquietante: ogni notte, nel suo diario segreto, Stella scrive intere pagine in armeno… È lei che sta perdendo il contatto con la realtà o è la realtà che si è trasformata in un incubo? Mentre suo marito continua a ripeterle che si sta inventando tutto, Charlotte invece è convinta che Stella sia in pericolo e che solo lei possa salvarla…

"La tata" è il titolo perfetto se state cercando un thriller domestico con un tocco originale. La storia di Charlotte è permeata da un senso di inquietudine e paranoia: è convinta che sua figlia Stella sia diversa e i comportamenti esuberanti e particolari della bambina sembrano confermare questa teoria. 

Al centro di tutta la prima parte del libro c'è, quindi, il rapporto simbiotico tra madre e figlia. Un legame esclusivo che subisce un primo scossone con la morte della tata, Blanka. Dopo l'evento traumatico cambiano tutti gli assetti e l'equilibrio familiare. Stella è diversa e pian piano inizia ad omologarsi alla massa causando la felicità del padre e l'inquietudine di Charlotte che sente di aver perso le attenzioni esclusive della figlia.

"Charlotte, non ho scelta. Mi si spezza il cuore."

Ma non aveva l'aria di uno con il cuore infranto. 

No, sembrava freddo e calcolatore.

La sensazione che qualcosa non vada si fa via via più evidente anche agli occhi del lettore che si domanda se Charlotte sia troppo apprensiva o se effettivamente il cambiamento della bambina sia dovuto a un qualcosa di anormale. 

La componente paranormale/psicologica è stata gestita perfettamente da Helena Echlin. Non è facile capire qual è la verità perché si hanno percezioni diverse a seconda dei momenti. 

La scrittura è coinvolgente e scorrevole, non si risente minimamente della mole di pagine. L'epilogo è un altro elemento che ho apprezzato moltissimo perché fa riflettere e dà tutta un'altra visione di quello che abbiamo letto fino a quel momento. 

"La tata" è un thriller domestico che supera le aspettative e che si differenzia dagli altri del suo genere per i temi trattati e un finale sconvolgente. 

Consigliato!



giovedì 6 marzo 2025

Recensione "Omicidi su invito" di Ande Pliego

 Buongiorno e ben trovati sul blog!

Nel post di oggi vi parlo di un giallo che mi è piaciuto tantissimo che richiama, per certi aspetti, la struttura del celebre "Dieci piccoli indiani". Sto parlando di "Omicidi su invito", libro di esordio dell'autrice statunitense Ande Pliego, edito da Nord.

Buona lettura!



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Pagine 432

Sono stati invitati in sei. E forse non ne rimarrà nessuno. J.R. Alastor è il principe indiscusso del thriller e della suspense, da decenni colleziona bestseller, eppure la sua vera identità è tuttora avvolta nel mistero. L'invito a un ritiro letterario che si terrà sulla sua isola privata è quindi un'occasione imperdibile per sei scrittori di successo, a loro volta maestri del giallo, che avranno finalmente l'occasione di conoscerlo e carpirne i segreti. E lo è anche per Mila del Angél, cui Alastor ha affidato l'organizzazione della settimana, che prevede cene a tema, indovinelli ed enigmi da risolvere. Perché, per Mila, quella è la copertura perfetta per portare a compimento una vendetta che cova da anni contro uno degli invitati. Ma già la prima sera la situazione le sfugge di mano e, a morire, non è il suo obiettivo, bensì un altro ospite. Mentre il padrone di casa ancora non si fa vedere, e una tempesta taglia ogni via di fuga, Mila e gli invitati capiscono di essere diventati i protagonisti di una trama ingegnosa e imprevedibile che, in una spirale di minacce, tranelli e sotterfugi, li porta a sospettare l'uno dell'altro. E quando un secondo ospite scomparirà, e poi un terzo, ognuno di loro sarà costretto a fare i conti con le macchie inconfessabili del proprio passato e ad affrontare una corsa contro il tempo per smascherare l'autore di quel gioco mortale. Seguendo le vie tortuose della colpa e della vendetta, questo romanzo è un diabolico omaggio ai classici del giallo e una sfida ai lettori, tra enigmi, misteri e indizi nascosti.

"Omicidi su invito" è un giallo che richiederà la vostra più completa attenzione, durante la lettura, perché è intriso di enigmi e misteri, con colpi di scena in ogni angolo. Come scritto nella trama, sei scrittori vengono invitati su un'isola, ufficialmente per un ritiro di scrittura, ma ufficiosamente per partecipare ad una sorta di Dieci piccoli indiani reale.

Il protagonista è un'entità misteriosa: infatti nessuno conosce la vera identità di J.R. Alastor, di lui si conosce soltanto la fama sconfinata e le opere cult per questo nessuno dei sei invitati si lascia sfuggire l'invito ad un evento così esclusivo. Mila, organizzatrice materiale dell'evento e co- protagonista, è stata scelta in quanto ha dei motivi strettamente personali per partecipare a questa sorta di vendetta collettiva.

La location è un elemento chiave della trama: questa isola privata con una villa piena di passaggi segreti e una sala museo con elementi presi dai film thriller più famosi, è un palcoscenico perfetto per la vicenda che Ande Pliego ha deciso di regalarci.

La situazione si fa bollente quando il piano originale che prevedeva giochini e ammissioni di colpe passate, va totalmente fuori controlli perché, oltre a Mila ed Alastor, c'è anche qualcun altro che non gioca seguendo le regole. Da metà libro in poi, quindi, la scena si fa convulsa e confusa. Il lettore non sa più a chi e cosa credere e la narrazione con protagonisti multipli non aiuta perché rende il tutto ancora più nebuloso e sinistro.

Quel che è certo sono una scia di omicidi che non accenna a fermarsi, le regole del gioco improvvisamente subiscono un radicale cambio di rotta che ha come unica conseguenza l'obiettivo si sopravvivere a questo gioco spietato.

Nel finale, tutti i nodi vengono al pettine con rivelazioni inaspettate e colpi di scena interessanti. Nonostante abbia fatto un po' di fatica a seguire la trama in alcuni punti, il quadro di insieme che ne emerge è molto soddisfacente. Pur avendo utilizzato uno schema già visto in altri libri, Ande Pliego riesce a personalizzarlo alla perfezione dando vita ad un libro piacevole da leggere e che può regalare momenti interessanti a tutti gli amanti di enigmi e misteri.

Personalmente, lo consiglio caldamente!!



mercoledì 26 febbraio 2020

Recensione "Le colpe degli altri" di Linda Tugnoli

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo de 'Le colpe degli altri', un romanzo di Linda Tugnoli che strizza l'occhio al genere giallo e noir.
Buona lettura!


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La forma a ventaglio e il colore tipico di quel periodo autunnale, un giallo così acceso da sembrare innaturale. Impossibile sbagliarsi, per un giardiniere come lui: è una foglia di Ginkgo Biloba. Ed è la seconda cosa fuori posto che Guido nota in quel giardino trascurato, parte di una grande villa abitata solo per due settimane l’anno, in agosto. La prima, invece, è stata una ragazza bionda stesa a terra, con indosso un elegante vestito lungo, dello stesso punto di blu dei suoi occhi spalancati sul nulla. Forse per colpa di quel colore che lo riporta a un passato mai dimenticato, o per quella foglia inconfondibile in un giardino senza alberi di Ginkgo Biloba – un dettaglio che Guido, per qualche strana ragione, non segnala alla polizia –, o magari per quel sentore di un profumo antico e familiare che solo lui, grazie al suo olfatto finissimo, ha percepito sulla scena del delitto, comunque sia quella ragazza sconosciuta e il suo triste destino diventano quasi un’ossessione per Guido. Sebbene abbia svariati motivi per mantenere un profilo basso, non resiste alla tentazione d’intraprendere una sorta d’indagine clandestina parallela a quella ufficiale. E il punto di partenza è proprio la foglia di Ginkgo Biloba. Perché lì, in Valle Cervo, in alcuni giardini privati in effetti ci sono degli alberi di Ginkgo. Guido inizia così un pellegrinaggio nei luoghi che lo hanno visto nascere e da cui se n’era andato per cercare fortuna in Francia, ma dov’è tornato da qualche anno per ritrovare una certa tranquillità. Una valle dimenticata dal resto del mondo e in cui pare che il tempo sia sospeso, una valle dove tutti parlano poco e non succede mai nulla. Ma dove sono nascosti segreti che non è più possibile tenere sepolti… 

Una villa abbandonata.
Un giardiniere.
Un cadavere ritrovato.
Questa è la base sulla quale Linda Tugnoli ha sviluppato la trama del suo romanzo che contiene degli ottimi elementi noir e gialli. Le indagini sulla morte di una ragazza misteriosa, ritrovata vestita con un abito d'epoca nel giardino di una villa abbandonata, appare subito di difficile risoluzione dovuta alle scarse prove e alla situazione ai limiti dell'assurdo. Il principale sospettato, almeno inizialmente, è Guido un giardiniere che si ritrova, sua malgrado, invischiato nella vicenda. E' anche l'unico in grado di notare alcuni dettagli fuori posto dei quali si serve per avviare delle indagini personali che saranno il vero fulcro del romanzo.

La storia narrata ha degli alti e bassi, in alcuni momenti è accattivante e coinvolgente mentre in altri ci regala dei momenti di empasse che frenano un po' l'entusiasmo. Nel complesso, mi è sembrata una vicenda coerente ed originale che non mi è dispiaciuta, la chiave scelta per la risoluzione del caso mi è piaciuta e ha contribuito a dare quel tocco di mistero in più al romanzo portando alla luce una vicenda molto più complessa di quella che ci era stata presentata all'inizio.
L'alternanza tra due vicende diverse e tra passato e presente, è stata una scelta vincente per quel che riguarda l'esperienza di lettura. Lo stile dell'autrice, molto descrittivo e ben studiato, aiuta il lettore ad immaginare perfettamente scenari e personaggi. 
E' stata una buona lettura e la consiglio soprattutto a chi vuole avvicinarsi al mondo del thriller/giallo in maniera soft.



lunedì 2 dicembre 2019

Recensione "Foresta Nera" di Franck Thilliez

Buongiorno, lettori.
Dopo aver letto, ed amato alla follia, Il manoscritto mi sono precipitata sui siti a guardare le altre opere di Thilliez e sono rimasta subito affascinata dalla cover e dalla trama di 'Foresta Nera'.
Ho divorato anche questo romanzo e non vedo l'ora di raccontarvelo!
Buona lettura!


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Chi non sogna di fuggire dalla quotidianità e di diventare ricco e famoso? Per David Miller, quel sogno è a portata di mano: basta che accetti di rinchiudersi per un mese in uno chalet nella Foresta Nera, insieme con la moglie, la figlia e il ricchissimo Arthur Doffre. Perché Doffre ha offerto proprio a lui, David, autore in perenne attesa del successo, una somma esorbitante per scrivere un romanzo sul "Boia 125", un notissimo serial killer che, dopo aver ucciso sette coppie, si era impiccato, forse per sottrarsi alla polizia. Inebriato dalle promesse di Doffre, David accetta e, raggiunto lo chalet, si trova immerso in un'atmosfera surreale: la casa, lontanissima da tutto e da tutti, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le sue grandi finestre sono prive d'imposte e chiuse con un lucchetto. In più, la neve affoga ogni cosa in un indistinto, accecante candore. E ciò che lo aspetta all'interno non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà "produrre" almeno dieci pagine al giorno si affaccia su una sorta di mattatoio; la presenza di Doffre, inchiodato su una sedia a rotelle, è costante e implacabile; i dossier sul Boia 125 sono raccapriccianti. Ma soltanto con l'arrivo allo chalet di una donna terrorizzata e gravemente ferita, quell'incubo claustrofobico giungerà al culmine, esplodendo in un'imprevedibile e agghiacciante follia...

L'ambientazione isolata e l'idea di base del romanzo, mi hanno ricordato molto la trama di Shining ma, nel caso di Thilliez, tutto diventa ancora più oscuro e crudele.
Uno scrittore che tenta di sfondare viene ingaggiato per raccontare la storia di un famoso serial killer, il Boia 125. Il ricchissimo mecenate che intende finanziare l'opera è un paralitico che non bada a spese e che, proprio grazie ad una ingente somma di denaro, riesce a convincere David a rinchiudersi con la famiglia in un isolatissimo chalet nella Foresta Nera.

Il cuore prese a battere a mille. Il sudore gli imperlò la fronte. Studiò la lettera. 
Poi la sua mente cominciò a viaggiare lontano. Là dove Doffre aveva deciso di condurla. 
Nel polmone della Germania. Nella Foresta nera. 
Divorò di nuovo la lettera e rifletté... La lesse, la rilesse... Il sogno diventava tangibile. 
Il luogo, l'argomento, la ricompensa. Non faceva una piega. Gli piaceva tutto. 
E allora dov'era il problema?

Sono rimasta subito affascinata dall'ambientazione: il senso di isolamento che si respira tra le pagine è totale e, dopo un po', diventa opprimente anche per chi legge. L'allegra combriccola riunita nella casa non potrebbe essere peggio assortita: David con moglie scettica e una bambina innocente, Arthur Doffre invalido ma inquietante e spaventoso come un mostro, una escort che lo accompagna e misterioso campagnolo che si aggira nei dintorni e che ha un'aria altrettanto ambigua.

La storia del Boia 125, che tanto affascina Doffre al punto da volerlo interpretare nel romanzo, è quello di un serial killer morto suicida dopo sette massacri. Il suo modus operandi è molto affascinante e richiama un'antica tradizione egizia alquanto macabra, sono certa che colpirà molto anche voi come scelta. Il killer risparmiava sempre i bambini, marchiandoli però con una serie di numeri che, finora, non hanno mai trovato un significato per gli investigatori.

Un altro personaggio che trama nell'ombra, e che non vi ho menzionato prima, è quello di Miss Hyde, una sorta di strega ossessionata da David, il suo ruolo, inizialmente poco chiaro, acquisterà un significato decisivo e inaspettato nell'epilogo al cardiopalma che ci regala Thilliez.

Per quanto sembrasse folle e incoerente, l'ombra del Male aleggiava, lì, da qualche parte fra quei tronchi giganteschi. Si poteva sforzarsi di essere razionali, ma era impossibile negare l'evidenza.

Per quanto siamo ben lontani dalla genialità de 'Il manoscritto', ho ritrovato i tratti caratteristici dell'autore anche tra queste pagine. In 'Foresta Nera', lo stile è più macabro e cruento, ma la voglia di stupire e lasciare di stucco c'è e la suspense crescente anche. Non mi aspettavo alcuni risvolti e, devo dire, di aver gradito abbastanza le scelte dell'autore e il modo in cui ha sbrogliato la matassa. Proseguirò la mia scoperta delle sue opere, tentando di trovare di nuovo la magia disarmante scoperta ne 'Il manoscritto'.





martedì 25 giugno 2019

Recensione "Il sigillo del cielo" di Glenn Cooper

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi del nuovo romanzo di Glenn Cooper, uscito da poco in libreria per Casa Editrice Nord.
Buona lettura!


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Mosul, 1095. Daniel Basidi è un uomo di fede. Eppure teme che stavolta il Signore gli abbia dato da portare un fardello troppo grande. Per anni ha cercato di mettere il suo dono al servizio degli altri. Ma quest'ultima rivelazione, questa rivelazione terribile e sublime, non può essere condivisa con nessuno, è troppo pericolosa. Daniel deve portarla con sé nella tomba. Iraq, 1989. Hiram Donovan è un uomo di scienza. Eppure, quando tocca quella pietra sepolta nella sabbia, si sente come attraversare da una corrente elettrica. E ha paura. Infrangendo la legge e i suoi stessi principi morali, Hiram sottrae l'oggetto dallo scavo e lo spedisce alla moglie, in America. Sarà l'ultima cosa che farà prima di morire. New York, oggi. Cal Donovan è un uomo d'azione. Eppure, non appena riceve la notizia che sua madre è stata uccisa, il mondo gli crolla addosso. Il suo appartamento è a soqquadro, ma i presunti ladri non hanno preso né gioielli, né quadri, né contanti. Che cosa cercassero, Cal lo scopre dopo qualche giorno, in una scatola da scarpe nascosta in fondo a un armadio. Una busta che suo padre aveva mandato dall'Iraq. Ancora sigillata. Dentro, c'è l'ossessione che ha tormentato avventurieri e imperatori, il segreto per cui hanno dato la vita santi e ciarlatani, la minaccia che deve restare sepolta, per il bene del mondo. E ora tocca a Cal proteggerla. A ogni costo.

Quando cerco un thriller religioso dal ritmo incalzante e avvincente, la mia mente corre subito ai romanzi di Glenn Cooper, un vero maestro del genere. Ne 'Il sigillo del cielo', l'autore affida la sua storia a Cal Donovan, un personaggio che abbiamo già incontrato nei libri precedenti, che stavolta dovrà fare i conti col suo passato e con una scoperta fatta da suo padre molti anni prima.
Si parla di angeli e di una catastrofe imminente da sventare ad ogni costo e, vi assicuro, che si tratta di una storia al cardiopalma e che vi toglierà il respiro. 

Mi è piaciuto scoprire qualche dettaglio in più della vita del protagonista, Cal è un personaggio affascinante, maturo e molto colto.. un Alberto Angela dei libri, direi. Impossibile non innamorarsi di lui. La trama è, come sempre, ricca di storia e di dettagli che richiamano la sfera spirituale e religiosa conferendo alla vicenda quel pizzico di fascino in più che non fa mai male.

La penna di Cooper è sempre molto diretta, descrittiva e accurata: nulla in questo libro viene lasciato al caso. Come lettrice, ho fatto tante supposizioni sui risvolti della storia e mi sono persa nel dedalo di nozioni ed elementi storici inseriti. Si tratta di un romanzo molto dinamico che ci porta a viaggiare per mezzo mondo alla scoperta della divinazione e di pietre magiche che possono portare l'inferno sulla terra. E' una corsa contro il tempo per salvare la Terra con un epilogo che lascia senza fiato - leggere per credere! Sono certa che i fan dell'autore impazziranno per questa nuova storia ma sono altrettanto convinta che un libro come 'Il sigillo del cielo', possa conquistare anche i più scettici e coloro che vogliono avvicinarsi ad un mostro sacro della letteratura.


Altri libri dell'autore:


giovedì 28 marzo 2019

Recensione "Suicide Club" di Rachel Heng

Buongiorno, lettori.
Esce oggi, per Casa Editrice Nord, un libro davvero particolare e unico nel suo genere firmato da Rachel Heng e intitolato, "Suicide Club".
Buona lettura!


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Lea ha cento anni e ne dimostra meno di quaranta, grazie agli straordinari progressi della medicina, che permettono ad alcune persone - selezionate alla nascita - di triplicare la durata della vita. Tutto quello che devono fare è attenersi scrupolosamente alle regole del benessere. Lea non mangia cibi grassi, non beve alcolici, non ascolta musica deprimente, non si allena né troppo intensamente né troppo poco. È la candidata ideale per accedere a una nuova fase sperimentale di cure, destinata a prolungare l'esistenza all'infinito. Un giorno, però, tornando dal lavoro, Lea vede suo padre dall'altra parte della strada, un padre con cui non ha rapporti da ottantotto anni. Per raggiungerlo, si lancia in mezzo al traffico e per poco non viene investita. Quel semplice gesto è la sua rovina: come può essere degna dell'immortalità una persona che agisce in modo tanto sconsiderato? In un attimo, il suo nome viene depennato dalla lista dei prescelti e lei è costretta a frequentare un gruppo di sostegno. Ed è qui che entra in contatto con alcuni membri del Suicide Club, un gruppo di ribelli che si batte per poter scegliere come e quando morire. E suo padre è uno dei membri. Dapprima sconcertata, a poco a poco Lea si rende conto che questi uomini e queste donne - che mangiano quello che vogliono, vanno a concerti clandestini, praticano sport estremi - hanno accumulato più esperienze in un anno di quante non ne abbia provate lei in una vita intera. D'un tratto, la prospettiva di vivere un'eternità di rinunce non è più così allettante. Ma ben presto si renderà conto che tutto ha un prezzo, e quello per la libertà potrebbe essere troppo alto...

Se potessi vivere per sempre, lo faresti davvero?
Questo è, sostanzialmente, l'interrogativo attorno al quale si snoda la trama di 'Suicide Club' che ha molte sfumature dei romanzi distopici ma anche dei momenti narrativi importanti e di riflessione. La storia è ambientata in un mondo in cui, potenzialmente, è possibile vivere per sempre seguendo una vita perfetta, poco stressante, con l'alimentazione giusta, il lavoro perfetto e un'esistenza programmata al secondo. Non si può mai trasgredire, ma solo seguire il flusso degli eletti e sperare di passare alla fase successiva che prevede, addirittura, la vita eterna. Lea si è ambientata perfettamente nel sistema e ha il biglietto dell'immortalità in tasca quando tutto cambia e si ritrova di fronte una realtà inaspettata che inizia ad istillare parecchi dubbi sul suo modo di vivere e (non) morire. 

Il 'Suicide Club' è il nemico di questo fantomatico regime di accanimento terapeutico, che rivendica il diritto di scegliere come e quando morire ma, soprattutto, come vivere. E' possibile vivere una vita programmata? E' possibile vivere una vita senza mangiare mai un pacco di patatine per non rischiare di rovinare la salute perfetta? Questi, e molti altri, sono gli interrogativi che vi ritroverete davanti durante la lettura del libro e che mi hanno portato a riflettere molto sul tema.

Quando ho dovuto scegliere, come lettrice, da quale parte stare ho preferito parteggiare per il 'Suicide Club'. I membri di questa associazione rivendicano un diritto sacrosanto che è quello di scegliere come vivere e, di conseguenza, morire. Lea attraversa un percorso di cambiamento e consapevolezza unico che si concluderà con un epilogo commovente e speciale, non scontato.

L'autrice imposta molto bene la narrazione e sviluppa in maniera impeccabile la trama rivelando, poco alla volta, i dettagli di questa società futuristica in cui tutto è studiato nel dettaglio. L'idea di base mi è piaciuta molto e l'ho trovata decisamente innovativa, l'unico appunto che mi sento di fare è che avrei apprezzato maggiori dettagli su questa entità che controlla le vite di tutti: l'autrice, infatti, non rivela quasi nulla di loro e sul loro modus operandi dando un senso di incompletezza al tutto.
Per il resto, il libro mi è piaciuto moltissimo soprattutto per i risvolti emotivi del finale.
E' una storia particolare, perfetta per i lettori che cercano novità e sostanza.



giovedì 21 marzo 2019

Recensione "Il party" di Robyn Harding

Esce oggi, per Casa Editrice Nord, un romanzo complesso che affronta il tema del bullismo tra gli adolescenti da un punto di vista nuovo ma altrettanto preoccupante. Si tratta del libro di Robyn Harding, "Il party".
Buona lettura!


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Kim e Jeff Sanders hanno tutto ciò che si potrebbe desiderare. Hanno da poco restaurato un magnifico appartamento in uno dei quartieri migliori di San Francisco e la figlia, Hannah, frequenta un'esclusiva scuola privata, ha ottimi voti ed è considerata da tutti una bravissima ragazza. Infatti, per il suo sedicesimo compleanno, invece delle solite feste scatenate, Hannah ha organizzato un semplice pigiama party tra amiche: niente ragazzi, niente birra, niente preoccupazioni. Kim va a dormire tranquilla, cullata dal chiacchiericcio delle giovani ospiti al piano di sotto. Ma, all'alba, si sveglia e trova Hannah davanti al suo letto, con le mani ricoperte di sangue: Ronni, una delle invitate, ha sbattuto la testa contro un tavolino di vetro e adesso rischia di perdere un occhio. Inoltre, all'ospedale, i medici li informano che Ronni è risultata positiva all'alcol e alla droga. In un attimo, l'immagine che Kim aveva di sua figlia va in pezzi. Mentre Hannah si chiude in un silenzio ostinato, Kim e Jeff sono costretti a difendersi dalle accuse della madre di Ronni, alla disperata ricerca di un colpevole, e a porsi una domanda di cui erano sicuri di conoscere la risposta: quanto conoscono Hannah? A poco a poco, l'intera famiglia è costretta ad affrontare un abisso di ombre, segreti pericolosi e rimpianti, in grado di trasformare una vita da sogno in un incubo da cui non è possibile svegliarsi...

Credo che ogni lettrice di questo blog, di qualsiasi età, abbia partecipato almeno una volta, in vita sua, ad pigiama party tra amiche e sappia perfettamente che anche un evento così tranquillo può essere trasformato in un momento di ribellione e sfida, soprattutto se si è in piena età adolescenziale. 
Questa è, grosso modo, l'idea di base della trama attorno alla quale la Harding sviluppa un romanzo complesso che mette in luce gli aspetti peggiori dell'essere genitori e figli.

I coniugi Sanders, dalla vita perfetta, si contendono la scena con la figlia Hannah e le sue amiche adolescenti e vi assicuro che, una volta terminato il libro, non saprete dire con certezza quali siano stati i personaggi migliori e quali quelli peggiori. L'autrice, infatti, dopo una panoramica iniziale sui protagonisti, ne mette in luce gli aspetti più nascosti e non politicamente corretti senza sforzarsi minimamente di redimerli. 

Più che 'un party' è un gioco al massacro in cui tutti tentano di salvare la faccia negando responsabilità e colpe che hanno portato ad un incidente pesantissimo e doloroso per la giovane Ronni. E' come se la reputazione della ragazza, già marchiata dallo spettro di alcool e droga, la renda meno 'vittima' al cospetto di quella impeccabile dei Sanders e la cosa non mi ha lasciato indifferente, anzi. Man mano che si prosegue con la lettura, l'aurea di perfezione intorno alla bella famiglia svanisce e anche la bella e perfetta signora Kim tira fuori le unghie. 

Oltre ad una dinamica familiare complessa, che ci insegna a guardare anche oltre una bella villa rosa e con la staccionata bianca, l'autrice punta i riflettori sulla cattiveria degli adolescenti e sulla loro tendenza a fare branco intorno all'elemento più debole solo per sentirsi più alla moda, di tendenza e degni del rispetto altrui. La povera Ronni si ritrova così a passare dallo status di super star a quello di vittima, ancora una volta, senza alcun appoggio o alleato. Con dei riferimenti mirati e, devo dire, molto schietti, l'autrice mostra tutta la cattiveria di cui alcuni 'innocui' ragazzi sono capaci.

Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice: 'Il party', è il primo romanzo pubblicato in Italia e sebbene sia stato definito come thriller psicologico non lo collocherei proprio in questa categoria. Sebbeno l'elemento psicologico sia, infatti, molto presente e sviluppato, la parte thriller lascia un po' a desiderare in quanto il romanzo è sprovvisto della suspense necessaria a questo genere letterario perciò, se siete alla ricerca di una storia con queste caratteristiche non è il libro giusto. Se, invece, volete una cronaca reale e spietata del mondo in cui viviamo oggi, sono certa che l'analisi romanzata realizzata da Robyn Harding fa al caso vostro!



lunedì 25 febbraio 2019

Recensione "Il manoscritto incompiuto" di Liam Callanan

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando di un romanzo che mi ha convinta, ma non troppo.
Si tratta del libro di Liam Callanan, "Il manoscritto incompiuto", edito da Nord.
Buona lettura!


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Leah Eady è abituata alle assenze del marito. Ogni volta che lavora a un nuovo romanzo, Robert scompare per qualche tempo, lasciando una nota con scritto: "Torno presto". Stavolta, però, al posto del solito biglietto, Leah trova la prenotazione di un volo per Parigi a nome suo e delle figlie. Possibile che Robert voglia essere raggiunto? Eppure, arrivate in Francia, non c'è il marito ad accoglierle, bensì il suo manoscritto, incompiuto, che racconta di una famiglia americana che si trasferisce a Parigi. Seguendo gli indizi disseminati nel testo, Leah s'imbatte in una graziosa libreria del Marais, vicino alla Senna, con la facciata dipinta di rosso e una proprietaria che non vede l'ora di cedere l'attività. Quasi senza rendersene conto, Leah acquista il negozio e le centinaia di volumi stipati sugli scaffali, nella speranza che, in una di quelle storie, si celi un tassello del puzzle che la riporterà da Robert. Più passano le settimane, però, più Leah si sente rinascere: rispetto all'esistenza grigia che conduceva a Milwaukee, la vita parigina è un caleidoscopio di colori. E, tra le chiacchiere coi simpatici clienti della libreria e la magia dei libri che lei divora avidamente, Leah si rende conto che, con o senza Robert, è giunto il momento di prendere in mano la sua vita, e che tocca a lei scegliere il finale del manoscritto incompiuto da cui tutto ha avuto inizio.

Il romanzo di Liam Callanan ha tutti i presupposti per essere " un buon libro": ha un'ambientazione pazzesca e romantica -Parigi; un mistero di fondo che ruota intorno ad un manoscritto segreto; due protagonisti complessi e ambigui in maniera uguale e contraria e una bellissima atmosfera librosa donata dalla libreria di famiglia nel cuore della città.
Ma andiamo con ordine, i personaggi: Leah Eady è una donna abituata alla solitudine, suo marito è uno scrittore e di frequente si concede delle fughe 'letterarie' durante la stesura di un nuovo romanzo. Mi ha lasciato parecchio interdetta la sua rassegnazione iniziale al riguardo, come se accettasse di buon grado di essere parcheggiata di continuo in seguito ai deliri letterari del marito. Robert, lo scrittore folle, è un personaggio che non mi è piaciuto e con il quale non sono entrata per nulla in sintonia: i suoi misteri e il suo narcisismo esagerato lo rendono antipatico e poco umano, sembra non provare sentimenti né per la moglie né per le figlie.
Il punto di svolta del romanzo è la scomparsa di Robert che si volatilizza lasciando alla famiglia un biglietto per Parigi e niente più. La ricerca di Leah diventa il monotema della parte centrale del libro il che porta ad una sostanziale impasse della trama: Robert è sparito, Leah lo vede/cerca ogni santo giorno e per passare il tempo rileva una libreria ma il tutto è davvero troppo statico.

La storia si riprende un po' sul fotofinish con un timido colpo di scena e un epilogo senza infamia e senza lode che lascia un po' di amaro in bocca per tutto ciò che avrebbe potuto essere e, invece, non è e non sarà.
Lo stile dell'autore non mi è dispiaciuto e, nel complesso, il libro si legge molto velocemente e senza grosse difficoltà.  Peccato per la trama che non decolla, nonostante ci siano molti elementi positivi e temi interessanti che, se fossero stati sviluppati meglio, avrebbero garantito un risultato decisamente migliore.
Raggiunge le tre stelline perché,  comunque, una piccola scintilla c'è di base.
Peccato per tutto il resto.


lunedì 5 novembre 2018

Recensione in ANTEPRIMA "La vacanza ideale" di Claire Douglas

Buongiorno, lettori.
Iniziamo in grande la settimana con una bella lettura che ho avuto il piacere di fare in anteprima grazie a Casa Editrice Nord. Si tratta del nuovo romanzo di Claire Douglas che, dopo il successo de Le sorelle, torna con una storia pazzesca che ho, letteralmente, divorato!
Cercherò di raccontarvi "La vacanza ideale", nella maniera più spoiler free possibile perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



Data di uscita: 8 Novembre
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Troppo bella per essere vera. Così sembra a Libby quella proposta, completamente inaspettata, arrivata da uno sconosciuto. In quel biglietto scritto a mano, un certo dottor Philip Heywood le chiede di scambiare casa per una settimana: offre a Libby una splendida villa, isolata da tutto e affacciata sul mare selvaggio della Cornovaglia, in cambio del suo piccolo appartamento a Bath. Il tempismo non poteva essere migliore. A nove mesi dalle nozze, le cose col marito Jamie non vanno come Libby aveva sperato e anche il lavoro da insegnante alle elementari è più faticoso del previsto... le ha regalato persino una fastidiosa ingessatura al braccio. E poi c'è quella voglia di scappare, che è diventata sempre più forte, da quando quel giorno è riuscita a salvare un bambino dalle fiamme dell'incendio divampato a scuola e poi ha visto la sua foto rimbalzare su tutti i giornali, che la presentavano come l'eroina della città. Arrivata in Cornovaglia con Jamie, però, Libby vede il sogno di una meritata vacanza trasformarsi in un incubo. La sequenza di incidenti, eventi strani e molesti è troppo lunga per essere frutto del caso. È possibile che qualcuno voglia minacciarla? Che quelle presenze sinistre in giardino siano davvero persone che la stanno spiando, e che aspettano solo il momento giusto per colpirla? Di chi può fidarsi? Forse nemmeno di Jamie? Oppure è soltanto la paranoia a rendere Libby inutilmente sospettosa? La risposta arriva con il ritorno a Bath, e non è certo rassicurante. Gli incidenti, infatti, si fanno sempre più gravi e inquietanti. A questo punto Libby non ha più dubbi: qualcuno sa quello che lei ha taciuto a tutti, per anni. Il passato sta bussando alla sua porta per chiedere vendetta... E stavolta fuggire non servirà a nulla.

Il fenomeno delle vacanze tramite 'scambio casa', mi ha sempre affascinata ma credo- anzi, ne sono sicura- che dopo aver letto questo libro non ci proverò mai. Claire Douglas ci regala una storia davvero inquietante e oscura. Una giovane coppia, già provata da un periodo difficile e da un trauma recente, decide di concedersi una vacanza low cost partecipando ad uno scambio casa che, già dall'inizio, si rivela strano e troppo bello per essere vero: se in cambio del tuo appartamento vinci un soggiorno in una super e moderna villa vista mare o sei in una fiaba, o c'è qualcosa che non va... non credete anche voi? 

Invece, Libby e Jamie cercano di andare oltre le stranezze, le coincidenze, il fatto di sentirsi costantemente osservati e spiati. La tensione si taglia con il coltello e Libby manifesta, in maniera sempre più evidente e preoccupante, comportamenti ossessivi e manie di persecuzione. Ad arricchire una trama già complessa, ci pensa il passato torbido e misterioso della donna che, in qualche modo, sembra ripercuotersi sulle stranezze che si stanno manifestando nel presente della coppia.
Quando la storia sembra prendere una direzione ben precisa, tutto cambia e l'autrice mette in scena uno spettacolo davvero inaspettato e singolare. Dopo averci fatto conoscere ogni sfumatura dei protagonisti, l'autrice apre il sipario su una situazione nuova e pericolosa.
Si può fuggire dal proprio passato? Dipende da cosa ci abbiamo nascosto o, almeno, così ci insegna la Douglas.

E' una storia molto diversa rispetto a "Le sorelle" ma la struttura della trama è abbastanza simile. L'ho letto nel giro di una mattina, grazie ad una prosa molto scorrevole e una storia tutta da scoprire. La suspense è in costante ascesa anche se non si tratta di un thriller, nel senso più puro del termine.
Mi è piaciuto? Moltissimo. Se avete voglia di una storia che vi tenga incollati alle pagine, correte in libreria a prenotare la vostra copia!


sabato 22 settembre 2018

Recensione "So chi sei" di Elisabeth Noreback

Buongiorno, lettori, e buon sabato!
Oggi voglio parlarvi di un romanzo perfetto per avvicinare anche i più reticenti al mondo del thriller/giallo. Si tratta di "So chi sei", di Elisabeth Noreback, edito da Nord, che ringrazio per la copia.
Buona lettura!


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Stella Widstrand è una stimata psicoterapeuta. Ha una bella casa, una famiglia amorevole, una vita felicemente normale. Un giorno, però, una nuova paziente entra nel suo studio e, in un attimo, Stella torna a vent'anni prima, sulla spiaggia dov'era scomparsa Alice, la sua figlioletta di poco più di un anno. All'epoca, la polizia aveva concluso che la bambina era riuscita a raggiungere il mare ed era annegata, sebbene il corpo non fosse mai stato ritrovato. Nel fondo del suo cuore, però, Stella non ha mai creduto alla versione ufficiale e, adesso, ne è convinta: quella ragazza dai lunghi capelli neri è Alice. Una madre lo sa. Sa chi è sua figlia. E, per dimostrare di avere ragione, Stella è pronta a fare qualsiasi cosa. Anche a mettere a rischio la propria carriera. Anche ad affrontare oscuri segreti del passato e a camminare in bilico sul baratro della follia. Perché il confine che divide speranza e ossessione è sottile come un filo invisibile…

Isabelle Karlsson ha dovuto lottare a lungo per avere il permesso di frequentare l'università a Stoccolma. Se fosse dipeso solo da sua madre, sarebbe rimasta per sempre nel paesino in cui è nata e cresciuta. Isabelle era quindi lontana da casa quando il suo adorato padre è morto all'improvviso, e al dolore si è sommato lo sconcerto nel momento in cui la madre le ha rivelato che non era lui l'uomo che l'ha concepita. Confusa e arrabbiata, Isabelle decide di rivolgersi a una psicoterapeuta per essere aiutata a fare chiarezza nella sua vita. Tuttavia Isabelle non può sapere che entrare nello studio della dottoressa Stella Widstrand scatenerà una serie di eventi che la travolgerà…

Kerstin ha dedicato la sua esistenza alla figlia Isabelle, ha sacrificato tutto per crescerla al meglio e per farsi amare. E adesso non può permettere che un’altra donna si avvicini troppo a lei…

I romanzi ambientanti nelle terre del Nord Europa mi affascinano sempre più degli altri. Diciamo che questo tipo di ambientazione garantisce un'ottima location, sia a livello paesaggistico che psicologico: boschi, laghetti e capanni, più o meno abbandonati, catturano subito l'attenzione e assicurano un buon livello di suspense.
La storia di Elisabeth Noreback, è molto intricata. All'inizio, ammetto di aver giudicato con un pò di superficialità la trama: ero convinta di aver individuato l'intreccio e ho seriamente rischiato di abbandonare la lettura. Strada facendo, superata l'impasse, mi sono ricreduta e appassionata alla storia che si è rivelata, decisamente, più complessa e misteriosa di quanto mi aspettassi.
Le tre protagoniste della storia, tutte donne, sono diversissime tra loro e hanno una psiche davvero complessa: Stella e Kerstin, sono due madri apprensive e segnate da un passato traumatico. Isabelle è, invece, giovanissima e succube di una madre maniaca del controllo, si ritrova al centro di una contesa in cui non è facile schierarsi da una parte piuttosto che dall'altra.

Una complessa catena di eventi, scandita da numerosi colpi di scena e segreti svelati, ci trascina fino ad un epilogo al cardiopalma in cui il tempo scorre troppo velocemente e la vita di tutti i personaggi è a rischio. 
La prosa dell'autrice, dal ritmo incalzante e molto scorrevole, è riuscita a catturare  il mio interesse dall'inizio alla fine. La scelta di raccontare la vicenda da tre punti di vista, garantisce dinamicità e un livello di suspense che va in crescendo. Era una delle letture che aspettavo di più e non sono rimasta delusa. Perfetta anche per i non appassionati di thriller, è una via di mezzo ideale tra un libro di narrativa e un giallo nordico. La consiglio!


giovedì 20 settembre 2018

Recensione "Vox" di Christina Dalcher

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo distopico che ha fatto discutere/riflettere il mondo.
Si tratta del libro di Christina Dalcher, "Vox", edito da Nord che ringrazio per la copia.
Buona lettura!



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Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…

Quanta curiosità avevo di scoprire questo romanzo? Tantissima!
Quanto, il suddetto, ha soddisfatto le mie aspettative? Quasi totalmente.
Christina Dalcher ha estremizzato concetti e situazioni che, purtroppo, non sono poi così tanto frutto dell'immaginazione. Ci troviamo in un periodo storico in cui, alle donne, è vietato parlare, o meglio, gli è concesso pronunciare solamente cento parole al giorno.
Più o meno quelle che ho usato io per introdurvi il libro. La tensione e l'angoscia per questa condizione, è palpabile tra le pagine. La voce narrante è proprio una donna e noi, come lettori, viviamo con lei ogni fase del rifiuto e della non accettazione di questa nuova condizione; la rabbia verso un sistema perverso che ha tolto la libertà all'intero genere femminile: vietato cantare, vietato scrivere lettere, vietato leggere. Solo una lunga e infinita lista di divieti e l'obbligo di tornare al medioevo interpretando il ruolo di mogli e madri devote, giudiziose e che non si lasciano andare a nessun tipo di esternazione.

Grazie ad uno stile molto evocativo, sono riuscita ad immedesimarmi completamente in Jean e ho tifato per lei e per i suoi tentativi di sottrarsi al sistema. Si tratta davvero di una storia paradossale, per noi che viviamo in questa parte del pianeta, ma non è una condizione tanto diversa da quella che molte donne subiscono quotidianamente. Pensare che un uomo possa infliggere VOLONTARIAMENTE, ad un'altra persona, un'esistenza così limitata e infelice solo in base al genere di appartenenza fa male e suscita una grande rabbia. Credo che il messaggio di questo romanzo arrivi forte e chiaro.
L'epilogo non mi ha conquistata come tutto il resto, per questo la mia valutazione non è a punteggio pieno. Tuttavia si tratta di una storia importante e che consiglio di leggere, una storia ben scritta e molto originale... d'impatto, direi. 
Se cercate un romanzo unico, l'avete trovato!


lunedì 3 settembre 2018

Recensione "Il cielo dopo di noi" di Silvia Zucca

Buongiorno lettori e buon inizio settimana.
Oggi, sul blog, vi parlo del nuovo romanzo di Silvia Zucca, autrice che avevo già avuto modo di apprezzare con il libro esilarante, Guida astrologica per cuori infranti. Si tratta di una storia più matura e con toni decisamente diversi rispetto al primo romanzo, ma l'ho trovato ugualmente bello e, soprattutto, molto emozionante.
Buona lettura!


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Alberto, il padre di Miranda, è scomparso. Da dodici anni lei non ha contatti con la famiglia e quella notizia è come un fulmine in un cielo che si è sempre rifiutata di guardare e che, adesso, la chiama a sé con prepotenza. Così, frugando tra le carte del padre, trova una lettera datata 18 novembre 1944: è una lettera d'amore destinata alla nonna, Gemma. Ma chi è l'uomo che promette a Gemma di tornare da lei e da Alberto? Possibile che quel mistero sia collegato all'improvvisa scomparsa del padre? C'è solo un modo per scoprirlo: andare a Sant'Egidio dei Gelsi, il paese in cui lui e Gemma si erano rifugiati durante la guerra. E, sotto il cielo idilliaco della campagna piemontese, Miranda raccoglierà i frammenti di una storia solo apparentemente dimenticata; la storia di un ragazzino senza padre, costretto a crescere troppo in fretta, e di una donna obbligata a prendere una decisione terribile, che segnerà la sua vita per sempre. Una storia che la condurrà infine da Alberto, ma che soprattutto le permetterà di alzare gli occhi e capire che il futuro – il cielo dopo di noi – si rasserena solo se si ha il coraggio di cancellare le nubi del passato e di aprirsi all’amore.

Come vi ho accennato qualche rigo sopra, nel libro troverete poco e niente dell'autrice spumeggiante e briosa di 'Guida astrologica per cuori infranti' ma, devo dire, che ho apprezzato moltissimo anche la versione più 'adulta', seria e matura di Silvia Zucca. Questo romanzo è una storia profonda e toccante, una storia a cavallo tra passato e presente in cui ogni singolo protagonista lotta contro se stesso, i propri ricordi e la propria coscienza. Alberto e Miranda, padre e figlia, sono i personaggi principali di una vicenda che si rivela molto più complessa di quanto possa sembrare ad una prima occhiata. Miranda non ha più rapporti, né con lui né con la sua famiglia, da anni ma quando suo padre scompare non può proprio tirarsi indietro. Un misto di curiosità e un ritrovato affetto per il genitore, la spingono a buttarsi a capofitto nella ricerca in un paesaggio idilliaco rappresentato dal paesino, Sant'Egidio dei Gelsi. Qui, ogni angolo è intriso di storia e di racconti sussurrati che ancora serpeggiano tra gli abitanti del paese. Lo spettro della guerra torna ancora a tormentare tutti loro, in particolare Alberto deciso a far luce su alcuni ricordi e un segreto sepolto nel passato. 

Alzò il viso verso il cielo. 
Quant'è facile, penso.
Quant'è facile che le cose si rompano, anche quelle che sembrano più solide, come l'amore di un padre. Alle volte basta un soffio, un gesto sbadato, del quale non hai considerato le conseguenze.
E' così che è successo tra noi, come per quei vasi che urti col gomito e prima che te ne accorga finiscono in mille pezzi sul pavimento.

Tra le valli piemontesi prende vita una storia intensa e dolorosa, una storia di scelte e segreti che non vogliono più restare nascosti, si cerca un riscatto o un perdono per gli errori commessi. Contemporaneamente, si ricuciono rapporti e se ne creano di nuovi in un meraviglioso viaggio nella storia e nei sentimenti. L'autrice intesse una trama eccezionale capace di catturare il lettore con una storia semplice ma, allo stesso tempo, ricca di significato. Ho apprezzato ogni singola pagina del libro, che ho divorato nel giro di una soleggiata mattinata, l'autrice ha una scrittura molto evocativa e dettagliata. Mi ha completamente coinvolta nella sua storia, sono entrata in sintonia con i personaggi e con l'ambientazione. Ho adorato lo stile elegante e ricercato di Silvia Zucca e ho adorato la vicenda e tutti i suoi protagonisti, chi più chi meno. C'è spazio per una miriade di emozioni differenti ma vi assicuro che merita un'occasione. Consigliato a tutti coloro che amano i romanzi familiari intrisi di storia e sentimenti, lo apprezzerete senz'altro.


martedì 28 agosto 2018

[In libreria] "5 thriller che aspetto con ansia"

Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di cinque prossime uscite che non vedo l'ora di scoprire. Cosa hanno in comune tra loro? Si tratta di libri thriller.
Buona lettura!




1. Miserere. Attentato in Vaticano


Data di uscita: 30 Agosto
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1983. Siamo sull'orlo di un olocausto nucleare, la Guerra Fredda spacca il mondo in due blocchi e lo spettro di un conflitto è incombente. Nessuno si sente al sicuro e l'incubo del "first strike" - l'attacco preventivo a sorpresa - raggela i rapporti diplomatici, tesissimi. In Polonia gli operai dei cantieri navali di Danzica oppongono un violento dissenso al governo filosovietico del generale Jaruzelsky, sostenuti dai finanziamenti di papa Giovanni Paolo II. Lo stesso papa che solo un anno prima aveva rischiato la vita in un attentato a opera del KGB. E la figura del papa, anche a distanza di anni, non ha smesso di essere scomoda. Tanto che la Sezione "Affari bagnati" del KGB decide di affidare a un pericolosissimo sicario il compito di togliere di mezzo il pontefice. Il nome in codice dell'assassino è "Miserere", uno spettro di morte che non si fermerà davanti a nulla per portare a termine la sua missione.


2. Il segreto di mia sorella


Data di uscita: 4 Settembre
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Una giovane donna si prepara a passare il solito weekend con la sorella. Ma le basta aprire la porta di casa per sapere che niente sarà come prima. Che il passato è tornato a pretendere il suo tributo di sangue. Nora vive lontana dalla sorella ma va spesso a farle visita in un paesino della campagna inglese. È lì che Rachel fa l'infermiera, una professione che ha scelto perché le permette di salvare la vita alle persone, ma anche perché è un osservatorio sulla violenza. E per lei questo è fondamentale per scendere a patti col passato. Una notte di tanti anni prima, infatti, le due sorelle adolescenti, dopo una festa molto alcolica, avevano preso due decisioni opposte. Mentre Nora era rimasta a dormire dagli amici, Rachel si era incamminata sulla strada di casa. E durante il tragitto si era imbattuta in un pazzo che l'aveva picchiata selvaggiamente fino a tramortirla. Da quel momento, Rachel e Nora, sconvolta dal senso di colpa, si erano unite in una caccia all'uomo ossessiva, che le aveva portate sulle tracce di altri delitti e altre violenze ma non su quelle del «loro» mostro. Non ancora. Quando Nora arriva a casa di Rachel, è sicura di trovarla in cucina intenta a preparare la cena. E invece, questa volta, la aspetta una tremenda scoperta. Appena entrata, trova il cane impiccato alla scala e, seguendo le tracce di sangue, la sorella pugnalata a morte. E anche se Rachel le ha detto di aver rinunciato a cercare il suo aggressore, Nora sa che potrebbe essere proprio lui l'assassino. Ma chi è, veramente, l'uomo capace di tanta violenza?



3. La coda del diavolo


Data di uscita: 6 Settembre
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È una rara notte di temporali, in Sardegna, quando arriva il mostro. La ragazza era riuscita a fuggire, ma lui, il suo rapitore e aguzzino, l'ha inseguita e l'ha uccisa, incurante del fatto che a pochi metri di distanza ci fosse una pattuglia della polizia. Per questo, subito arrestato, il mostro viene portato immediatamente in carcere. Lì, ad attenderlo, c'è un mondo chiuso fra mura spesse e sbarre di ferro alle finestre. Lì, soprattutto, c'è Sante. E l'arrivo di quell'assassino è forse l'occasione di redimersi che Sante attende da tutta la vita. Sante ha un segreto, una colpa da espiare, un passato da cui scappare. Eppure, Sante è in prigione per sua stessa volontà. Perché lui non è un carcerato, ma una guardia. La sua è una condanna autoinflitta. Ma quella notte tutto cambia. Può un peccato cancellarne un altro? Perché quel mostro è ricco e protetto. Ha agganci altolocati. Se la caverà, dice a Sante l'avvocato della madre della vittima. L'assassino ne uscirà, a meno che Sante non intervenga. E lo uccida. L'avvocato promette a Sante un alibi, una copertura, una via d'uscita e soprattutto tanti soldi. Uccidere è la cosa giusta? Si chiede Sante. Ma il giorno dopo, nulla di tutto ciò ha più importanza. Perché il mostro è stato ucciso e tutti i sospetti cadono proprio su di lui, su Sante. Che, da quel momento, non ha altra scelta che la fuga... E la ricerca della verità. Un conflitto morale che ci porta a chiederci: noi cosa faremmo? E una verità che emerge poco a poco in un quadro sempre più sconvolgente.


4. So chi sei


Data di uscita: 13 Settembre
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Stella Widstrand è una stimata psicoterapeuta. Ha una bella casa, una famiglia amorevole, una vita felicemente normale. Un giorno, però, una nuova paziente entra nel suo studio e, in un attimo, Stella torna a vent'anni prima, sulla spiaggia dov'era scomparsa Alice, la sua figlioletta di poco più di un anno. All'epoca, la polizia aveva concluso che la bambina era riuscita a raggiungere il mare ed era annegata, sebbene il corpo non fosse mai stato ritrovato. Nel fondo del suo cuore, però, Stella non ha mai creduto alla versione ufficiale e, adesso, ne è convinta: quella ragazza dai lunghi capelli neri è Alice. Una madre lo sa. Sa chi è sua figlia. E, per dimostrare di avere ragione, Stella è pronta a fare qualsiasi cosa. Anche a mettere a rischio la propria carriera. Anche ad affrontare oscuri segreti del passato e a camminare in bilico sul baratro della follia. Perché il confine che divide speranza e ossessione è sottile come un filo invisibile…

Isabelle Karlsson ha dovuto lottare a lungo per avere il permesso di frequentare l'università a Stoccolma. Se fosse dipeso solo da sua madre, sarebbe rimasta per sempre nel paesino in cui è nata e cresciuta. Isabelle era quindi lontana da casa quando il suo adorato padre è morto all'improvviso, e al dolore si è sommato lo sconcerto nel momento in cui la madre le ha rivelato che non era lui l'uomo che l'ha concepita. Confusa e arrabbiata, Isabelle decide di rivolgersi a una psicoterapeuta per essere aiutata a fare chiarezza nella sua vita. Tuttavia Isabelle non può sapere che entrare nello studio della dottoressa Stella Widstrand scatenerà una serie di eventi che la travolgerà…

Kerstin ha dedicato la sua esistenza alla figlia Isabelle, ha sacrificato tutto per crescerla al meglio e per farsi amare. E adesso non può permettere che un’altra donna si avvicini troppo a lei…


5. Non fidarti di lui


Data di uscita: 25 Ottobre
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Il piccolo Billy aveva solo otto anni quando, durante una passeggiata al parco con sua sorella Rose, scomparve nel nulla. Stava giocando con un aquilone, prima che di lui si perdessero le tracce. Dopo due giorni di ricerche, venne ritrovato morto. Sedici anni dopo, Rose prova ancora un terribile rimorso. Si considera colpevole per la morte del fratellino, perché non è stata in grado di proteggerlo. Non è mai davvero riuscita a superare il trauma, e si è chiusa in se stessa, incapace di fidarsi degli altri. Riesce ad aprirsi completamente solo con Ronnie, il suo vicino, che conosce da quando era piccola. Quando Ronnie si ammala, Rose si presenta alla sua porta per offrirsi di aiutarlo, ma ciò che trova nella sua soffitta è destinato a sconvolgerle, una seconda volta, la vita. Rose pensava di conoscere la verità su ciò che è accaduto a Billy. Pensava di conoscere Ronnie. Adesso l'unica cosa che sa è di essere in grave pericolo.



martedì 24 luglio 2018

Recensione "L'estate del silenzio" di Mikel Santiago

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di parlarvi di una storia affascinante e piena di colpi di scena che mi ha tenuta incollata alle pagine, in questi giorni.
Sto parlando del nuovo romanzo di Mikel Santiago, "L'estate del silenzio", edito da Nord.
Buona lettura!


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Non ci sentiamo da anni, e mi chiami adesso? pensa Tom, leggendo sul display il nome di Bob Ardlan. Tom non vuole farsi rovinare la serata dall'ex suocero, perciò non risponde. Due giorni dopo, però, riceve una telefonata dall'ex moglie, in lacrime: Bob è morto cadendo dal balcone della sua villa, pochi minuti dopo aver cercato di parlare con Tom. Sconvolto, lui si precipita da Roma a Tremonte, il paesino sulla costiera amalfitana che negli anni è diventato un rifugio per artisti. Oltre a Bob, pittore di fama mondiale, hanno deciso di stabilirsi lì anche alcuni registi, musicisti e scrittori, tra cui Stelia Moon. Ed è proprio Stella ad accogliere Tom e a negare con forza la versione ufficiale dell'accaduto: non è possibile che il suo amico si sia suicidato e, di sicuro, non si è trattato di un incidente. Secondo lei, Bob è stato assassinato. Ma da chi? E perché? Per Tom, una sola cosa è certa: in qualsiasi guaio si fosse cacciato, alla fine Bob si era rivolto a lui. Non può deluderlo una seconda volta. E l'unico modo per mettere a tacere il suo senso di colpa è scoprire la verità. Ben presto, tuttavia, Tom si renderà conto che tra le pieghe di quella raffinata comunità d'intellettuali si celano rancori, invidie e contrasti mai appianati. Tutti hanno qualcosa da nascondere. E uno di loro è disposto a uccidere pur di proteggere il suo segreto...

No, non lasciatevi ingannare dalla copertina, tutto sommato, bucolica e affascinante.
E no, non lasciatevi ingannare nemmeno dallo stile placido e rilassato dell'autore che sembra raccontare, semplicemente, i dilemmi amorosi di Tom. "L'estate del silenzio" è un super giallo che vi conquisterà piano piano e senza che nemmeno ve ne rendiate conto.
Ma partiamo dal principio: i personaggi. In questo libro ne incontreremo tantissimi, più o meno importanti, ma tutti fondamentali per la trama. Ognuno di loro si mostra solo a metà, tenendo una parte sempre in ombra: l'ambiguità regna sovrana e, ad un certo punto, sembrano tutti colpevoli in un modo o nell'altro. Tom è un moderno, e meno brillante, Poirot che cerca di farsi strada nelle stranezze e nelle incongruenze della morte misteriosa e accidentale del suo ex suocero. Troppi elementi non coincidono e un velo di omertà sembra esser sceso su tutti quelli che lo circondano. Mi sono appassionata moltissimo alla storia proprio grazie a questo personaggio e alle sue disavventure. L'autore lo mette alla prova in tutti i modi regalandogli sospetti per poi smontare ogni sua tesi. La verità sembra essere sempre a portata di mano ma, in realtà, è lontanissima e inafferrabile.

La trama è un altro punto forte del libro: non perdete tempo in congetture e giudizi facili, Santiago ama stupire e lasciare a bocca aperta i suoi lettori e direi che ci riesce in maniera egregia. Tutte le mie ipotesi si sono rivelate errate, nelle azioni o nei moventi, rendendo la lettura stimolante e instillando un dubbio perenne tra i miei pensieri. Il deus ex machina delle tante morti sospette è vicinissimo e, forse, scontato, ma machiavellico a livelli estremi. Amo le storie originali e non scontate, amo i libri in cui tutto è il contrario di tutto e, nel caso di Santiago, ho amato i suoi mille misteri, i paesaggi idilliaci, l'amore per l'arte e la complessa psicologia dietro ai personaggi. 

Tutto è costruito alla perfezione e tutto viene raccontato in maniera molto dettagliata. Uno strato molto sottile di suspense rende le pagine ancora più scorrevoli e coinvolgenti. L'ambientazione, tutta italiana, costituisce un ottimo diversivo quando la situazione rischia di farsi pesante. Pur raccontando una vicenda tragica e sconvolgente, l'autore riesce a mantenere la leggerezza tipica del giallo e a mixarla, con successo, ad elementi crime e romance creando un equilibrio perfetto ed appassionante.
L'ho divorato nel giro di un giorno e mi sono follemente innamorata dello stile dell'autore, tanto da voler recuperare al più presto la lettura del suo primo romanzo.
E' la storia perfetta per tutti i lettori che vogliono avvicinarsi al thriller senza esagerare ma, sono certa, che riscontrerà pareri favorevoli anche da chi, come me, è già un appassionato del genere che ogni tanto ha bisogno di letture più soft e meno sanguinose.
E' stata una bellissima sorpresa che promuovo a pieni voti!




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